Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CLINICA PEDIATRICA DELL'UNIVERSITÀ DI CATANIA

Scheda Opera

  • Pianta del seminterrato e pian terreno
  • Pianta del terzo piano
  • Pianta del quarto piano
  • Pianta del primo piano
  • Plastico di progetto
  • Vista del corpo a sud-est
  • Veduta dei prospetti dalla strada
  • Veduta dall'interno
  • Veduta da est
  • Veduta dello sviluppo angolare
  • Corpo a sud-ovest
  • Corpo a sud-est
  • Veduta da est
  • Ingresso
  • Corpo a nord
  • Sviluppo angolare
  • Corpo scala da est
  • Corpo a nord-ovest
  • Veduta dalla strada a sud
  • Veduta da sud
  • Comune: Catania
  • Denominazione: CLINICA PEDIATRICA DELL'UNIVERSITÀ DI CATANIA
  • Indirizzo: Via Santa Sofia 64
  • Data: 1962 - 1967
  • Tipologia: Strutture sanitarie
  • Autori principali: Daniele Calabi
Descrizione

L’edificio si colloca nel campus dell’Università di Catania nella parte nordoccidentale della città e rientra nel piano urbanistico del Nuovo Centro Universitario redatto da Lugi Piccinato a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
In virtù della sua maturata esperienza nel campo dell’edilizia ospedaliera, l’intervento di Daniele Calabi (Verona, 1906-1964) all’interno del polo universitario si inquadra in una vicenda più ampia. Subentrato a Ignazio Gardella nel compito di affiancare Luigi Piccinato nelle attività di coordinamento della fase progettuale, Calabi propone alcune revisioni del piano per la parte destinata ad ospitare il complesso del Policlinico e si occupa di coordinarne le attività progettuali.
Anche il progetto per la Clinica pediatrica, inizialmente affidato al gruppo composto dagli architetti Adelasio e Ficara e dall’ingegnere Gibiino, viene in seguito preso in carico da Calabi insieme all’edificio dei Servizi Generali del Policlinico.
Come parte del nuovo centro universitario, la clinica pediatrica è progettata per ospitare sia le funzioni cliniche che quelle didattiche e di ricerca universitaria.
Calabi, noto per la sua competenza come “architetto di ospedali” (Zucconi 1992) intende basare l’intervento sulle più avanzate conoscenze riguardanti l'infanzia, con attenzione ai fattori psicologici, affettivi e sociali e al ruolo dell'ambiente ospedaliero nel benessere dei piccoli pazienti. L'approccio progettuale mira a focalizzarsi quindi sulle esigenze specifiche dei bambini e delle loro famiglie.
Tuttavia, in analogia ad altri progetti coevi del progettista, anche nell’esperienza catanese emerge una discrepanza tra la riflessione teorica e la pratica del progetto, in parte dovuta alla necessità di adattarsi alle esigenze di contenimento dello spazio e dei costi.
Risulta comunque in parte raggiunto l’obiettivo del progettista di allontanarsi dal modello verticale monoblocco: con uno sviluppo lineare su più corpi, il progetto catanese mantiene un assetto prevalentemente orizzontale, accentuato dalle coperture aggettanti. Pur mantenendo una certa rigidità nello schema a blocchi disposti perpendicolarmente, il progetto mira a relazionarsi con il contesto naturale circostante. Non mancano le similitudini con il progetto della Clinica Pediatrica di Padova, evidenziando una maturità nell’approccio ormai consolidato nel campo dell’edilizia ospedaliera.
L’organizzazione spaziale prevede di dislocare nel corpo a nord gli ambulatori, i laboratori e l’aula destinata alle lezioni. Le funzioni strettamente cliniche si distribuiscono in due sezioni differenti che tengono conto delle modalità di degenza ospedaliera, per un totale di 180 posti letto. Per la sezione riservata ai bambini in regime di isolamento, il progetto si articola in cellule indipendenti dislocate sul pendio, con accesso a uno spazio verde privato. La sezione destinata ai bambini per i quali sono consigliate le attività di socializzazione si colloca nell’area sud-ovest e dispone di spazi di aggregazione e di gioco, posti a metà delle aree riservate alle stanze pluriletto.
Nel progetto emerge una particolare cura nella scelta delle soluzioni costruttive e dei materiali: le strutture modulabili sono preferite per agevolare la manutenzione, mentre l’utilizzo di materiali facilmente lavabili (pavimenti e rivestimenti in laminati plastici, ceramica o lastre di vetro) si presta alla sanificazione degli ambienti.
L’interesse per il benessere termoigrometrico conduce a scelte progettuali mirate: dallo studio della ventilazione e delle condizioni soleggiamento dell’area discendono il disegno delle terrazze e il progetto dei dispositivi di schermatura verso sud. Seguendo le direttive del piano, adottate per il primo gruppo di padiglioni, la pelle esterna, con le sue tessere ceramiche rosse, conferisce a questo edificio di impronta razionalista un aspetto più coerente con la tradizione costruttiva locale.

Info
  • Progetto: 1962 - 1964
  • Esecuzione: 1964 - 1967
  • Committente: Università degli Studi di Catania
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Clinica pediatrica universitaria
  • Destinazione attuale: Ambulatori e laboratori
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Daniele Calabi Progetto architettonico Progetto SI
Rosario Parasiliti Impresa esecutrice Esecuzione NO
  • Strutture: Scheletro indipendente in calcestruzzo armato con solai in calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Rivestimento in tessere di ceramica colore rosso; muri di contenimento rivestiti in pietra lavica
  • Coperture: Tetto piano praticabile con solai in calcestruzzo armato
  • Serramenti: Serramenti in lega di alluminio e vetro
  • Stato Strutture: Discreto
  • Stato Materiale di facciata: Discreto
  • Stato Coperture: Discreto
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Anche il progetto per la Clinica pediatrica, inizialmente affidato al gruppo composto dagli architetti Adelasio e Ficara e dall’ingegnere Gibiino, viene in seguito preso in carico da Calabi insieme all’edificio dei Servizi Generali del Policlinico. 
Come parte del nuovo centro universitario, la clinica pediatrica è progettata per ospitare sia le funzioni cliniche che quelle didattiche e di ricerca universitaria.
Calabi, noto per la sua competenza come “architetto di ospedali” (Zucconi 1992) intende basare l’intervento sulle più avanzate conoscenze riguardanti l'infanzia, con attenzione ai fattori psicologici, affettivi e sociali e al ruolo dell'ambiente ospedaliero nel benessere dei piccoli pazienti. L'approccio progettuale mira a focalizzarsi quindi sulle esigenze specifiche dei bambini e delle loro famiglie. 
Tuttavia, in analogia ad altri progetti coevi del progettista, anche nell’esperienza catanese emerge una discrepanza tra la riflessione teorica e la pratica del progetto, in parte dovuta alla necessità di adattarsi alle esigenze di contenimento dello spazio e dei costi. 
Risulta comunque in parte raggiunto l’obiettivo del progettista di allontanarsi dal modello verticale monoblocco: con uno sviluppo lineare su più corpi, il progetto catanese mantiene un assetto prevalentemente orizzontale, accentuato dalle coperture aggettanti. Pur mantenendo una certa rigidità nello schema a blocchi disposti perpendicolarmente, il progetto mira a relazionarsi con il contesto naturale circostante. Non mancano le similitudini con il progetto della Clinica Pediatrica di Padova, evidenziando una maturità nell’approccio ormai consolidato nel campo dell’edilizia ospedaliera. 
L’organizzazione spaziale prevede di dislocare nel corpo a nord gli ambulatori, i laboratori e l’aula destinata alle lezioni. Le funzioni strettamente cliniche si distribuiscono in due sezioni differenti che tengono conto delle modalità di degenza ospedaliera, per un totale di 180 posti letto. Per la sezione riservata ai bambini in regime di isolamento, il progetto si articola in cellule indipendenti dislocate sul pendio, con accesso a uno spazio verde privato. La sezione destinata ai bambini per i quali sono consigliate le attività di socializzazione si colloca nell’area sud-ovest e dispone di spazi di aggregazione e di gioco, posti a metà delle aree riservate alle stanze pluriletto. 
Nel progetto emerge una particolare cura nella scelta delle soluzioni costruttive e dei materiali: le strutture modulabili sono preferite per agevolare la manutenzione, mentre l’utilizzo di materiali facilmente lavabili (pavimenti e rivestimenti in laminati plastici, ceramica o lastre di vetro) si presta alla sanificazione degli ambienti.
L’interesse per il benessere termoigrometrico conduce a scelte progettuali mirate: dallo studio della ventilazione e delle condizioni soleggiamento dell’area discendono il disegno delle terrazze e il progetto dei dispositivi di schermatura verso sud. Seguendo le direttive del piano, adottate per il primo gruppo di padiglioni, la pelle esterna, con le sue tessere ceramiche rosse, conferisce a questo edificio di impronta razionalista un aspetto più coerente con la tradizione costruttiva locale. 

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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 6
  • Particella: 440

Note

L’opera ha ricevuto il premio regionale IN/ARCH per la Sicilia nel 1969. L'edificio si inserisce nel Centro Universitario catanese di Santa Sofia. Negli anni Cinquanta, l’Università di Catania affidò a Luigi Piccinato l’incarico di redigere il piano particolareggiato per lo sviluppo del nuovo polo universitario. Il piano prevedeva di insediare gli istituti di area scientifica e medica in una zona in declivio a nord-est della città. Ispirandosi a esperienze internazionali di edilizia universitaria, Piccinato concepì un’articolazione in singoli padiglioni, stabilendo per ciascuno uno schema di massima il cui sviluppo progettuale venne poi affidato a gruppi di professionisti locali. Nel corso degli anni Settanta e Ottanta il piano è stato progressivamente ampliato e modificato in seguito all’intervento di altri gruppi di progettazione, che hanno revisionato l’originaria impostazione includendo anche strutture più articolate e di maggiori dimensioni.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Bettini Sergio, Calabi Folin Donatella, Folin Marino 1968 Le ultime opere di Daniele Calabi in "L’Architettura. Cronache e storia”, n. 12 776-803 Si
Aloi Roberto, Bassi Carlo 1972 Ospedali Hoepli Milano 81-90 No
Barbera Salvatore 1990 La città universitaria in “Spazio e Società”, n. 52 112-115 No
Zucconi Guido (a cura di) 1992 Daniele Calabi. Architetture e progetti 1935-1964 Marsilio Venezia 95-97, 109-110 Si
Barbera Salvatore 1992 Edilizia universitaria a Catania: la cittadella di S. Sofia Dipartimento di Architettura e Urbanistica Catania 28-31, 18-19 Si
Atripaldi Annamaria, Costa Mario Edoardo (a cura di) 2008 Catania. Architettura, città, paesaggio Mancosu Roma 206-215 No
Consoli Salvatore, Lo Faro Alessandro, Pagello Elisabetta, Spina Ronsangela Antonella (a cura di) 2010 Progetti per l'Ateneo da Francesco Fichera a Giancarlo De Carlo, catalogo della mostra Tipografia dell'Università Catania 20-22 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Clinica universitaria. Fondo Daniele Calabi Daniele Calabi Archivio del Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC), Università degli studi di Parma Elaborati grafici
La clinica pediatrica universitaria; Ospedale clinicizzato: reparto pediatria. Archivio progetti, collezione Daniele Calabi Archivio Progetti, Università IUAV di Venezia Materiale fotografico
Nuovo ospedale clinicizzato di Catania: reparto di Pediatria Daniele Calabi Archivio privato Daniele Calabi, Venezia Relazione di progetto, materiale fotografico
Ospedale clinicizzato - Reparto di Pediatria. Fondo Ufficio Tecnico dell’Università di Catania Daniele Calabi Archivio Storico, Università degli studi di Catania Elaborati grafici

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta del seminterrato e pian terreno Pianta del seminterrato e pian terreno Aloi Roberto, Bassi Carlo 1972, p. 84
Pianta del terzo piano Pianta del terzo piano Aloi Roberto, Bassi Carlo 1972, p. 87
Pianta del quarto piano Pianta del quarto piano Aloi Roberto, Bassi Carlo 1972, p. 88
Pianta del primo piano Pianta del primo piano Aloi Roberto, Bassi Carlo 1972, p. 85
Plastico di progetto Plastico di progetto Archivio privato Daniele Calabi, Venezia
Vista del corpo a sud-est Vista del corpo a sud-est Archivio privato Daniele Calabi, Venezia
Veduta dei prospetti dalla strada Veduta dei prospetti dalla strada Archivio privato Daniele Calabi, Venezia
Veduta dall'interno Veduta dall'interno Archivio privato Daniele Calabi, Venezia – 1995
Veduta da est Veduta da est Archivio privato Daniele Calabi, Venezia – 1995
Veduta dello sviluppo angolare Veduta dello sviluppo angolare Archivio privato Daniele Calabi, Venezia – 1995
Corpo a sud-ovest Corpo a sud-ovest Deborah Sanzaro – 2024
Corpo a sud-est Corpo a sud-est Deborah Sanzaro – 2024
Veduta da est Veduta da est Deborah Sanzaro – 2024
Ingresso Ingresso Deborah Sanzaro – 2024
Corpo a nord Corpo a nord Deborah Sanzaro – 2024
Sviluppo angolare Sviluppo angolare Deborah Sanzaro – 2024
Corpo scala da est Corpo scala da est Deborah Sanzaro – 2024
Corpo a nord-ovest Corpo a nord-ovest Deborah Sanzaro – 2024
Veduta dalla strada a sud Veduta dalla strada a sud Deborah Sanzaro – 2024
Veduta da sud Veduta da sud Deborah Sanzaro – 2024

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Catalogo del Sistema Museale dell'Università di Parma Visualizza
Università IUAV di Venezia - catalogo Archivio progetti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Deborah Sanzaro (Università degli studi di Catania)
creata il 20/05/2024
ultima modifica il 22/01/2025