Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

ISOLATO SAN ROCCO

Scheda Opera

  • angolo piazza martiri del 7 luglio 1960 e via San Rocco
  • vista nord-est
  • fronte est
  • Comune: Reggio nell'Emilia
  • Denominazione: ISOLATO SAN ROCCO
  • Indirizzo: Piazza della Vittoria
  • Data: 1950 - 1954
  • Tipologia: Edifici polifunzionali
  • Autori principali: Luigi Vietti
Descrizione

“Progetto di grande trasformazione urbana attuato nel Dopoguerra, il nuovo isolato San Rocco nasce sulle indicazioni del Piano di risanamento del centro storico (1933-1938), ad opera di Vaccaro e Artoni; questo prevede la demolizione di un intero isolato storico comprendente la chiesa di San Rocco, edifici di proprietà del Seminario vescovile diocesano e i portici della Trinità che si affacciano su piazza della Vittoria e piazza Cavour. Il proposito è la creazione di edifici di importante valenza pubblica, tra cui il palazzo del Governo, la sede del Consiglio provinciale delle corporazioni e la Prefettura; un progetto del quale viene inizialmente incaricato Luigi Moretti. Nel Dopoguerra, abbandonata la precedente impostazione, la sostituzione dell’isolato storico viene ripensata in funzione della collocazione di un grande complesso per negozi, uffici, abitazioni di pregio, oltre alla Borsa merci e un nuovo cinematografo.
La progettazione dell’intero complesso nel 1951 è affidata all’architetto milanese Luigi Vietti, progettista della LEMIC (Luigi ed Ettore Medioli Impresa di Costruzioni spa) di Parma, che acquista l’area e propone un volume fortemente compatto, di forma irregolare e esteso sull’intero lotto, suddiviso al suo interno in cinque blocchi attraverso passaggi trasversali e una galleria longitudinale parallela a piazza della Vittoria, con copertura in vetro-cemento. Le norme di Piano prevedono altezze, allineamenti e suddivisioni dell’area che vengono rispettate. Il progetto disegna fronti imponenti, con un porticato monumentale rivolto verso le due piazze, il quale riprende le geometrie e la partizione di facciata del teatro Municipale, riferendovisi anche per la cromia e l’allineamento dei portici. Il nuovo cinematografo viene collocato nel volume verso via San Rocco, con accesso dalla galleria centrale coperta. Prima dell’inizio dei lavori numerose sono le proposte alternative, da parte della Cooperativa Architetti e Ingegneri, di Franco Albini con Enea Manfredini, dell’architetto Cesare Donnini e dell’ingegnere Giuseppe Valli; in precedenza anche lo stesso Sorgato aveva formulato una proposta. Valli dà inizio ad un’animata campagna stampa contro la costruzione del nuovo isolato San Rocco, proponendo, come Albini, il mantenimento dei portici esistenti. La Cooperativa presenta un progetto simile, basato sul mantenimento del porticato d’angolo più antico e la sostituzione dell’altro con una nuova struttura alla medesima scala, in modo da stabilirne una continuità; alle spalle di questo, propone una serie di alte volumetrie, orientate in direzione nord-sud, in modo tale da non creare corti chiuse e non contrastare con i teatri posti sulla piazza. A seguito di una consultazione ad inviti, il progetto di Vietti viene preferito e portato avanti stipulando una convenzione con l’impresa costruttrice, che dà inizio ai lavori. Il progetto viene suddiviso in tre stralci attuativi: il primo lotto prevede la realizzazione di residenze, uffici, attività commerciali; inoltre si dà inizio alla costruzione del volume che comprende il nuovo cinema con sala convegni e sala mostra al piano interrato, il cui progetto esecutivo viene affidato ad Artoni; il secondo lotto, costituito da appartamenti e negozi, è interamente realizzato da Vietti, mentre il terzo lotto, con la nuova Borsa Merci, la sede della Camera di Commercio, un garage interrato e altre residenze e negozi, è affidato nel 1953 alla Cooperativa Architetti e Ingegneri, seguendo le volumetrie previste dal progetto di Vietti".

(Zamboni, Gandolfi 2011)

Info
  • Progetto: 1950 - 1951
  • Esecuzione: 1951 - 1954
  • Committente: LEMIC (Luigi ed Ettore Medioli Impresa di Costruzioni spa)
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: complesso residenziale con uffici e negozi
  • Destinazione attuale: complesso residenziale con uffici e negozi
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Luigi Vietti Direzione lavori Esecuzione NO
Luigi Vietti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.iuav.it/ARCHIVIO-P/ARCHIVIO/collezioni/Vietti--Lu/index.htm SI
  • Strutture: telaio in cemento armato
  • Materiale di facciata: lastre in pietra, intonaco
  • Coperture: piane
  • Serramenti: ferro, legno, alluminio
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Mediocre

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La progettazione dell’intero complesso nel 1951 è affidata all’architetto milanese Luigi Vietti, progettista della LEMIC (Luigi ed Ettore Medioli Impresa di Costruzioni spa) di Parma, che acquista l’area e propone un volume fortemente compatto, di forma irregolare e esteso sull’intero lotto, suddiviso al suo interno in cinque blocchi attraverso passaggi trasversali e una galleria longitudinale parallela a piazza della Vittoria, con copertura in vetro-cemento. Le norme di Piano prevedono altezze, allineamenti e suddivisioni dell’area che vengono rispettate. Il progetto disegna fronti imponenti, con un porticato monumentale rivolto verso le due piazze, il quale riprende le geometrie e la partizione di facciata del teatro Municipale, riferendovisi anche per la cromia e l’allineamento dei portici. Il nuovo cinematografo viene collocato nel volume verso via San Rocco, con accesso dalla galleria centrale coperta. Prima dell’inizio dei lavori numerose sono le proposte alternative, da parte della Cooperativa Architetti e Ingegneri, di Franco Albini con Enea Manfredini, dell’architetto Cesare Donnini e dell’ingegnere Giuseppe Valli; in precedenza anche lo stesso Sorgato aveva formulato una proposta. Valli dà inizio ad un’animata campagna stampa contro la costruzione del nuovo isolato San Rocco, proponendo, come Albini, il mantenimento dei portici esistenti. La Cooperativa presenta un progetto simile, basato sul mantenimento del porticato d’angolo più antico e la sostituzione dell’altro con una nuova struttura alla medesima scala, in modo da stabilirne una continuità; alle spalle di questo, propone una serie di alte volumetrie, orientate in direzione nord-sud, in modo tale da non creare corti chiuse e non contrastare con i teatri posti sulla piazza. A seguito di una consultazione ad inviti, il progetto di Vietti viene preferito e portato avanti stipulando una convenzione con l’impresa costruttrice, che dà inizio ai lavori. Il progetto viene suddiviso in tre stralci attuativi: il primo lotto prevede la realizzazione di residenze, uffici, attività commerciali; inoltre si dà inizio alla costruzione del volume che comprende il nuovo cinema con sala convegni e sala mostra al piano interrato, il cui progetto esecutivo viene affidato ad Artoni; il secondo lotto, costituito da appartamenti e negozi, è interamente realizzato da Vietti, mentre il terzo lotto, con la nuova Borsa Merci, la sede della Camera di Commercio, un garage interrato e altre residenze e negozi, è affidato nel 1953 alla Cooperativa Architetti e Ingegneri, seguendo le volumetrie previste dal progetto di Vietti".

(Zamboni, Gandolfi 2011) 

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Luigi Vietti (Novara 1903 – Milano 1998)
Si iscrive alla Facoltà di Architettura di Milano, ma termina gli studi a Roma nel 1928. Subito dopo la laurea collabora alla stesura del progetto definitivo per il Palazzo della Società delle Nazioni di Ginevra, successivamente si stabilisce a Genova dove, dietro segnalazione di G. Giovannoni, riceve un incarico del Ministero dei Lavori Pubblici per lo studio dei piani regolatori di alcuni comuni della Liguria.
A Genova viene nominato “Ispettore Onorario per i monumenti della Liguria” e, dal 1930 al 1933, lavora presso la Soprintendenza alle Belle Arti. Inizia qui la sua attività professionale e la collaborazione con Daneri, Morozzo della Rocca, Ferrari, Viale e Zappa.
Nel frattempo collabora alle varie fasi di costituzione del M.I.A.R., con Minnucci, Libera, Ridolfi, Piccinnato e altri e alla stesura del primo piano per l’esposizione E42 all’Eur.
In quegli anni è inoltre membro del Gruppo Nazionale Architetti Razionalisti Italiani (GNARI), che cura i rapporti con il Comitè International pour la Resolution du Problème de l’Architecture Contemporaine (CIRPAC); Comitato preposto all’organizzazione dei CIAM.
Di grande interesse in questi anni è anche l’attività pubblicistica. Vietti collabora con il Messaggero e con la pagina culturale del Secolo XIX.
Contrariamente alla grande diffusione dei suoi lavori sulle maggiori testate degli anni ’30, un pesante silenzio critico accompagna la sua opera del dopoguerra, condotta nei due studi di Genova e di Milano, prevalentemente incentrata sulla realizzazione di ville per committenze borghesi.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 125
  • Particella: 132

Note

Recentemente restaurate la galleria e le parti esterne comuni da parte dello studio Zamboni Associati Architettura. Luigi Vietti (Novara 1903 – Milano 1998) Si iscrive alla Facoltà di Architettura di Milano, ma termina gli studi a Roma nel 1928. Subito dopo la laurea collabora alla stesura del progetto definitivo per il Palazzo della Società delle Nazioni di Ginevra, successivamente si stabilisce a Genova dove, dietro segnalazione di G. Giovannoni, riceve un incarico del Ministero dei Lavori Pubblici per lo studio dei piani regolatori di alcuni comuni della Liguria. A Genova viene nominato “Ispettore Onorario per i monumenti della Liguria” e, dal 1930 al 1933, lavora presso la Soprintendenza alle Belle Arti. Inizia qui la sua attività professionale e la collaborazione con Daneri, Morozzo della Rocca, Ferrari, Viale e Zappa. Nel frattempo collabora alle varie fasi di costituzione del M.I.A.R., con Minnucci, Libera, Ridolfi, Piccinnato e altri e alla stesura del primo piano per l’esposizione E42 all’Eur. In quegli anni è inoltre membro del Gruppo Nazionale Architetti Razionalisti Italiani (GNARI), che cura i rapporti con il Comitè International pour la Resolution du Problème de l’Architecture Contemporaine (CIRPAC); Comitato preposto all’organizzazione dei CIAM. Di grande interesse in questi anni è anche l’attività pubblicistica. Vietti collabora con il Messaggero e con la pagina culturale del Secolo XIX. Contrariamente alla grande diffusione dei suoi lavori sulle maggiori testate degli anni ’30, un pesante silenzio critico accompagna la sua opera del dopoguerra, condotta nei due studi di Genova e di Milano, prevalentemente incentrata sulla realizzazione di ville per committenze borghesi.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Valli G. 1951 La sistemazione dell'area della Trinità riveduta e corretta da un tecnico Giornale dell'Emilia, 1 febbraio No
Zevi Bruno 1955 Il portico infranto Cronache, giugno 395-397 No
Zevi Bruno 1957 Una piazza coperta per il mercato di Reggio L’Espresso, luglio No
Aa.Vv. 1962 La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia: 1947-62, quindici anni di attività F.lli Rossi Reggio Emilia No
Zevi Bruno 1971 Cronache di architettura: da Wright sul canal grande alla chapelle de Ronchamp. I vol. Universale Laterza Bari Si
Zanichelli Sergio 1991 Itinerari reggiani di architettura moderna. A guide to modern architecture in Reggio Emilia and province Alinea Firenze 126 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) 2012 L’architettura del Novecento a Reggio Emilia Bruno Mondadori Milano 198 Si
Genta Paolo, Zamboni Andrea 2017 Coscienza, visione, progetto. La cooperativa architetti e ingegneri di Reggio Emilia Quodlibet Macerata No
Bardini Lorenzo, Gandolfi Chiara, Gasparini Giordano, La Ferrara Giulia (a cura di) 2018 L'arte di far vivere gli uomini. L'urbanistica sociale della Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Biblioteca Panizzi Edizioni Reggio Emilia No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Generale del Comune di Reggio Emilia - Comune di Reggio Emilia
Archivio della Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia e archivio di Osvaldo Piacentini Cooperativa Architetti e Ingegneri, Osvaldo Piacentini Archivio privato / Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia
Fototeca biblioteca Panizzi - Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
angolo piazza martiri del 7 luglio 1960 e via San Rocco angolo piazza martiri del 7 luglio 1960 e via San Rocco R. Vlahov. Courtesy IBC
vista nord-est vista nord-est R. Vlahov. Courtesy IBC
fronte est fronte est R. Vlahov. Courtesy IBC

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
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Catalogo del Sistema museale dell'Università di Parma - Fondo Luigi Vietti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento:
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 20/01/2025

Revisori:

Stefano Setti