Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASA DAOLIO

Scheda Opera

  • Vista dell’ingresso
  • Vista della parete laterale
  • Vista del fronte sul retro
  • Dettaglio della copertura
  • Comune: Guastalla
  • Denominazione: CASA DAOLIO
  • Indirizzo: Via Zibordi
  • Data: 1988 - 1991
  • Tipologia: Abitazioni unifamiliari
  • Autori principali: Tobia Scarpa, Afra Bianchin
Descrizione

L'edificio sorge sul sedime di un’antica fornace e "si trova ubicato ai margini del centro storico di Guastalla, e si articola su tre volumi la cui reciproca disposizione è tale da determinare un grande patio centrale, comune all’intero sistema, e tre cortili perimetrali. La casa si chiude in se stessa privilegiando il rapporto tra gli spazi interni ed il sistema di corti, rifiutando, attraverso la presenza del lungo muro curvo, quello verso ovest a negazione di un paesaggio urbano di mediocre qualità.” (Zanichelli 1991).
A volumi diversificati, per forma e destinazione, corrispondono spazi aperti differenti. Quello principale, in cui si trovano gli ambienti diurni e al ricevimento degli ospiti, è prodotto dall’accostamento di due spessi muri ed è costituito internamente da un grande spazio a doppia altezza enfatizzato da una porta di accesso di contenute dimensioni. Ai piani superiori si trova una stana per la musica, uno studio, i locali di servizio e i vani scala. Un percorso sospeso attraversa il soggiorno e connette questi ambienti posti ai lati del volume. Le murature del corpo principale, trattate a intonaco di cocciopesto, marmorino e cemento a vista, sono forate da aperture circolari di diversi diametri e strombature, allineate sui due fronti sia longitudinalmente sia trasversalmente in modo da poter attraversare con lo sguardo l’interno e stabilire interessanti punti di vista dall’interno verso l’esterno e viceversa.
Internamente i materiali di finitura propongono una varietà cromatica fortemente visibile sullo sfondo delle pareti bianche, dettata dall’uso dei ciottoli di fiume per parte delle pavimentazioni e del legno per la passerella e la copertura.
I due padiglioni retrostanti, invece, contengono le camere padronali e dei figli, aperte sul cortile comune e dotati di uno spazio aperto privato retrostante.

Info
  • Progetto: 1988 -
  • Esecuzione: 1989 - 1991
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: abitazione privata
  • Destinazione attuale: abitazione privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Afra Bianchin Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=257908&force=1 SI
Studio Greggio & Associati Collaboratore Progetto NO
Fabio Lombardo Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.fabiolombardovenezia.it/Sito/biografia.html NO
Piervittorio Prevedello Progetto architettonico Progetto NO
Tobia Scarpa Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=257907&force=1 SI
  • Strutture: muratura perimetrale e telaio in c.a.
  • Materiale di facciata: marmorino, intonaco di cocciopesto, cemento faccia a vista
  • Coperture: a falde, elementi in cotto
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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A volumi diversificati, per forma e destinazione, corrispondono spazi aperti differenti. Quello principale, in cui si trovano gli ambienti diurni e al ricevimento degli ospiti, è prodotto dall’accostamento di due spessi muri ed è costituito internamente da un grande spazio a doppia altezza enfatizzato da una porta di accesso di contenute dimensioni. Ai piani superiori si trova una stana per la musica, uno studio, i locali di servizio e i vani scala. Un percorso sospeso attraversa il soggiorno e connette questi ambienti posti ai lati del volume. Le murature del corpo principale, trattate a intonaco di cocciopesto, marmorino e cemento a vista, sono forate da aperture circolari di diversi diametri e strombature, allineate sui due fronti sia longitudinalmente sia trasversalmente in modo da poter attraversare con lo sguardo l’interno e stabilire interessanti punti di vista dall’interno verso l’esterno e viceversa. 
Internamente i materiali di finitura propongono una varietà cromatica fortemente visibile sullo sfondo delle pareti bianche, dettata dall’uso dei ciottoli di fiume per parte delle pavimentazioni e del legno per la passerella e la copertura.
I due padiglioni retrostanti, invece, contengono le camere padronali e dei figli, aperte sul cortile comune e dotati di uno spazio aperto privato retrostante.


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Si laureano in architettura allo IUAV di Venezia nel 1969. Tobia inizia la sua attività professionale fin da studente collaborando con il padre Carlo, ad alcuni progetti per Flos e al rinnovo del padiglione Italia della Biennale di Venezia e con la Santabona, che produce la poltroncina “Pigreco” progettata da entrambi nel corso di Arredamento tenuto da F. Albini. In seguito collaborano con numerose aziende del settore del design, tra cui Gavina e Cassina. Realizzano la prima fabbrica per Benetton a Paderno Ponzano (Treviso) e alcuni negozi per lo stesso marchio. Il rapporto con l’azienda dura fino agli anni Novanta con il progetto per le grandi strutture produttive: il magazzino robotizzato (1980), la divisione lana (1985), la ristrutturazione della stessa fabbrica di Ponzano (1986), la divisione jeans e capospalla (1993), oltre alla residenza privata della famiglia a Treviso. Tra gli altri progetti residenziali si citano: villa Lorenzin (1976);  i restauri di villa Fragiacomo; villa Minelli; casa Tonolo del 1979;  casa Molteni a Como e casa Daolio a Guastalla (Reggio Emilia).

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Afra e Tobia Scarpa (Tobia Scarpa, Venezia 1935; Afra Bianchin, Montebelluna, 1937) Si laureano in architettura allo IUAV di Venezia nel 1969. Tobia inizia la sua attività professionale fin da studente collaborando con il padre Carlo, ad alcuni progetti per Flos e al rinnovo del padiglione Italia della Biennale di Venezia e con la Santabona, che produce la poltroncina “Pigreco” progettata da entrambi nel corso di Arredamento tenuto da F. Albini. In seguito collaborano con numerose aziende del settore del design, tra cui Gavina e Cassina. Realizzano la prima fabbrica per Benetton a Paderno Ponzano (Treviso) e alcuni negozi per lo stesso marchio. Il rapporto con l’azienda dura fino agli anni Novanta con il progetto per le grandi strutture produttive: il magazzino robotizzato (1980), la divisione lana (1985), la ristrutturazione della stessa fabbrica di Ponzano (1986), la divisione jeans e capospalla (1993), oltre alla residenza privata della famiglia a Treviso. Tra gli altri progetti residenziali si citano: villa Lorenzin (1976); i restauri di villa Fragiacomo; villa Minelli; casa Tonolo del 1979; casa Molteni a Como e casa Daolio a Guastalla (Reggio Emilia).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Zanichelli Sergio 1991 Itinerari reggiani di architettura moderna. A guide to modern architecture in Reggio Emilia and province Alinea Firenze 183 Si
Masiero Roberto 1996 Afra e Tobia Scarpa. Architetture Electa Milano 118-123 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Masiero Roberto, Maguolo Michela (a cura di) 2009 Afra e Tobia Scarpa architetti 1959-1999. Tobia Scarpa architetto 2000-2009 Electa Architettura Milano Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista dell’ingresso Vista dell’ingresso Matteo Sintini
Vista della parete laterale Vista della parete laterale Matteo Sintini
Vista del fronte sul retro Vista del fronte sul retro Matteo Sintini
Dettaglio della copertura Dettaglio della copertura Matteo Sintini

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Fabio Lombardo, Casa Daolio Visualizza
Fondo archivistico Afra e Tobia Scarpa Visualizza
Enciclopedia Treccani - Tobia Scarpa Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento:
Titolare della ricerca:
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 13/03/2024

Revisori:

Setti Stefano 2021