Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RESTAURO E ARREDAMENTO DI CASA MINERBI

Scheda Opera

  • Soluzione 7. Piano terreno – scala 1:100 (1957)
  • Soluzione 7. Piano primo – scala 1:100 (1957)
  • Soluzione 7. Piano secondo – scala 1:100 (1957)
  • Soluzione 7. Sezioni – scala 1:100 (1957)
  • Il cortile interno prima dei lavori
  • La facciata lungo via Giuoco del Pallone prima dei lavori
  • Comune: Ferrara
  • Denominazione: RESTAURO E ARREDAMENTO DI CASA MINERBI
  • Indirizzo: Via Giuoco del Pallone N. 15-17
  • Data: 1953 - 1959
  • Tipologia: Abitazioni unifamiliari
  • Autori principali: Piero Bottoni
Descrizione

Nel settembre 1953, Giuseppe Minerbi incaricava Bottoni di studiare una sistemazione per la casa in via Giuoco del pallone 15–17. La costruzione al civico 15, disposta su due piani più sottotetto, era composta, prima degli interventi, da tre alloggi ultraeconomici (cinque vani al piano terra, diciassette al primo e tre nel sottotetto) e da un magazzino con entrata al civico 17; essa diventerà l’abitazione di Giuseppe Minerbi e sarà collegata grazie al progetto di Bottoni direttamente con il salone delle Virtù e dei Vizi a sua volta comunicante, attraverso un passaggio sopraelevato (denominato pontecunicolo), con l’altra sua proprietà (via Giuoco del Pallone 29, vicolo del Granchio 1,1/a,3,5,7,9,11).
Bottoni studiò inizialmente quattro soluzioni progettuali e le inviò a Minerbi tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 1953; per soddisfare le esigenze del committente, che chiedeva di inserire ulteriori variazioni nella quarta soluzione, Bottoni elaborò una quinta soluzione che spedì a Ferrara il 10 novembre della quale poi venne studiata un’ennesima variante in data 28 dicembre.
Successivamente a questa versione del progetto, la progettazione della casa rimase ferma per quasi quattro anni probabilmente a causa dei contemporanei lavori che Minerbi svolti nella casa degli Ariosti e dei restauri degli affreschi del salone delle Virtù curati dal restauratore Arturo Raffaldini. Nel novembre 1957 iniziarono i lavori nella casa al civico 15 mentre Bottoni continuava a studiare ulteriori varianti al progetto fino all’ottava, quella definitiva, che ottenne il parere favorevole dall’Ingegnere della IV sezione il 26 marzo 1958 e il nulla osta formale della Soprintendenza il 13 gennaio 1959. Nel settembre del 1959 il comune concedette l’abitabilità all’abitazione mentre i lavori di arredamento degli interni si protrassero fino all’anno successivo.
I progetti per la nuova abitazione di Minerbi furono elaborati dall’architetto insieme allo stesso committente il quale forniva richieste – ma anche disegni e suggerimenti sia di dettaglio che di impostazione generale – per trovare le soluzioni finali; l’ultima versione del progetto seguita alle otto intermedie, prevedeva la demolizione di buona parte delle strutture della casa esistente – a meno di quelle vincolate dalla Soprintendenza come le facciate che vennero ridisegnate ripristinando le forme rinvenute sulle tracce della muratura e parte dei muri portanti reimpiegati per esigenze economiche – con la formazione al primo piano della vera e propria abitazione. Gli spazi della zona giorno, organizzati lungo una concatenazione di spazi che andavano a formare gallerie continue, trovavano il proprio fulcro nel salone delle Virtù e dei Vizi. Il carattere a scala urbana del progetto, l’approccio non precostituito di fronte ai metodi di intervento sull’architettura esistente, il tema della conservazione dell’immagine dell’architettura antica a fronte della modernità della disposizione della casa e, soprattutto, quello della ricerca dell’unità tra parti antiche e moderne, sono caratteristiche che possono essere rintracciate anche nel progetto di Bottoni per la sistemazione di palazzo di Francia (1960-65) da adibire a nuova sede dell’ateneo della città.

(Matteo Cassani Simonetti)

Info
  • Progetto: 1953 - 1959
  • Esecuzione: 1958 - 1959
  • Tipologia Specifica: Intervento sul costruito allestimento interno
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Residenza
  • Destinazione attuale: Istituto di Studi Rinascimentali
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Piero Bottoni Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19465 SI
  • Strutture: muratura continua, cemento armato
  • Materiale di facciata: laterizi
  • Coperture: a falda in legno
  • Serramenti: legno, ferro
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

													Array
(
    [id_opera] => 914
    [codice] => FE006
    [denominazione] => RESTAURO E ARREDAMENTO DI CASA MINERBI
    [regione] => Emilia Romagna
    [provincia] => Ferrara
    [comune] => Ferrara
    [localita] => 
    [indirizzo] => Via Giuoco del Pallone N. 15-17
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 3
    [tipologia_specifica] => Intervento sul costruito allestimento interno
    [anno_inizio_progetto] => 1953
    [anno_fine_progetto] => 1959
    [anno_inizio_esecuzione] => 1958
    [anno_fine_esecuzione] => 1959
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => Nel settembre 1953, Giuseppe Minerbi incaricava Bottoni di studiare una sistemazione per la casa in via Giuoco del pallone 15–17. La costruzione al civico 15, disposta su due piani più sottotetto, era composta, prima degli interventi, da tre alloggi ultraeconomici (cinque vani al piano terra, diciassette al primo e tre nel sottotetto) e da un magazzino con entrata al civico 17; essa diventerà l’abitazione di Giuseppe Minerbi e sarà collegata grazie al progetto di Bottoni direttamente con il salone delle Virtù e dei Vizi a sua volta comunicante, attraverso un passaggio sopraelevato (denominato pontecunicolo), con l’altra sua proprietà (via Giuoco del Pallone 29, vicolo del Granchio 1,1/a,3,5,7,9,11).
Bottoni studiò inizialmente quattro soluzioni progettuali e le inviò a Minerbi tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 1953; per soddisfare le esigenze del committente, che chiedeva di inserire ulteriori variazioni nella quarta soluzione, Bottoni elaborò una quinta soluzione che spedì a Ferrara il 10 novembre della quale poi venne studiata un’ennesima variante in data 28 dicembre.
Successivamente a questa versione del progetto, la progettazione della casa rimase ferma per quasi quattro anni probabilmente a causa dei contemporanei lavori che Minerbi svolti nella casa degli Ariosti e dei restauri degli affreschi del salone delle Virtù curati dal restauratore Arturo Raffaldini. Nel novembre 1957 iniziarono i lavori nella casa al civico 15 mentre Bottoni continuava a studiare ulteriori varianti al progetto fino all’ottava, quella definitiva, che ottenne il parere favorevole dall’Ingegnere della IV sezione il 26 marzo 1958 e il nulla osta formale della Soprintendenza il 13 gennaio 1959. Nel settembre del 1959 il comune concedette l’abitabilità all’abitazione mentre i lavori di arredamento degli interni si protrassero fino all’anno successivo.
I progetti per la nuova abitazione di Minerbi furono elaborati dall’architetto insieme allo stesso committente il quale forniva richieste – ma anche disegni e suggerimenti sia di dettaglio che di impostazione generale – per trovare le soluzioni finali; l’ultima versione del progetto seguita alle otto intermedie, prevedeva la demolizione di buona parte delle strutture della casa esistente – a meno di quelle vincolate dalla Soprintendenza come le facciate che vennero ridisegnate ripristinando le forme rinvenute sulle tracce della muratura e parte dei muri portanti reimpiegati per esigenze economiche – con la formazione al primo piano della vera e propria abitazione. Gli spazi della zona giorno, organizzati lungo una concatenazione di spazi che andavano a formare gallerie continue, trovavano il proprio fulcro nel salone delle Virtù e dei Vizi. Il carattere a scala urbana del progetto, l’approccio non precostituito di fronte ai metodi di intervento sull’architettura esistente, il tema della conservazione dell’immagine dell’architettura antica a fronte della modernità della disposizione della casa e, soprattutto, quello della ricerca dell’unità tra parti antiche e moderne, sono caratteristiche che possono essere rintracciate anche nel progetto di Bottoni per la sistemazione di palazzo di Francia (1960-65) da adibire a nuova sede dell’ateneo della città.

(Matteo Cassani Simonetti)

 
    [committente] => 
    [foglio_catastale] => 388
    [particella] => 176
    [strutture] => muratura continua, cemento armato 
    [id_stato_struttura] => 1
    [materiale_facciata] => laterizi
    [id_stato_facciata] => 1
    [coperture] => a falda in legno
    [id_stato_coperture] => 1
    [serramenti] => legno, ferro
    [id_stato_serramenti] => 1
    [destinazione_originaria] => Residenza 
    [destinazione_attuale] => Istituto di Studi Rinascimentali
    [trasformazioni] => Cambio di destinazione d’uso
    [id_tipo_proprieta] => 7
    [specifiche_proprieta] => Comune di Ferrara, Demanio dello Stato 
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => L’edificio è stato sottoposto a cambio di destinazione d’uso con un progetto di recupero (2008-2015) 

Piero Bottoni nasce nel 1903 a Milano dove si laurea in architettura nel 1926. Di formazione complessa (Brera e Politecnico), coltiva vasti interessi progettuali - architettura, urbanistica, restauro, allestimento, design e arredamento - in un intenso rapporto con le altre arti.
È tra i protagonisti del Razionalismo, come della sua revisione critica. Dal 1929 al 1949 è delegato italiano ai Congressi Internazionali di Architettura Moderna; nel 1933 prende parte alla redazione della Carta di Atene, il manifesto dell'urbanistica razionalista. Nello stesso anno è tra i promotori della rivista "Quadrante".
Dopo la guerra è membro della direzione di "Metron" ed è tra i fondatori del Movimento Studi Architettura.
Dal 1949 al 1956 fa parte del comitato direttivo di "Urbanistica". Nel 1945-46 è consultore nazionale della Camera dei deputati e dal 1956 al 1964 consigliere comunale a Milano.
Già assistente di Giovanni Muzio al Politecnico di Milano - da cui era stato allontanato per motivi politici nel 1927 e nel 1937 -, solo nel 1951 può tenervi un corso di Urbanistica come libero docente. Vi tornerà nel 1964 come incaricato di Allestimento e museografia. Nel frattempo, dal 1954 al 1965, insegna Tecnica urbanistica alla facoltà di Ingegneria di Trieste. Dal 1967 è ordinario di Urbanistica al Politecnico di Milano fino al 1971, quando viene sospeso, con tutto il Consiglio della facoltà di Architettura, dal ministro Misasi, contrario alla sperimentazione didattica.
Oltre a molti arredamenti e oggetti di design, realizza importanti architetture, prima del 1945, a Milano, Livorno, Reggio E., Imola, Napoli, Bologna, Lecco, Massa e Valera Fratta e, dopo la guerra, a Milano, Sesto Calende, Storo, Ferrara, Bologna, Capri e Sesto S. Giovanni. Tra le due guerre partecipa a numerosi concorsi di urbanistica e disegno urbano riguardanti Genova, Verona, Milano, Piacenza, Como, Bologna e Roma. È tra gli autori di due piani che hanno segnato la storia dell'urbanistica italiana: il Piano della Valle d'Aosta, promosso da Adriano Olivetti nel 1936, e il Piano A.R.(Architetti Riuniti) del 1944-45.
Nel dopoguerra, come Commissario Straordinario della Triennale, promuove e progetta il Quartiere sperimentale QT8. Altri progetti urbanistici interessano, oltre a Milano, Vignola, Modena, Mantova, S. Gimignano, Brescia, Sesto S. Giovanni, Siena, Breuil, Ferrara, Marina di Pisa, Verbania e Sanremo.
Muore nel 1973 senza aver potuto riprendere l'insegnamento.
(da http://www.archiviobottoni.polimi.it)
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 44.832352
    [longitude] => 11.621916
    [score] => 2
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2013-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2025-01-24 08:36:46
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Abitazioni unifamiliari
    [proprieta] => Proprietà pubblica
    [cat_autori] => Piero Bottoni
    [id_regione] => 16
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 388
  • Particella: 176

Note

L’edificio è stato sottoposto a cambio di destinazione d’uso con un progetto di recupero (2008-2015) Piero Bottoni nasce nel 1903 a Milano dove si laurea in architettura nel 1926. Di formazione complessa (Brera e Politecnico), coltiva vasti interessi progettuali - architettura, urbanistica, restauro, allestimento, design e arredamento - in un intenso rapporto con le altre arti. È tra i protagonisti del Razionalismo, come della sua revisione critica. Dal 1929 al 1949 è delegato italiano ai Congressi Internazionali di Architettura Moderna; nel 1933 prende parte alla redazione della Carta di Atene, il manifesto dell'urbanistica razionalista. Nello stesso anno è tra i promotori della rivista "Quadrante". Dopo la guerra è membro della direzione di "Metron" ed è tra i fondatori del Movimento Studi Architettura. Dal 1949 al 1956 fa parte del comitato direttivo di "Urbanistica". Nel 1945-46 è consultore nazionale della Camera dei deputati e dal 1956 al 1964 consigliere comunale a Milano. Già assistente di Giovanni Muzio al Politecnico di Milano - da cui era stato allontanato per motivi politici nel 1927 e nel 1937 -, solo nel 1951 può tenervi un corso di Urbanistica come libero docente. Vi tornerà nel 1964 come incaricato di Allestimento e museografia. Nel frattempo, dal 1954 al 1965, insegna Tecnica urbanistica alla facoltà di Ingegneria di Trieste. Dal 1967 è ordinario di Urbanistica al Politecnico di Milano fino al 1971, quando viene sospeso, con tutto il Consiglio della facoltà di Architettura, dal ministro Misasi, contrario alla sperimentazione didattica. Oltre a molti arredamenti e oggetti di design, realizza importanti architetture, prima del 1945, a Milano, Livorno, Reggio E., Imola, Napoli, Bologna, Lecco, Massa e Valera Fratta e, dopo la guerra, a Milano, Sesto Calende, Storo, Ferrara, Bologna, Capri e Sesto S. Giovanni. Tra le due guerre partecipa a numerosi concorsi di urbanistica e disegno urbano riguardanti Genova, Verona, Milano, Piacenza, Como, Bologna e Roma. È tra gli autori di due piani che hanno segnato la storia dell'urbanistica italiana: il Piano della Valle d'Aosta, promosso da Adriano Olivetti nel 1936, e il Piano A.R.(Architetti Riuniti) del 1944-45. Nel dopoguerra, come Commissario Straordinario della Triennale, promuove e progetta il Quartiere sperimentale QT8. Altri progetti urbanistici interessano, oltre a Milano, Vignola, Modena, Mantova, S. Gimignano, Brescia, Sesto S. Giovanni, Siena, Breuil, Ferrara, Marina di Pisa, Verbania e Sanremo. Muore nel 1973 senza aver potuto riprendere l'insegnamento. (da http://www.archiviobottoni.polimi.it)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Bottoni Piero 1963 Problemi della moderna composizione architettonica negli ambienti storici e nel restauro dei monumenti Copisteria L'ideale Milano No
Ragghianti Carlo Ludovico 1971 Gli affreschi di casa Minerbi a Ferrara Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti Chieti No
Mattaliano Emanuele 1984 Nel centro storico di Ferrara. Dal Trecento al razionale Casa Vogue n. 155 298-305 Si
Sabatelli Fernanda 1990 Restauro e arredamento di casa Minerbi in via Giuoco del pallone 15–29 a Ferrara, 1953–61, in Consonni Giancarlo, Meneghetti Lodovico, Tonon Graziella (a cura di), Piero Bottoni. Opera completa Fabbri Milano 371-373 Si
Varese Ranieri 1995 Casa Minerbi: la storia e il destino esemplare di una delle più grandi e inaccessibili bellezze artistiche di Ferrara Ferrara: voci di una città n. 2 47–53 Si
Cavicchi Costanza 1996 Il restauro di Casa Minerbi (1954–61) Ferrara: storia beni culturali e ambiente n. 4 69-71 Si
Di Francesco Carla 1996 Casa Minerbi–Del Sale a Ferrara: Prime osservazioni sull’architettura dopo l’acquisizione al demanio QdS: Quaderni di soprintendenza n. 2 11-15 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Cassani Simonetti Matteo 2015 Restauri ferraresi di Piero Bottoni (1953 - 1965) Rassegna di architettura e urbanistica n. 145 93-96; 106 No
Cassani Simonetti Matteo 2016 Architettura moderna e centri antichi: Piero Bottoni e Ferrara (1932-1971) Bononia University Press Bologna No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Piero Bottoni Piero Bottoni DAStU, Politecnico di Milano Op. 135.1 - Arredamento di casa Minerbi a Ferrara, 1935-37; Op. 135.2 - Arredamento di altri locali in casa Minerbi a Ferrara, 1949-50; Op. 344 - Restauro e arredamento di casa Minerbi in via Giuoco del pallone 15-29 a Ferrara, 1953-61
Archivio di Deposito del Comune di Ferrara Piero Bottoni Comune di Ferrara Progetti: piante, assonometrie, sezioni, prospetti

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Soluzione 7. Piano terreno – scala 1:100 (1957) Soluzione 7. Piano terreno – scala 1:100 (1957) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Soluzione 7. Piano primo – scala 1:100 (1957) Soluzione 7. Piano primo – scala 1:100 (1957) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Soluzione 7. Piano secondo – scala 1:100 (1957) Soluzione 7. Piano secondo – scala 1:100 (1957) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Soluzione 7. Sezioni – scala 1:100 (1957) Soluzione 7. Sezioni – scala 1:100 (1957) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Il cortile interno prima dei lavori Il cortile interno prima dei lavori Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
La facciata lungo via Giuoco del Pallone prima dei lavori La facciata lungo via Giuoco del Pallone prima dei lavori Archivio di Deposito del Comune di Ferrara

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Archivio Piero Bottoni, Politecnico di Milano Visualizza
Enciclopedia Treccani - Piero Bottoni Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Cassani Simonetti
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Stefano Setti