SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE
Scheda Opera
- Comune: Meduno
- Denominazione: SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE
- Indirizzo: Via del Municipio
- Data: 1972 - 1984
- Tipologia: Scuole
- Autori principali: Annamaria (Titti) Brovedani, Remigio Masobello
Descrizione
Progettate prima del terremoto del ’76 ma realizzate negli anni successivi agli eventi sismici, le scuole di Meduno rappresentano una felice testimonianza costruita di un clima culturale, quello degli anni Settanta, in cui un autentico slancio riformatore e un’idea viva di progresso permeavano il dibattito intorno all’architettura. Anche una piccola comunità - fu questo il pensiero dei progettisti - avrebbe dovuto dotarsi di una struttura scolastica rinnovata nella sua immagine e ripensata nel suo funzionamento, capace di proporsi come un vero polo culturale per il territorio, non solo al servizio dei giovani allievi ma fruibile anche da parte della popolazione. Il complesso sorge in posizione baricentrica rispetto all’abitato, nelle vicinanze del municipio e dell’antico palazzo signorile che ospitava le scuole in precedenza (che ora è sede della Comunità montana) e presenta un chiaro impianto a corte, costruita su tre lati e parzialmente aperta, ad inquadrare le montagne, sul quarto lato. Verso la strada, sul primo ripiano del pendio verde su cui si insedia, con varie articolazioni in alzato, l’intero “campus”, si attestano anche una serie di funzioni pensate per una fruizione eminentemente pubblica, dalla biblioteca al teatro, distribuite al piano terra da un percorso longitudinale coperto, e in parte aperto lateralmente (una sorta di galleria pedonale pubblica), che è lo stesso che dà accesso ai nuclei delle scuole. Ma è l’invenzione di un prototipo di aula del tutto innovativo la cosa che distingue e qualifica in maniera inconfondibile questo complesso scolastico, più ancora dell’armonioso ed equilibrato inserimento ambientale. La nuova aula è pensata come una “piccola casa”, come un luogo capace di sollecitare l’immaginazione prima di tutto come “fatto architettonico”, cioè come “fatto spaziale”. Ogni piano è parzialmente ammezzato cosicché le aule si articolano su due livelli sfalsati in sezione, collegati da una scala in legno. La distribuzione all’aula-tipo avviene da un corridoio longitudinale di altezza contenuta, sormontato dal soppalco che si prolunga sia sopra lo spazio principale dell’aula, sul quale si affaccia con una balconata, sia nell’altra direzione fino alla facciata opposta, ricevendone luce e consentendo una ventilazione naturale trasversale dello spazio complessivo. Dal corridoio di distribuzione, finestre orizzontali sotto il soffitto consentono una calcolata continuità visiva con l’interno delle aule, per tutto l’intradosso del soppalco. Sotto l’aspetto funzionale, il soppalco consente vari utilizzi per attività collaterali, promuove la formazione di gruppi all’interno della classe e una maggiore responsabilizzazione degli studenti, rende possibile la diversificazione della didattica e favorisce un uso della scuola “a tempo pieno”. Un’innovazione, questa dell’“aula-casa” soppalcata, che ebbe il plauso del pedagogista, insegnante e scrittore Mario Lodi, a cui Brovedani e Masobello si erano rivolti per avere un parere sul progetto, all’epoca non ancora realizzato. Ogni aula può, infine, essere collegata con quelle vicine per mezzo di porte scorrevoli, per attuare, quando necessario, una didattica di gruppo. Una struttura positivamente educativa fin dalla sua concezione architettonica, dunque, questa scuola caratterizzata dalle amplissime superfici vetrate riparate da portici e frangisole, accogliente e protettiva negli ambienti interni rivestiti in legno, aperti sul paesaggio naturale. Le facciate esterne in calcestruzzo armato a vista, movimentate da specchiature e riquadri colorati, sono percorse dal ritmo sincopato dei sottili montanti delle vetrate, installate alternativamente sul filo esterno ed interno degli stessi, a sporgere e a rientrare. La lieve pendenza naturale del terreno diventa occasione per un opportuno frazionamento dei corpi edilizi e viene percepita anche dall’interno, nei piani inclinati di alcuni corridoi di distribuzione che disimpegnano aule a quote progressivamente crescenti.
Info
- Progetto: 1972 -
- Esecuzione: - 1984
- Committente: Amministrazione comunale
- Proprietà: Proprietà pubblica
- Destinazione originaria: Scolastico-educativa
- Destinazione attuale: Scolastico-educativa
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Annamaria (Titti) | Brovedani | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=358605&RicProgetto=architetti | SI |
Remigio | Masobello | Progetto architettonico | Progetto | SI |
- Strutture: Cemento armato
- Materiale di facciata: Cemento armato a vista
- Coperture: Coperture inclinate e piane
- Serramenti: Serramenti metallici
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Discreto
- Stato Coperture: Discreto
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela:
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
-
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
---|---|---|---|---|
Archivio Annamaria (Titti) Brovedani | Annamaria (Titti) Brovedani | archivio privato |
Allegati
Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
---|---|
Profilo Annamaria (Titti) Brovedani - SIUSA | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale Creatività ContemporaneaTitolare della ricerca: Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale. Università degli Studi di Udine
Responsabile scientifico: Orietta Lanzarini, Vittorio Foramitti, Matteo Iannello
Scheda redatta da Marco Stefani
creata il 30/07/2024
ultima modifica il 22/01/2025