Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CAMERA DI COMMERCIO E BORSA MERCI

Scheda Opera

  • Angolo di facciata su Via San Rocco
  • Ingresso principale
  • Particolare della copertura
  • Veduta da via San Rocco
  • Angolo sud-est su via San Rocco
  • Fronte sud
  • Comune: Reggio nell'Emilia
  • Denominazione: CAMERA DI COMMERCIO E BORSA MERCI
  • Indirizzo: Piazza della Vittoria N. 4
  • Data: 1953 -
  • Tipologia: Sedi del settore terziario
  • Autori principali: Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia
Descrizione

"Nel 1953 viene affidato alla Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia l’incarico di progettare la nuova sede della Camera di commercio e Borsa merci all’interno del nuovo complesso dell’Isolato San Rocco, in corso di realizzazione ad opere del milanese Luigi Vietti.
Pochi anni prima la Cooperativa si era opposta alla demolizione degli esistenti portici della Trinità, proponendo una soluzione alternativa non accettata dalla committenza, decisa invece a proseguire sulla base del progetto di Vietti. In fase di realizzazione dell’isolato San Rocco, viene affidato loro l’incarico di sviluppare il progetto della parte comprendente la Camera di commercio, oltre ad appartamenti, negozi e un’autorimessa, con l’obbligo di rispettare le linee guida e il progetto generale di Vietti.
Nel 1954 presentano un primo progetto, non approvato a causa dell’altezza eccessiva su via San Rocco; l’anno successivo il progetto, approvato, viene modificato con la creazione di un piano attico arretrato, non visibile da piazza della Vittoria, nel rispetto dei vincoli e degli allineamenti
imposti. Il fabbricato presenta facciate completamente diverse sul lato di piazza della Vittoria e sugli altri due lati. Nella prima mantiene il disegno di Vietti e i materiali dei prospetti adiacenti, marmo rosso e colonne in bianco martellino, e prosegue il portico a doppia altezza che disegna i tre lati dell’isolato; gli altri lati presentano invece strutture in cemento a vista e tamponamenti in mattoni, con una forte caratterizzazione delle facciate, archi rampanti che disegnano la balconata continua del piano attico e tamponamenti vetrati al piano terra. Qui si trova anche l’ingresso, tramite una rampa, al piano interrato dei garages.
L’assetto planimetrico della Sala borsa è interamente concepito sull’idea di creare una piazza coperta per la contrattazione, con aree separate per il mercato dei singoli prodotti alimentari, con annessi spazi comuni e di servizio, come un bar, sale per incontri e uno sportello bancario.
Lo spazio interno risulta dall’interazione tra la piazza centrale, a doppio volume e a pianta pentagonale, e il piano ammezzato che affaccia su di essa con una balconata a forma di esagono allungato. L’unione di queste due geometrie crea una serie di spazi minori utilizzati per la definizione di luoghi riservati e funzionali alla trattative di mercato.
La copertura nervata, in calcestruzzo e vetro, del volume centrale è anch’essa di forma esagonale, mentre la pavimentazione è in cubetti di porfido a richiamare i materiali utilizzati per gli esterni. In questa composizione di spazi e affacci interni, i collegamenti verticali diventano elemento fondamentale e di relazione. La scala principale è a doppia rampa con due percorsi d’accesso indipendenti, uno direttamente dall’esterno e l’altro dall’interno della sala; le strutture sono in cemento a vista, sagomate e studiate nei particolari, come nei punti di appoggio tra i pianerottoli e i setti in cemento armato".

(Da Zamboni, Gandolfi 2011)

Info
  • Progetto: 1953 - 1955
  • Esecuzione: 1955 -
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: camera di commercio e borsa merci
  • Destinazione attuale: camera di commercio e borsa merci, attività commerciali, uffici
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.bibliotecapanizzi.it/in-panizzi/archivi/fondi-speciali/archi-architettura/#accordion-header-1 SI
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: muratura faccia vista
  • Coperture: a falde, copertura nervata con struttura in calcestruzzo e vetro
  • Serramenti: metallo, legno
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Mediocre

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Pochi anni prima la Cooperativa si era opposta alla demolizione degli esistenti portici della Trinità, proponendo una soluzione alternativa non accettata dalla committenza, decisa invece a proseguire sulla base del progetto di Vietti. In fase di realizzazione dell’isolato San Rocco, viene affidato loro l’incarico di sviluppare il progetto della parte comprendente la Camera di commercio, oltre ad appartamenti, negozi e un’autorimessa, con l’obbligo di rispettare le linee guida e il progetto generale di Vietti.
Nel 1954 presentano un primo progetto, non approvato a causa dell’altezza eccessiva su via San Rocco; l’anno successivo il progetto, approvato, viene modificato con la creazione di un piano attico arretrato, non visibile da piazza della Vittoria, nel rispetto dei vincoli e degli allineamenti
imposti. Il fabbricato presenta facciate completamente diverse sul lato di piazza della Vittoria e sugli altri due lati. Nella prima mantiene il disegno di Vietti e i materiali dei prospetti adiacenti, marmo rosso e colonne in bianco martellino, e prosegue il portico a doppia altezza che disegna i tre lati dell’isolato; gli altri lati presentano invece strutture in cemento a vista e tamponamenti in mattoni, con una forte caratterizzazione delle facciate, archi rampanti che disegnano la balconata continua del piano attico e tamponamenti vetrati al piano terra. Qui si trova anche l’ingresso, tramite una rampa, al piano interrato dei garages.
L’assetto planimetrico della Sala borsa è interamente concepito sull’idea di creare una piazza coperta per la contrattazione, con aree separate per il mercato dei singoli prodotti alimentari, con annessi spazi comuni e di servizio, come un bar, sale per incontri e uno sportello bancario.
Lo spazio interno risulta dall’interazione tra la piazza centrale, a doppio volume e a pianta pentagonale, e il piano ammezzato che affaccia su di essa con una balconata a forma di esagono allungato. L’unione di queste due geometrie crea una serie di spazi minori utilizzati per la definizione di luoghi riservati e funzionali alla trattative di mercato.
La copertura nervata, in calcestruzzo e vetro, del volume centrale è anch’essa di forma esagonale, mentre la pavimentazione è in cubetti di porfido a richiamare i materiali utilizzati per gli esterni. In questa composizione di spazi e affacci interni, i collegamenti verticali diventano elemento fondamentale e di relazione. La scala principale è a doppia rampa con due percorsi d’accesso indipendenti, uno direttamente dall’esterno e l’altro dall’interno della sala; le strutture sono in cemento a vista, sagomate e studiate nei particolari, come nei punti di appoggio tra i pianerottoli e i setti in cemento armato".
 
(Da Zamboni, Gandolfi 2011)
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Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 125
  • Particella: 132

Note

Cooperativa Architetti e Ingegneri Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Donatelli R. 1956 Opere della Cooperativa Architetti di Reggio Emilia L’Architettura. Cronache e Storia n. 6 834-849 Si
Zevi Bruno 1957 Una piazza coperta per il mercato di Reggio L’Espresso, luglio Si
Rizzi Giuliano 1957 Camera di Commercio e Borsa Merci di Reggio Emilia L'Architettura. Cronache e storia n. 24 Si
Marchelli Renzo 1958 La borsa merci di Reggio Emilia Negozi e vetrine n. 6 Si
1958 Borsa merci at Reggio Architectural design n. 1 Si
Aa. Vv. 1962 La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia: 1947-62, quindici anni di attività F.lli Rossi No
Zevi Bruno 1971 Cronache di architettura: dalla celebrazione di Rossetti all’opera di Utzon a Sidney (II vol.) Universale Laterza 73-109 Si
Aa. Vv. 1983 La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia: 1947- 82, trentacinque anni di attività. Tecnostampa Si
Polano Sergio, Mulazzani Marco (a cura di) 2005 Guida all’architettura italiana del Novecento Electa Milano 338 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) 2011 L’architettura del Novecento a Reggio Emilia Bruno Mondadori Milano 214-217 Si
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) con Gasparini Laura 2013 L'archivio di Antonio Pastorini. Un architetto tra professione ed impegno civile Biblioteca Panizzi Edizioni Reggio Emilia No
Genta Paolo, Zamboni Andrea 2017 Coscienza, visione, progetto. La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Quodlibet Macerata No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Generale del Comune di Reggio Emilia Cooperativa Architetti e Ingegneri Comune di Reggio Emilia
- - CSAC, Parma
- - Fototeca Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia
Archivio della Cooperativa Architetti e Ingeneri e archivio di Osvaldo Piacentini Cooperativa Architetti e Ingeneri; Osvaldo Piacentini Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Angolo di facciata su Via San Rocco Angolo di facciata su Via San Rocco Silvana Tantaro
Ingresso principale Ingresso principale Silvana Tantaro
Particolare della copertura Particolare della copertura Silvana Tantaro
Veduta da via San Rocco Veduta da via San Rocco R. Vlahov. Courtesy IBC
Angolo sud-est su via San Rocco Angolo sud-est su via San Rocco R. Vlahov. Courtesy IBC
Fronte sud Fronte sud R. Vlahov. Courtesy IBC

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento:
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 20/01/2025

Revisori:

Stefano Setti