Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASA-ASILO LCM

Scheda Opera

  • Planimetria con ubicazione dell'edificio
  • Pianta a livello del piano terra (fonte valle)
  • Pianta al livello del primo piano
  • Stato di fatto - prospetti e sezioni
  • Progetto - prospetti e sezioni
  • Pianta del piano terra con indicazione degli interventi
  • Pianta del primo piano con indicazione degli interventi
  • Blocco prefabbricato per
  • Vista della casa da nord ovest con il contesto urbano circostante
  • Vista della casa dalla strada di accesso
  • Vista del prospetto a valle durante i lavori
  • Vista del prospetto laterale durante i lavori
  • Vista dell'interno durante i lavori
  • Vista del prospetto a valle
  • Vista del prospetto a monte
  • Vista della casa e degli spazi esterni a monte
  • Vista del prospetto e degli spazi esterni a monte
  • Vista interna
  • Vista interna
  • Vista interna
  • Comune: Mazzarrone
  • Denominazione: CASA-ASILO LCM
  • Indirizzo: Via Pavia n. 56 e n. 58
  • Data: 2015 -
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
Descrizione

Mazzarrone è un piccolo centro urbano nella provincia di Catania, solo in tempi recenti dotato di autonomia amministrativa. Sui margini dell'abitato, l'edilizia già modesta che caratterizza il centro appare segnata da caratteri di non-finito e precarietà che in diversi punti definiscono un'immagine urbana in bilico tra un cantiere in costruzione e un rudere in via di disfacimento. Pareti di tamponamento non intonacate, finestre prive di infissi, solette di balconi senza ringhiere e strutture di cemento armato che si protendono verso il cielo disegnano il paesaggio di confine tra la campagna e il paese. In questo contesto si inserisce la casa-asilo di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, cosi denominata proprio perché riutilizza un edificio progettato come scuola materna e poi lasciato in abbandono.
Nel lotto di terreno in pendio di forma pressoché quadrata l'asilo si inseriva come un volume compatto ma ruotato rispetto al lotto (come in tanti esempi di asili ben più noti) a favore sia di un buon orientamento solare che dell'organizzazione del giardino e degli spazi esterni per il gioco dei bambini. Alla forma compatta in pianta si contrapponeva un alzato più articolato, modellato sul pendio e composto da più volumi definiti da falde inclinate con pendenze diverse. L'asilo, come ci mostrano alcune fotografie d'epoca, fu completato e utilizzato per un periodo, presumibilmente intorno alla metà degli Settanta quando Mazzarrone diviene un comune autonomo. Il successivo abbandono e la vandalizzazione degli spazi interni avevano consegnato il luogo al destino di scarto edilizio, peraltro in parte da bonificare vista la presenza di alcuni rivestimenti in eternit.
Il progetto prende le mosse da una committente capace di intravedere alcune qualità del progetto originario e le sue potenzialità per una nuova funzione residenziale, per una famiglia ampia, che ha bisogno di spazi di condivisione e al contempo di spazi più privati, e dalla lunga e consumata attitudine di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo nel saper ridare significato, voce e anima a luoghi in disuso.
Del progetto preesistente viene rispettata la volumetria e il linguaggio; corpi di fabbrica realizzati con mattoni pieni a faccia vista e coperture con falde inclinate si dipongono lungo il pendio e si aprono con finestre continue verso la vallata e il paesaggio circostante, le porzioni di tamponatura tra i setti murari e al disopra degli infissi, definite in origine da una pennellatura grigia in eternit, sono state chiuse con lastre ondulate in fibrocemento; anche dell'interno - in origine caratterizzato dall'ampio spazio comune del refettorio, con una scala a vista che conduceva alla galleria di secondo piano di distribuzione delle aule - viene confermato l'impianto con un'articolazione dello spazio domestico che prevede la composizione di luoghi comuni e di luoghi privati, tutti variamente aperti sugli spazi esterni con pergole, terrazze e spazi a giardino.
Gli interventi di demolizione e ricostruzione sono minimi, come evidenziato dai disegni di stato di fatto e di progetto; lo spazio ritrovato dell'asilo viene nuovamente abitato con altre funzioni e diverso significato. Le "attrezzature" necessarie alla nuova vita domestica sono ospitate in tre blocchi costruiti in officina "strutture provvisorie posizionate opportunamente negli spazi trovati" che "frantumano senza distruggere la spazialità originaria, producono variazioni nella ripartizione di superfici, funzioni e ruoli, moltiplicano le viste, sono pronte però ad abbandonare la superficie occupata per lasciare il posto a nuovi bagagli e potere procedere all’allestimento di altre scene" (dalla Relazione di progetto).

Info
  • Progetto: 2015 - 2018
  • Esecuzione: 2018 -
  • Committente: Luisa Cassisi
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Asilo (prima dell'intervento di progetto di Grasso Cannizzo)
  • Destinazione attuale: Abitazione unifamiliare
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Gianluca e Salvatore De Francisci Progetto strutturale Progetto NO
. GMG Engineering Project s.r.l. Progetto Impianti Progetto NO
Maria Giuseppina Grasso Cannizzo Progetto architettonico Progetto SI
Maria Giuseppina Grasso Cannizzo Progetto esecutivo Progetto NO
  • Strutture: mista con setti in muratura di mattoni pieni e pilastri e travi in calcestruzzo armato in alcune zone
  • Materiale di facciata: mattoni, lastre in fibrocemento
  • Coperture: solai in latero-cemento, falda inclinata rivestita con pannelli in alluminio preverniciato
  • Serramenti: infissi con profili in acciaio a taglio termico
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
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Nel lotto di terreno in pendio di forma pressoché quadrata l'asilo si inseriva come un volume compatto ma ruotato rispetto al lotto (come in tanti esempi di asili ben più noti) a favore sia di un buon orientamento solare che dell'organizzazione del giardino e degli spazi esterni per il gioco dei bambini. Alla forma compatta in pianta si contrapponeva un alzato più articolato, modellato sul pendio e composto da più volumi definiti da falde inclinate con pendenze diverse. L'asilo, come ci mostrano alcune fotografie d'epoca, fu completato e utilizzato per un periodo, presumibilmente intorno alla metà degli Settanta quando Mazzarrone diviene un comune autonomo. Il successivo abbandono e la vandalizzazione degli spazi interni avevano consegnato il luogo al destino di scarto edilizio, peraltro in parte da bonificare vista la presenza di alcuni rivestimenti in eternit. 
Il progetto prende le mosse da una committente capace di intravedere alcune qualità del progetto originario e  le sue potenzialità per una nuova funzione residenziale, per una famiglia ampia, che ha bisogno di spazi di condivisione e al contempo di spazi più privati, e dalla lunga e consumata attitudine di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo nel saper ridare significato, voce e anima  a luoghi in disuso. 
Del progetto preesistente viene rispettata la volumetria e il linguaggio; corpi di fabbrica realizzati con mattoni pieni a faccia vista e coperture con falde inclinate si dipongono lungo il pendio e si aprono con finestre continue verso la vallata e il paesaggio circostante, le porzioni di tamponatura tra i setti murari e al disopra degli infissi, definite in origine da una pennellatura grigia in eternit, sono state chiuse con lastre ondulate in fibrocemento; anche dell'interno - in origine caratterizzato dall'ampio spazio comune del refettorio, con una scala a vista che conduceva alla galleria di secondo piano di distribuzione delle aule - viene confermato l'impianto con un'articolazione dello spazio domestico che prevede la composizione di luoghi comuni e di luoghi privati, tutti variamente aperti sugli spazi esterni con pergole, terrazze e spazi a giardino. 
Gli interventi di demolizione e ricostruzione sono minimi, come evidenziato dai disegni di stato di fatto e di progetto; lo spazio ritrovato dell'asilo viene nuovamente abitato con altre funzioni e diverso significato. Le "attrezzature" necessarie alla nuova vita domestica sono ospitate in tre blocchi costruiti in officina "strutture provvisorie posizionate opportunamente negli spazi trovati" che "frantumano senza distruggere la spazialità originaria, producono variazioni nella ripartizione di superfici, funzioni e ruoli, moltiplicano le viste, sono pronte però ad abbandonare la superficie occupata per lasciare il posto a nuovi bagagli e potere procedere all’allestimento di altre scene" (dalla Relazione di progetto). 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 6A
  • Particella: 534

Note

Nel 2021 è il progetto vincitore del Premio Italiano di Architettura per il migliore edificio _ Triennale di Milano _ MAXXI; nello stesso anno il progetto è tra quelli segnalati per il Mies van der Rohe Award

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Marini Sara (a cura di) 2014 Loose Ends Lars Müller Zürich No
Ciorra Pippo 2020 Opera anonima. L’asilo-casa di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo in "Vesper. Rivista di architettura, arti e teoria", n. 2 42-57 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Casa-asilo LCM Maria Giuseppina Grasso Cannizzo Archivio privato Maria Giuseppina Grasso Cannizzo Elaborati grafici e fotografie

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetria con ubicazione dell'edificio Planimetria con ubicazione dell'edificio Archivio privato Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
Pianta a livello del piano terra (fonte valle) Pianta a livello del piano terra (fonte valle) Archivio privato Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
Pianta al livello del primo piano Pianta al livello del primo piano Archivio privato Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
Stato di fatto - prospetti e sezioni Stato di fatto - prospetti e sezioni Archivio privato Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
Progetto - prospetti e sezioni Progetto - prospetti e sezioni Archivio privato Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
Pianta del piano terra con indicazione degli interventi Pianta del piano terra con indicazione degli interventi Archivio privato Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
Pianta del primo piano con indicazione degli interventi Pianta del primo piano con indicazione degli interventi Archivio privato Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
Blocco prefabbricato per Blocco prefabbricato per Archivio privato Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
Vista della casa da nord ovest con il contesto urbano circostante Vista della casa da nord ovest con il contesto urbano circostante Giulia Bruno
Vista della casa dalla strada di accesso Vista della casa dalla strada di accesso Giulia Bruno
Vista del prospetto a valle durante i lavori Vista del prospetto a valle durante i lavori Fabio Mantovani
Vista del prospetto laterale durante i lavori  Vista del prospetto laterale durante i lavori Fabio Mantovani
Vista dell'interno durante i lavori Vista dell'interno durante i lavori Fabio Mantovani
Vista del prospetto a valle Vista del prospetto a valle Giulia Bruno
Vista del prospetto a monte Vista del prospetto a monte Giulia Bruno
Vista della casa e degli spazi esterni a monte Vista della casa e degli spazi esterni a monte Giulia Bruno
Vista del prospetto e degli spazi esterni a monte Vista del prospetto e degli spazi esterni a monte Giulia Bruno
Vista interna Vista interna Giulia Bruno
Vista interna Vista interna Giulia Bruno
Vista interna Vista interna Giulia Bruno

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporanea
Titolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera


Scheda redatta da Paola Barbera (Università degli studi di Catania)
creata il 03/06/2024
ultima modifica il 22/01/2025