Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CINEMA AMBRA

Scheda Opera

  • Vista da via San Rocco
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  • Vista da via San Rocco
  • Comune: Reggio nell'Emilia
  • Denominazione: CINEMA AMBRA
  • Indirizzo: Via San Rocco N. 8
  • Data: 1950 - 1952
  • Tipologia: Edifici per lo spettacolo
  • Autori principali: Carlo Lucci
Descrizione

“Quando gli viene affidato il progetto per il cinema, Lucci è da pochi anni a Reggio. Evento raro, non subisce interferenze esterne e non ci sono quasi modifiche in corso d’opera. Sfrutta le potenzialità del doppio affaccio del lotto storico per realizzare, con una lunga rampa, un ingresso secondario alla galleria che costituisce la quinta architettonica di una strada urbana con biglietteria, bar e alcune vetrine. Anche l’atrio principale, l’unico ambiente a luce naturale, è un ampio spazio scenografico con due rampe di scale centrali che portano ad una galleria vetrata, affacciata sulla strada e sul doppio volume. La struttura portante in cemento è complessa, declinata in forme diverse secondo la funzione, con telai e lunghe mensole sagomate aggettanti che portano a sbalzo la cabina di proiezione.
L’interesse straordinario suscitato dall’opera sta nell’aver ottenuto, effettuandone personalmente i calcoli, con soluzioni di architettura, la migliore acustica e la perfetta visibilità dello schermo, confermate da rigorose prove strumentali. Qualità tecnica e ricerca tecnologica, espressione di coscienziosità professionale, convergono nella corretta atmosfera ambientale grazie alla finezza di soluzioni non comuni: la forma a conchiglia per la platea, con una pendenza minima e galleria soprastante; il plafone – praticabile, appeso alle travi reticolari di copertura – e le pareti laterali calibrate per ridurre il ricorso a lastre fonoassorbente ed eliminare l’uso di tendaggi, feltri e imbottiture; l’illuminazione al neon regolabile e indiretta; il posizionamento reciproco delle poltroncine, disposte ad arco con curvature differenziate in funzione della distanza dallo schermo e con passaggi di deflusso a sezione crescente; l’arretramento con contrappesi meccanici dello schermo per liberare il palcoscenico. Ora il cinema, chiuso da tempo, è oggetto di un Piano di recupero che ne prevede la demolizione.”

(Zamboni, Gandolfi, cit.)

Info
  • Progetto: 1950 - 1950
  • Esecuzione: 1951 - 1952
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: cinema
  • Destinazione attuale: cinema (abbandonato)
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Carlo Lucci Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://panizzi.comune.re.it/Sezione.jsp?titolo=Archivio+di+Carlo+Lucci&idSezione=1024 SI
  • Strutture: telaio in cemento armato
  • Materiale di facciata: intonaco e veletta in c.a. a vista
  • Coperture: inclinata a due falde
  • Serramenti: ferrofinestra
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Cattivo
  • Stato Coperture: Cattivo
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L’interesse straordinario suscitato dall’opera sta nell’aver ottenuto, effettuandone personalmente i calcoli, con soluzioni di architettura, la migliore acustica e la perfetta visibilità dello schermo, confermate da rigorose prove strumentali. Qualità tecnica e ricerca tecnologica, espressione di coscienziosità professionale, convergono nella corretta atmosfera ambientale grazie alla finezza di soluzioni non comuni: la forma a conchiglia per la platea, con una pendenza minima e galleria soprastante; il plafone – praticabile, appeso alle travi reticolari di copertura – e le pareti laterali calibrate per ridurre il ricorso a lastre fonoassorbente ed eliminare l’uso di tendaggi, feltri e imbottiture; l’illuminazione al neon regolabile e indiretta; il posizionamento reciproco delle poltroncine, disposte ad arco con curvature differenziate in funzione della distanza dallo schermo e con passaggi di deflusso a sezione crescente; l’arretramento con contrappesi meccanici dello schermo per liberare il palcoscenico. Ora il cinema, chiuso da tempo, è oggetto di un Piano di recupero che ne prevede la demolizione.”  

(Zamboni, Gandolfi, cit.)

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Attualmente inutilizzato e in pessimo stato di conservazione. 

Carlo Lucci (Firenze, 1911 – Moggio Udinese, 2000)
Nasce a Firenze, dove nel 1935 si laurea alla Scuola superiore di Architettura. Nello stesso anno ottiene a Roma l’abilitazione professionale. Chiamato a combattere in Africa, dopo la fine della guerra di Etiopia è per parecchi mesi ingegnere capo del Municipio di Dessié. Nel 1937 si stabilisce a Roma dove collabora soprattutto con Concezio Petrucci e Adalberto Libera. Nel contempo ha l’incarico a Firenze di addetto alle esercitazioni alla cattedra di Caratteri degli edifici di Raffaello Fagnoni, con cui collabora anche professionalmente. Dopo alcuni mesi in cui ricuce vecchi rapporti professionali, tra gli altri con Vietti e Luccichenti, nel 1946 accetta di stabilirsi definitivamente a Reggio Emilia per occuparsi di prefabbricazione. Proprio in questo periodo entra in contatto, attraverso l’esperienza al QT8, con Piero Bottoni, Paolo Antonio Chessa e Vico Magistretti, lavora per Asnago e Vender, e Rogers pubblica su “Domus” il suo lavoro sulla prefabbricazione.
Dopo aver partecipato al concorso nazionale di selezione, è incaricato di molti interventi in tutta Italia per entrambi i settenni del piano INA-Casa e per la gestione Gescal. Dal 1948 al 1955 ha la cattedra di Costruzioni all’Istituto tecnico per geometri di Reggio Emilia; dal 1954 riprende i contatti con l’Università di Firenze e diventa assistente di Italo Gamberini. Ottiene la libera docenza nel 1963 e la cattedra di Elementi di Architettura e Rilievo dei monumenti dal 1965.
Dal 1974 diviene Direttore dell’Istituto di composizione architettonica e nel 1976 vince il concorso alla cattedra di Composizione architettonica, di cui dopo il 1981 diventa docente fuori ruolo. Nel 1986 lascia la cattedra per raggiunti limiti d’età, ma conserva stretti rapporti con molti colleghi, tra cui Roberto Maestro. La carriera universitaria e l’intensa attività di promozione culturale gli offrono occasione di confronto diretto con Savioli, Ricci, Detti, Quaroni. Dal 1964 diviene membro dell’INU, alle cui attività partecipa attivamente, ma da cui si dimette polemicamente nel 1993. 
È tra i fondatori dell’Ordine degli architetti di Reggio, di cui diviene il primo presidente nel 1982. Svolge un’intensa attività progettuale in tutta Italia e a Reggio; qui collabora con alcuni professionisti locali come Getulio Artoni, Amedeo Magnani, Riccardo Barbieri e Giacomo Torelli. Accompagna la sua carriera universitaria con una ricca produzione pubblicistica e studi che prendono spunto dall’intensa ricerca sui contenuti e le forme dell’architettura che Lucci sempre persegue come docente e come professionista. Numerosi gli articoli sulla sua attività e i suoi progetti pubblicati. In campo professionale spazia dalla progettazione e realizzazione a tutto campo di architetture (abitazioni, scuole, edifici industriali e per lo spettacolo, arredamento e arredi sacri), all’elaborazione di piani urbanistici, alla partecipazione a importanti concorsi di architettura, fino alla prefabbricazione. Lascia una sorta di testamento spirituale nel discorso per l’inaugurazione della nuova chiesa di San Silvestro a Cella di Reggio Emilia, la sua ultima opera iniziata nel 1998, e inaugurata il 9 settembre 2000, il giorno dopo la sua scomparsa avvenuta a Moggio Udinese, dove è sepolto.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 125
  • Particella: 189

Note

Negli anni la sala è stata suddivisa in due sale di minori dimensioni senza modificare l’assetto strutturale del fabbricato. La struttura è oggi in stato di inutilizzo, di recente sono state eseguiti saggi all’interno della sala che hanno comportato la demolizione di parti di pavimentazione. Attualmente inutilizzato e in pessimo stato di conservazione. Carlo Lucci (Firenze, 1911 – Moggio Udinese, 2000) Nasce a Firenze, dove nel 1935 si laurea alla Scuola superiore di Architettura. Nello stesso anno ottiene a Roma l’abilitazione professionale. Chiamato a combattere in Africa, dopo la fine della guerra di Etiopia è per parecchi mesi ingegnere capo del Municipio di Dessié. Nel 1937 si stabilisce a Roma dove collabora soprattutto con Concezio Petrucci e Adalberto Libera. Nel contempo ha l’incarico a Firenze di addetto alle esercitazioni alla cattedra di Caratteri degli edifici di Raffaello Fagnoni, con cui collabora anche professionalmente. Dopo alcuni mesi in cui ricuce vecchi rapporti professionali, tra gli altri con Vietti e Luccichenti, nel 1946 accetta di stabilirsi definitivamente a Reggio Emilia per occuparsi di prefabbricazione. Proprio in questo periodo entra in contatto, attraverso l’esperienza al QT8, con Piero Bottoni, Paolo Antonio Chessa e Vico Magistretti, lavora per Asnago e Vender, e Rogers pubblica su “Domus” il suo lavoro sulla prefabbricazione. Dopo aver partecipato al concorso nazionale di selezione, è incaricato di molti interventi in tutta Italia per entrambi i settenni del piano INA-Casa e per la gestione Gescal. Dal 1948 al 1955 ha la cattedra di Costruzioni all’Istituto tecnico per geometri di Reggio Emilia; dal 1954 riprende i contatti con l’Università di Firenze e diventa assistente di Italo Gamberini. Ottiene la libera docenza nel 1963 e la cattedra di Elementi di Architettura e Rilievo dei monumenti dal 1965. Dal 1974 diviene Direttore dell’Istituto di composizione architettonica e nel 1976 vince il concorso alla cattedra di Composizione architettonica, di cui dopo il 1981 diventa docente fuori ruolo. Nel 1986 lascia la cattedra per raggiunti limiti d’età, ma conserva stretti rapporti con molti colleghi, tra cui Roberto Maestro. La carriera universitaria e l’intensa attività di promozione culturale gli offrono occasione di confronto diretto con Savioli, Ricci, Detti, Quaroni. Dal 1964 diviene membro dell’INU, alle cui attività partecipa attivamente, ma da cui si dimette polemicamente nel 1993. È tra i fondatori dell’Ordine degli architetti di Reggio, di cui diviene il primo presidente nel 1982. Svolge un’intensa attività progettuale in tutta Italia e a Reggio; qui collabora con alcuni professionisti locali come Getulio Artoni, Amedeo Magnani, Riccardo Barbieri e Giacomo Torelli. Accompagna la sua carriera universitaria con una ricca produzione pubblicistica e studi che prendono spunto dall’intensa ricerca sui contenuti e le forme dell’architettura che Lucci sempre persegue come docente e come professionista. Numerosi gli articoli sulla sua attività e i suoi progetti pubblicati. In campo professionale spazia dalla progettazione e realizzazione a tutto campo di architetture (abitazioni, scuole, edifici industriali e per lo spettacolo, arredamento e arredi sacri), all’elaborazione di piani urbanistici, alla partecipazione a importanti concorsi di architettura, fino alla prefabbricazione. Lascia una sorta di testamento spirituale nel discorso per l’inaugurazione della nuova chiesa di San Silvestro a Cella di Reggio Emilia, la sua ultima opera iniziata nel 1998, e inaugurata il 9 settembre 2000, il giorno dopo la sua scomparsa avvenuta a Moggio Udinese, dove è sepolto.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Fagnoni Raffaello 1952 Un cinematografo a Reggio Emilia Architetti, n. 14 45-48 Si
1952 Cinema Ambra Rivista tecnica di cinematografia n. 3 60-63 Si
Viviani Romano 1963 Edifici di Carlo Lucci in Emilia L’Architettura. Cronache e Storia n. 88 662-673 Si
Lucci Carlo 1967 Notizie sull’attività didattica scientifica e culturale ed elenco delle pubblicazioni. Curriculum di Carlo Lucci, stampato in proprio con quattro aggiornamenti fino al 1998 Firenze Si
Daolio Stefano 1997 Carlo Lucci, Vivere d’architettura 1938-1997 Biblioteca dell'immagine Pordenone Si
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) 2011 L’architettura del Novecento a Reggio Emilia Bruno Mondadori Milano 182-183 Si
Zamboni Andrea, Gasparini Laura (a cura di), in collaborazione con Lucci Franco 2012 Carlo Lucci architetto. Un archivio tra professione e ricerca Biblioteca Panizzi Edizioni Reggio Emilia Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Carlo Lucci Carlo Lucci Archivio privato / Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia
Archivio Generale del Comune di Reggio Emilia - Comune di Reggio Emilia

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista da via San Rocco Vista da via San Rocco Niccolò Cinti e Giovanni Barbieri
Vista da via San Rocco Vista da via San Rocco Niccolò Cinti e Giovanni Barbieri
Vista da via San Rocco Vista da via San Rocco Niccolò Cinti e Giovanni Barbieri

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento:
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 20/01/2025

Revisori:

Stefano Setti