Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CENTRO SCOLASTICO

Scheda Opera

  • Vista della corte principale
  • Dettaglio del fronte principale
  • Vista del corpo laterale
  • Dettaglio collegamento tra due degli edifici del complesso
  • Vista del fronte laterale
  • Comune: Reggio nell'Emilia
  • Denominazione: CENTRO SCOLASTICO
  • Indirizzo: Via Makallè N. 10-12
  • Data: 1960 - 1980
  • Tipologia: Scuole
  • Autori principali: Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia
Descrizione

"Nel 1961 la Cooperativa Architetti e Ingegneri viene incaricata dall’Amministrazione provinciale del progetto di un nuovo centro scolastico da realizzare nella zona nord-est della città; tale area, secondo le prescrizioni del Piano Albini, è soggetta a grandi trasformazioni in vista del nuovo collegamento all’autostrada. Il progetto disegna inizialmente gli edifici destinati all’Istituto tecnico industriale, con la possibilità di essere realizzati in diversi stralci e suddivisi in parti distinte; la prima destinata ad aule e uffici amministrativi, la seconda a laboratori e officine, la terza a palestre e mensa. L’obiettivo è quello di raggruppare edifici, omogenei tra loro per funzione e dimensione, in volumi caratterizzati architettonicamente e collegati secondo semplici schemi distributivi; la posizione delle scale e delle aule a gradoni favoriscono la fluidità dei percorsi e sfruttano il dislivello naturale del terreno. Tra il 1961 e il 1964 vengono realizzati il primo e il secondo lotto con aule, laboratori, officine e spazi a servizio delle centrali tecnologiche. I due corpi di fabbrica principali sono disposti in modo parallelo tra loro con andamento nord-sud, collegati da due corpi trasversali; il primo edificio è adibito ad aule e laboratori, il secondo è destinato agli istituti tecnologici e scientifici a carattere sperimentale, mentre il pianterreno è occupato dall’atrio d’ingresso, dalla biblioteca e da una sala riunioni. Nei corpi trasversali si trovano altre aule, laboratori e i collegamenti verticali, che mettono in comunicazione i diversi livelli, sfalsati tra loro di mezzo piano e collegati ai due corpi principali.
I volumi delle aule hanno struttura in cemento armato e tamponature esterne in mattoni pieni a vista. Le officine si distribuiscono su un’area di notevoli dimensioni, al cui interno si aprono due cortili: su quello più piccolo si affacciano le officine “sporche”, cioè quelle di fonderia, saldatura e fucina, mentre sull’altro si aprono grandi vetrate che illuminano i laboratori, diventando all’occorrenza anche spazio per esercitazioni all’aperto. I progettisti scelgono una soluzione che valorizza il carattere scolastico rispetto a quello di opificio, creando spazi di lavoro aperti su aree verdi e direttamente illuminati e aerati da vetrate a tutta altezza.
La copertura è realizzata con capriate metalliche, i tamponamenti esterni sono in forati lasciati a vista, mentre tutte le restanti facciate sono chiuse da un sistema a curtain walls realizzato con pannellature in fibrocemento. Nel 1973, con la legge istitutiva dei distretti scolastici, nasce la necessità di inserire in quest’area altri istituti, portando a rivedere il progetto per un numero maggiore di studenti, recuperando gli edifici costruiti e integrandoli con nuovi, riorganizzando la viabilità e gli accessi ed inserendo un nuovo impianto sportivo polivalente".

(Zamboni, Gandolfi 2011)

Info
  • Progetto: 1960 -
  • Esecuzione: 1961 - 1980
  • Committente: Amministrazione Provinciale di Reggio Emilia
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: complesso scolastico
  • Destinazione attuale: complesso scolastico: Istituto d'Istruzione Superiore Leopoldo Nobili
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.bibliotecapanizzi.it/in-panizzi/archivi/fondi-speciali/archi-architettura/#accordion-header-1 SI
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: muratura faccia vista, mattoni forati, pannelli in fibrocemento
  • Coperture: a falde
  • Serramenti: metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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I volumi delle aule hanno struttura in cemento armato e tamponature esterne in mattoni pieni a vista. Le officine si distribuiscono su un’area di notevoli dimensioni, al cui interno si aprono due cortili: su quello più piccolo si affacciano le officine “sporche”, cioè quelle di fonderia, saldatura e fucina, mentre sull’altro si aprono grandi vetrate che illuminano i laboratori, diventando all’occorrenza anche spazio per esercitazioni all’aperto. I progettisti scelgono una soluzione che valorizza il carattere scolastico rispetto a quello di opificio, creando spazi di lavoro aperti su aree verdi e direttamente illuminati e aerati da vetrate a tutta altezza.
La copertura è realizzata con capriate metalliche, i tamponamenti esterni sono in forati lasciati a vista, mentre tutte le restanti facciate sono chiuse da un sistema a curtain walls realizzato con pannellature in fibrocemento. Nel 1973, con la legge istitutiva dei distretti scolastici, nasce la necessità di inserire in quest’area altri istituti, portando a rivedere il progetto per un numero maggiore di studenti, recuperando gli edifici costruiti e integrandoli con nuovi, riorganizzando la viabilità e gli accessi ed inserendo un nuovo impianto sportivo polivalente". 

(Zamboni, Gandolfi 2011)

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2)	Progetto dell’Istituto Sperimentale per 800 allievi, di cui è stato costruito un lotto nel 1973. Da cui nasce la necessità di un progetto complessivo che prenda in considerazione un Centro Scolastico onnicomprensivo per 2500 studenti, a seguito della legge sui Distretti scolastici del 1973, che si sviluppa successivamente nel recupero degli edifici dell’I.T.I. e nella loro integrazione funzionale con i nuovi edifici in corso di progettazione. 
3)	Ristrutturazione del complesso scolastico nel 1980 a seguito della realizzazione di un nuovo asse viario e alla necessità di ampliare il distretto con un nuovo impianto sportivo polivalente a servizio non solo del complesso scolastico, ma per l’intera città.

Cooperativa Architetti e Ingegneri
Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Il complesso si articola in 3 fasi di progettazione: 1) progetto iniziale dell’I.T.I. per 1200 allievi, suddiviso in 3 lotti , di cui 2 costruiti tra il 1961 e il 1964 2) Progetto dell’Istituto Sperimentale per 800 allievi, di cui è stato costruito un lotto nel 1973. Da cui nasce la necessità di un progetto complessivo che prenda in considerazione un Centro Scolastico onnicomprensivo per 2500 studenti, a seguito della legge sui Distretti scolastici del 1973, che si sviluppa successivamente nel recupero degli edifici dell’I.T.I. e nella loro integrazione funzionale con i nuovi edifici in corso di progettazione. 3) Ristrutturazione del complesso scolastico nel 1980 a seguito della realizzazione di un nuovo asse viario e alla necessità di ampliare il distretto con un nuovo impianto sportivo polivalente a servizio non solo del complesso scolastico, ma per l’intera città. Cooperativa Architetti e Ingegneri Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Aa.Vv. 1962 La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia: 1947-62, quindici anni di attività F.lli Rossi Reggio Emilia No
Aa.Vv. 1983 La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia: 1947- 82, trentacinque anni di attività Tecnostampa Reggio Emilia Si
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) 2011 L’architettura del Novecento a Reggio Emilia Bruno Mondadori Milano 256 Si
Genta Paolo, Zamboni Andrea 2017 Coscienza, visione, progetto. La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Quodlibet Macerata No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Generale del Comune di Reggio Emilia - Comune di Reggio Emilia
Archivio della Cooperativa Architetti e Ingeneri e archivio di Osvaldo Piacentini Cooperativa Architetti e Ingeneri, Osvaldo Piacentini Archivio privato / Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista della corte principale Vista della corte principale Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Dettaglio del fronte principale Dettaglio del fronte principale Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Vista del corpo laterale Vista del corpo laterale Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Dettaglio collegamento tra due degli edifici del complesso Dettaglio collegamento tra due degli edifici del complesso Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Vista del fronte laterale Vista del fronte laterale Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento:
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 20/01/2025

Revisori:

Stefano Setti