Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

UNITÀ D’ABITAZIONE NEBBIARA

Scheda Opera

  • Vista della corte interna
  • Vista dei fronti delle abitazioni
  • Vista dei fronti delle abitazioni
  • Dettaglio dei fronti delle abitazioni
  • Vista delle testate dei blocchi d’abitazione
  • Vista delle testate dei blocchi d’abitazione
  • Dettaglio della centrale termica
  • Vista dell’ingresso con le rimesse delle automobili
  • Comune: Reggio nell'Emilia
  • Denominazione: UNITÀ D’ABITAZIONE NEBBIARA
  • Indirizzo: Via Gaspare Gozzi N. 10
  • Data: - 1961
  • Tipologia: Complessi residenziali
  • Autori principali: Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia
Descrizione

"Il progetto rientra nell’ambito degli studi svolti dalla Cooperativa Architetti e Ingegneri nel Dopoguerra sul tema delle abitazioni collettive. In questo periodo nascono diverse cooperative edilizie di iniziativa privata, come la '18 giugno', di cui fanno parte alcuni soci dello studio, tra i quali Osvaldo Piacentini, principale promotore della realizzazione di Nebbiara. L’intento è quello di costruire un nucleo di case unifamiliari a schiera, con una forte caratterizzazione degli spazi esterni, prendendo a spunto i modelli anglosassoni e nordeuropei. La Cooperativa progetta una soluzione con ampi spazi verdi e servizi comuni, creando un’unità residenziale organica ed autonoma. In questa prima versione di 'progettazione partecipata', il committente mette sullo stesso piano le esigenze abitative proprie e della collettività, accettando regole di vita comuni.
Gli stessi progettisti definiscono il complesso come il tentativo di trasformare in '[…] unità sociale un gruppo inizialmente configurato a semplice unità residenziale'. I membri della Cooperativa e i progettisti scelgono insieme un’area nella zona sud della città, in località Canalina, in modo da conseguire un adeguato rapporto tra area costruita e spazi aperti. Il nucleo residenziale è composto da tre fabbricati a schiera per un totale di diciotto unità, organizzate con tipologie a sei o sette vani per un totale di circa 110 mq per ciascuna unità. Un quarto corpo è destinato a centrale termica, lavanderia, deposito immondizie, mentre un altro fabbricato è ad uso autorimesse. Tutte le abitazioni affacciano su uno spazio verde comune e centrale al lotto, mentre sul lato opposto si sviluppano le aree verdi private, chiuse da cancelli verso la strada laterale di servizio. Internamente alle singole unità viene approfondito il modello tipologico, trovando una soluzione che ottimizza lo spazio in funzione della massima vivibilità degli ambienti. Ogni abitazione si articola al piano terra attorno ad un grande soggiorno, fulcro della vita familiare, posto a diretto contatto con la zona pranzo, che a sua volta affaccia sul giardino privato. Ogni ambiente confluisce nella zona giorno che, tramite un doppio volume, comunica direttamente con la zona notte posta al piano superiore. Le diverse unità abitative sono realizzate in modo da poter essere ampliate in base alle necessità della singola famiglia. Il progetto generale prevede inoltre la costruzione di un’aula di un asilo nido, due negozi ed un bar, non realizzati. I materiali e le tecniche costruttive sono di tipo tradizionale; murature in mattoni a vista, sia all’esterno che all’interno, e copertura a due falde.
Nel 1961 il complesso vince il premio IN/ARCH - Emilia Romagna nella categoria dei complessi edilizi, per la '[…] felice risoluzione del tema che vuole affrontare i rapporti tra individuo-famiglia e comunità della vita contemporanea'".

(Zamboni, Gandolfi 2011)

Info
  • Progetto: -
  • Esecuzione: 1959 - 1961
  • Tipologia Specifica: Case unifamiliari a schiera
  • Committente: Cooperativa edilizia
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: edifici residenziali
  • Destinazione attuale: edifici residenziali
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.bibliotecapanizzi.it/in-panizzi/archivi/fondi-speciali/archi-architettura/#accordion-header-1 SI
  • Strutture: muratura portante
  • Materiale di facciata: muratura faccia vista
  • Coperture: a falde
  • Serramenti: legno, metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Gli stessi progettisti definiscono il complesso come il tentativo di trasformare in '[…] unità sociale un gruppo inizialmente configurato a semplice unità residenziale'. I membri della Cooperativa e i progettisti scelgono insieme un’area nella zona sud della città, in località Canalina, in modo da conseguire un adeguato rapporto tra area costruita e spazi aperti. Il nucleo residenziale è composto da tre fabbricati a schiera per un totale di diciotto unità, organizzate con tipologie a sei o sette vani per un totale di circa 110 mq per ciascuna unità. Un quarto corpo è destinato a centrale termica, lavanderia, deposito immondizie, mentre un altro fabbricato è ad uso autorimesse. Tutte le abitazioni affacciano su uno spazio verde comune e centrale al lotto, mentre sul lato opposto si sviluppano le aree verdi private, chiuse da cancelli verso la strada laterale di servizio. Internamente alle singole unità viene approfondito il modello tipologico, trovando una soluzione che ottimizza lo spazio in funzione della massima vivibilità degli ambienti. Ogni abitazione si articola al piano terra attorno ad un grande soggiorno, fulcro della vita familiare, posto a diretto contatto con la zona pranzo, che a sua volta affaccia sul giardino privato. Ogni ambiente confluisce nella zona giorno che, tramite un doppio volume, comunica direttamente con la zona notte posta al piano superiore. Le diverse unità abitative sono realizzate in modo da poter essere ampliate in base alle necessità della singola famiglia. Il progetto generale prevede inoltre la costruzione di un’aula di un asilo nido, due negozi ed un bar, non realizzati. I materiali e le tecniche costruttive sono di tipo tradizionale; murature in mattoni a vista, sia all’esterno che all’interno, e copertura a due falde. 
Nel 1961 il complesso vince il premio IN/ARCH - Emilia Romagna nella categoria dei complessi edilizi, per la '[…] felice risoluzione del tema che vuole affrontare i rapporti tra individuo-famiglia e comunità della vita contemporanea'". 

(Zamboni, Gandolfi 2011) 

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Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Cooperativa Architetti e Ingegneri Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1961 Nucleo residenziale a Nebbiara (Reggio Emilia) Argomenti di architettura n. 4 21-23 Si
Pedio Renato 1961 Il nucleo residenziale “Nebbiara” a Reggio Emilia L’Architettura. Cronache e Storia n. 68 94-99 Si
Aa.Vv. 1962 La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia: 1947-62, quindici anni di attività F.lli Rossi Reggio Emilia No
Aa.Vv. 1983 La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia: 1947-82, trentacinque anni di attività Tecnostampa Reggio Emilia Si
Valli Franco 2001 La Cooperativa e la città Ricerche storiche n. 90 53-61 No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) 2011 L’architettura del Novecento a Reggio Emilia Bruno Mondadori Milano 248-249. Si
Maccaferri Marzia 2012 A co-operative of intellectuals: the encounter between co-operative values and urban planning. An Italian case study, in a. Webster et al. (a cura di), The Hidden Alternative: Co-Operative Values, Past, Present and Future Manchester University Press, United Nations University Press Manchester 251-265 No
Baldini Lorenzo, Gandolfi Chiara, Gasparini Giordano, La Ferrara Silvia (a cura di) 2018 L'arte di far vivere gli uomini. L'urbanistica sociale della Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Biblioteca Panizzi Edizioni Reggio Emilia Si
Zamboni Andrea 2018 Coscienza, visione, progetto. La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Quodlibet Macerata Si
de Pieri Filippo 2018 Osvaldo Piacentini e il villaggio della Nebbiara. Culture abitative, culture urbanistiche e cattolicesimo sociale a Reggio Emilia nel secondo dopoguerra Città e Storia n. 1-2 97-116 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio della Cooperativa Architetti e Ingeneri e archivio Osvaldo Piacentini Cooperativa Architetti e Ingeneri / Osvaldo Piacentini Archivi privati / Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia
Archivio Generale del Comune di Reggio Emilia - Comune di Reggio Emilia

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista della corte interna Vista della corte interna Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Vista dei fronti delle abitazioni Vista dei fronti delle abitazioni Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Vista dei fronti delle abitazioni Vista dei fronti delle abitazioni Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Dettaglio dei fronti delle abitazioni Dettaglio dei fronti delle abitazioni Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Vista delle testate dei blocchi d’abitazione Vista delle testate dei blocchi d’abitazione Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Vista delle testate dei blocchi d’abitazione Vista delle testate dei blocchi d’abitazione Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Dettaglio della centrale termica Dettaglio della centrale termica Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Vista dell’ingresso con le rimesse delle automobili Vista dell’ingresso con le rimesse delle automobili Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Direzione Regionale Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 20/01/2025

Revisori:

Stefano Setti