Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

VILLAGGIO UNRRA CASAS

Scheda Opera

  • Planimetria generale
  • Planimetria generale
  • Planimetria generale
  • Pianta di un'unità tipo 7B
  • Viale della Regione
  • Villaggio UNRRA Casas
  • Ortofoto Google
  • Villaggio UNRRA Casas
  • Comune: Caltanissetta
  • Denominazione: VILLAGGIO UNRRA CASAS
  • Indirizzo: Via Aci - Via Malta
  • Data: 1949 - 1954
  • Tipologia: Abitazioni plurifamiliari
  • Autori principali: -
Descrizione

"Costruire casette, ciascuna di pochi appartamenti, da concedere in proprietà mediante un minimo, quasi simbolico, pagamento rateale, e da assegnarsi ai più miseri dei senzatetto strettamente nullatenenti, sperduti in piccoli paesi di difficile accesso, colpiti dai disastri della guerra e privi di ogni risorsa e di qualsiasi provvidenza che li possa efficacemente soccorrere, ove non solo trovino alloggio ma possano “ricostituire il focolare domestico” e riprendere una vita civile utile a loro ed alla comunità" (Dalla Relazione UNRRA-CASAS, 18 Dicembre 1948).
La costruzione del villaggio UNRRA CASAS (United Nations Relief and Rehabilitation Administration - Comitato Amministrativo Soccorso Ai Senzatetto) a Caltanissetta si inserisce in un ampio programma nazionale di soddisfacimento delle esigenze abitative per i senzatetto manifestatesi nel secondo dopoguerra. Nel 1951 fu nominato vicepresidente della sezione italiana dell’organizzazione statunitense, istituita per finalità assistenziali, l’imprenditore Adriano Olivetti, riconosciuto artefice dell’urbanistica italiana e promotore dell’architettura neo-realista. Furono realizzati in Italia diversi quartieri paradigmatici, riconosciuti di notevole pregio sperimentale non soltanto sotto il profilo edilizio ma come luoghi di riabilitazione morale e sociale.
In città la pianificazione di quartieri di edilizia popolare in aree periferiche è stata percepita e raccontata dalla cronaca del tempo come la prosecuzione di un processo di speculazione edilizia già avviato in epoca fascista, laddove intere zone edificate con fondi pubblici distanti dal centro abitato determinarono la formazione di rendite di posizione per i terreni interposti, divenuti edificabili e serviti dalle opere di urbanizzazione rese necessarie per raggiungere i quartieri satelliti. Nascono, a partire dagli anni Cinquanta, viale Trieste, viale Sicilia, via Palmintelli, viale della Regione. D’altronde così era contemplato nei programmi di ricostruzione che sancivano gli insediamenti fuori dai confini della città antica.
La zona pianificata dall’UNRRA a tre chilometri dal centro cittadino comprende tre diverse tipologie: 15 palazzine di tipo 11 C, 6 del tipo 7B e 4 del tipo 5D, che si sviluppano per due elevazioni per un totale di quattro unità, non tutte residenziali in quanto il quartiere doveva contenere servizi sociali, scuole primarie, strutture sanitarie. Ognuna è circondata da un lotto di terreno diviso in quattro parti per dotare i singoli alloggi di una superficie esterna privata. La distribuzione funzionale delle palazzine 7B ad esempio prevede a piano terra e a primo piano due alloggi con soggiorno e due stanze oltre cucina, bagno e disimpegno.
La disposizione degli spazi, comune a tutti i programmi di edificazione in Italia, era pensata per esaltare il valore del lavoro e il senso di proprietà: accesso individuale senza servitù, piccolo appezzamento coltivato a orto, finestre che affacciano solo sul terreno di pertinenza. Nell’ambito del quartiere erano previsti ambienti in cui favorire la vita di comunità, per corsi di artigianato, classi di cucito, ritrovi infantili ecc.
Il sistema costruttivo, secondo linee guida comuni, doveva essere concepito con materiali locali e tecniche tradizionali, talvolta gestito in autocostruzione dagli stessi probabili utenti. La struttura portante in questo caso è pertanto realizzata con murature in blocchi di tufo e fondazioni in pietrame; le coperture sono a tetto con marsigliesi. Le finiture interne originarie attingevano allo stesso patrimonio edilizio del primo Novecento: pavimenti in marmette granigliate (marmette di cemento e graniglia bianche o a minestrone senza bordure), pareti finite a latte di calce e colore e finestre con ante e persiane in legno verniciate a olio di lino e colore. Ciascun lotto era regolarmente cintato da staccionata in legno con cancello in ferro.
L’aspetto compositivo, concepito per riferire in modo esplicito la distribuzione funzionale, è omologabile al neo-realismo dei quartieri realizzati nello stesso periodo dall’UNRRA (Messina, San Cataldo, Eboli, Cutro) da figure rappresentative del movimento, quali Michele Valori, Mario Fiorentino, Mario Ridolfi, Ludovico Quaroni, ma per Caltanissetta come per altri non è stato possibile accertarne la paternità.
L’Italia fu annessa all’azione di ricostruzione da parte dell’UNRRA nel 1946 e alla fine del 1947 venne istituito il settore edilizio, riproposto nel 1949. L’iter progettuale, di cui non si è trovato riscontro certo, può farsi risalire agli anni 1949-54. La prima assegnazione provvisoria risale infatti al febbraio del 1953 e riporta l’esecuzione del quartiere non ancora ultimata.
Nel 1965 la gestione del complesso edilizio viene trasferita all’ISES (Istituto per lo Sviluppo dell’Edilizia Sociale originatosi nel 1963 per soppressione del Comitato UNRRA), ma ancora nel 1973 è in carico all’Ufficio Tecnico Erariale di Caltanissetta. La regolarizzazione della trascrizione catastale serviva per la riscossione degli immobili da parte degli assegnatari avvenuta poi negli anni ’80.
Nel piano regolatore generale della città, il villaggio UNRRA Casas è classificato A2 “zone della città postunitaria o città del primo Novecento”, di interesse storico e sottoposto a tutela e limitazioni degli interventi di tipo edilizio. Purtuttavia a seguito del passaggio della proprietà ai privati si sono registrati adattamenti delle unità abitative alle esigenze contemporanee: dotazione di impianti, chiusura di balconi per verande, inserimento di posti auto e realizzazione di stanze in più nello spazio prima destinato a orto.

Info
  • Progetto: 1949 - 1950
  • Esecuzione: 1950 - 1954
  • Tipologia Specifica: Edilizia sociale
  • Committente: U.N.R.R.A. C.A.S.A.S.
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: Residenza plurifamiliare
  • Destinazione attuale: Residenza plurifamiliare
  • Strutture: murature portanti in blocchi di tufo e fondazioni in pietrame
  • Materiale di facciata: pareti esterne finite a latte di calce e colore
  • Coperture: tetto a falde con ordito principale in legno e manto in tegole laterizie (marsigliesi)
  • Serramenti: finestre con ante e persiane in legno verniciate a olio di lino e colore
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Discreto
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 5380
    [codice] => CL009
    [denominazione] => VILLAGGIO UNRRA CASAS
    [regione] => Sicilia
    [provincia] => Caltanissetta
    [comune] => Caltanissetta
    [localita] => 
    [indirizzo] => Via Aci - Via Malta
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 2
    [tipologia_specifica] => Edilizia sociale
    [anno_inizio_progetto] => 1949
    [anno_fine_progetto] => 1950
    [anno_inizio_esecuzione] => 1950
    [anno_fine_esecuzione] => 1954
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => "Costruire casette, ciascuna di pochi appartamenti, da concedere in proprietà mediante un minimo, quasi simbolico, pagamento rateale, e da assegnarsi ai più miseri dei senzatetto strettamente nullatenenti, sperduti in piccoli paesi di difficile accesso, colpiti dai disastri della guerra e privi di ogni risorsa e di qualsiasi provvidenza che li possa efficacemente soccorrere, ove non solo trovino alloggio ma possano “ricostituire il focolare domestico” e riprendere una vita civile utile a loro ed alla comunità" (Dalla Relazione UNRRA-CASAS, 18 Dicembre 1948).
La costruzione del villaggio UNRRA CASAS (United Nations Relief and Rehabilitation Administration - Comitato Amministrativo Soccorso Ai Senzatetto) a Caltanissetta si inserisce in un ampio programma nazionale di soddisfacimento delle esigenze abitative per i senzatetto manifestatesi nel secondo dopoguerra. Nel 1951 fu nominato vicepresidente della sezione italiana dell’organizzazione statunitense, istituita per finalità assistenziali, l’imprenditore Adriano Olivetti, riconosciuto artefice dell’urbanistica italiana e promotore dell’architettura neo-realista. Furono realizzati in Italia diversi quartieri paradigmatici, riconosciuti di notevole pregio sperimentale non soltanto sotto il profilo edilizio ma come luoghi di riabilitazione morale e sociale.
In città la pianificazione di quartieri di edilizia popolare in aree periferiche è stata percepita e raccontata dalla cronaca del tempo come la prosecuzione di un processo di speculazione edilizia già avviato in epoca fascista, laddove intere zone edificate con fondi pubblici distanti dal centro abitato determinarono la formazione di rendite di posizione per i terreni interposti, divenuti edificabili e serviti dalle opere di urbanizzazione rese necessarie per raggiungere i quartieri satelliti. Nascono, a partire dagli anni Cinquanta, viale Trieste, viale Sicilia, via Palmintelli, viale della Regione. D’altronde così era contemplato nei programmi di ricostruzione che sancivano gli insediamenti fuori dai confini della città antica. 
La zona pianificata dall’UNRRA a tre chilometri dal centro cittadino comprende tre diverse tipologie: 15 palazzine di tipo 11 C, 6 del tipo 7B e 4 del tipo 5D, che si sviluppano per due elevazioni per un totale di quattro unità, non tutte residenziali in quanto il quartiere doveva contenere servizi sociali, scuole primarie, strutture sanitarie. Ognuna è circondata da un lotto di terreno diviso in quattro parti per dotare i singoli alloggi di una superficie esterna privata. La distribuzione funzionale delle palazzine 7B ad esempio prevede a piano terra e a primo piano due alloggi con soggiorno e due stanze oltre cucina, bagno e disimpegno. 
La disposizione degli spazi, comune a tutti i programmi di edificazione in Italia, era pensata per esaltare il valore del lavoro e il senso di proprietà: accesso individuale senza servitù, piccolo appezzamento coltivato a orto, finestre che affacciano solo sul terreno di pertinenza. Nell’ambito del quartiere erano previsti ambienti in cui favorire la vita di comunità, per corsi di artigianato, classi di cucito, ritrovi infantili ecc.
Il sistema costruttivo, secondo linee guida comuni, doveva essere concepito con materiali locali e tecniche tradizionali, talvolta gestito in autocostruzione dagli stessi probabili utenti. La struttura portante in questo caso è pertanto realizzata con murature in blocchi di tufo e fondazioni in pietrame; le coperture sono a tetto con marsigliesi. Le finiture interne originarie attingevano allo stesso patrimonio edilizio del primo Novecento: pavimenti in marmette granigliate (marmette di cemento e graniglia bianche o a minestrone senza bordure), pareti finite a latte di calce e colore e finestre con ante e persiane in legno verniciate a olio di lino e colore. Ciascun lotto era regolarmente cintato da staccionata in legno con cancello in ferro.
L’aspetto compositivo, concepito per riferire in modo esplicito la distribuzione funzionale, è omologabile al neo-realismo dei quartieri realizzati nello stesso periodo dall’UNRRA (Messina, San Cataldo, Eboli, Cutro) da figure rappresentative del movimento, quali Michele Valori, Mario Fiorentino, Mario Ridolfi, Ludovico Quaroni, ma per Caltanissetta come per altri non è stato possibile accertarne la paternità.
L’Italia fu annessa all’azione di ricostruzione da parte dell’UNRRA nel 1946 e alla fine del 1947 venne istituito il settore edilizio, riproposto nel 1949. L’iter progettuale, di cui non si è trovato riscontro certo, può farsi risalire agli anni 1949-54. La prima assegnazione provvisoria risale infatti al febbraio del 1953 e riporta l’esecuzione del quartiere non ancora ultimata.
Nel 1965 la gestione del complesso edilizio viene trasferita all’ISES (Istituto per lo Sviluppo dell’Edilizia Sociale originatosi nel 1963 per soppressione del Comitato UNRRA), ma ancora nel 1973 è in carico all’Ufficio Tecnico Erariale di Caltanissetta. La regolarizzazione della trascrizione catastale serviva per la riscossione degli immobili da parte degli assegnatari avvenuta poi negli anni ’80.
Nel piano regolatore generale della città, il villaggio UNRRA Casas è classificato A2 “zone della città postunitaria o città del primo Novecento”, di interesse storico e sottoposto a tutela e limitazioni degli interventi di tipo edilizio. Purtuttavia a seguito del passaggio della proprietà ai privati si sono registrati adattamenti delle unità abitative alle esigenze contemporanee: dotazione di impianti, chiusura di balconi per verande, inserimento di posti auto e realizzazione di stanze in più nello spazio prima destinato a orto.
    [committente] => U.N.R.R.A. C.A.S.A.S.
    [foglio_catastale] => 119A
    [particella] => 
    [strutture] => murature portanti in blocchi di tufo e fondazioni in pietrame
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => pareti esterne finite a latte di calce e colore
    [id_stato_facciata] => 3
    [coperture] => tetto a falde con ordito principale in legno e manto in tegole laterizie (marsigliesi)
    [id_stato_coperture] => 2
    [serramenti] => finestre con ante e persiane in legno verniciate a olio di lino e colore
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => Residenza plurifamiliare
    [destinazione_attuale] => Residenza plurifamiliare
    [trasformazioni] => No
    [id_tipo_proprieta] => 8
    [specifiche_proprieta] => IACP-Proprietari assegnatari
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => L'insediamento urbano comprende 15 palazzine di tipo 11 C, 6 del tipo 7B e 4 del tipo 5D. Ciascuna comprende 4 unità abitative che insistono su un lotto di terreno diviso in quattro appezzamenti dati in dotazione individuale.
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 37.491894
    [longitude] => 14.043546
    [score] => 2
    [id_user] => 84
    [status] => 1
    [date_add] => 2024-04-26 10:28:52
    [date_upd] => 2025-01-22 11:42:40
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Abitazioni plurifamiliari
    [proprieta] => Proprietà pubblico-privata
    [cat_autori] => 
    [id_regione] => 7
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 119A
  • Particella: -

Note

L'insediamento urbano comprende 15 palazzine di tipo 11 C, 6 del tipo 7B e 4 del tipo 5D. Ciascuna comprende 4 unità abitative che insistono su un lotto di terreno diviso in quattro appezzamenti dati in dotazione individuale.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Redazione 1955 Cronaca di Caltanissetta, Assegnati a Caltanissetta alloggi dell'UNRRA-CASAS in “Giornale di Sicilia", 7 dicembre Palermo 5 Si
Olita Angela 2016 Risorgendo dalle macerie. Ricostruzione urbana ed edilizia dopo lo sbarco a Salerno. Università degli Studi di Napoli Federico II, Tesi di Dottorato 36-46 No
Celona Carmelo (a cura di) 2019 Perché i luoghi di Messina si chiamano così: U.N.R.R.A. in "Letteraemme. Quotidiano online di informazione” www.letteraemme.it/perche-i-luoghi-di-messina-si-chiamano-cosi-u-n-r-r-a/ No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, b. 78. Fondo Ministero dell'Interno, Direzione generale Servizi Civili UNRRA CASAS Archivio Centrale dello Stato, Roma Progetti e relazioni varie (1945-1948)
Elaborati di progetto e relazioni tecniche. Fondo ISES (Istituto per lo Sviluppo dell’Edilizia Sociale) UNRRA CASAS Archivio dell’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) di Caltanissetta Riproduzioni cartacee

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetria generale Planimetria generale Archivio dell’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) di Caltanissetta
Planimetria generale Planimetria generale Archivio dell’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) di Caltanissetta
Planimetria generale Planimetria generale Archivio dell’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) di Caltanissetta
Pianta di un'unità tipo 7B Pianta di un'unità tipo 7B Archivio dell’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) di Caltanissetta
Viale della Regione Viale della Regione
Villaggio UNRRA Casas Villaggio UNRRA Casas
Ortofoto Google Ortofoto Google
Villaggio UNRRA Casas Villaggio UNRRA Casas

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
L'altra ricostruzione Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Ornella Fiandaca (Università degli studi di Messina)
creata il 26/04/2024
ultima modifica il 22/01/2025