Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

COMPLESSO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

Scheda Opera

  • Veduta d'insieme
  • Veduta d'insieme
  • I giardini privati sul retro
  • L'accesso al tunnel delle autorimesse
  • Un ballatoio visto dall'esterno
  • Uno dei ballatoi distributivi interni
  • Il sistema distributivo tra i corpi residenziali
  • Una testata con corpo scale
  • Vista di un vano scala
  • Il sistema dei percorsi di distribuzione interni
  • Dettaglio dei ballatoi di distribuzione
  • Scorcio dei ballatoi interni
  • Comune: Pordenone
  • Denominazione: COMPLESSO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
  • Indirizzo: Via Mameli
  • Data: 1976 - 1979
  • Tipologia: Complessi residenziali
  • Autori principali: Giorgio Garau
Descrizione

L’originalità della ricerca tipologica incentrata sul tema della residenza collettiva emerge come elemento distintivo in tutta l’opera progettuale di Giorgio Garau, all’interno della quale l’IACP di via Mameli occupa un posto di primo piano (come anche nel contesto dell’intera vicenda dell’architettura moderna a Pordenone). Realizzato su un lotto a sviluppo accentuatamente longitudinale, il grande edificio viene a sostituire un quartiere degradato a piccole case in linea, che viene demolito, e ne prevede il ricollocamento degli abitanti nella nuova struttura, di 93 alloggi più servizi, a fronte dei 42 alloggi preesistenti. L’impianto tipologico è costituito da un corpo doppio con distribuzione a galleria interna - prolungata in ballatoi semplici sulle due testate a corpo singolo - che danno accesso ad alloggi simplex e duplex affacciati sui due fronti a est e a ovest. Due vani scale principali e due secondari in testata assicurano la distribuzione verticale, connettendo le gallerie centrali dei vari piani. Una particolare sezione trasversale “a ponte”, larga alla base e progressivamente ristretta ai livelli superiori (per un’altezza complessiva di quattro e cinque piani) consente su entrambi i fronti il caratteristico digradare dei volumi, funzionale anche a stemperare l’impatto dimensionale della costruzione, con gli alloggi del piano rialzato dotati di giardini privati fronte strada, e quelli del primo piano che si prolungano in giardini pensili realizzati sulla copertura degli alloggi sottostanti. Le strutture a setti paralleli in cemento armato, con campata di 6 metri di luce, e il posizionamento di cavedi tecnologici a metà campata, consentono una variabilità notevole nelle metrature, con ben sette tagli di alloggi, che occupano in larghezza una o due campate, o una campata e mezza. Sulle due testate l’edificio si riduce a un corpo singolo con distribuzione a ballatoio, dal quale si accede alternativamente ad alloggi in duplex sviluppati al piano (zona notte) e al livello sottostante (zona giorno sull’intera larghezza del corpo di fabbrica) e ad alloggi simplex al livello soprastante, con le scale separate dei due alloggi integrate all’interno dello stesso vano strutturale. Nella parte centrale del complesso trovano sistemazione ampi servizi di quartiere, sviluppati su più piani: ambulatorio, biblioteca di quartiere, sale riunioni, ben individuabili in prospetto. Al piano terra una corsia per le auto con distribuzione ai posti macchina coperti descrive una spina centrale lungo tutto l’edificio, sottostante ai piani residenziali e separata da questi a mezzo di un vano tecnico orizzontale che connette tutti i cavedi tecnologici verticali, rialzando opportunamente la quota degli alloggi del primo livello rispetto ai giardini pensili sui fronti contrapposti. Come si vede questo progetto è una macchina complessa, in cui l’aspetto frastagliato dei prospetti restituisce tutta la ricchezza dell’articolazione tipologica. Una vera e propria “istruttoria” contestuale alle fasi di elaborazione del progetto ha previsto un coinvolgimento diretto dell’utenza nella messa a punto di vari aspetti riguardanti le tipologie di alloggi, predisposti sulla base di un’“indagine sulle aspettative” non dissimile da quella intrapresa da Giancarlo De Carlo per il villaggio Matteotti a Terni, di qualche anno precedente.

Info
  • Progetto: 1976 -
  • Esecuzione: - 1979
  • Committente: Pubblico
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Residenziale
  • Destinazione attuale: Residenziale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giorgio Garau Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: Cemento armato
  • Materiale di facciata: Intonaco
  • Coperture: Copertura piana
  • Serramenti: Serramenti metallici e in legno
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 5479
    [codice] => PN032
    [denominazione] => COMPLESSO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
    [regione] => Friuli-Venezia Giulia
    [provincia] => Pordenone
    [comune] => Pordenone
    [localita] => 
    [indirizzo] => Via Mameli
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 14
    [tipologia_specifica] => 
    [anno_inizio_progetto] => 1976
    [anno_fine_progetto] => 
    [anno_inizio_esecuzione] => 
    [anno_fine_esecuzione] => 1979
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => L’originalità della ricerca tipologica incentrata sul tema della residenza collettiva emerge come elemento distintivo in tutta l’opera progettuale di Giorgio Garau, all’interno della quale l’IACP di via Mameli occupa un posto di primo piano (come anche nel contesto dell’intera vicenda dell’architettura moderna a Pordenone). Realizzato su un lotto a sviluppo accentuatamente longitudinale, il grande edificio viene a sostituire un quartiere degradato a piccole case in linea, che viene demolito, e ne prevede il ricollocamento degli abitanti nella nuova struttura, di 93 alloggi più servizi, a fronte dei 42 alloggi preesistenti. L’impianto tipologico è costituito da un corpo doppio con distribuzione a galleria interna - prolungata in ballatoi semplici sulle due testate a corpo singolo - che danno accesso ad alloggi simplex e duplex affacciati sui due fronti a est e a ovest. Due vani scale principali e due secondari in testata assicurano la distribuzione verticale, connettendo le gallerie centrali dei vari piani. Una particolare sezione trasversale “a ponte”, larga alla base e progressivamente ristretta ai livelli superiori (per un’altezza complessiva di quattro e cinque piani) consente su entrambi i fronti il caratteristico digradare dei volumi, funzionale anche a stemperare l’impatto dimensionale della costruzione, con gli alloggi del piano rialzato dotati di giardini privati fronte strada, e quelli del primo piano che si prolungano in giardini pensili realizzati sulla copertura degli alloggi sottostanti. Le strutture a setti paralleli in cemento armato, con campata di 6 metri di luce, e il posizionamento di cavedi tecnologici a metà campata, consentono una variabilità notevole nelle metrature, con ben sette tagli di alloggi, che occupano in larghezza una o due campate, o una campata e mezza. Sulle due testate l’edificio si riduce a un corpo singolo con distribuzione a ballatoio, dal quale si accede alternativamente ad alloggi in duplex sviluppati al piano (zona notte) e al livello sottostante (zona giorno sull’intera larghezza del corpo di fabbrica) e ad alloggi simplex al livello soprastante, con le scale separate dei due alloggi integrate all’interno dello stesso vano strutturale. Nella parte centrale del complesso trovano sistemazione ampi servizi di quartiere, sviluppati su più piani: ambulatorio, biblioteca di quartiere, sale riunioni, ben individuabili in prospetto. Al piano terra una corsia per le auto con distribuzione ai posti macchina coperti descrive una spina centrale lungo tutto l’edificio, sottostante ai piani residenziali e separata da questi a mezzo di un vano tecnico orizzontale che connette tutti i cavedi tecnologici verticali, rialzando opportunamente la quota degli alloggi del primo livello rispetto ai giardini pensili sui fronti contrapposti. Come si vede questo progetto è una macchina complessa, in cui l’aspetto frastagliato dei prospetti restituisce tutta la ricchezza dell’articolazione tipologica. Una vera e propria “istruttoria” contestuale alle fasi di elaborazione del progetto ha previsto un coinvolgimento diretto dell’utenza nella messa a punto di vari aspetti riguardanti le tipologie di alloggi, predisposti sulla base di un’“indagine sulle aspettative” non dissimile da quella intrapresa da Giancarlo De Carlo per il villaggio Matteotti a Terni, di qualche anno precedente.
    [committente] => Pubblico
    [foglio_catastale] => 
    [particella] => 
    [strutture] => Cemento armato
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => Intonaco
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => Copertura piana
    [id_stato_coperture] => 2
    [serramenti] => Serramenti metallici e in legno
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => Residenziale
    [destinazione_attuale] => Residenziale 
    [trasformazioni] => Cappotto su buona parte delle superfici esterne
    [id_tipo_proprieta] => 7
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 0
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => 
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 45.963572
    [longitude] => 12.667831
    [score] => 2
    [id_user] => 87
    [status] => 1
    [date_add] => 2024-07-30 18:07:11
    [date_upd] => 2025-01-22 13:58:48
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Complessi residenziali
    [proprieta] => Proprietà pubblica
    [cat_autori] => Giorgio Garau
    [id_regione] => 17
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela:
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Red. 1985 Concorso IACP Parametro 135-136 48-49 No
Giorgio Garau 1992 Friuli Venezia Giulia. Guida critica all’architettura contemporanea Arsenale Editrice Venezia 139-145 Si
Moreno Baccichet, Andrea Catto, Paolo Tomasella 2016 Pordenone Novecento. Guida alle architetture Giavedoni Pordenone 250 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Veduta d'insieme Veduta d'insieme Marco Stefani, 2024
Veduta d'insieme Veduta d'insieme Marco Stefani, 2024
I giardini privati sul retro I giardini privati sul retro Marco Stefani, 2024
L'accesso al tunnel delle autorimesse L'accesso al tunnel delle autorimesse Marco Stefani, 2024
Un ballatoio visto dall'esterno Un ballatoio visto dall'esterno Marco Stefani, 2024
Uno dei ballatoi distributivi interni Uno dei ballatoi distributivi interni Marco Stefani, 2024
Il sistema distributivo tra i corpi residenziali Il sistema distributivo tra i corpi residenziali Marco Stefani, 2024
Una testata con corpo scale Una testata con corpo scale Marco Stefani, 2024
Vista di un vano scala Vista di un vano scala Marco Stefani, 2024
Il sistema dei percorsi di distribuzione interni Il sistema dei percorsi di distribuzione interni Marco Stefani, 2024
Dettaglio dei ballatoi di distribuzione Dettaglio dei ballatoi di distribuzione Marco Stefani, 2024
Scorcio dei ballatoi interni Scorcio dei ballatoi interni Marco Stefani, 2024

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Giorgio Garau in Guida opere Pordenone, 2016 Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione generale Creatività Contemporanea
Titolare della ricerca: Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale. Università degli Studi di Udine
Responsabile scientifico: Orietta Lanzarini, Vittorio Foramitti, Matteo Iannello


Scheda redatta da Marco Stefani
creata il 30/07/2024
ultima modifica il 22/01/2025