Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PALAZZO CHIAIA-NAPOLITANO EX PALAZZO ENEL

Scheda Opera

  • Veduta e pianta
  • Fronte su Via Scipione Crisanzio
  • Fronte su Via Giuseppe Suppa
  • Comune: Bari
  • Località: Murattiano
  • Denominazione: PALAZZO CHIAIA-NAPOLITANO EX PALAZZO ENEL
  • Indirizzo: Via Scipione Crisanzio, N. 42
  • Data: 1957 - 1960
  • Tipologia: Sedi del settore terziario
  • Autori principali: Vittorio Chiaia, Massimo Napolitano
Descrizione

Nel 1957 la Società Generale Pugliese di elettricità commissiona il progetto di un palazzo per uffici ai giovani architetti Vittorio Chiaia e Massimo Napolitano, i quali pensavano di adottare una struttura d’acciaio, ma dovettero acconsentire alle condizioni del committente che, per non inimicarsi l’associazione degli industriali baresi e garantire lavoro alla manodopera locale, impose il cemento armato.
L’edificio è costituito da cinque piani fuori terra con un basamento in pietra, segno della tradizione, e l’ultimo piano arretrato che forma una sorta di linea terminale della composizione, quasi a coronamento della facciata. Presenta un corpo a T, col quale si è ottenuto un più libero gioco. All’interno i volumi flessibili si articolano con tramezzi mobili e pareti attrezzate e all’esterno le superfici sono apparecchiate con tecnologie avanzate: alluminio anticorodal bugnato, acciaio ceramicato e cristallo thermopane. La facciata in curtain walls appare distaccata dal suolo e separata da una piastra aggettante occupata all’interno dal salone per il pubblico e rivestita all’esterno con mattoni e pietre dolomitiche con la superficie a spacco di cava. Quello della S.G.P.E. è il primo esempio nell’Italia meridionale di edificio con pareti prefabbricate. L’impiego delle curtain-walls segna il culmine di un’evoluzione costruttiva iniziata da parecchi decenni.
Gli interni sono trattati con estrema cura e la progettazione di sedie, scrivanie, poltrone, tramezzi mobili, apparecchi di illuminazione e di segnalazione acustica, non appaiono come il risultato di una rigida standardizzazione, ma come ambienti umani, resi accoglienti dalle pannellature in legno pregiato, in rame, dalla presenza di pitture e ceramiche, dal diverso colore che caratterizza e individua ogni piano. I tavolini sono decorati con disegni di Paolo Ricci su pannelli melanimizzati, le decorazioni in rame di Francesco e Raffaele Spizzico, il grande pannello su fondo di legno disegnato da Mimmo Castellano nel salone per il pubblico, i quadri di Gennaro Picinni, i mobili disegnati dai due architetti ed eseguiti da un valente artigiano locale, Marchese, le ceramiche degli Spizzico, di un autentico gusto popolare, la scritta sulla facciata esterna disegnata da Castellano, gli infissi in lega leggera della ditta Balsamo e Pollice.

Info
  • Progetto: 1957 - 1958
  • Esecuzione: 1959 - 1960
  • Committente: S.G.P.E. (Società Generale Pugliese di Elettricità)
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Uffici
  • Destinazione attuale: Uffici
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Srl Balsamo e Pollice Impresa esecutrice Esecuzione NO
Mimmo Castellano Artista Esecuzione NO
Vittorio Chiaia Progetto architettonico Progetto SI
Srl De Feo Restauri Impresa esecutrice Esecuzione NO
Srl Malugani Impresa esecutrice Esecuzione NO
Emanuele Napoli Progetto strutturale Progetto NO
Massimo Napolitano Progetto architettonico Progetto SI
Gennaro Picinni Artista Esecuzione NO
Paolo Ricci Artista Esecuzione NO
Bari Lavori Università s.c.a.r.l. Progetto di restauro Esecuzione NO
Raffaele Spizzico Artista Esecuzione NO
Francesco Spizzico Artista Esecuzione NO
  • Strutture: telaio e setti in c.a.
  • Materiale di facciata: Courtain-wall in anticorodal; lamierino porcellanato rosso e vetro
  • Coperture: piana in laterocemento
  • Serramenti: infissi in lega leggera
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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L’edificio è costituito da cinque piani fuori terra con un basamento in pietra, segno della tradizione, e l’ultimo piano arretrato che forma una sorta di linea terminale della composizione, quasi a coronamento della facciata. Presenta un corpo a T, col quale si è ottenuto un più libero gioco. All’interno i volumi flessibili si articolano con tramezzi mobili e pareti attrezzate e all’esterno le superfici sono apparecchiate con tecnologie avanzate: alluminio anticorodal bugnato, acciaio ceramicato e cristallo thermopane. La facciata in curtain walls appare distaccata dal suolo e separata da una piastra aggettante occupata all’interno dal salone per il pubblico e rivestita all’esterno con mattoni e pietre dolomitiche con la superficie a spacco di cava. Quello della S.G.P.E. è il primo esempio nell’Italia meridionale di edificio con pareti prefabbricate. L’impiego delle curtain-walls segna il culmine di un’evoluzione costruttiva iniziata da parecchi decenni. 
Gli interni sono trattati con estrema cura e la progettazione di sedie, scrivanie, poltrone, tramezzi mobili, apparecchi di illuminazione e di segnalazione acustica, non appaiono come il risultato di una rigida standardizzazione, ma come ambienti umani, resi accoglienti dalle pannellature in legno pregiato, in rame, dalla presenza di pitture e ceramiche, dal diverso colore che caratterizza e individua ogni piano. I tavolini sono decorati con disegni di Paolo Ricci su pannelli melanimizzati, le decorazioni in rame di Francesco e Raffaele Spizzico, il grande pannello su fondo di legno disegnato da Mimmo Castellano nel salone per il pubblico, i quadri di Gennaro Picinni, i mobili disegnati dai due architetti ed eseguiti da un valente artigiano locale, Marchese, le ceramiche degli Spizzico, di un autentico gusto popolare, la scritta sulla facciata esterna disegnata da Castellano, gli infissi in lega leggera della ditta Balsamo e Pollice.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 96A
  • Particella: 337

Note

L'ex palazzo dell'Enel, costruito nel 1961, è stato acquisito dall'Università di Bari nel 2011 e ospiterà gli uffici e le segreterie del Dipartimento di Scienze della Formazione. I lavori di restauro, che per la prima volta a Bari riguardano un edificio moderno, hanno lasciato inalterata la caratteristica facciata con pareti cortina in acciaio e vetri ceramicati. A capo dell'impresa che ha eseguito i lavori di restauro, l’architetto Beppe Fragasso della Bari Lavori Università Scarl, e al rettore dell'Università di Bari Corrado Petrocelli, va dato merito di aver acquisito e avviato i lavori di recupero del palazzo, tanto attesi dagli intellettuali e dalle associazioni per la difesa dei beni culturali che nel 2011 chiamano in causa la soprintendenza sottoscrivendo un appello per tutelare un palazzo che costituisce un momento importante della storia e della cultura della Città meridionale.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Fiore Vittorio 1961 Il palazzo della S.G.P.E. a Bari L’Architettura cronache e storia, n. 67 Venezia 6-17 Si
Chiaia Vittorio, Napolitano Massimo 1968 Opere 1958-1968 O.I.R.E. editrice Napoli 10-11 Si
Zevi Bruno 1971 "Bari americaneggiante. Anticorodal contro goffaggine colonialista" in "Cronache di architettura: Vol. 4. Dai laboratori medici di Kahn al piano di Tange" Laterza Bari 71-73 Si
Semerari Livia (a cura di) 2008 La nuova edilizia a Bari: il dopoguerra e la città trasformata Adda Editore Bari No
Signorile Nicola 2009 Atlante '900, per la tutela dell'architettura contemporanea a Bari Laterza Bari No
Calderazzi Antonella (a cura di) 2010 Costruire il Moderno, l'architettura di Vittorio Chiaia e Massimo Napolitano Politecnico di Bari Bari 30 Si
Scionti Mauro 2018 Lo studio Chiaia & Napolitano a Bari Adda Editore Bari Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Veduta e pianta Veduta e pianta
Fronte su Via Scipione Crisanzio Fronte su Via Scipione Crisanzio
Fronte su Via Giuseppe Suppa Fronte su Via Giuseppe Suppa

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per la Puglia
Titolare della ricerca: Politecnico di Bari - DICATECh
Responsabile scientifico: Francesco Moschini


Scheda redatta da
creata il 31/12/2011
ultima modifica il 31/01/2023

Revisori:

Battaglia Laura 2021