Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

COPERTURA DELLA VILLA ROMANA DI SAN BIAGIO

Scheda Opera

  • Planimetria generale
  • Veduta generale del complesso archeologico
  • Vista prospettica sala tablinum
  • scorcio prospettico fronte laterale sala tablinum
  • Dettaglio copertura
  • Interno sala tablinum
  • Render dello stato di fatto
  • Comune: Terme Vigliatore
  • Località: Frazione San Biagio
  • Denominazione: COPERTURA DELLA VILLA ROMANA DI SAN BIAGIO
  • Indirizzo: SS. 113 N. 262
  • Data: 1961 - 1963
  • Tipologia: Musei e Aree archeologiche
  • Autori principali: Franco Minissi
Descrizione

La Villa Romana di Terme Vigliatore costituisce un importante esempio di villa suburbana che raggiunge il suo massimo splendore in età imperiale (I-II secolo d. C.) pur essendo costruita sulle rovine di un edificio preesistente (metà del I secolo a. C.). L’area archeologica è situata all’interno del centro abitato ed è facilmente raggiungibile perché collocata lungo la strada statale. È accessibile tramite due ingressi il primo a nord lungo la statale, il secondo a est tramite una perpendicolare all’arteria principale.
Il complesso architettonico si sviluppa intorno a un grande peristilio di forma quadrata circondato dai resti di un portico. L’ambiente più consistente è costituito dal tablinum con pavimentazione realizzata in opus sectile. Altri ambienti adiacenti presentano anch’essi una pavimentazione a mosaico. Nella parte meridionale della Villa si sviluppa un complesso termale all’interno del quale, nel cosiddetto frigidarium, si distingue un altro pavimento a mosaico in bianco e nero raffigurante una scena di pesca. L’intero complesso viene riportato alla luce tra il 1955 e il 1960 durante una campagna di scavi guidata da Luigi Bernabò Brea. Nel 1961 la Soprintendenza alle Antichità di Siracusa commissiona a Franco Minissi il Progetto di sistemazione archeologica e di protezione dei mosaici della Villa Romana. Il progettista, riprendendo la sperimentazione condotta a Piazza Armenina, mette a punto un sistema di “protezione costituito da montanti in tubo di ferro ancorati con traversi, anch’essi in ferro, alle murature delimitanti gli ambienti, parzialmente rifatte. Tali montanti costituiranno un’esile struttura portante delle armature superiori, pure in profilati di ferro, per l’appoggio del manto di copertura in laminati di materia plastica opportunamente stampati” (Minissi 1961). Allo scopo di riproporre le volumetrie originarie Minissi sceglie di ricostruirle con materiale di recupero sul quale realizza un manto di copertura in ferro verniciato e perspex. A protezione dei mosaici prevede una copertura a doppia falda costituita da elementi anch’essi in perspex chiusi inferiormente con un controsoffitto in ondulux. Complessivamente gli ambienti riparati sono cinque e sono quelli che, a differenza degli altri, presentano una maggiore ricchezza nella decorazione a mosaico. Solo quattro però di questi ambienti sono ulteriormente protetti e leggermente oscurati dal controsoffitto: Nella cosiddetta stanza del “triclino” non viene posizionata alcuna struttura filtrante ma vengono lasciate a vista le incavallature metalliche che sorreggono i profili in ferro su cui sono fissate le lastre in perspex. Al fine di rendere fruibili visivamente i mosaici vengono posizionati dei pannelli in vetro in corrispondenza di ogni accesso ai vari ambienti e opportunamente distanziati dalla muratura. Soltanto la zona delle terme è fruibile tramite un sistema di passerelle sopraelevate in legno e metallo.

Info
  • Progetto: 1961 - 1962
  • Esecuzione: 1962 - 1963
  • Tipologia Specifica: Intervento a protezione di un’area archeologica
  • Committente: Regione Sicilia, Soprintendenza alle Antichità di Siracusa
  • Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
  • Destinazione originaria: copertura a protezione di un'area archeologica
  • Destinazione attuale: copertura a protezione di un'area archeologica
Autori
  • Strutture: muratura di pietrame; ferro; laminati plastici
  • Materiale di facciata: tamponamento in vetro e ferro
  • Coperture: tetto a falde in perspex e acciaio
  • Serramenti: infissi in ferro
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre
  • Stato Serramenti: Mediocre

													Array
(
    [id_opera] => 5427
    [codice] => ME030
    [denominazione] => COPERTURA DELLA VILLA ROMANA DI SAN BIAGIO
    [regione] => Sicilia
    [provincia] => Messina
    [comune] => Terme Vigliatore
    [localita] => Frazione San Biagio
    [indirizzo] => SS. 113 N. 262 
    [id_categoria] => 1
    [id_tipologia] => 35
    [tipologia_specifica] => Intervento a protezione di un’area archeologica 
    [anno_inizio_progetto] => 1961
    [anno_fine_progetto] => 1962
    [anno_inizio_esecuzione] => 1962
    [anno_fine_esecuzione] => 1963
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => La Villa Romana di Terme Vigliatore costituisce un importante esempio di villa suburbana che raggiunge il suo massimo splendore in età imperiale (I-II secolo d. C.) pur essendo costruita sulle rovine di un edificio preesistente (metà del I secolo a. C.). L’area archeologica è situata all’interno del centro abitato ed è facilmente raggiungibile perché collocata lungo la strada statale. È accessibile tramite due ingressi il primo a nord lungo la statale, il secondo a est  tramite una perpendicolare all’arteria principale.
Il complesso architettonico si sviluppa intorno a un grande peristilio di forma quadrata circondato dai resti di un portico. L’ambiente più consistente è costituito dal tablinum con pavimentazione realizzata in opus sectile. Altri ambienti adiacenti presentano anch’essi una pavimentazione a mosaico. Nella parte meridionale della Villa si sviluppa un complesso termale all’interno del quale, nel cosiddetto frigidarium, si distingue un altro pavimento a mosaico in bianco e nero raffigurante una scena di pesca. L’intero complesso viene riportato alla luce tra il 1955 e il 1960 durante una campagna di scavi guidata da Luigi Bernabò Brea. Nel 1961 la Soprintendenza alle Antichità di Siracusa commissiona a Franco Minissi il Progetto di sistemazione archeologica e di protezione dei mosaici della Villa Romana. Il progettista, riprendendo la sperimentazione condotta a Piazza Armenina, mette a punto un sistema di “protezione costituito da montanti in tubo di ferro ancorati con traversi, anch’essi in ferro, alle murature delimitanti gli ambienti, parzialmente rifatte. Tali montanti costituiranno un’esile struttura portante delle armature superiori, pure in profilati di ferro, per l’appoggio del manto di copertura in laminati di materia plastica opportunamente stampati” (Minissi 1961). Allo scopo di riproporre le volumetrie originarie Minissi sceglie di ricostruirle con materiale di recupero sul quale realizza un manto di copertura in ferro verniciato e perspex. A protezione dei mosaici prevede una copertura a doppia falda costituita da elementi anch’essi in perspex chiusi inferiormente con un controsoffitto in ondulux.  Complessivamente gli ambienti riparati sono cinque e sono quelli che, a differenza degli altri, presentano una maggiore ricchezza nella decorazione a mosaico. Solo quattro però di questi ambienti sono ulteriormente protetti e leggermente oscurati dal controsoffitto: Nella cosiddetta stanza del “triclino” non viene posizionata alcuna struttura filtrante ma vengono lasciate a vista le incavallature metalliche che sorreggono i profili in ferro su cui sono fissate le lastre in perspex. Al fine di rendere fruibili visivamente i mosaici vengono posizionati dei pannelli in vetro in corrispondenza di ogni accesso ai vari ambienti e opportunamente distanziati dalla muratura. Soltanto la zona delle terme è fruibile tramite un sistema di passerelle sopraelevate in legno e metallo.

    [committente] => Regione Sicilia, Soprintendenza alle Antichità di Siracusa
    [foglio_catastale] => 3
    [particella] => 635
    [strutture] => muratura di pietrame; ferro; laminati plastici
    [id_stato_struttura] => 4
    [materiale_facciata] => tamponamento in vetro e ferro
    [id_stato_facciata] => 4
    [coperture] => tetto a falde in perspex e acciaio
    [id_stato_coperture] => 4
    [serramenti] => infissi in ferro 
    [id_stato_serramenti] => 4
    [destinazione_originaria] => copertura a protezione di un'area archeologica
    [destinazione_attuale] => copertura a protezione di un'area archeologica
    [trasformazioni] => no
    [id_tipo_proprieta] => 3
    [specifiche_proprieta] => Sovrintendenza BB.CC.AA di Messina
    [id_tipo_provvedimento] => 3
    [data_provvedimento] => 02/10/1996, Art. 36.4 norme di attuazione Sovrintendenza BB.CC.AA di Messina (nota n. 2761)
    [riferimento_normativo] => legge 1° giugno 1939, n. 1089
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 2
    [note] => 
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 38.127176
    [longitude] => 15.141528
    [score] => 3
    [id_user] => 84
    [status] => 1
    [date_add] => 2024-05-23 16:16:55
    [date_upd] => 2025-01-22 12:23:56
    [categoria] => A. Opera di eccellenza
    [tipologia] => Musei e Aree archeologiche
    [proprieta] => proprietà Ente pubblico territoriale

    [cat_autori] => Franco Minissi
    [id_regione] => 7
)
1
												
  • Vincolo: Riconosciuta
  • Provvedimenti di tutela: Tutela apparati decorativi
  • Data Provvedimento: 02/10/1996, Art. 36.4 norme di attuazione Sovrintendenza BB.CC.AA di Messina (nota n. 2761)
  • Riferimento Normativo: legge 1° giugno 1939, n. 1089
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 3
  • Particella: 635

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Bernabò Brea Luigi 1966 Attività delle Soprintendenze Sicilia 1960-1965. Castroreale - S. Biagio (Messina). Villa romana. Tettoie protettive in "Bollettino d’Arte", n. 1 89-116 Si
Minissi Franco 1985 Ipotesi di impiego di coperture metalliche a protezione di zone archeologiche in "Restauro. Quaderni di Restauro dei Monumenti e di Urbanistica dei Centri Antichi", n. 90 78-85 Si
Minissi Franco 1988 Museografia e siti archeologici in Amendolea Bruna, Cazzella Rossana, Indrio Laura (a cura di), I siti archeologici, un problema di musealizzazione all’aperto. Primo Seminario di Studi, Multigrafica Editrice Roma No
Alagna Alessandra 2006 Franco Minissi. Restauro e valorizzazione dei siti archeologici in Sicilia Università degli Studi di Napoli Federico II, Tesi di Dottorato 160-164 Si
De Giovanni Giuseppe 2008 Una scatola della memoria: archeologia contenuta in Ruggieri Tricoli Maria Chiara, Germanà Maria Luisa (a cura di), Valorizzare l’archeologia urbana, Edizioni ETS Pisa 333-359 Si
Ranellucci Sandro, Dezzi Bardeschi Marco, Manieri Elia Mario, Minissi Franco 2009 Coperture archeologiche. Allestimenti protettivi sui siti archeologici Dei Editore Roma No
Germanà Maria Luisa 2014 Tecnologia e patrimonio architettonico. Esperienze di ricerca su siti archeologici in "Techné", n. 7 41-51 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Progetto delle opere di protezione dei mosaici della Villa Romana presso S.Biagio Castroreale Bagni (1960) (1961). Fondo Franco Minissi Franco Minissi Archivio Centrale dello Stato, Roma Corpus di documenti ed elaborati relativi al progetto

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetria generale Planimetria generale Giuseppe De Giovanni, tratto da Tricoli, Germanà, ETS 2008
Veduta generale del complesso archeologico Veduta generale del complesso archeologico Adriana Arena-2024
Vista prospettica sala tablinum Vista prospettica sala tablinum Adriana Arena-2024
scorcio prospettico fronte laterale sala tablinum scorcio prospettico fronte laterale sala tablinum Adriana Arena-2024
Dettaglio copertura Dettaglio copertura Adriana Arena-2024
Interno sala tablinum Interno sala tablinum Adriana Arena-2024
Render dello stato di fatto Render dello stato di fatto Giuseppe De Giovanni, tratto da Tricoli, Germanà, ETS 2008

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
VILLA ROMANA DI SAN BIAGIO Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Franco Minissi Visualizza
Archivio Centrale dello Stato, fondo Franco Minissi (Documentazione) Visualizza
Archivio Centrale dello Stato, fondo Franco Minissi (Disegni) Visualizza
Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche Visualizza
Servizio Archivistico Nazionale, Archivi degli architetti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Adriana Arena (Università degli studi di Messina)
creata il 23/05/2024
ultima modifica il 22/01/2025