NATURAL LODGE DONNACARMELA

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    [informazioni_architettoniche] => Sul versante orientale dell’Etna una struttura tradizionale di agriturismo connessa a un’attività florovivaistica ha ampliato la propria capacità ricettiva con l’inserimento di piccole cellule diffuse, immerse in un parco, su progetto dello studio Balla-Calvagna. 
All’interno dell’area, in pendio verso il mare, le otto nuove residenze minime si insediano in corrispondenza di un salto di quota che separa la struttura dell’agriturismo dall’impianto produttivo del vivaio.  La rigorosa geometria delle cellule, costituite da piccoli parallelepipedi con terrazze, logge e vasche rettangolari, si stempera nella dimensione complessa del sito, segnato da un’orografia accidentata, da viali di accesso curvilinei e da una rigogliosa  vegetazione impiantata denominata “foresta di palme”, costituita da diverse specie botaniche, specchio anche dell’importante attività florovivaistica del committente specializzato nella produzione di piante mediterranee. 
Le cellule sono costruite con una struttura  in pannelli portanti di legno lamellare di abete ad assi incrociati (XLAM) prefabbricata a secco in officina; la scelta dei materiali è stata fatta con un’attenzione rivolta alla qualità ecologica e all’efficienza energetica. Trasportate poi sul sito le cellule sono state posizionate su sostegni in calcestruzzo di varia natura che assecondano le pendenza e la natura accidentata del suolo; intonaci e rivestimenti di terra cruda definiscono i volumi in una fase successiva di cantiere che si svolge sui luoghi. Piani geometrici regolari, slittati e traslati, disegnano gli spazi delle logge, delle terrazze, delle vasche d’acqua, delle pergola.  Nei percorsi e nelle pavimentazioni si alternano con gerarchie chiare il calcestruzzo levigato gettato in situ, il legno di larice, I blocchi di pietra lavica. 
I “natural lodges” si dispongono in maniera da creare una relazione forte tra l’architettura e il paesaggio, attraverso dispositivi di visione (schermi, tagli, inquadrature, trafori) che rendono mutevole e labile il rapporto tra esterno e interno. Il vulcano e la linea dell’orizzonte marino, insieme alla vegetazione definiscono la dimensione paesaggistica dell’intervento, ma il progetto architettonico crea anche dei paesaggi “interni” diversi per le varie cellule, come in quella definita non a caso “lodge foresta” con 2.500 canne di bambù che scendono dal tetto scuro, fermandosi ad altezze diverse e riflettendosi sul pavimento di resina nera lucida . 

    [committente] => Flora Faro s.s. 
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    [strutture] => pannelli portanti di legno lamellare di abete ad assi incrociati (XLAM)
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    [serramenti] => infissi in PVC 
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    [note] => L'opera ha ricevuto la Menzione speciale nella categoria "Opere di nuova costruzione" del  Premio regionale In/Architettura2020 Sicilia-Calabria con la seguente motivazione: "L’intervento disegna un peculiare e riuscito esempio di insediamento dedicato all’ospitalità turistica, modulato dal rapporto tra unità edilizie essenziali, per definizione volumetrica e tecnologia costruttiva (in legno), e lussureggianti spazi a verde che si aprono al paesaggio della costiera jonica. Fortemente connotate le scelte di caratterizzazione sia degli interni sia degli spazi di relazione con l’esterno; un gioco continuo e coerente tra sequenze funzionali e ritmi decorativi (sempre scanditi dall’uso e dalla lavorazione del legno) definisce il carattere estremamente accogliente e variato degli spazi di vita".
L'opera ha ricevuto inoltra la Menzione nel Premio Categoria “Brand&Landscape:il progetto del paesaggio per i luoghi di produzione e per l'industria" 2017, promosso da CNAPPC, organizzato dalla rivista "Paysage. Topscape" in collaborazione con la Triennale di Milano. 
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    [categoria] => C. Opera recente
    [tipologia] => Strutture ricettive
    [proprieta] => Proprietà privata
    [cat_autori] => Simona Calvagna,André Thomas  Balla
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