Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RESTAURO DELLA BASILICA DI SAN PIETRO

Scheda Opera

  • Pianta
  • Sezione longitudinale con il controsoffitto e il portale
  • Sezione trasversale con il controsoffitto
  • Prospetto Est con il portale in acciaio corte
  • Schizzo della soluzione progettuale per il controsoffitto
  • Facciata laterale con il protale quattrocentesco
  • Veduta dll'interno con il controsoffitto e il portale parzialmente aperto
  • Il portale dell'endonartece aperto
  • Il protale dell'endonartece visto dalla navata
  • Il protale dell'endonartece semiaperto visto dall'esterno
  • Comune: Siracusa
  • Denominazione: RESTAURO DELLA BASILICA DI SAN PIETRO
  • Indirizzo: Via S. Pietro n. 18
  • Data: 2000 - 2008
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Emanuele Fidone
Descrizione

La piccola chiesa paleocristiana di San Pietro a Siracusa, nel cuore dell’isola di Ortigia, è un manufatto segnato da una storia secolare di addizioni e rifacimenti. Il restauro di Emanuele Fidone interviene dopo una pesante alterazione della sua facies stratificata, attuata a metà del Novecento, che comportò la liberazione della fabbrica dalle aggiunte di età barocca, nel tentativo di ripristinarne la configurazione medievale. Il progetto si propone, pertanto, di ristabilire una condizione di equilibrio fra le diverse parti della fabbrica, mettendo in risalto la sua complessa stratigrafia, dalle tracce degli affreschi bizantini, ai lacerti di pavimentazione emersi durante la campagna archeologica preliminare ai lavori, ai segni delle riforme susseguitesi nel tempo. Un lavoro di raccordo attento alla densità materica e cromatica delle superfici permette di ristabilire le connessioni fra le molteplici evidenze della storia costruttiva, sincronicamente presentate alla lettura nel palinsesto di un’unica superficie vibrante e sensibile alle modulazioni dell’illuminazione soffusa dell’interno.
Due nuovi elementi – dal disegno essenziale e di fattura volutamente artigianale – concorrono a rileggere la spazialità e la storia dell’edificio. Il primo, un controsoffitto in sottili lamelle di legno ancorato alle capriate superiori, rievoca la volta bizantina scomparsa e al tempo stesso, come un leggero diaframma, filtra la luce proveniente dalle finestre realizzate nel precedente intervento novecentesco, dissimulando la vista delle strutture di copertura. Il secondo elemento, un portale in acciaio corten, scherma l’antico ingresso dell’endonartece e suggerisce, mediante il sistema di apertura a spinta frontale, la funzione di transito che quell’ambiente aveva in origine. Un sottile equilibrio regola le relazioni fra la fabbrica e questi due nuovi inserti contemporanei, che si accostano alle murature antiche senza mai toccarle, ristabilendo i nessi sintattici fra le parti, senza cancellare le irrimediabili discontinuità che il tempo e gli eventi hanno determinato nella compagine dell’edificio. In entrambi i casi è il gioco della luce – che filtra fra le tracce di imposta della volta originaria e le lamelle del controsoffitto e che disegna un’asola luminosa intorno al monolite d’ingresso – a definire le condizioni di alterità e al tempo stesso continuità fra antico e nuovo, smaterializzando i punti di contatto e conferendo protagonismo alla complessa geografia delle superfici murarie. Analogamente, il battuto di cocciopesto trattato a cera naturale definisce un piano di calpestio di forte espressività materica e accoglie al proprio interno le porzioni superstiti della pavimentazione bizantina, mettendone in luce la quota originaria.
Parte di un percorso di ricerca progettuale incentrato sulle relazioni feconde fra architettura e archeologia, tra tensioni progettuali e attenzioni conservative, con particolare interesse al tema della rovina come materializzazione della densità temporale e della processualità dell’architettura, il restauro di San Pietro è riconosciuto dalla critica fra gli esempi più sensibili di intervento contemporaneo su contesti stratificati e nel 2013 è risultato vincitore del premio internazionale Italian Heritage Award.

Info
  • Progetto: 2000 - 2002
  • Esecuzione: 2005 - 2008
  • Tipologia Specifica: Restauro
  • Committente: Curia Arcivescovile di Siracusa; Regione Siciliana, Assessorato alla Presidenza
  • Proprietà: Proprietà Ente religioso
  • Destinazione originaria: Chiesa
  • Destinazione attuale: Auditorium e spazio espositivo
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Angelo Cristaudo Impresa esecutrice Esecuzione NO
Emanuele Fidone Progetto di restauro Progetto SI
Emanuele Fidone Direzione lavori Esecuzione NO
Nick Incastro Collaboratore Progetto NO
Sabrina Nastasi Collaboratore Progetto NO
Salvo Romano Collaboratore Progetto NO
Angelo Troia Collaboratore Progetto NO
Angelo Zingale Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: muratura
  • Materiale di facciata: intonaco; pietra
  • Coperture: tetto a falde in legno
  • Serramenti: legno
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 5266
    [codice] => SR018
    [denominazione] => RESTAURO DELLA BASILICA DI SAN PIETRO
    [regione] => Sicilia
    [provincia] => Siracusa
    [comune] => Siracusa
    [localita] => 
    [indirizzo] => Via S. Pietro n. 18
    [id_categoria] => 1
    [id_tipologia] => 31
    [tipologia_specifica] => Restauro
    [anno_inizio_progetto] => 2000
    [anno_fine_progetto] => 2002
    [anno_inizio_esecuzione] => 2005
    [anno_fine_esecuzione] => 2008
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => La piccola chiesa paleocristiana di San Pietro a Siracusa, nel cuore dell’isola di Ortigia, è un manufatto segnato da una storia secolare di addizioni e rifacimenti. Il restauro di Emanuele Fidone interviene dopo una pesante alterazione della sua facies stratificata, attuata a metà del Novecento, che comportò la liberazione della fabbrica dalle aggiunte di età barocca, nel tentativo di ripristinarne la configurazione medievale. Il progetto si propone, pertanto, di ristabilire una condizione di equilibrio fra le diverse parti della fabbrica, mettendo in risalto la sua complessa stratigrafia, dalle tracce degli affreschi bizantini, ai lacerti di pavimentazione emersi durante la campagna archeologica preliminare ai lavori, ai segni delle riforme susseguitesi nel tempo. Un lavoro di raccordo attento alla densità materica e cromatica delle superfici permette di ristabilire le connessioni fra le molteplici evidenze della storia costruttiva, sincronicamente presentate alla lettura nel palinsesto di un’unica superficie vibrante e sensibile alle modulazioni dell’illuminazione soffusa dell’interno.
Due nuovi elementi – dal disegno essenziale e di fattura volutamente artigianale – concorrono a rileggere la spazialità e la storia dell’edificio. Il primo, un controsoffitto in sottili lamelle di legno ancorato alle capriate superiori, rievoca la volta bizantina scomparsa e al tempo stesso, come un leggero diaframma, filtra la luce proveniente dalle finestre realizzate nel precedente intervento novecentesco, dissimulando la vista delle strutture di copertura. Il secondo elemento, un portale in acciaio corten, scherma l’antico ingresso dell’endonartece e suggerisce, mediante il sistema di apertura a spinta frontale, la funzione di transito che quell’ambiente aveva in origine. Un sottile equilibrio regola le relazioni fra la fabbrica e questi due nuovi inserti contemporanei, che si accostano alle murature antiche senza mai toccarle, ristabilendo i nessi sintattici fra le parti, senza cancellare le irrimediabili discontinuità che il tempo e gli eventi hanno determinato nella compagine dell’edificio. In entrambi i casi è il gioco della luce – che filtra fra le tracce di imposta della volta originaria e le lamelle del controsoffitto e che disegna un’asola luminosa intorno al monolite d’ingresso – a definire le condizioni di alterità e al tempo stesso continuità fra antico e nuovo, smaterializzando i punti di contatto e conferendo protagonismo alla complessa geografia delle superfici murarie. Analogamente, il battuto di cocciopesto trattato a cera naturale definisce un piano di calpestio di forte espressività materica e accoglie al proprio interno le porzioni superstiti della pavimentazione bizantina, mettendone in luce la quota originaria.
Parte di un percorso di ricerca progettuale incentrato sulle relazioni feconde fra architettura e archeologia, tra tensioni progettuali e attenzioni conservative, con particolare interesse al tema della rovina come materializzazione della densità temporale e della processualità dell’architettura, il restauro di San Pietro è riconosciuto dalla critica fra gli esempi più sensibili di intervento contemporaneo su contesti stratificati e nel 2013 è risultato vincitore del premio internazionale Italian Heritage Award.
    [committente] => Curia Arcivescovile di Siracusa; Regione Siciliana, Assessorato alla Presidenza
    [foglio_catastale] => 167
    [particella] => BG
    [strutture] => muratura
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => intonaco; pietra
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => tetto a falde in legno
    [id_stato_coperture] => 2
    [serramenti] => legno
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => Chiesa
    [destinazione_attuale] => Auditorium e spazio espositivo
    [trasformazioni] => 
    [id_tipo_proprieta] => 4
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 7
    [data_provvedimento] => 06/02/1923
    [riferimento_normativo] => L. 364/1909, art. 5
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 1
    [note] => L'opera è stata insignita del premio internazionale “Italian Heritage Award” nel 2013 e ha ricevuto la Menzione speciale al “Premio internazionale del Restauro Architettonico - Domus Restauro e Conservazione" nel 2010.
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 37.063192
    [longitude] => 15.292012
    [score] => 4
    [id_user] => 78
    [status] => 1
    [date_add] => 2024-02-19 13:49:46
    [date_upd] => 2025-01-22 13:14:38
    [categoria] => A. Opera di eccellenza
    [tipologia] => Interventi di recupero e trasformazione
    [proprieta] => Proprietà Ente religioso
    [cat_autori] => Emanuele Fidone
    [id_regione] => 7
)
1
												
  • Vincolo: Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Vincolo architettonico
  • Data Provvedimento: 06/02/1923
  • Riferimento Normativo: L. 364/1909, art. 5
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 167
  • Particella: BG

Note

L'opera è stata insignita del premio internazionale “Italian Heritage Award” nel 2013 e ha ricevuto la Menzione speciale al “Premio internazionale del Restauro Architettonico - Domus Restauro e Conservazione" nel 2010.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Fidone Emanuele 2008 Diario in "D'Architettura", n. 35 140-149 No
Fidone Emanuele 2009 Basilica Paleocristiana di San Pietro, Siracusa in "Casabella", n. 780 48-53 Si
Mulazzani Marco 2009 Spazio materia e luce in "Casabella", n. 780 49 Si
Fidone Emanuele 2009 Restauro della Basilica Paleocristiana di San Pietro Siracusa in Irace Fulvio (a cura di), Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana / Gold Medal For Italian Architecture, Catalogo della mostra (Milano, 25 maggio-25 giugno 2006), vol. 1, Electa Milano 178 Si
Fidone Emanuele 2010 Restauro Basilica Paleocristiana di San Pietro, Ortigia (Siracusa) in Molinari Luca (a cura di), Ailati. Riflessi dal Futuro, Skira Milano 140-141 Si
Ugolini Andrea (a cura di) 2010 Ricomporre la rovina Alinea Firenze No
Fidone Emanuele 2011 Restauro della Basilica Paleocristiana di San Pietro, Isola di Ortigia, Siracusa, 2006-2008 in "Ottagono", n. 241 134-135 Si
Fidone Emanuele 2012 Basilica paleocristiana di San Pietro, Siracusa, 2002-08 in "Lotus international", n. 151 40-41 Si
Fidone Emanuele 2013 Recuperación de la basílica paleocristiana San Pedro, Siracusa in "Restauración & Rehabilitación", nn. 116-117 30-42 Si
Fidone Emanuele 2013 Luce, Materia, Superficie, Tempo in "Firenze Architettura", a. XVII, n. 2 34-43 No
Fidone Emanuele 2013 Recupero della basilica paleocristiana di San Pietro, Siracusa (SR) in Zermani Paolo (a cura di), Identità dell'architettura Italiana, Edizioni Diabasis Parma 74-75 Si
Fidone Emanuele 2014 Basilica Paleocristiana di San Pietro Siracusa, Italia in Basso Peressut Luca, Caliari Pier Federico, Martinelli Carolina (a cura di), Architettura per l'archeologia, Prospettive Edizioni Roma 256-261 Si
Fidone Emanuele 2022 Progetto e Rovina. Ruins and Project UEEA Editore Roma No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Basilica Paleocristiana di San Pietro Emanuele Fidone Archivio studio professionale Emanuele Fidone Elaborati grafici

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta Pianta Emanuele Fidone
Sezione longitudinale con il controsoffitto e il portale Sezione longitudinale con il controsoffitto e il portale Emanuele Fidone
Sezione trasversale con il controsoffitto Sezione trasversale con il controsoffitto Emanuele Fidone
Prospetto Est con il portale in acciaio corte Prospetto Est con il portale in acciaio corte Emanuele Fidone
Schizzo della soluzione progettuale per il controsoffitto Schizzo della soluzione progettuale per il controsoffitto Emanuele Fidone
Facciata laterale con il protale quattrocentesco Facciata laterale con il protale quattrocentesco Lamberto Rubino - 2008
Veduta dll'interno con il controsoffitto e il portale parzialmente aperto Veduta dll'interno con il controsoffitto e il portale parzialmente aperto Lamberto Rubino - 2008
Il portale dell'endonartece aperto Il portale dell'endonartece aperto Lamberto Rubino - 2008
Il protale dell'endonartece visto dalla navata Il protale dell'endonartece visto dalla navata Lamberto Rubino - 2008
Il protale dell'endonartece semiaperto visto dall'esterno Il protale dell'endonartece semiaperto visto dall'esterno Lamberto Rubino - 2008

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Archilovers Visualizza
Divisare Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Maria Rosaria Vitale (Università degli studi di Catania)
creata il 19/02/2024
ultima modifica il 22/01/2025