BORGATA RURALE SAN ROMUALDO
Scheda Opera
- Comune: Ravenna
- Località: San Romualdo
- Denominazione: BORGATA RURALE SAN ROMUALDO
- Indirizzo: Piazza San Romualdo
- Data: - 1958
- Tipologia: Insediamenti
- Autori principali: Pierluigi Giordani
Descrizione
Il borgo costituisce uno degli interventi a sostegno delle aree depresse della bassa ravennate, parte delle politiche insediative previste nelle zone di bonifica, già interessate negli anni de fascismo dagli stessi modelli di pianificazione basati su città di fondazione.
L’area sorge a 7 km da Ravenna lungo la strada provinciale San Alberto, qui nel 1958, l'ente del Delta Padano promuove la costruzione del villaggio rurale di San Romualdo, inteso come un borgo autonomo in aperta campagna, in antitesi alla concentrazione urbana di Ravenna.
Nell'area di 7.5 ettari, sono collocate, secondo un rigido schema di divisione funzionale: un'area per le attrezzature civiche, una zona destinata agli spazi per la cooperazione, una commerciale e artigiana, una sportiva e una residenziale.
I servizi pubblici, progettati interamente dall'architetto Giordani, sono concentrati in un complesso dalla volumetria contenuta, di massimo due piani fuori terra, comprendente la chiesa intitolata a Santa Giustina, la canonica e le opere parrocchiali, un asilo a due aule con refettorio, una scuola elementare di quattro aule, un circolo e un centro sociale, un ambulatorio e gli uffici di zona dell'ente della cooperativa. Questi quattro edifici posti ai vertici di una piazza rettangolare, delimitano lo spazio pubblico qualificato, anche dal punto di vista architettonico, dall’uniformità del linguaggio, strettamente vincolato alle scarse disponibilità economiche e alle richieste della committenza, di costruire con materiali duraturi, senza tuttavia rinunciare alle componenti caratterizzanti l'architettura locale.
Il mattone e il cemento faccia a vista, messo rigorosamente in opera da maestranze locali, sono i materiali a cui si affida l’immagine delle architetture. Alcune note di ceramica policroma, tipiche nella cultura ravennate, e alcune particolari tessiture delle cortine murarie, sono gli unici elementi che abbandonano l’espressione della sola necessità, tipica delle costruzioni rurali, per virare verso contenuti decorativi.
Predomina l’aspetto funzionale e la volontà di inserirsi senza cesure nel contesto ambientale, attraverso una composizione omogenea, senza picchi ne elementi gerarchicamente dominanti. "Ero partito - scrive Giordani - da Mies: ma era un testo molto lontano dalla realtà del Delta. Il Delta si è inserito in me almeno quanto i miei edifici in esso". (Ascione, 1959, cit.).
La chiesa è ottagonale a pianta centrale. L’atto di fondazione di un nuovo insediamento, infatti, intende concentrarsi intorno a un edificio ispirato alla tradizione tipologica più riconoscibile del passato ravennate.
L'ingresso è solcato da un profondo ambulacro ai cui lati sono chiaramente distinguibili la torre del campanile e il battistero, mentre nei lati del corpo centrale, si fronteggiano due cappelle rigorosamente simmetriche. La struttura è interamente in cemento armato lasciata a vista sia all'interno che all'esterno; i tamponamenti e le murature portanti sono stuccate in cemento bianco. I grigliati che fanno da sfondo alle cappelle laterali, sono anch'essi in cemento prefabbricato bianco e ricorrono in quasi tutti gli edifici che compongono questo progetto, memoria delle pareti forate in laterizio per la ventilazione dei sottotetti degli edifici rurali. Alla definizione dello spazio sacro partecipa anche il progetto degli arredi, disegnati dallo stesso Giordani.
Dal retro della chiesa, disposti a “L”, si snodano i locali accessori alla chiesa e gli alloggi del sacerdote, serviti a loro volta da un porticato che li unisce alla sagrestia e quindi alla chiesa. I servizi sociali della borgata sono collocati di fronte agli alloggi del presbitero, costituiti da tre volumi, due rettangolari disposti longitudinalmente, in cui trovano posto gli uffici della cooperativa e uno di forma quadrata per le assemblee, collegati da una pensilina. La scuola elementare e l'asilo, posti uno di fronte all'altro sul lato corto più lontano della piazza, sono tipologicamente risolti come sequenze di aule, a cui i corridoi fanno da distribuzione. Seppure l'immagine di sobrietà prevalga in questi edifici, l'architetto non rinuncia a caratterizzare i corpi delle aule con ampie finestrature alternate a grigliati di cemento. Le restanti finestre sono incorniciate da piccoli sbalzi creati con mattoni faccia a vista.
(Matteo Sintini, Elia Serafini)
Info
- Progetto: -
- Esecuzione: - 1958
- Proprietà: Proprietà pubblico-privata
- Destinazione originaria: Chiesa, alloggi parrocchiali, scuole e uffici
- Destinazione attuale: Chiesa, alloggi parrocchiali, scuole e uffici
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Impresa | Antonio Amorati, Ravenna | Direzione lavori | Esecuzione | NO | ||
Pierluigi | Giordani | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=263829&force=1 | SI |
- Strutture: calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: mattoni faccia a vista, intonaco cementizio, ceramica policroma e elementi prefabbricati in cemento bianco
- Coperture: tetti a falde con coppi
- Serramenti: lignei
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
All’interno della chiesa sono presenti apparati scultorei del ceramista ravennate Carlo Zauli Pierluigi Giordani (Bologna 1924-2011). Architetto e urbanista. Laureato a Bologna in ingegneria nel 1951, è stato assistente volontario di tecnica urbanistica presso la stessa facoltà.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Giordani Pierluigi | 1956 | Vocazione degli abitanti del Delta: Misure dell'uomo e della produttività | L'Architettura. Cronache e storia n. 9 | 208 - 213 | No | |
Giordani Pierluigi | 1956 | Vocazione degli abitanti del Delta: Comunità autonome | L'Architettura. Cronache e storia n. 11 | 370 - 373 | No | |
Giordani Pierluigi | 1958 | I contadini e l'urbanistica | Edizioni agricole, Bologna | No | ||
Ascione Enrico | 1959 | Nuove opere dell'architetto Pierluigi Giordani nel Delta Padano | L'Architettura. Cronache e storia n. 47 | 304 - 323 | Si | |
De Ambris Franco | 1960 | Borgata rurale S. Romualdo. Progetto di Pierluigi Giordani | Costruire n. 4. | No | ||
Pedrazzini Alberto | 2003 | Immagini della riforma agraria. Interventi di Pierluigi Giordani nel delta padano e dintorni: 1952-1975: esperienze contestuali di edilizia pubblica e privata | Longo | Ravenna | Si | |
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) | 2005 | Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento | Clueb | Bologna | No | |
Biolocati Rinaldi Maurizio, Alberti Francesco | 2011 | Paesaggi della riforma agraria. Azioni integrate per l'interpretazione morfologica del progetto urbano | Alinea | Firenze | No |
Allegati
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Matteo Sintini, Elia Serafini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 19/04/2024
Revisori:
Setti Stefano 2022