Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ

Scheda Opera

  • Vista del complesso
  • Vista del fronte principale
  • Dettaglio del fianco
  • Dettaglio del prospetto laterale
  • Dettaglio del portale
  • Comune: Piacenza
  • Località: Belvedere
  • Denominazione: CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ
  • Indirizzo: Via Giuseppe Manfredi N. 30
  • Data: 1948 - 1951
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Mario Bacciocchi
Descrizione

La realizzazione della chiesa interessa un arco di tempo lungo quasi cinquant’anni.
La prima pietra è posata nel 1950, ma il completamento del rivestimento esterno e del ciclo pittorico avviene solo a ridosso dell’anno 2000.
Il volume, caratterizzato da un considerevole salto di scala rispetto al contesto, si staglia all’epoca della realizzazione sulla campagna circostante, mentre si confronta oggi con la crescita urbana caratterizzata da edifici multipiano.
La chiesa consta di un impianto planimetrico assai semplice a forma di “T”. L’aula è posta su un piano rialzato, la navata (coperta da una volta a botte ribassata) è lunga 35 metri, larga 20 e alta 20; il transetto è lungo 30 metri, largo 15 e alto 30; il campanile è alto 70 metri.
Il prospetto principale è suddiviso in tre parti dai pilastri che corrono per tutta l’altezza del fronte e si concludono con tre archi ribassati racchiusi sotto il profilo curvlineo della copertura. Ciasun settore della facciata è scandito da una sequenza di pilastri anche’essi a tutt’altezza, che racchiudono le vetrate, alleggerendo la grande superficie del fronte.
I prospetti laterali tanto della navata, quanto del transetto sono completamente ciechi.
Alla fine degli anni novanta sono state rivestite, così come prevedeva il progetto originale, da blocchi di cemento levigati e lucidati, composti secondo il disegno cromatico presente negli stessi bozzetti di Bacciocchi e realizzati poi da Carlo Ponzini.
Il prospetto del transetto segue lo stesso principio compositivo del blocco centrale dell'aula ma si impone per le sue maggiori dimensioni (in altezza): costituisce così un fondale scenografico che replica quell’effetto di traforatura e smaterializzazione visibile nella facciata principale.
L’effetto simbolico della chiesa è in gran parte delegato alle dimensioni interne della navata e del transetto che creano una spazialità dominante sul fedele calibrata da una certa leggerezza dovuta alla linearità delle superficie spoglie e cieche delle pareti laterali. Il ciclo decorativo è tutto concentrato nelle vetrate dei fronti della navata e del transetto, realizzate da Padre Costantino Ruggeri di Pavia nel 1996, raffigurante un inno alla Trinità; si riconoscono le figure del triangolo (simbolo classico della Trinità), all’interno del quale è posto il disco solare con il monogramma di Cristo. Sullo sfondo è rappresentato il vento dello Spirito Santo che aleggia sulle acque.
Sulla parete absidale dietro all’altare, completamente bianca al momento della consegna dell’edificio, è ora collocato un grande dipinto del pittore spagnolo Francisco (Kiko) Arguello realizzato con la collaborazione di numerosi altri pittori provenienti da varie parti del mondo. L'opera rappresenta i vari momenti del mistero della salvezza lungo l’intero anno liturgico ispirati all’iconografia della Chiesa Orientale. Sono anche evidenti influenze stilistiche da Matisse, Braque e Picasso.
Il dipinto di 500 mq è costituito da dodici quadri-icone e da una serie di raffigurazioni centrali che culminano nella Deesis e nel Cristo Pantocratore. Intorno a questo sono rappresentate le scene principali del Vangelo: l’Annunciazione, la Natività, il Battesimo di Gesù, la Trasfigurazione, l’Ultima Cena, la Crocifissione, la Resurrezione, la Pentecoste ed altre. Nel 1967 è stato completato, ad opera di Pietro Vitali di Foligno, il portale della chiesa, sovrastato dall’immagine della madonna e due angeli. Alle grandi porte in rame sono applicati dei pannelli policromi realizzati in grès, come del resto l’intero portale, che richiamano immagini d’attualità religiosa.
Il complesso si completa di un edificio plurifunzionale destinato alle attività della parrocchia, in cui si celebrano anche le funzioni religiose.

(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: 1948 - 1948
  • Esecuzione: 1950 - 1951
  • Committente: Diocesi di Piacenza
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: chiesa
  • Destinazione attuale: chiesa
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Mario Bacciocchi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.architetti.san.beniculturali.it/web/architetti/protagonisti/scheda-protagonista?p_p_id=56_INSTANCE_V64e&articleId=41402&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=10304&viewMode=normal SI
Carlo Ponzini Collaboratore Progetto NO
Francesco Scaravaggi Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: blocchi di cemento levigato, vetro
  • Coperture: a botte in cemento armato
  • Serramenti: metallici e lignei
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Il volume, caratterizzato da un considerevole salto di scala rispetto al contesto, si staglia all’epoca della realizzazione sulla campagna circostante, mentre si confronta oggi con la crescita urbana caratterizzata da edifici multipiano.
La chiesa consta di un impianto planimetrico assai semplice a forma di “T”. L’aula è posta su un piano rialzato, la navata (coperta da una volta a botte ribassata) è lunga 35 metri, larga 20 e alta 20; il transetto è lungo 30 metri, largo 15 e alto 30; il campanile è alto 70 metri. 
Il prospetto principale è suddiviso in tre parti dai pilastri che corrono per tutta l’altezza del fronte e si concludono con tre archi ribassati racchiusi sotto il profilo curvlineo della copertura. Ciasun settore della facciata è scandito da una sequenza di pilastri anche’essi a tutt’altezza, che racchiudono le vetrate, alleggerendo la grande superficie del fronte. 
I prospetti laterali tanto della navata, quanto del transetto sono completamente ciechi. 
Alla fine degli anni novanta sono state rivestite, così come prevedeva il progetto originale, da blocchi di cemento levigati e lucidati, composti secondo il disegno cromatico presente negli stessi bozzetti di Bacciocchi e realizzati poi da Carlo Ponzini.
Il prospetto del transetto segue lo stesso principio compositivo del blocco centrale dell'aula ma si impone per le sue maggiori dimensioni (in altezza): costituisce così un fondale scenografico che replica quell’effetto di traforatura e smaterializzazione visibile nella facciata principale.
L’effetto simbolico della chiesa è in gran parte delegato alle dimensioni interne della navata e del transetto che creano una spazialità dominante sul fedele calibrata da una certa leggerezza dovuta alla linearità delle superficie spoglie e cieche delle pareti laterali. Il ciclo decorativo è tutto concentrato nelle vetrate dei fronti della navata e del transetto, realizzate da Padre Costantino Ruggeri di Pavia nel 1996, raffigurante un inno alla Trinità; si riconoscono le figure del triangolo (simbolo classico della Trinità), all’interno del quale è posto il disco solare con il monogramma di Cristo. Sullo sfondo è rappresentato il vento dello Spirito Santo che aleggia sulle acque.
Sulla parete absidale dietro all’altare, completamente bianca al momento della consegna dell’edificio, è ora collocato un grande dipinto del pittore spagnolo Francisco (Kiko) Arguello realizzato con la collaborazione di numerosi altri pittori provenienti da varie parti del mondo. L'opera rappresenta i vari momenti del mistero della salvezza lungo l’intero anno liturgico ispirati all’iconografia della  Chiesa Orientale. Sono anche evidenti influenze stilistiche da Matisse, Braque e Picasso.
Il dipinto di 500 mq è costituito da dodici quadri-icone e da una serie di raffigurazioni centrali che culminano nella Deesis e nel Cristo Pantocratore. Intorno a questo sono rappresentate le scene principali del Vangelo: l’Annunciazione, la Natività, il Battesimo di Gesù, la Trasfigurazione, l’Ultima Cena, la Crocifissione, la Resurrezione, la Pentecoste ed altre. Nel 1967 è stato completato, ad opera di Pietro Vitali di Foligno, il portale della chiesa, sovrastato dall’immagine della madonna e due angeli. Alle grandi porte in rame sono applicati dei pannelli policromi realizzati in grès, come del resto l’intero portale, che richiamano immagini d’attualità religiosa.
Il complesso si completa di un edificio plurifunzionale destinato alle attività della parrocchia, in cui si celebrano anche le funzioni religiose.

(Matteo Sintini)

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Architetto e urbanista, nasce da una famiglia di tipografi. Consegue il diploma all’Istituto tecnico "Romagnosi" di Piacenza e si laura nel 1925 presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano presieduta da Piero Portaluppi.
Apre i suoi primi studi professionali a Parma e a Salsomaggiore, per la quale realizza una delle sue prime opere a Poggio Diana. Nello stesso periodo progetta il restauro della Piazza Grande di Fiorenzuola, l'attuale piazza della Collegiata, che non viene realizzato.
Nel 1930 si trasferisce a Milano, città più consona alla sua ormai affermata professione, dove progetta il grattacielo nell'attuale piazza della Repubblica e un altro in corso Genova. 
Dopo la lunga parentesi bellica, la sua fama varca i confini nazionali: in India predispone il Piano regolatore della città di Gandidham, importante esempio di pianificazione urbana studiata per una popolazione di un milione e mezzo di abitanti, e successivamente negli Stati Uniti, realizza la grandiosa Cittadella Sacra a Boston, opera promossa dalla Fondazione Don Orione, finanziata dagli italo-americani e dal Governo americano. 
A Milano partecipa alla realizzazione del quartiere Feltre. Dal 1952 al 1958, stretto è il legame professionale con l’ENI di Enrico Mattei. Fra le tante opere per l'ENI sono da ricordare le stazioni di servizio Agip- Snam-Eni, mentre per lo stesso Gruppo firma diversi motel e il grande complesso di Metanopoli a San Donato Milanese. Importanti anche i suoi interventi a Piacenza: portano la sua firma l'edificio del Liceo Classico "Gioia" in viale Risorgimento, realizzato negli anni Trenta; l'Università Agraria a San Lazzaro Alberoni; la chiesa della santissima Trinità e le sedi della società Rdb in via San Siro e della Banca di Piacenza in via Mazzini. (tratto da http://san.beniculturali.it/web/san/home)

Per conto della Diocesi, segue l'opera Don Antonio Tagliaferri (delegato vescovile dal 1942 – parroco dal 1950 al 1953) 

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 69
  • Particella: A
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
parete absidale Dipinto vita di Cristo Francisco Arguello Acrilico Ottimo
portale Decorazioni pittoriche Maria e la divina Trinità Pietro Vitali di Foligno Legno Buono
facciata Vetrata Trinità Costantino Ruggeri Vetro Buono


Note

Mario Bacciocchi (Fiorenzuola d'Arda, 1920 - Milano, 1974) Architetto e urbanista, nasce da una famiglia di tipografi. Consegue il diploma all’Istituto tecnico "Romagnosi" di Piacenza e si laura nel 1925 presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano presieduta da Piero Portaluppi. Apre i suoi primi studi professionali a Parma e a Salsomaggiore, per la quale realizza una delle sue prime opere a Poggio Diana. Nello stesso periodo progetta il restauro della Piazza Grande di Fiorenzuola, l'attuale piazza della Collegiata, che non viene realizzato. Nel 1930 si trasferisce a Milano, città più consona alla sua ormai affermata professione, dove progetta il grattacielo nell'attuale piazza della Repubblica e un altro in corso Genova. Dopo la lunga parentesi bellica, la sua fama varca i confini nazionali: in India predispone il Piano regolatore della città di Gandidham, importante esempio di pianificazione urbana studiata per una popolazione di un milione e mezzo di abitanti, e successivamente negli Stati Uniti, realizza la grandiosa Cittadella Sacra a Boston, opera promossa dalla Fondazione Don Orione, finanziata dagli italo-americani e dal Governo americano. A Milano partecipa alla realizzazione del quartiere Feltre. Dal 1952 al 1958, stretto è il legame professionale con l’ENI di Enrico Mattei. Fra le tante opere per l'ENI sono da ricordare le stazioni di servizio Agip- Snam-Eni, mentre per lo stesso Gruppo firma diversi motel e il grande complesso di Metanopoli a San Donato Milanese. Importanti anche i suoi interventi a Piacenza: portano la sua firma l'edificio del Liceo Classico "Gioia" in viale Risorgimento, realizzato negli anni Trenta; l'Università Agraria a San Lazzaro Alberoni; la chiesa della santissima Trinità e le sedi della società Rdb in via San Siro e della Banca di Piacenza in via Mazzini. (tratto da http://san.beniculturali.it/web/san/home) Per conto della Diocesi, segue l'opera Don Antonio Tagliaferri (delegato vescovile dal 1942 – parroco dal 1950 al 1953)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Bottale Italo, Bottale Luca Arch. Mario Bacciocchi. Un Architetto del '900 Pubblicazione online 152-155 Si
2000 Il richiamo, SS. Trinità, Piacenza 1974, in Dizionario biografico piacentino (1860-1980) Banca di Piacenza Piacenza Si
Francou Carlo (a cura di) 2001 La corona misterica di Francisco Arguello nella chiesa della Santissima Trinità di Piacenza Casa Editrice Tipolito Farnese Piacenza Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
2014 Hommage à Bacciocchi Galleria Biffi Arte Piacenza No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del complesso Vista del complesso A. Scardova. Courtesy IBC
Vista del fronte principale Vista del fronte principale A. Scardova. Courtesy IBC
Dettaglio del fianco Dettaglio del fianco A. Scardova. Courtesy IBC
Dettaglio del prospetto laterale Dettaglio del prospetto laterale A. Scardova. Courtesy IBC
Dettaglio del portale Dettaglio del portale A. Scardova. Courtesy IBC

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Chiesa della SS. Trinità, Piacenza Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 15/03/2024

Revisori:

Stefano Setti