Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA SAN GIROLAMO

Scheda Opera

  • Scalinata d'accesso su viale Principe Amedeo
  • Prospetto principale Chiesa San Girolamo, viale Principe Amedeo
  • Dettaglio vetrata di suddivisione tra quadriportico e cappella feriale
  • Campanile e spiazzo lastricato antistante
  • Vista di campanile, lanterna e vetrata
  • Dettaglio tamponamento in laterizio faccia a vista
  • Dettaglio vetrata, asse di simmetria del prospetto principale
  • Dettaglio in pietra su facciata in laterizio faccia a vista
  • Vetrata interna di suddivisione ambienti
  • Quadriportico e travature soprastanti
  • Dettaglio travature del quadriportico
  • Vista dell'interno (edicola)
  • Vista dell'interno
  • Vista dell'interno
  • Dettaglio travature del quadriportico
  • Comune: Rimini
  • Denominazione: CHIESA SAN GIROLAMO
  • Indirizzo: Viale Principe Amedeo N. 65
  • Data: 1962 - 1971
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Luigi Fonti
Descrizione

Il progetto nasce nel 1962, quando Luigi Fonti e Don Calandrini iniziano a pensare a un “servizio religioso” posto nelle immediate vicinanze del centro turistico balneare della città, nel luogo dove venivano celebrate le messe all’aperto per i villeggianti in una zona caratterizzata da uno sviluppo urbanistico in gran parte composto da ville risalenti al XIX-XX secolo.
La Chiesa, realizzata anche con il contributo volontario dei cittadini della zona e in gran parte finanziata dalla confraternita di San Girolamo di via IV Novembre, si articola su due livelli ed ha la facciata principale che affaccia su viale Principe Amedeo.
L’ingresso è rialzato di un piano e vi si accede mediante due scalinate simmetriche. I vani di accesso, uno al termine di ciascuna scala, sono chiusi da inferriate e non da serramenti.
Questi conducono ai due ambienti, distinti ma tra loro interagenti, che compongono la chiesa: lo spazio sacro a pianta quadrata e l'atrio (quadriportico) a pianta rettangolare, i quali, durante il periodo estivo formano un unico “corpo“ per accogliere oltre ai parrocchiani anche i villeggianti e i turisti. La sala principale non è suddivisa in navate, ma presenta un'unica aula. L’altare è posto quasi al centro, così da permettere ai fedeli di raccogliersi intorno allo stesso accentuando lo spirito di comunità.
Una vetrata multicolore, progettata dallo stesso architetto, divide i due vani nella fascia superiore della partizione interna e permette di far filtrare la luce. All’interno troviamo quattro pilastri in cemento armato a vista a forma d’albero, non disposti sui quattro lati, ma maggiormente accentrati in modo da attribuire loro una maggiore presenza nello spazio della chiesa. L’aula riceve la luce dalla lanterna posta al centro del soffitto e dalle vetrate colorate che delimitano i tre lati della sala, poste nel punto di contatto tra copertura e pareti verticali. Un ulteriore ambiente sopraelevato rivolto verso l’altare, sopra l’inferriata che divide i due spazi, contiene un maestoso organo.
Al piano inferiore vi è la cripta, mentre, sul lato sinistro, affiancato dall’oratorio su cui si affacciano le abitazioni dei preti con i rispettivi servizi, un alto campanile realizzato nel 1990.
Le facciate sono quasi prive di aperture: l’unica finestra è quella che fa da asse di simmetria alla facciata principale; asse che prosegue internamente nel “tappeto” rosso disegnato nella pavimentazione interna in lastre di pietra. I volumi sono definiti dal rigore geometrico delle superficie, conferito da un tradizionale rivestimento in mattoni la cui semplicità riduce l’effetto monumentale dell’impianto simmetrico e della composizione acropolica che interessa l’intero edificio.

(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: 1962 - 1964
  • Esecuzione: 1964 - 1971
  • Tipologia Specifica: Chiesa
  • Committente: Don Domenico Calandrini
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Chiesa parrocchiale
  • Destinazione attuale: Chiesa parrocchiale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Pina Ciampani Collaboratore Progetto NO
Giorgio Della Biancia Collaboratore Progetto NO
Luigi Fonti Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: laterizi faccia a vista, lastre in pietra, pareti intonacate
  • Serramenti: metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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La Chiesa, realizzata anche con il contributo volontario dei cittadini della zona e in gran parte finanziata dalla confraternita di San Girolamo di via IV Novembre, si articola su due livelli ed ha la facciata principale che affaccia su viale Principe Amedeo. 
L’ingresso è rialzato di un piano e vi si accede mediante due scalinate simmetriche. I vani di accesso, uno al termine di ciascuna scala, sono chiusi da inferriate e non da serramenti.
Questi conducono ai due ambienti, distinti ma tra loro interagenti, che compongono la chiesa: lo spazio sacro a pianta quadrata e l'atrio (quadriportico) a pianta rettangolare, i quali, durante il periodo estivo formano un unico “corpo“ per accogliere oltre ai parrocchiani anche i villeggianti e i turisti. La sala principale non è suddivisa in navate, ma presenta un'unica aula. L’altare è posto quasi al centro, così da permettere ai fedeli di raccogliersi intorno allo stesso accentuando lo spirito di comunità.
Una vetrata multicolore, progettata dallo stesso architetto, divide i due vani nella fascia superiore della partizione interna e permette di far filtrare la luce. All’interno troviamo quattro pilastri in cemento armato a vista a forma d’albero, non disposti sui quattro lati, ma maggiormente accentrati in modo da attribuire loro una maggiore presenza nello spazio della chiesa. L’aula riceve la luce dalla lanterna posta al centro del soffitto e dalle vetrate colorate che delimitano i tre lati della sala, poste nel punto di contatto tra copertura e pareti verticali. Un ulteriore ambiente sopraelevato rivolto verso l’altare, sopra l’inferriata che divide i due spazi, contiene un maestoso organo. 
Al piano inferiore vi è la cripta, mentre, sul lato sinistro, affiancato dall’oratorio su cui si affacciano le abitazioni dei preti con i rispettivi servizi, un alto campanile realizzato nel 1990.
Le facciate sono quasi prive di aperture: l’unica finestra è quella che fa da asse di simmetria alla facciata principale; asse che prosegue internamente nel “tappeto” rosso disegnato nella pavimentazione interna in lastre di pietra. I volumi sono definiti dal rigore geometrico delle superficie, conferito da un tradizionale rivestimento in mattoni la cui semplicità riduce l’effetto monumentale dell’impianto simmetrico e della composizione acropolica che interessa l’intero edificio.

(Matteo Sintini)

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Quinto di 8 figli, ebbe una formazione profondamente cristiana. Nel 1943 si iscrive all’Istituto tecnico per Geometri a Rimini e sei anni dopo alla Facoltà di Architettura a Roma (1949), presso la quale si laurea nel 1962, dove sarà influenzato da maestri come Muratori, Carbonara, Fasolo e Nervi. Prima della laurea lavora dal 1950 presso lo studio dell’architetto Renato Costa a Roma, dove ha la possibilità di collaborare prevalentemente in progetti di chiese tra le quali la chiesa di Misano Adriatico e la chiesa di San Giuseppe al Porto (RN). Nel 1955 partecipa al primo convegno nazionale “ Dieci anni di architettura in Italia” a Bologna, dove si avvicina a quel processo di rinnovamento del culto promosso in particolare, in quel contesto, dal Cardinal Lercaro.
Tra le altre opere si ricordano: il progetto per il Piano di Edilizia Economica Popolare di Verrucchio (RN) (1964), la casa unifamiliare Fonti Pio a Rimini (1965/1967), la Chiesa parrocchiale di S. Girolamo a Rimini (1965/71), la scuola materna e casa di riposo dell’Istituto S.Onofrio a Gaiofana (RN) (1965/72), la chiesa Parrocchiale di S.Giuseppe al porto a Rimini (1965/71), la chiesa Parrocchiale Sacro cuore di Gesù a Rimini Miramare (1965/82), la Casa unifamiliare Liuzzi a Rimini (1966), la Cappella Funeraria dei fratelli Grotti nel Cimitero di Rimini (1966-69) e il progetto di ristrutturazione e ampliamento del “Teatro Novelli” per l’Azienda Autonoma di Soggiorno (1966).
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 66
  • Particella: 88

Note

Luigi Fonti. (Rimini, 1927 - 1991) Quinto di 8 figli, ebbe una formazione profondamente cristiana. Nel 1943 si iscrive all’Istituto tecnico per Geometri a Rimini e sei anni dopo alla Facoltà di Architettura a Roma (1949), presso la quale si laurea nel 1962, dove sarà influenzato da maestri come Muratori, Carbonara, Fasolo e Nervi. Prima della laurea lavora dal 1950 presso lo studio dell’architetto Renato Costa a Roma, dove ha la possibilità di collaborare prevalentemente in progetti di chiese tra le quali la chiesa di Misano Adriatico e la chiesa di San Giuseppe al Porto (RN). Nel 1955 partecipa al primo convegno nazionale “ Dieci anni di architettura in Italia” a Bologna, dove si avvicina a quel processo di rinnovamento del culto promosso in particolare, in quel contesto, dal Cardinal Lercaro. Tra le altre opere si ricordano: il progetto per il Piano di Edilizia Economica Popolare di Verrucchio (RN) (1964), la casa unifamiliare Fonti Pio a Rimini (1965/1967), la Chiesa parrocchiale di S. Girolamo a Rimini (1965/71), la scuola materna e casa di riposo dell’Istituto S.Onofrio a Gaiofana (RN) (1965/72), la chiesa Parrocchiale di S.Giuseppe al porto a Rimini (1965/71), la chiesa Parrocchiale Sacro cuore di Gesù a Rimini Miramare (1965/82), la Casa unifamiliare Liuzzi a Rimini (1966), la Cappella Funeraria dei fratelli Grotti nel Cimitero di Rimini (1966-69) e il progetto di ristrutturazione e ampliamento del “Teatro Novelli” per l’Azienda Autonoma di Soggiorno (1966).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Bellucci Maurizio 1997 Luigi Fonti. Un architetto e la sua città Guaraldi Rimini Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Scalinata d'accesso su viale Principe Amedeo Scalinata d'accesso su viale Principe Amedeo Marta Medici
Prospetto principale Chiesa San Girolamo, viale Principe Amedeo Prospetto principale Chiesa San Girolamo, viale Principe Amedeo Marta Medici
Dettaglio vetrata di suddivisione tra quadriportico e cappella feriale Dettaglio vetrata di suddivisione tra quadriportico e cappella feriale Marta Medici
Campanile e spiazzo lastricato antistante Campanile e spiazzo lastricato antistante Marta Medici
Vista di campanile, lanterna e vetrata Vista di campanile, lanterna e vetrata Marta Medici
Dettaglio tamponamento in laterizio faccia a vista Dettaglio tamponamento in laterizio faccia a vista Marta Medici
Dettaglio vetrata, asse di simmetria del prospetto principale Dettaglio vetrata, asse di simmetria del prospetto principale Marta Medici
Dettaglio in pietra su facciata in laterizio faccia a vista Dettaglio in pietra su facciata in laterizio faccia a vista Marta Medici
Vetrata interna di suddivisione ambienti Vetrata interna di suddivisione ambienti Marta Medici
Quadriportico e travature soprastanti Quadriportico e travature soprastanti Marta Medici
Dettaglio travature del quadriportico Dettaglio travature del quadriportico Marta Medici
Vista dell'interno (edicola) Vista dell'interno (edicola) Marta Medici
Vista dell'interno Vista dell'interno Marta Medici
Vista dell'interno Vista dell'interno Marta Medici
Dettaglio travature del quadriportico Dettaglio travature del quadriportico Marta Medici

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 21/01/2025

Revisori:

Setti Stefano 2022