MUSEO DELLA ZOLFARA ANGELO PETYX
Scheda Opera
- Comune: Montedoro
- Località: Contrada Monte Calvario
- Denominazione: MUSEO DELLA ZOLFARA ANGELO PETYX
- Indirizzo: Via Papa Giovanni XXIII
- Data: 1996 - 1999
- Tipologia: Musei e Aree archeologiche
- Autori principali: Ugo Rosa, Enzo Duminuco, Associati Itaca
Descrizione
Il Museo della Zolfara scaturisce dalla volontà dell’Amministrazione Comunale di Montedoro di voler recuperare e conservare la memoria di una economia proto-industriale legata all’estrazione dello zolfo che, a partire dalla fine dell’Ottocento, ha caratterizzato una gerarchia sociale fatta di pochi ricchi imprenditori e di una classe di minatori sfruttati e condannati a una vita di miseria e sofferenza.
È stato realizzato all'interno dell'area di una vecchia zolfara, la Nadurello, appartenuta alla famiglia Caico assai influente in paese, trasformata negli anni ’50 in cooperativa sociale e chiusa dopo soli due anni..
Uno spazio esterno delimitato da tracce di memoria - antiche attrezzature su binari morti e opere d’arte significative della vita mineraria - introduce a un complesso architettonico seminterrato che sembra originarsi dalle curve di livello che ne disegnano la planimetria secondo due direzioni ortogonali raccordate da un corpo centrale destinato all’accoglienza e allo smistamento dei fruitori. Nei due bracci, se pur non secondo la visione originaria (che prevedeva due zone per esposizioni), si trovano oggi una sala conferenza e un percorso espositivo anulare che si completava, tramite una scala in fondo, al primo livello con un soppalco dal quale, mediante un secondo corpo scala di forma trapezoidale, tornare all’atrio. Da un’area baricentrica, coperta con una cupola in ferro e vetro che proietta luce zenitale, doveva percepirsi una serie di gradini in lamiera di ferro, oggi non più visibili, disegnati come un foglio di carta piegato per raggiungere la terrazza panoramica. I pavimenti dovevano essere in parquet di padouk per le zone espositive e pietra serena per l'accoglienza, le superfici verticali bianche ma ancora prive di una ipotesi espositiva a parete. La struttura portante in calcestruzzo armato, in vista nelle campate centrali per caratterizzare lo spazio.
In elevazione l’organizzazione funzionale interna viene ribadita dal sistema di copertura. La zona dell’atrio presenta una copertura a una falda, con inclinazione tale da consentire l’inserimento della scala per il primo livello; analoga quella della sala conferenze pur con una pendenza minore. Il percorso espositivo nel braccio più lungo ha una copertura a terrazza fruibile anche per l’organizzazione di mostre temporanee raggiungibili, oltre che dall’interno, da due scale esterne che costeggiano il complesso architettonico. Il rivestimento esterno era previsto con fasce alternate di pietra levigata di diverse dimensioni: per i due corpi con copertura a falda lastre di pietra verde eucalipto che oggi sono state, nel corpo della sala conferenze, consolidate con una scialbatura cementizia che le rende indistinguibili. Il fronte a due livelli ha una finitura in lastre giallo Valencia e presenta una sequenza ritmata di nove vani ciascuno con finestra lignea sovrapposta ad analoga portafinestra.
L’allestimento museale concepito nel 2010 (col supporto del Dipartimento di antropologia dell’Università di Palermo) prevede due realtà informative complementari: la mostra permanente “Zolfare e zolfatari di Montedoro, civica raccolta di testimonianze etno-storiche” che introduce, all’interno, mediante fonti iconografiche e bibliografiche, reperti geologici e utensili, alla storia dello zolfo in Sicilia, considerata in tutti i suoi aspetti (condizioni di lavoro, sfruttamento dei carùsi, lotte sociali, usi dello zolfo, costumi degli zolfatari, ecc); un percorso esterno che conduce attraverso quel che resta della vecchia zolfara (la discenderia percorribile per un piccolo tratto, e i cunicoli attraverso i quali si giungeva nel sottosuolo per l'estrazione del minerale, le fornaci e i forni Gill, ove lo zolfo veniva fuso e trasformato in “balate”, vecchi vagoni per la mobilità del prodotto finito, ecc..).
Completano l’allegoria del mondo che ruota attorno all’economia zolfifera alcune opere d’arte opportunamente distribuite nella concezione museologica. In uno spazio appositamente creato sulla destra nel piazzale d’ingresso si trova un complesso scultoreo in terracotta, realizzato nel 1998 dagli studenti dell'accademia di Brera di Milano, che celebra la fatica del lavoro degli zolfatari, il ruolo delle donne velate, la denuncia espressa da Leonardo Sciascia e Luigi Pirandello presenti ai lati della scena. Lungo la scalinata che porta all'ampio terrazzo panoramico si trova una statua che ritrae Angelo Petix: scrittore e poeta montedorese a cui il Museo è stato intitolato nel 2010. Altre scene relative alla filiera dello zolfo, ad usi e costumi della società di quel frammento temporale, sono all’interno del museo, nei plastici realizzati nel 1995 dallo scultore Roberto Vanadia. Queste opere ripercorrono alcuni racconti di Luisa Hamilton Caico, moglie di uno dei proprietari della miniera, tratti dal suo libro “vicende e costumi siciliani”, che accompagnano il visitatore lungo il percorso espositivo.
Info
- Progetto: 1996 - 1998
- Esecuzione: 1998 - 1999
- Tipologia Specifica: Museo della Zolfara - Angelo Petyx
- Committente: Amministrazione Comunale di Montedoro
- Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
- Destinazione originaria: Museo della Zolfara
- Destinazione attuale: Museo della zolfara - Angelo Petyx
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Rosario | Buttaci | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Enzo | Duminuco | Progetto architettonico | Progetto | SI | ||
Enzo | Duminuco | Direzione lavori | Esecuzione | NO | ||
Associati | Itaca | Progetto architettonico | Progetto | SI | ||
Federico | Messana | Progetto allestimento | Progetto | NO | ||
Ugo | Rosa | Progetto architettonico | Progetto | SI | ||
Ugo | Rosa | Direzione lavori | Esecuzione | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=53716 | NO |
Antonio | Sutera | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO |
- Strutture: scheletro indipendente in calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: tamponamento multistrato con rivestimento in lastre di materiale lapideo
- Coperture: tetto a falde in latero-cemento con manto in pietra; tetto piano in latero-cemento praticabile con pavimentazione in pietra: tetto curvo a cupola in acciaio e vetro
- Serramenti: infissi in legno
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Discreto
- Stato Coperture: Mediocre
- Stato Serramenti: Discreto
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 5
- Particella: 533
Codice ICCd | Ubicazione | Tipologia | Soggetto | Autore | Materia Tecnica | Stato di Conservazione | Restauri |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Museo della Zolfara | Bassorilievo | Protagonisti della vita in miniera | Accademia di Brera | Ceramica | Buono |
Note
Il museo della Zolfara è uno dei tre poli di attrazione previsti nell’ambito di un Parco Urbano di 26 ettari dal carattere didattico-scientifico istituito nel 2012 dall’Associazione StarGeo che si occupa della gestione e della valorizzazione di tre opere, poste lungo un crinale fra Monte Calvario e Monte Ottavio, commissionate dall’Amministrazione Comunale di Montedoro e realizzate nell’arco di tre lustri dalla fine del Novecento al primo decennio del Duemila. L’aggregato è costituito dall’Osservatorio Astronomico (Schedatura DGCC – Sicilia 2016 riproposta nel 2024), dal Planetario, dal Museo della Zolfara (Schedatura DGCC – Sicilia 2024), interne al Parco Urbano, e dalle Case Museo, distribuite nel paese. L’allestimento museale, ufficialmente inaugurato nel 2010 con l’intitolazione allo scrittore Angelo Petyx, è successivo al completamento del progetto avvenuta nel 1998 e ne ha modificato alcune prefigurazioni iniziali. La leggerezza della concezione originaria con spazi aperti e soppalchi su diversi livelli visibili dal perno centrale è stata disattesa dall’inserimento di pannelli espositivi di colore rosso pompeiano, che si sovrappongono alle finestre e che hanno reso statico uno spazio dinamico, rendendo difficile la lettura del secondo livello peraltro al momento non agibile per infiltrazioni.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Rosa Ugo | 1998 | Il museo delle Zolfare a Montedoro (CL) di Itaca Architetti Associati | in “Rassegna di Architettura e Urbanistica”, n. 94 | 80-84 | Si | |
Padrenostro Salvatore | 2007 | Itaca e la trilogia di Montedoro | in “Paesaggio Urbano. Dossier di cultura e progetto della città”, a. 6, n. 1, gennaio-febbraio | 50-61 | Si | |
Oddo Maurizio | 2007 | Architettura contemporanea in Sicilia | Corrao Editore | Trapani | 496 | Si |
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
---|---|---|---|---|
Museo della Zolfara Angelo Petyx | Ugo Rosa, Enzo Duminuco | Archivio studio professionale Itaca Architetti Associati | Elaborati di progetto e relazioni di cantiere, riproduzioni digitali |
Allegati
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporaneaTitolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera
Scheda redatta da Ornella Fiandaca (Università degli studi di Messina)
creata il 12/01/2024
ultima modifica il 06/02/2025