INGRESSO MONUMENTALE VILLA GIUSEPPE GARIBALDI
Scheda Opera
- Comune: Gela
- Denominazione: INGRESSO MONUMENTALE VILLA GIUSEPPE GARIBALDI
- Indirizzo: Corso Salvatore Aldisio
- Data: 1956 - 1958
- Tipologia: Parchi e Giardini
- Autori principali: Salvatore Cardella
Descrizione
La villa comunale di Gela, insediata in un’area di pertinenza dell’Ordine dei Cappuccini nel 1778, intitolata a Giuseppe Garibaldi nel 1882, ha subito dal suo esordio diverse riconfigurazioni: la planimetria informale progettata in origine ha subito durante il ventennio fascista e nel secondo dopoguerra un raddrizzamento dei sentieri e una sistematizzazione delle aree verdi.
Nel 1956 viene coinvolto l’architetto Salvatore Cardella per un progetto di sistemazione della zona compresa fra Corso Salvatore Aldisio e il belvedere, del quale è stato realizzato solo l’accesso monumentale su strada.
La sua percezione spaziale doveva avere un ruolo prevalente sia in termini funzionali - inquadrare una vista prospettica d’insieme - sia in termini compositivi - rappresentare una modernità non avulsa dalla tradizione.
Protagonista dell’opera è la sagoma della copertura in calcestruzzo armato, che sembra non avere sostegni in quanto caratterizzata da sbalzi significativi, come “due ali piegate sull’orizzonte” [Thiery, 1959]. Sul fronte strada, un perimetro diagonale rispetto all’allineamento crea un invito verso la sua parte centrale dove è stato creato un oculo baricentrico. Ad accompagnare questa fruizione c’è una prima coppia di setti “rivolti verso il cielo” [Thiery, 1959], i quali oltrepassando la copertura proseguono con un foro, al cui interno in origine era fissato, su una porzione quadrata ritagliata, una griglia metallica. Seguendo il profilo della copertura si incontra un’altra coppia di setti, che delimita una piazza, segnata dalla luce zenitale che attraversa l’oculo, dalla quale si diparte una scalinata che scende verso la villa. Allineate ai setti, nelle due direzioni fra loro ortogonali, a chiudere la maglia, ci sono due coppie di colonne per sostenere un aggetto prospiciente sulla villa anch’esso forato.
L’estetica ricercata prova a ricucire due sistemi costruttivi che, nell’architettura di Salvatore Cardella concepita nel secondo dopoguerra, finiscono per trovare una sintesi armonica: la concezione strutturale ardita che denuncia una scelta manifesta del calcestruzzo armato, dei suoi valori plastici e costruttivi; il rivestimento lapideo dei setti per il quale fu fatto ricorso alla più tradizionale pietra locale con un'accuratissima apparecchiatura muraria ad opus incertum; per i pilastri viene scelto un intonaco color ruggine e per la parte dei setti che oltrepassano la pensilina, e per l'intradosso della stessa, foto d'epoca mostrano un intonaco bianco.
Un restauro effettuato in questo secolo ha sostituito l’apparecchiatura originaria del rivestimento in pietra locale con una che la simula in modo caotico nel taglio delle pietre (quasi fossero pannelli unici di pietra ricomposta) e nella stilatura dei giunti troppo evidente; ha inoltre eliminato l’inclusione metallica dal tratto superiore forato dei setti lasciando gli attacchi metallici.
Info
- Progetto: 1956 - 1957
- Esecuzione: 1958 - 1958
- Tipologia Specifica: Villa comunale
- Committente: Amministrazione Comunale di Gela
- Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
- Destinazione originaria: Ingresso monumentale villa comunale
- Destinazione attuale: Ingresso monumentale villa comunale
Autori
- Strutture: setti e pilastri in calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: rivestimento in lastre di pietra locale; intonaco
- Coperture: soletta in calcestruzzo armato con finitura a intonaco
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 252
- Particella: 46
Note
-
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Thiery Yvonne | 1959 | La crise de l’architecture d’aujourd'hui | in “La Maison”, n. 3, marzo | 95-97, 100 | Si | |
Di Cristina Umberto, Trombino Giuseppe | 1993 | Cardella Salvatore | in Ruggieri Tricoli Maria Clara (a cura di), Luigi Sarullo. Dizionario degli Artisti Siciliani. 1. Architettura, Edizioni Novecento | Palermo | 86-87 | No |
Tuzzolino Francesco | 2001 | Cardella, Pollini. Architettura e didattica | L'Epos | Palermo | No | |
Oddo Maurizio | 2007 | Architettura contemporanea in Sicilia | Corrao Editore | Trapani | 65 | No |
Iannello Matteo | 2015 | Il sogno perduto: architettura, città e territorio negli anni della ricostruzione | in Guida Maria Katja, Russo Paolo (a cura di), Arti al Centro. Ricerche sul patrimonio culturale della Sicilia centrale 1861-2011, Edizioni Polistampa | Firenze | 196-205 | No |
Allegati
Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporaneaTitolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera
Scheda redatta da Ornella Fiandaca (Università degli studi di Messina)
creata il 10/05/2024
ultima modifica il 22/01/2025