Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CINEMA RAFFAELLO

Scheda Opera

  • Vista dell'edificio
  • Dettaglio del prospetto
  • Vista del prospetto principale
  • Comune: Modena
  • Denominazione: CINEMA RAFFAELLO
  • Indirizzo: Strada Formigina N. 380
  • Data: 1973 - 1978
  • Tipologia: Edifici per lo spettacolo
  • Autori principali: Vinicio Vecchi
Descrizione

Il cinema Raffaello, il cui progetto viene presentato da Vinicio Vecchi nel 1973 e realizzato fra il 1977 e il 1978, rappresenta il punto di arrivo di una ricerca progettuale che aveva visto l’architetto modenese fra i maggiori progettisti di sale cinematografiche in Italia. Il modello è quello a platea unica, già utilizzato per il Principe (1959-61) e l’Olympia (1954), differente dalla sala tradizionale a platea e galleria che si era andato affermando con i cinema-teatro prima della seconda guerra mondiale. È una soluzione che consente una razionale distribuzione degli spazi d’ingresso e di servizio e allo stesso tempo un’ottimale conformazione della sala da un punto di vista visivo e acustico. Analogamente al Principe e all’Olympia, l’ingresso, la biglietteria, il guardaroba e il bar, sono collocati al di sotto della parte alta della platea, la cui galleria d’accesso è visibile all’esterno e tamponata con vetrate trasparenti, inverando quel modello della “facciata-schermo” consueto in questi anni. Al di là però di questo modello tipologico/formale e della stretta coerenza forma/funzione, le analogie con i precedenti cinema finiscono qui. Il Raffaello infatti, il cui progetto, nonostante una realizzazione tarda, si situa all’inizio degli anni settanta, mostra un mutamento significativo del linguaggio rispetto alla precedente produzione dell’architetto modenese. L’esterno esibisce una serie di elementi strutturali volutamente espressivi e in alcuni casi sovradimensionati. All’esilità dei montanti laterali in metallo del Principe si contrappongono, nel Raffaello, le teste delle travi di cemento armato su cui poggia la sala vera e propria, un volume che in facciata si presenta cieco e massiccio, solcato semplicemente da una finestra a nastro che da luce al corridoio di accesso al livello più alto, contrapposto volutamente alla galleria d’accesso sottostante, vetrata e con la struttura in cemento a vista. Ad accentuare ulteriormente questo effetto di volumi innestati l’uno nell’altro, evidente se si osservano i due prospetti laterali, è anche il progressivo accentuarsi dell’aggetto dei diversi livelli procedendo dal basso verso l’alto, a partire dalla semplice vetrata trasparente dalla struttura arretrata che caratterizza il piano terra. Pregevoli anche gli interni: oltre all’ampio uso di moquette e di fasce metalliche continue a sottolineare i percorsi e gli elementi di risalita, espediente ricorrente in molti progetti di pochi anni precedenti come ad esempio l’Embassy e il Cavour, Vecchi disegnerà minuziosamente anche tutti gli arredi.

(Federico Ferrari)

Info
  • Progetto: 1973 -
  • Esecuzione: 1977 - 1978
  • Tipologia Specifica: Cinema
  • Committente: Faro S.r.l.
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: cinema
  • Destinazione attuale: cinema multisala
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Vinicio Vecchi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it/ibc-cms/cms.item?munu_str=0_1_0&numDoc=8&flagview=viewItemCaster&typeItem=2&itemRef=IT-ER-IBC-036023-013-011 SI
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: cemento armato a vista, intonaco
  • Coperture: inclinata
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 1008
    [codice] => MO 26
    [denominazione] => CINEMA RAFFAELLO
    [regione] => Emilia Romagna
    [provincia] => Modena
    [comune] => Modena
    [localita] => 
    [indirizzo] => Strada Formigina N. 380
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 13
    [tipologia_specifica] => Cinema
    [anno_inizio_progetto] => 1973
    [anno_fine_progetto] => 
    [anno_inizio_esecuzione] => 1977
    [anno_fine_esecuzione] => 1978
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => Il cinema Raffaello, il cui progetto viene presentato da Vinicio Vecchi nel 1973 e realizzato fra il 1977 e il 1978, rappresenta il punto di arrivo di una ricerca progettuale che aveva visto l’architetto modenese fra i maggiori progettisti di sale cinematografiche in Italia. Il modello è quello a platea unica, già utilizzato per il Principe (1959-61) e l’Olympia (1954), differente dalla sala tradizionale a platea e galleria che si era andato affermando con i cinema-teatro prima della seconda guerra mondiale. È una soluzione che consente una razionale distribuzione degli spazi d’ingresso e di servizio e allo stesso tempo un’ottimale conformazione della sala da un punto di vista visivo e acustico. Analogamente al Principe e all’Olympia, l’ingresso, la biglietteria, il guardaroba e il bar, sono collocati al di sotto della parte alta della platea, la cui galleria d’accesso è visibile all’esterno e tamponata con vetrate trasparenti, inverando quel modello della “facciata-schermo” consueto in questi anni. Al di là però di questo modello tipologico/formale e della stretta coerenza forma/funzione, le analogie con i precedenti cinema finiscono qui. Il Raffaello infatti, il cui progetto, nonostante una realizzazione tarda, si situa all’inizio degli anni settanta, mostra un mutamento significativo del linguaggio rispetto alla precedente produzione dell’architetto modenese. L’esterno esibisce una serie di elementi strutturali volutamente espressivi e in alcuni casi sovradimensionati. All’esilità dei montanti laterali in metallo del Principe si contrappongono, nel Raffaello, le teste delle travi di cemento armato su cui poggia la sala vera e propria, un volume che in facciata si presenta cieco e massiccio, solcato semplicemente da una finestra a nastro che da luce al corridoio di accesso al livello più alto, contrapposto volutamente alla galleria d’accesso sottostante, vetrata e con la struttura in cemento a vista. Ad accentuare ulteriormente questo effetto di volumi innestati l’uno nell’altro, evidente se si osservano i due prospetti laterali, è anche il progressivo accentuarsi dell’aggetto dei diversi livelli procedendo dal basso verso l’alto, a partire dalla semplice vetrata trasparente dalla struttura arretrata che caratterizza il piano terra. Pregevoli anche gli interni: oltre all’ampio uso di moquette e di fasce metalliche continue a sottolineare i percorsi e gli elementi di risalita, espediente ricorrente in molti progetti di pochi anni precedenti come ad esempio l’Embassy e il Cavour, Vecchi disegnerà minuziosamente anche tutti gli arredi. 

(Federico Ferrari) 

    [committente] => Faro S.r.l.
    [foglio_catastale] => 169
    [particella] => 243
    [strutture] => cemento armato
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => cemento armato a vista, intonaco
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => inclinata
    [id_stato_coperture] => 2
    [serramenti] => metallici
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => cinema
    [destinazione_attuale] => cinema multisala
    [trasformazioni] => Multisala (1998); aggiunta di altre sale (2000-2002)
    [id_tipo_proprieta] => 6
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => Nel 1998 viene trasformato in multisala, nel 2000-2002 vengono aggiunte altre tre sale.
Analogamente a quanto accaduto per la maggior parte dei cinema da lui ideati (fra i più importanti in tal senso il Metropol, lo Splendor, il Capitol, lo Scala), nel 1998 Vecchi si occuperà inoltre del progetto per la trasformazione in multisala dell’originario edificio. Con l’ulteriore ingrandimento dal Cinema (da tre a sei sale), avvenuto nel 2002, la proprietà inizialmente propose ancora una volta a Vecchi di seguire il progetto, preferendogli però alla fine un altro progettista. Si è trattato di una scelta che ha sicuramente influito sul carattere di quest’ultimo intervento, una serie di volumi spurii e giustapposti poco coerenti con la natura del manufatto originario .

Vinicio Vecchi (Modena 1923-2007) 
Diplomato al Regio Istituto d’Arte di Modena, dopo essersi iscritto alla Scuola di Architettura di Roma si laurea al Politecnico di Milano nel 1952. Collabora attivamente con Mario Pucci nella realizzazione di importanti opere pubbliche. Progetta autonomamente, a partire dagli anni Cinquanta, un vastissimo numero di opere, fra cui edifici residenziali, industriali (per committenti privati) ed edifici pubblici. Per il numero dei progetti e per la qualità, Vecchi diventa architetto di riferimento per le sale cinematografiche in varie regioni italiane e all’estero, oltre che nella sua città.


    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 44.635632
    [longitude] => 10.892952
    [score] => 2
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2013-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2023-01-27 09:31:54
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Edifici per lo spettacolo
    [proprieta] => Proprietà privata
    [cat_autori] => Vinicio Vecchi
    [id_regione] => 16
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 169
  • Particella: 243

Note

Nel 1998 viene trasformato in multisala, nel 2000-2002 vengono aggiunte altre tre sale. Analogamente a quanto accaduto per la maggior parte dei cinema da lui ideati (fra i più importanti in tal senso il Metropol, lo Splendor, il Capitol, lo Scala), nel 1998 Vecchi si occuperà inoltre del progetto per la trasformazione in multisala dell’originario edificio. Con l’ulteriore ingrandimento dal Cinema (da tre a sei sale), avvenuto nel 2002, la proprietà inizialmente propose ancora una volta a Vecchi di seguire il progetto, preferendogli però alla fine un altro progettista. Si è trattato di una scelta che ha sicuramente influito sul carattere di quest’ultimo intervento, una serie di volumi spurii e giustapposti poco coerenti con la natura del manufatto originario . Vinicio Vecchi (Modena 1923-2007) Diplomato al Regio Istituto d’Arte di Modena, dopo essersi iscritto alla Scuola di Architettura di Roma si laurea al Politecnico di Milano nel 1952. Collabora attivamente con Mario Pucci nella realizzazione di importanti opere pubbliche. Progetta autonomamente, a partire dagli anni Cinquanta, un vastissimo numero di opere, fra cui edifici residenziali, industriali (per committenti privati) ed edifici pubblici. Per il numero dei progetti e per la qualità, Vecchi diventa architetto di riferimento per le sale cinematografiche in varie regioni italiane e all’estero, oltre che nella sua città.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Fontana Lucio, Mazzeri Catia (a cura di) 2008 Vinicio Vecchi. Un architetto e la sua città. Materiali di studio, primo regesto delle opere, testimonianze Edicta Edizioni Parma No
Ferrari Federico 2010 I cinema di Vinicio Vecchi nel contesto italiano, in Barbieri Carla, Fontana Lucio (a cura di), Modena. Il cinema e i cinema Edicta Parma 41-66 Si
Fontana Lucio 2010 Vinicio Vecchi (1923 - 2007) progettista di 60 sale cinematografiche, in S. Caccia (a cura di), Luoghi e architetture del cinema in Italia ETS Pisa 215-232 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Vinicio Vecchi Vinicio Vecchi Biblioteca Poletti, Modena b. 12, fasc. 127

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista dell'edificio Vista dell'edificio
Dettaglio del prospetto Dettaglio del prospetto
Vista del prospetto principale Vista del prospetto principale

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Comune di Modena Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Federico Ferrari
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/01/2023

Revisori:

Stefano Setti