CENTRO RESIDENZIALE AQUABLU
Scheda Opera
- Comune: Forlì
- Località: Romiti - Sud
- Denominazione: CENTRO RESIDENZIALE AQUABLU
- Indirizzo: Via Emilio Lepido
- Data: 2010 - 2020
- Tipologia: Complessi residenziali
- Autori principali: Andrea Cortesi
Descrizione
Il progetto nasce dal tentativo di creare un dialogo tra il carattere contemporaneo della nuova architettura e il paesaggio in cui si inserisce, con un’attenzione particolare al Genius Loci del territorio, la sua storia e le sue suggestioni.
L'area su cui sorge il complesso, appena fuori dalle mura di Forlì, è a ridosso dei primi insediamenti di origine preromana, destinati a Castrum e rievocati dai nomi delle vie della zona, ancora leggibili in una delle porte di accesso alla città - Porta Schiavonia – la cui l'ultima ricostruzione risale alla prima metà del 1700; tale rapporto con le preesistenze sarà infatti parte del tema compositivo riproposto nella facciata delle residenze AQUABLU su via Firenze. La ricerca del contemporaneo si riflette nella reinterpretazione delle tipologie del passato, cercando di renderle attuali - la Domus Romana e Palazzo a Corte in primis - oltre ad esplicitarsi come una riflessione sul concetto di residenza, di vita quotidiana a cui è destinato.
Il complesso a forma di C racchiude 15 unità abitative, non leggibili dall'esterno, ognuna diversa dall'altra, violando la strategia della serialità planimetrica, al fine di perseguire l'idea di identità e unicità dell'abitazione come del suo abitante, quasi fossero corpi architettonici conclusi incastonati l'uno sull'altro.
L'idea di residenza contemporanea è legata inoltre ad una poetica del vivere il quotidiano di ispirazione più classico-rinascimentale, dove interno ed esterno (grandi terrazzi o giardini privati) si compenetrano. Di fatto, le aperture non sono trattate soltanto come scansioni di facciata ma diventano viste calibrate dall'interno verso il paesaggio esterno e le diverse qualità di luce del giorno.
Nel centro della corte sono collocate una piscina e un giardino comuni: la presenza dell’elemento acqua dentro il cuore dell'abitato nasce dallo studio delle Domus romane, in cui vasche e piscine sono concepite come dispositivi di quiete, recinto di cesura dal caos della vita dell'Urbe.
In secondo luogo, il progetto mira a rievocare l’architettura che caratterizza il centro storico della città, con ampi sistemi di corti interne, coniugate con elementi di carattere più razionalista tipiche degli edifici del Novecento.
Il tema compositivo degli importanti balconi è infatti ispirato alla Casa della Cascata dell'architetto Frank Lloyd Write. L’impianto planimetrico simmetrico si basa pertanto su una forma semplice ed elementare – una corte a C - facilmente leggibile e di ampie proporzioni. Lo sviluppo dei prospetti che si affacciano sulla corte è caratterizzato da un dinamismo dei volumi, asimmetrie, sporti di ampi balconi, rastremazione dei fronti man mano che si sviluppano in altezza - sia per dare l'illusione architettonica di slancio della facciata sia per creare ampi terrazzi.
Dinamismo amplificato anche grazie alla creazione di velette e quinte architettoniche, che permettono una calibrata rottura della simmetria delle ali laterali e del prospetto centrale, caratterizzato da un ampio portale centrale a doppia altezza. Il portale centrale, chiaro rimando alla Porta Schiavonia, assume un valore simbolico per l’intero complesso: rappresenta l'ingresso ad una città privata, in quel mondo interiore e intimo di cui la residenza è l'involucro e sostentamento materiale.
La reinterpretazione delle tipologie classiche è ulteriormente visibile nel tentativo di “svuotare” gli angoli della corte. Infatti, ad esclusione del piano terra dove è prevista la contiguità, ai piani superiori i volumi della corte sono interrotti e svuotati proprio negli angoli: logge, balconi e quinte architettoniche sono cerniere che creano un “vuoto”, mantenendo una continuità compositiva, filtrando la luce dai vertici della corte.
I due “angoli svuotati” sul fronte via Firenze sono enfatizzati inoltre da una coppia di sottili colonne in acciaio di colore bianco opaco a doppia altezza, esplicita dichiarazione della classicità reinterpretata a cui si ispira il complesso, oltre che espressione della necessità di un’armonia compositiva data dall’alternanza di volumi rigidi e forme curvilinee. Le quinte architettoniche, caratterizzate da feritoie o dai tagli delle aperture, permettono di articolare i prospetti, garantendo al tempo stesso la privacy delle unità contigue e dei relativi spazi comuni.
I prospetti esterni alla corte delle due ali ortogonali a via Firenze hanno un’articolazione essenziale, caratterizzati da aperture lunghe e strette, mentre il prospetto ad Ovest ripropone il tema dei terrazzi, dei balconi e dei volumi dinamici. Ulteriore caratteristica dei prospetti sono le ampie vetrate e la scelta di due tipologie di infissi: per le zone giorno infissi in alluminio scorrevoli con telaio a scomparsa per una sensazione di massima continuità fra interno ed esterno, mentre per le zone notte sono stati inseriti infissi in legno di colore bianco.
In facciata, l’edificio presenta una rifinitura di intonaco bianco, connotata da una parete ventilata in doghe di legno montate orizzontalmente. Gran parte del piano terra è rivestito in legno e funge da basamento dei piani superiori, per ricreare un effetto di sospensione.
Il sistema strutturale in legno e acciaio ha permesso il compimento delle scelte compositive, strutturalmente ardite, portando al limite delle possibilità di verifica di calcolo le prestazioni statico-sismiche. La copertura è piana con manto a giardino a verde estensivo.
Tutti gli spazi pedonali esterni, privati e comuni, sono rivestiti in doghe di legno massello per ridurre il surriscaldamento nei mesi di estivi; tale scelta, oltre che per estetica e per ragioni di comfort, è un invito a considerare l'esterno come un interno, oltre che un richiamo evocativo ai pontili delle navi.
Info
- Progetto: 2010 - 2013
- Esecuzione: 2013 - 2020
- Committente: Edilarredo s.r.l
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: Edificio residenziale
- Destinazione attuale: Edificio residenziale
Autori
- Strutture: Mista - cemento armato, legno massello strutturale, travi e pilastri in acciaio
- Materiale di facciata: Ventilata – rifinitura intonaco su cappotto in fibra di legno
- Coperture: Piana a verde pensile estensivo
- Serramenti: Misti - alluminio, legno;
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela:
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 174
- Particella: 723
Note
La voce "anno fine esecuzione 2020", in questo specifico caso, fa riferimento ad una conclusione parziale dell'intervento;
Allegati
Criteri
| 7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale Emilia-RomagnaTitolare della ricerca: Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da
creata il 16/03/2022
ultima modifica il 27/01/2023








