CASA-TORRE
Scheda Opera
- Comune: Ravenna
- Denominazione: CASA-TORRE
- Indirizzo: Largo Zamenhof
- Data: 1966 - 1974
- Tipologia: Edifici polifunzionali
- Autori principali: Sergio Lenci
Descrizione
La Casa-Torre costituisce parte di un più ampio progetto di completamento della parte non realizzata di un precedente piano INA-Casa, in seguito Gescal. Al posto della frammentazione tipica dell’edificato dei quartieri di inizio anni Cinquanta, il nuovo progetto prevede un radicale salto di scala, concretizzato nella concentrazione dell’intero volume disponibile in tre alte torri, previste per essere collegate tra loro da servizi e negozi. Una sola di queste, la più alta, è progettata da Lenci e Gandolfi nella seconda metà degli anni Sessanta.
L’edificio a torre è preso qui a modello per la residenza a basso costo in quanto in grado contemporaneamente di svolgere la funzione abitativa e permettere il recupero della “sfera pubblica” all'esterno; certamente per la maggiore ampiezza e fruibilità degli spazi aperti e collettivi che la concentrazione in verticale permette, ma anche per la potenza dell’immagine che essa è in grado di trasmettere nei confronti dello scenario urbano.
Nonostante i limiti imposti dalla situazione italiana di quegli anni, poco incline alla costruzione in verticale, specie in contesti di provincia, Lenci interpreta l’edificio come un luogo dove realizzare un’autentica e “civile” vita associata, così come perseguito nelle esperienze macrostrutturali dell’architetto americano Paul Rudolph.
Rispetto a quest’ultime, se risulta distante, nella realizzazione, il riferimento formale, anche per via dei mezzi ristretti e tradizionali dell'edilizia Gescal, resiste l’idea di un’architettura direttamente derivata dai nuovi procedimenti costruttivi industrializzati, non solo intesi come razionalizzazione del processo progettuale, ma come componenti del linguaggio, come lo stesso Lenci, propone circa negli stessi anni, anche per le torri di via Torino a Bologna, nel quartiere Cavedone.
La monumentalità dell’edificio non risulta tuttavia fine a se stessa. Lenci punta ad una reintegrazione dell'edificio nello spazio circostante, nella città e nel territorio, in un rapporto non mimetico né soltanto di tipo visivo, ma dialettico e attivo, di confronto.
La casa-torre domina sulla sottostante via Trieste per la sua altezza e la sua particolare conformazione volumetrica. In pianta presenta una disposizione molto articolata degli spazi, che pur essendo singolarmente semplici vengono tra loro assemblati generando un gioco di forme e dimensioni sempre diverse. Il piano terra è caratterizzato dai possenti pilastri che determinano un porticato in continuità con lo spazio pubblico sottostante. Alcune pareti presentano bucature perfettamente circolari che richiamano quelle presenti nella scuola elementare di Chioggia dello stesso Lenci.
I sistemi di risalita raggiungono ad ogni piano un atrio che serve tre appartamenti, unico spazio collettivo e di dimensioni molto ristrette rispetto all'ampiezza della pianta. I due appartamenti laterali ripropongono lo stesso schema planimetrico, composto da un ingresso, quattro camere da letto, due bagni, un salotto, una cucina, distribuiti da molti spazi di disimpegno; il terzo appartamento di taglio minore si compone di un ingresso, tre camere da letto, due bagni, cucina, salotto, sala da pranzo. Questo piano-tipo viene sovrapposto per dodici volte, a costituire il corpo principale della casa-torre, movimentato poi dalla presenza di terrazze curvilinee e dalla successione di spigoli e rientranze generate dallo scivolamento dei volumi stessi dovuto al complesso disegno della pianta.
(Matteo Sintini, Valentina Gili)
Info
- Progetto: 1966 - 1967
- Esecuzione: - 1974
- Proprietà: Proprietà pubblico-privata
- Destinazione originaria: Edificio residenziale a torre
- Destinazione attuale: Edificio residenziale a torre
Autori
| Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Cooperativa | cementisti e muratori di Ravenna | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
| Giovanni | Gandolfi | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=263805&force=1 | NO |
| Sergio | Lenci | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=34008&RicFrmRicSemplice=Lenci%20Sergio&RicVM=ricercasemplice&RicSez=produttori | SI |
- Strutture: calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: calcestruzzo armato
- Coperture: piana in laterocemento
- Serramenti: metallici
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Cattivo
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Lenci Sergio (Napoli, 1927 - Roma, 2001) Laureatosi in Architettura all'Università “La Sapienza” di Roma nel 1950, dal 1995 al 2000 è Presidente del Corso di Laurea in Architettura. Partecipa ad alcuni degli episodi chiave della cultura architettonica italiana della ricostruzione. Collabora infatti al progetto per il quartiere INA-Casa Tiburtino del 1949-54 (con Ludovico Quaroni, Carlo Aymonino, Mario Ridolfi e altri) e Spine Bianche (con Carlo Aymonino). Attento alle esperienze del brutalismo europeo, in Italia è uno degli architetti che maggiormente, nel passaggio degli anni ’60 e ’70, si confronta apertamente con il tema della grande dimensione e del ruolo sociale dell’architettura. Progetta i palazzi di Giustizia delle città di Lecce e di Brindisi e le Case circondariali di Spoleto, Livorno, Rimini, Roma Rebibbia e il quartiere Gescal a Secondigliano. Vittima di un attacco terroristico, continua ad esercitare la professione. In area emiliano-romagnola ha realizzato l’edificio residenziale a torre a Ravenna nel 1964, il Centro Sociale in via Campana a Rimini, del 1965 e la Sede della Cooperativa ITER a Lugo di Romagna nel 1974. Nel 1989 ottiene la menzione d'onore al concorso internazionale per la Nuova Biblioteca Alessandrina in Egitto, Antonino Manzone e Ruggero Lenci. Nel 2001 è stato insignito dell’Honorary Fellowship da parte dell’American Institute of Architects. Il premio InArch all’opera prima e alla carriera è a lui intitolato. Giovanni Gandolfi (Bologna, 1915 - Rimini, 2004) Laureato in Architettura a Roma nel 1940. Libero docente in Composizione, è assistente ordinario presso la Facoltà di Architettura di Roma, città in cui ha sede il suo studio professionale con sede anche a Rimini. Il nome di Gandolfi si lega alla progettazione di numerosi piani di intervento INA-Casa, in particolare sul territorio dell'Emilia-Romagna si possono citare: La Fiorita a Cesena (1949-56), il quartiere Trieste a Ravenna (1949-63), il complesso INA-Casa La Cava a Forlì (1959-60), il complesso residenziale V Comprensorio Peep Ausa Rimini (1972), Peep marecchiese a Rimini (1979), il quartiere rosaedro a Rimini (1983). Realizza anche la chiesa di San Pier Damiano a Ravenna (1955), la Banca Cooperativa Marecchia a Rimini (1968), le scuole elementari a Rimini (1972). Collabora con Sergio Lenci al progetto per la casa-torre di via Trieste a Ravenna (1974).
Bibliografia
| Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Bruschi Arnaldo | 1974 | Tre opere dell’architetto Sergio Lenci | L'Architettura. Cronache e storia n. 221 | 646-650. | Si | |
| Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) | 2005 | Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento | Clueb | Bologna | No |
Fonti Archivistiche
| Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
|---|---|---|---|---|
| Fondo Sergio Lenci architetto | Sergio Lenci | Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori di Roma e provincia |
Allegati
Criteri
| 4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
| 6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
| 7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
| Titolo | Url |
|---|---|
| SAN Archivi degli Architetti - Sergio Lenci | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Matteo Sintini, Valentina Gili
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 29/01/2025
Revisori:
Setti Stefano 2022














