Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CONDOMINIO E HOTEL

Scheda Opera

  • Vista del fronte su via Prampolini
  • Vista del fronte sul giardino sul retro
  • Vista del fronte sul giardino sul retro
  • 04 Dettaglio dell’impaginato del fronte principale
  • Vista dell’ingresso sul cortile
  • Dettaglio del vano scala
  • Comune: Montecchio Emilia
  • Denominazione: CONDOMINIO E HOTEL
  • Indirizzo: Via Camillo Prampolini N. 48, Via J. Del Rio N. 8-10, Via Vittorio Veneto
  • Data: 1962 - 1971
  • Tipologia: Edifici polifunzionali
  • Autori principali: Claudio Vender, Mario Asnago
Descrizione

"A Montecchio Emilia i due interventi di Asnago e Vender per l’immobiliare Moderna Prima si collocano in un’area facente parte dell’abitato storico, a diretto contatto con le mura medioevali.
Realizzate in due fasi distinte e in due lotti adiacenti, le due palazzine definiscono interventi autonomi, edificati a una certa distanza di tempo l’uno dall’altro ed espressione di un diverso approccio rispetto all’ambito urbano nel quale vanno a collocarsi. Più anonimo e autoreferenziale il primo, collocato, come l’intervento di Sant’Ilario, lungo una strada di scorrimento; più articolato e caratterizzato il secondo, in funzione della posizione in angolo tra due strade minori del centro. La prima palazzina per abitazioni e uffici (1963-1964) anticipa gli accostamenti cromatici del grattacielo e la medesima soluzione di copertura, ma ne banalizza l’immagine all’interno di una più consueta tipologia. Unici elementi di sicura riconoscibilità del lavoro di Asnago e Vender, all’interno di una composizione irrigidita in uno schema simmetrico, rimangono il disegno dei serramenti e il sottile slittamento di alcune aperture, come se la facciata su viale Prampolini volesse anticipare il gioco compositivo tra logge e aperture che vediamo a Sant’llario, e il volume di questa palazzina riproporne, in forma ribassata, le geometrie. I prospetti disegnano un movimento di pieni e vuoti realizzato per mezzo di balconi in aggetto; le aperture, poste a filo della facciata, nel piano attico sono in posizione arretrata con lo scopo di ritagliare affacci in copertura.
La seconda palazzina (1968-1971), originariamente destinata ad abitazioni ed albergo con sottostante negozio, presenta una parte basamentale rivestita con lastre di pietra chiara e una parte superiore con finitura a intonaco color mattone. La forma squadrata e l’articolazione del volume in due parti di differente altezza sottolineano ulteriormente l’intento plastico della composizione, nella quale la disposizione delle aperture caratterizza l’angolo tra le due strade, accentuandone la percezione di una massa scavata. Il disegno di entrambe le facciate riprende una razionale composizione di elementi ordinari: finestre rettangolari, quadrate, a filo facciata, arretrate, balconi, logge.
La facciata rivolta verso l’adiacente edificio, il cui distacco produce un giardino raccolto, risulta, al contrario, per scavo della medesima volumetria, in cui le logge e i pannelli in vetro dei parapetti producono la sensazione di un corpo modellato nell’intonaco, il cui colore rosso intenso riprende, se visto dal lato delle mura medioevali, una cromia padana antica".

(Zamboni, Gandolfi 2011)

Info
  • Progetto: 1962 - 1963
  • Esecuzione: 1963 - 1971
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: residenze e hotel
  • Destinazione attuale: residenze e hotel
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Mario Asnago Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21157 SI
Claudio Vender Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19454 SI
Claudio Vender Direzione lavori Esecuzione Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19454 NO
  • Strutture: telaio in cemento armato
  • Materiale di facciata: intonaco e rivestimenti ceramici
  • Coperture: a falde
  • Serramenti: alluminio
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre
  • Stato Serramenti: Mediocre

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La seconda palazzina (1968-1971), originariamente destinata ad abitazioni ed albergo con sottostante negozio, presenta una parte basamentale rivestita con lastre di pietra chiara e una parte superiore con finitura a intonaco color mattone. La forma squadrata e l’articolazione del volume in due parti di differente altezza sottolineano ulteriormente l’intento plastico della composizione, nella quale la disposizione delle aperture caratterizza l’angolo tra le due strade, accentuandone la percezione di una massa scavata. Il disegno di entrambe le facciate riprende una razionale composizione di elementi ordinari: finestre rettangolari, quadrate, a filo facciata, arretrate, balconi, logge.
La facciata rivolta verso l’adiacente edificio, il cui distacco produce un giardino raccolto, risulta, al contrario, per scavo della medesima volumetria, in cui le logge e i pannelli in vetro dei parapetti producono la sensazione di un corpo modellato nell’intonaco, il cui colore rosso intenso riprende, se visto dal lato delle mura medioevali, una cromia padana antica".

(Zamboni, Gandolfi 2011)

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Asnago e Vender iniziano la loro attività professionale in area milanese tra la fine degli anni venti e l’inizio degli anni trenta. Nel 1928 fondano lo studio “Asnago-Vender architetti” e partecipano a numerose esposizioni alla Triennale di Milano tra il 1930 e il 1947, dove curano allestimenti ed espongono progetti come le scuole elementari di Cesano Maderno (1930), le case di via Mac Mahon (1931), il negozio Città di Como (1932) e l’arredo di una sala di soggiorno (1933). Alla Triennale del 1936 espongono i progetti per villa Marelli (1929, 1933) e per il negozio dell’istituto ottico Viganò in piazza Cordusio a Milano (1933); nel 1947 espongono le case coloniche Tenuta Castello di Torrevecchia Pia, in provincia di Pavia. Asnago e Vender sono membri di giuria in molti concorsi banditi dalla Triennale. Negli anni trenta si intensifica la loro attività progettuale, realizzando progetti importanti per abitazioni, condomini, edifici pubblici, industriali, arredamenti ed allestimenti per negozi. Dal 1934 acquisiscono Ferdinando Zanoletti come principale committente di tutta la loro attività milanese. Negli anni successivi affermano il proprio e specifico linguaggio architettonico concentrando la propria ricerca sullo studio dei prospetti e nell’attenta cura dei dettagli costruttivi; ne sono un esempio i palazzi dell’isolato di via Paolo da Cannobio, via Albricci e piazza Velasca a Milano. Nel periodo della seconda guerra mondiale Asnago e Vender trasferiscono lo studio a Barlassina; sono di questo periodo i progetti per la villa Clerici a Chiesa di Valmalenco, Sondrio (1940), per lo stabilimento Zanoletti a Milano (1940) e la fabbrica di trattori Vender a Cormano e Cusano Milanino (1942). Durante il periodo della ricostruzione realizzano importanti interventi a Milano, come gli edifici di piazza Sant’Ambrogio (1948), di via Lanzone (Condominio XXI Aprile, 1950), i palazzi per abitazioni e uffici di piazza Velasca (1947), di via Paolo da Cannobio (1949) e di via Albricci (1956). Dal 1952 sono membri del MSA. Collaborano assiduamente con il geometra Carlo Pessina, titolare dell’impresa di costruzioni Pessina con la quale costruiranno numerosi edifici. Mario Asnago si ritira dall’attività nel 1971, mentre Claudio Vender proseguirà con il figlio Mario e con Mario Morganti. 
(Chiara Gandolfi)

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 20
  • Particella: 55

Note

Mario Asnago (Barlassina, 1896 – Monza, 1981) e Claudio Vender (Milano, 1904 – Saronno, 1986) Asnago e Vender iniziano la loro attività professionale in area milanese tra la fine degli anni venti e l’inizio degli anni trenta. Nel 1928 fondano lo studio “Asnago-Vender architetti” e partecipano a numerose esposizioni alla Triennale di Milano tra il 1930 e il 1947, dove curano allestimenti ed espongono progetti come le scuole elementari di Cesano Maderno (1930), le case di via Mac Mahon (1931), il negozio Città di Como (1932) e l’arredo di una sala di soggiorno (1933). Alla Triennale del 1936 espongono i progetti per villa Marelli (1929, 1933) e per il negozio dell’istituto ottico Viganò in piazza Cordusio a Milano (1933); nel 1947 espongono le case coloniche Tenuta Castello di Torrevecchia Pia, in provincia di Pavia. Asnago e Vender sono membri di giuria in molti concorsi banditi dalla Triennale. Negli anni trenta si intensifica la loro attività progettuale, realizzando progetti importanti per abitazioni, condomini, edifici pubblici, industriali, arredamenti ed allestimenti per negozi. Dal 1934 acquisiscono Ferdinando Zanoletti come principale committente di tutta la loro attività milanese. Negli anni successivi affermano il proprio e specifico linguaggio architettonico concentrando la propria ricerca sullo studio dei prospetti e nell’attenta cura dei dettagli costruttivi; ne sono un esempio i palazzi dell’isolato di via Paolo da Cannobio, via Albricci e piazza Velasca a Milano. Nel periodo della seconda guerra mondiale Asnago e Vender trasferiscono lo studio a Barlassina; sono di questo periodo i progetti per la villa Clerici a Chiesa di Valmalenco, Sondrio (1940), per lo stabilimento Zanoletti a Milano (1940) e la fabbrica di trattori Vender a Cormano e Cusano Milanino (1942). Durante il periodo della ricostruzione realizzano importanti interventi a Milano, come gli edifici di piazza Sant’Ambrogio (1948), di via Lanzone (Condominio XXI Aprile, 1950), i palazzi per abitazioni e uffici di piazza Velasca (1947), di via Paolo da Cannobio (1949) e di via Albricci (1956). Dal 1952 sono membri del MSA. Collaborano assiduamente con il geometra Carlo Pessina, titolare dell’impresa di costruzioni Pessina con la quale costruiranno numerosi edifici. Mario Asnago si ritira dall’attività nel 1971, mentre Claudio Vender proseguirà con il figlio Mario e con Mario Morganti. (Chiara Gandolfi)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Airoldi Renato, Mantero Enrico, Monestiroli Antonio, Albertini Antonio, Novati Massimo 1986 Asnago / Vender Architetti Editrice Cesare Nani Como 41 No
Zucchi Cino, Cadeo Francesca, Lattuada Monica 1998 Asnago e Vender. Architetture e progetti 1925-1970 Skira Milano Si
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) 2011 L’architettura del Novecento a Reggio Emilia Bruno Mondadori Milano 264-265 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Asnago e Vender Asnago e Vender Archivio Cino Zucchi, Milano
Archivio urbanistico, Comune di Sant'Ilario d'Enza - Comune di Sant'Ilario d'Enza

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del fronte su via Prampolini Vista del fronte su via Prampolini Matteo Sintini
Vista del fronte sul giardino sul retro Vista del fronte sul giardino sul retro Matteo Sintini
Vista del fronte sul giardino sul retro Vista del fronte sul giardino sul retro Matteo Sintini
04 Dettaglio dell’impaginato del fronte principale 04 Dettaglio dell’impaginato del fronte principale Matteo Sintini
Vista dell’ingresso sul cortile Vista dell’ingresso sul cortile Matteo Sintini
Dettaglio del vano scala Dettaglio del vano scala Matteo Sintini

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
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Crediti Scheda
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Responsabile scientifico:


Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 20/01/2025

Revisori:

Stefano Setti