QUARTIERE SAN FILIPPO NERI - ZEN 2
Scheda Opera
- Comune: Palermo
- Località: San Filippo Neri
- Denominazione: QUARTIERE SAN FILIPPO NERI - ZEN 2
- Indirizzo: Via Primo Carnera
- Data: 1969 -
- Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
- Autori principali: Vittorio Gregotti, Franco Amoroso, Salvatore Bisogni, Franco Purini, Hiromichi Matsui
Descrizione
Fondato nella Piana dei Colli quale ideale prosecuzione, prevista dal Piano Regolatore Generale del 1962 ma mai realizzata, di via Libertà e del relativo asse nodale della città (Oreto/Maqueda/Ruggero Settimo/Libertà), il quartiere ZEN 2, recentemente ribattezzato San Filippo Neri come la chiesa posta al limite dell’area, si basa su un impianto planimetrico a griglia ortogonale e su una rigorosa composizione geometrica, generata a partire da un sistema di insulae, ossia di isolati di case disposti secondo un ordine per cui la lunghezza di ciascun isolato è il doppio della sua larghezza e che determina gli assi di percorrenza interna e i flussi di attraversamento esterno.
Il progetto, concepito dagli architetti Franco Amoroso, Salvatore Bisogni, Vittorio Gregotti, Hiromichi Matsui e Franco Purini, è il vincitore del concorso nazionale bandito nel 1969 dall'Istituto Autonomo Case Popolari di Palermo e la denominazione originale deriva da un intervento precedente limitrofo, ossia il quartiere ZEN 1 (Zona Espansione Nord) previsto dal Piano per l'Edilizia Economica Popolare del 1966 e progettato da Salvatore Biondo e Salvatore Mario Inzerillo, che lo ZEN 2 avrebbe dovuto integrare attraverso 15.000 o 20.000 nuovi alloggi e relativi servizi.
L’insula è, dunque, l’unità tipologica costitutiva dell’intero progetto, concepita considerando al contempo le peculiarità dell’alloggio privato e l'importanza della vita comune nonché il paesaggio circostante, mentre il tessuto di vie e di cortili ideati richiama i modelli di vicinato e di relazione del centro storico palermitano e la vita al suo interno. Ciascuna insula è composta da quattro corpi di fabbrica a tre elevazioni destinati ad alloggi, comprendenti spazi porticati per attività collettive al piano terra, separati da strade interne (carrabile quella centrale, pedonali quelle laterali) e chiusi sulle testate dai risvolti degli edifici e da una torre centrale di altri tre piani. Gli alloggi corrispondono a 21 tipi abitativi e sono compresi tra i 70 e i 140 mq; i servizi collettivi, quasi totalmente non realizzati ad eccezione di un complesso scolastico, erano previsti in un grande spazio centrale e in due fasce a nord e a sud delle insulae entro blocchi polifunzionali, posti a chiusura dell’insediamento, mentre gli spazi verdi sono abbondanti anche per la mancata costruzione delle strutture di servizio.
Se inizialmente il gruppo vincitore coordinato da Vittorio Gregotti collaborò proficuamente con l'ufficio tecnico dell'Istituto Autonomo Case Popolari e con il suo presidente, l'ingegnere Antonino Cangemi Leto, negli anni successivi l’architetto fu sempre più estromesso dal coordinamento generale urbanistico e architettonico del quartiere e, specialmente dopo la variante del 1980, il gruppo non ebbe più alcun controllo sulle fasi progettuali ed esecutive – lungamente protrattesi nel tempo e aggravate da occupazioni abusive e da altre difficoltà sociali – né fu in grado di influenzare le scelte politico-amministrative, che comportarono la mancata realizzazione dei servizi all'interno del nuovo quartiere e la radicale modifica delle previsioni urbanistiche di espansione a nord di Palermo che erano state definite all'epoca del concorso.
Nonostante le evidenti differenze e mancanze rispetto alla concezione originaria, l'impianto urbano e il rigoroso tracciato geometrico mantengono i caratteri dei principi costitutivi del progetto, che all’epoca resero lo ZEN 2 un caso di studio centrale – di particolare importanza per gli aspetti funzionali e per quelli politico-ideologici – nel dibattito architettonico sul tema dell'abitazione a basso costo e sui quartieri di edilizia residenziale pubblica. La compattezza del complesso architettonico rispetto al paesaggio rurale circostante rispondeva all'esigenza di creare una situazione di passaggio tra la condizione urbana di Palermo e l'assetto territoriale circostante; per il nuovo insediamento fu, dunque, scelta una posizione di confine che non si sarebbe dovuta allargare verso i due centri di Mondello e di Sferracavallo, ma la successiva espansione irregolare della maglia urbana, il proliferare di residenze unifamiliari e la nuova rete stradale di collegamento, realizzata in occasione dei mondiali di calcio del 1990, hanno tradito l’intento iniziale.
Un altro aspetto fondamentale consisteva nell'intento di trasferire all'interno dell'insula i rituali sociali della vita urbana e la spazialità del centro storico palermitano: malgrado le numerose critiche e l'opinione diffusa di un totale fallimento dell’idea iniziale – accentuata da fenomeni di disagio sociale come la dispersione scolastica o l’infiltrazione mafiosa –, considerando le poche insulae non occupate illegalmente ma abitate dai legittimi assegnatari è possibile individuare talune qualità del progetto originario. Si segnalano, infine, le molteplici iniziative e attività di carattere sociale e urbanistico che pongono il quartiere al centro dei dibattiti contemporanei nel tentativo di migliorarne la vivibilità e i servizi e di riqualificarne il territorio e l'immagine mediatica.
Info
- Progetto: 1969 - 1973
- Esecuzione: -
- Committente: Istituto Autonomo Case Popolari
- Proprietà: Proprietà pubblica
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Franco | Amoroso | Progetto architettonico | Progetto | SI | ||
Salvatore | Bisogni | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://www-archive.iuav.it/ARCHIVIO-P/ARCHIVIO/collezioni/Bisogni--S/index.htm | SI |
Vittorio | Gregotti | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19481 | SI |
Hiromichi | Matsui | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.museocity.it/events/65d4e316ccd94542159671aa | SI |
Franco | Purini | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://www-archive.iuav.it/ARCHIVIO-P/ARCHIVIO/collezioni/Studio-Pur/index.htm | SI |
- Strutture: calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: intonaco
- Coperture: piane
- Serramenti: metallo
- Stato Strutture: Mediocre
- Stato Materiale di facciata: Mediocre
- Stato Coperture: Mediocre
- Stato Serramenti: Mediocre
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 18
- Particella: 1045
Note
-
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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Scolari Massimo | 1971 | Tre architetture di Vittorio Gregotti | in “Controspazio”, a. III, n. 3, marzo | 2-19 | No | |
Cannarozzo Teresa | 1971 | Un progetto per la città. Concorso nazionale per il quartiere ZEN a Palermo Cardillo | Edizioni Lo Monaco | Palermo | Si | |
Cangemi Antonino | 1972 | Palermo ZEN: precisazioni dello I.A.C.P. | in “Casabella”, a. XXXVI, n. 367, luglio | 3 | Si | |
Amoroso Franco, Bisogni Salvatore, Gregotti Vittorio, Matsui Hiromichi, Purini Franco | 1975 | Quartiere Zen a Palermo | in “Lotus International“, vol. 9, n. 1 | 6-27 | Si | |
Tafuri Manfredo (a cura di) | 1982 | Vittorio Gregotti: progetti e architetture | Electa | Milano | No | |
Guerrera Giuseppe (a cura di) | 1986 | Verso un disegno per Palermo | Medina | Cefalù (PA) | 40-43 | No |
Colao Paolo, Vragnaz Giovanni (a cura di) | 1990 | Gregotti associati 1973-1988. Cagnardi Augusto, Cerri Pierluigi, Gregotti Vittorio | Electa | Milano | 32-35 | No |
Rykwert Joseph | 1995 | Gregotti Associati | Rizzoli | Milano | 137-139 | No |
Conforti Claudia | 1997 | Roma, Napoli, la Sicilia | in Dal Co Francesco (a cura di), Storia dell’architettura italiana. Il secondo Novecento, Electa | Milano | 200-201 | No |
Sciascia Andrea | 1998 | Architettura contemporanea a Palermo | L'Epos | Palermo | 52-56 | No |
Sciascia Andrea | 2003 | Tra le modernità dell'architettura. La questione del quartiere ZEN 2 di Palermo | L'Epos | Palermo | Si | |
Sciascia Andrea | 2007 | Le stigmate mediatiche e il quartiere Zen | in “Il Giornale dell'Architettura”, n. 53 | 37 | Si | |
Badami Alessandra, Picone Marco, Schilleci Filippo (a cura di) | 2008 | Città nell’emergenza. Progettare e costruire tra Gibellina e lo Zen | Palumbo | Palermo | No | |
Fava Ferdinando | 2008 | Lo Zen di Palermo. Antropologia dell'esclusione | FrancoAngeli | Milano | Si | |
Iannello Matteo, Scolaro Glenda | 2009 | Palermo. Guida all'architettura del '900 | Fondazione Salvare Palermo | Palermo | 192-195 | No |
Alaimo Giuseppe (a cura di) | 2012 | Lo ZEN 2 di Palermo: un laboratorio per il progetto e la gestione del recupero | Aracne | Roma | Si | |
Sciascia Andrea | 2012 | Periferie e città contemporanea. Progetti per i quartieri Borgo Ulivia e ZEN a Palermo | in Todaro Benedetto, De Matteis Federico (a cura di), Linee guida per la riqualificazione dei quartieri innovativi nell’Italia centromeridionale, Prospettive Edizioni | Roma | 577-587 | Si |
Picone Marco | 2016 | Una segregazione paradossale e multi-scalare: il caso del quartiere ZEN di Palermo | in “Méditerranée. Revue géographique des pays méditerranéens / Journal of Mediterranean geography”, n. 127 | 37-46 | Si |
Allegati
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Fondo Vittorio Gregotti - CASVA, Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, Castello Sforzesco, Milano | Visualizza |
Gregotti Vittorio - SIUSA | Visualizza |
Archivio Salvatore Bisogni e Anna Buonaiuto - IUAV Archivio Progetti | Visualizza |
Franco Purini - SIUSA | Visualizza |
Archivio Studio Purini Thermes - IUAV Archivio Progetti | Visualizza |
Fondo Hiromichi Matsui - recentemente acquisito da CASVA - Centro Alti Studi sulle Arti Visive | Visualizza |
renzopianog124 - Progetto Trenta alberi per lo ZEN 2, 2020 | Visualizza |
Fondo Gregotti CASVA (Centro di Alti Studi sulle Arti Visive) Castello Sforzesco Milano | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale creatività contemporaneaTitolare della ricerca: Università degli studi di Catania
Responsabile scientifico: Paola Barbera
Scheda redatta da Maria Stella Di Trapani (Università degli studi di Catania)
creata il 16/07/2024
ultima modifica il 22/01/2025