Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

INTERVENTO IACP “LA CASA INTORNO AGLI ALBERI“ NEL PDZ 15-BIS TIBURTINO III

Scheda Opera

  • Pianta piano terra
  • Vista dall'alto
  • Vista corte interna
  • Vista ingressi
  • Comune: Roma
  • Località: Collatino
  • Denominazione: INTERVENTO IACP “LA CASA INTORNO AGLI ALBERI“ NEL PDZ 15-BIS TIBURTINO III
  • Indirizzo: Via Trivento, via Venafro
  • Data: 1994 - 1999
  • Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
  • Autori principali: Ilaria Gatti, Ufficio Progetti Roma IACP
Descrizione

Si tratta di un intervento di demolizione e ricostruzione di alcuni edifici ad opera dall’Istituto Case Popolari, nell’ambito del primo PEEP, nel Piano di Zona del Tiburtino III. La vecchia borgata di Santa Maria del Soccorso, costruita a partire dal 1935, era già stata quasi interamente demolita negli anni Ottanta. Questo progetto sembra anticipare da una parte il tema della rigenerazione urbana, una delle novità strategiche del nuovo Piano Regolatore di Roma del 2008, dall’altra segna la conclusione di un ciclo di attività secolare: l’attiva presenza dell’intervento pubblico nella progettazione e nella costruzione dei quartieri della città che ha conosciuto momenti molto significativi. A partire dal 2002 infatti – dopo la sua trasformazione da IACP in Ater, cioè in Azienda Territoriale, e in seguito all’esaurirsi a livello nazionale dei flussi di finanziamento per l’edilizia residenziale pubblica – l’Istituto ha destinato la maggior parte delle sue risorse non più alla costruzione di nuove case, ma alla manutenzione e al recupero del suo ingente patrimonio edilizio, che solo a Roma conta 53.000 alloggi e 3.000 locali commerciali.

La presenza di due filari di pini al centro del lotto ha suggerito, in fase progettuale, di adottare una soluzione che salvaguardasse questa massa arborea. Il volume dell’edificio, di circa 32000 mc e comprendente 99 alloggi distribuiti su quindici corpi scala, è stato quindi posizionato lungo il perimetro dell’area realizzando appunto una casa intorno agli alberi, una grande U alta tre piani che circoscrive una parte del lotto, trasformandolo in una corte semiprivata.
Questa corte tuttavia è molto permeabile dall’esterno, anche visivamente, grazie agli attraversamenti pedonali trasversali che innervano il tracciato dei suoi percorsi. Essa è pensata come un luogo protetto, destinato al gioco e all’incontro, con una positiva compresenza degli spazi verdi privati delle corti di cui sono dotati gli alloggi al piano terreno. Altro aspetto non comune sono i camminamenti longitudinali lungo i fronti esterni dei fabbricati, scanditi da panche semicircolari che richiamano la forma dei balconi superiori. La recinzione perimetrale esterna presenta inoltre un disegno lineare, così come i cancelli di accesso alle scale, che sono stati differenziati tra loro con colori vivaci facilmente distinguibili. Anche la differenza di quota di quasi 4 metri, tra le due strade longitudinali del lotto, ha contribuito alla configurazione dell’edificio: il lato più corto della U è pensato per assorbire, nel disegno dell’attacco a terra e del coronamento, la necessità di raccordo tra le diverse altezze planimetriche.

Il fronte maggiore esterno dell’edificio è articolato dalla presenza di due flessi, che ne interrompono la continuità ed introducono degli elementi di tensione nella pacata iterazione dei moduli base, “dividendo” l’edificio in tre grandi blocchi. Entrambi i fronti su strada sono ricchi di chiaroscuri perché costruiti sull'aggetto ripetuto di balconi semicircolari e logge trapezoidali e sullo svuotamento operato dal portico continuo al piano terreno, che corre per tutta la lunghezza dell’edificio. I fronti verso la corte sono invece completamente lisci: sono pensati come una quinta che faccia da sfondo alla massa arborea compatta. La copertura è definita da ambienti di servizio: soffitte – scelta progettuale obbligata in quanto non è stato possibile realizzare dei piani interrati per via della vicinanza della falda del fiume Aniene – e stenditoi coperti, protetti da un alto coronamento opaco e connessi tra loro da un sistema di schermature metalliche che danno vita ad un singolare aspetto dell’edificio.

L’intero intervento e tutte le sistemazioni esterne presentano un rivestimento in mattoni a faccia vista. In alcune pareti del piano terreno e nel fascione di coronamento il paramento murario assume un valore chiaroscurale più forte dovuto ad un particolare assemblaggio dei mattoni stessi. L’obiettivo del progetto è quello di realizzare un’architettura cordiale che favorisca, con la limitata altezza, l’articolata gerarchia degli spazi e l’allegria degli elementi di dettaglio, un più profondo processo di identificazione degli abitanti con la loro casa. “Per usare un’espressione di Herman Hertzberger: “un’architettura con la a minuscola”. (P. O. Rossi 2012)

Info
  • Progetto: 1994 - 1994
  • Esecuzione: 1996 - 1999
  • Committente: IACP - Istituto Autonomo per le Case popolari della provincia di Roma
  • Proprietà: Proprietà pubblica
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
P. Colonna Collaboratore Progetto NO
R. Fantastichini Collaboratore Progetto NO
Ilaria Gatti Progetto architettonico Progetto SI
Ufficio Progetti Roma IACP Progetto architettonico Progetto SI
Impresa Michelangelo Lombardi Impresa esecutrice Esecuzione NO
Giuseppe Serrao Collaboratore Progetto NO
I. Vitali Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: cortina di mattoni
  • Coperture: piana
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo

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La presenza di due filari di pini al centro del lotto ha suggerito, in fase progettuale, di adottare una soluzione che salvaguardasse questa massa arborea. Il volume dell’edificio, di circa 32000 mc e comprendente 99 alloggi distribuiti su quindici corpi scala, è stato quindi posizionato lungo il perimetro dell’area realizzando appunto una casa intorno agli alberi, una grande U alta tre piani che circoscrive una parte del lotto, trasformandolo in una corte semiprivata. 
Questa corte tuttavia è molto permeabile dall’esterno, anche visivamente, grazie agli attraversamenti pedonali trasversali che innervano il tracciato dei suoi percorsi. Essa è pensata come un luogo protetto, destinato al gioco e all’incontro, con una positiva compresenza degli spazi verdi privati delle corti di cui sono dotati gli alloggi al piano terreno.  Altro aspetto non comune sono i camminamenti longitudinali lungo i fronti esterni dei fabbricati, scanditi da panche semicircolari che richiamano la forma dei balconi superiori. La recinzione perimetrale esterna presenta inoltre un disegno lineare, così come i cancelli di accesso alle scale, che sono stati differenziati tra loro con colori vivaci facilmente distinguibili. Anche la differenza di quota di quasi 4 metri, tra le due strade longitudinali del lotto, ha contribuito alla configurazione dell’edificio: il lato più corto della U è pensato per assorbire, nel disegno dell’attacco a terra e del coronamento, la necessità di raccordo tra le diverse altezze planimetriche. 

Il fronte maggiore esterno dell’edificio è articolato dalla presenza di due flessi, che ne interrompono la continuità ed introducono degli elementi di tensione nella pacata iterazione dei moduli base, “dividendo” l’edificio in tre grandi blocchi. Entrambi i fronti su strada sono ricchi di chiaroscuri perché costruiti sull'aggetto ripetuto di balconi semicircolari e logge trapezoidali e sullo svuotamento operato dal portico continuo al piano terreno, che corre per tutta la lunghezza dell’edificio. I fronti verso la corte sono invece completamente lisci: sono pensati come una quinta che faccia da sfondo alla massa arborea compatta. La copertura è definita da ambienti di servizio: soffitte – scelta progettuale obbligata in quanto non è stato possibile realizzare dei piani interrati per via della vicinanza della falda del fiume Aniene – e stenditoi coperti, protetti da un alto coronamento opaco e connessi tra loro da un sistema di schermature metalliche che danno vita ad un singolare aspetto dell’edificio. 

L’intero intervento e tutte le sistemazioni esterne presentano un rivestimento in mattoni a faccia vista. In alcune pareti del piano terreno e nel fascione di coronamento il paramento murario assume un valore chiaroscurale più forte dovuto ad un particolare assemblaggio dei mattoni stessi. L’obiettivo del progetto è quello di realizzare un’architettura cordiale che favorisca, con la limitata altezza, l’articolata gerarchia degli spazi e l’allegria degli elementi di dettaglio, un più profondo processo di identificazione degli abitanti con la loro casa. “Per usare un’espressione di Herman Hertzberger: “un’architettura con la a minuscola”. (P. O. Rossi 2012)
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1996 Poster allegato al fascicolo Controspazio n. 2 No
Gatti Ilaria 2000 La sostituzione nell'edilizia pubblica Urbanistica Informazioni n. 172 61-62 No
Fabbri Marcello 2000 Da Rossellini a Jane Campion. A proposito della "Casa intorno agli alberi" di Ilaria Gatti Controspazio n. 4 20-35 No
Rossi Piero Ostilio 2000 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2000 (III ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 215 Si
Pallottini Riberto 2001 Roma fuori Roma Abitare n. 408 148-151 No
Albano Antonio 2001 Roma, il Piano e i Piani Gangemi Roma 129-130 No
2001 Controspazio n. 3 75 No
Pastore Daniela, Tuzi Stefania (a cura di) 2003 30 anni di architettura in Italia dalle pagine di Controspazio Gangemi Roma 92 No
Calzolaretti Marta (a cura di) 2003 Riflessioni sull'abitazione contemporanea Gangemi Roma 34-41 No
Ciucci Giorgio, Ghio Francesco, Rossi Piero Ostilio 2006 Roma. La nuova architettura Electa Milano 240-241 Si
Rossi Piero Ostilio 2012 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2011 (IV ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 215 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta piano terra Pianta piano terra
Vista dall'alto Vista dall'alto
Vista corte interna Vista corte interna
Vista ingressi Vista ingressi

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il Lazio
Titolare della ricerca: Università degli studi di Roma "Sapienza"
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 27/02/2025

Revisori:

Alberto Coppo 2021