ISTITUTO TECNICO GIANBATTISTA BODONI
Scheda Opera
- Comune: Parma
- Denominazione: ISTITUTO TECNICO GIANBATTISTA BODONI
- Indirizzo: Viale Piacenza N. 14, Via Alberto Pasini
- Data: 1985 - 1993
- Tipologia: Scuole
- Autori principali: Guido Canella
Descrizione
La realizzazione della nuova sede dell’Istituto Bodoni è legata alla stagione che seguì il terremoto del 1983, un’occasione che avviò la presa di coscienza della città di Parma dell’insufficienza della propria infrastruttura scolastica superiore. Si ricordano anche il progetto di Costantino Dardi per l’Istituto Giordani e quello, non eseguito, di Gabetti e Isola per l’ampliamento dell’Istituto Tecnico sul retro del Teatro Due.
Per l’Istituto Bodoni la ricerca progettuale è stata condotta interrogando l’identità storica della città. Inequivocabilmente i progettisti hanno svelato la matrice fondante l’immagine e il carattere del centro storico di Parma individuando nel linguaggio figurativo del neoclassicismo i valori fondamentali anche per il progetto del contemporaneo.
Così per tre secoli, Sette, Otto e Novecento, Ennemond Alexandre Petitot, Nicolò Bettoli e Guido Canella si confrontano a distanza riproponendo il medesimo modello monumentale simmetrico in cui l’elemento centrale, che trova forza nel pronao sovrastato da un frontone classico, viene enfatizzato da più basse e lunghe ali laterali. Questo è il comune esito progettuale cui giungono i tre architetti per gli edifici pubblici emblematici dei loro tempi: il palazzo reale, il teatro e la scuola.
Al confronto con la storia non si sono sottratti Guido Canella e Pellegrino Bonaretti chiamati a dare significato a un margine caratteristico della città storica: un limite che viene a coincidere con quello del giardino farnesiano, parco pubblico, a cui la scuola progettata fa da lontana quinta silenziosa e monumentale. Quell’aerea fu edificata all’inizio del ‘900 con il primo quartiere fieristico cittadino, di cui alcuni padiglioni ancora si conservano. Il nuovo istituto viene così a disporsi lungo il viale di circonvallazione, che lo mantiene fisicamente separato dalla caotica periferia produttiva, appena oltre la strada ma lo pone, inevitabilmente, in relazione dialettica con quel paesaggio degradato e disgregato del quartiere a nord, chiuso tra la strada di circonvallazione e la ferrovia.
Considerazione particolare merita il rapporto tra il verde monumentale e l’edificio pubblico. Non a caso la relazione di progetto elaborata da Canella cita e pubblica le grandi serre in ferro e vetro erette nell’Inghilterra di fine Ottocento, qui interpretate come monumentali elementi di bordo dei grandi parchi urbani.
Tipologicamente la scuola segue le sperimentazioni “canelliane” dei progetti per i concorsi delle scuole di Borgosesia (1979) e Albino (1981), proponendo un impianto “a navata” in cui la distribuzione alle aule avviene tramite un articolato sistema a ballatoi. Nel corpo centrale si colloca la palestra e la biblioteca e nelle ali laterali gli spazi didattici. Tale impostazione si contrappone ai modelli elaborati nelle stagioni appena precedenti che, in relazione alla ricerca pedagogica, si sono orientate verso impianti a piastra o a grappolo.
Negli effetti l’esito progettuale mostra oggi i limiti di tale scelta, condotta senza considerare le esigenze dell’utenza scolastica (studenti e docenti) con grave danno per l’azione didattica. D’altro canto l’esasperata attenzione riservata al compiacimento formale e alla riflessione sulla tradizione locale della “magnificenza civile” ha corrotto l’azione dei progettisti, rimasti inconsapevoli della gestione della quotidianità della scuola e delle sue esigenze spaziali, in termini di luminosità e propagazione dei suoni.
(Stefano Negri)
Info
- Progetto: 1985 - 1987
- Esecuzione: 1988 - 1993
- Committente: Comune di Parma
- Proprietà: Proprietà pubblica
- Destinazione originaria: Scuola superiore
- Destinazione attuale: Scuola superiore
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
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Pellegrino | Bonaretti | Progetto architettonico | Progetto | NO | ||
Guido | Canella | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=53530 | SI |
Fabrizio | De Miranda | Progetto strutturale | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=20114 | NO |
Innocent | Okpanum | Collaboratore | Progetto | NO |
- Strutture: cemento armato, metallo
- Materiale di facciata: cemento armato, porfido, vetrocemento
- Coperture: cemento armato, policarbonato
- Serramenti: metallo
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 2
- Particella: 69
Note
Guido Canella (Bucarest 1931 - Milano 2009) Insegna alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano dal 1970, ha fondato la rivista "Hinterland" (1977-85) ed è direttore di "Zodiac" (dal 1989). Dal 1990 è membro dell'Accademia nazionale di San Luca. C. ha sostenuto una linea di ricerca basata su una funzionalità del progetto applicata alla specificità del contesto storico e geografico. Tale presupposto ha comportato per C. una difficile e anticonformistica impostazione che non sempre la critica è riuscita a comprendere nei suoi risvolti etici e artistici, come dimostrano le attribuzioni alle categorie del neo-liberty, del neo-brutalismo, del post-modern. Nel 1957 C. ha esordito sulla rivista "Casabella-Continuità" con il saggio "L'epopea borghese della Scuola di Amsterdam". A Venezia, con G. Samonà (1960), ha sperimentato la centralità della questione urbana rispetto alle problematiche progettuali dell'architettura. Ha collaborato con il Gruppo architettura creato da C. Aymonino, verificando la praticabilità di una storicizzazione operativa del progetto (Un ruolo per l'architettura, 1969). All'università di Milano, C. ha coordinato un'attività di ricerca finalizzata al rapporto tra espressioni dell'architettura e caratteri strutturali del contesto urbano e territoriale (con la collaborazione di L. Stellario d'Angiolini riguardo ai fenomeni macroeconomici e alle forme insediative). Interessante la sua definizione della "tipologia come risultato delle invarianti morfologiche" (Relazioni tra morfologia, tipologia dell'organismo architettonico e ambiente fisico, in "L'utopia della realtà", 1965). Di rilievo le riflessioni sulla relazione tra tipologia e fisiologia della struttura urbana, attraverso l'istruttoria storica e la sperimentazione progettuale di temi funzionali (il teatro, l'istruzione, la direzionalità, le istituzioni totali), da cui i saggi "Il sistema teatrale a Milano" (1966) e "Università: ragione, contesto, tipo" (1975). La realizzazione del municipio di Segrate (1963) sintetizza una naturale combinazione linguistica tra riferimenti alla modernità e alla tradizione. Un punto di vista progettuale che troverà conferma nella strategia applicata al sistema concentrico della periferia milanese e culminante con il contrappunto compositivo del Centro civico di Pieve Emanuele (1971). Tra le opere successive, la scuola media a Monaca (Cesano Boscone, Milano 1975). Nella sua recente attività C. tende a modificare l'icasticità dimostrativa della composizione ispirata a riferimenti modernisti, a favore di una più allusiva e poetica sensibilità storicista, dove il funzionalismo del progetto accoglie anche l'identità culturale e rappresentativa della città. Ma la peculiarità del costrutto storicista che alimenta l'espressionismo dell'architettura di C. è comprensibile in una più allargata dimensione nord-europea, di cui Milano ha fatto parte. Ciò si evidenzia nel centro servizi a Peschiera Borromeo (1982), nel centro polifunzionale nel quartiere di Passo di Varano, Ancona (1984), nell'Istituto Superiore G.B. Bodoni a Parma (1985), nei progetti per gli uffici municipali di Avellino (1983) e nel complesso terziario a pavaglione a Fidenza (1986). C. ha partecipato a vari concorsi internazionali, alla VI Biennale di architettura di Buenos Aires (1995), ha ottenuto il premio CICA (Comitato internazionale dei critici di architettura). Tra le realizzazioni recenti si ricordano: il centro civico con municipio, residenza, attività terziarie e sportive di Pioltello, Milano (1976-90), il cinema multisala Plinius di Milano (1994), il complesso residenziale e commerciale tra le vie Ripamonti e Salasco di Milano (1994), l'Asmara Palace Hotel dell'Asmara (1996). (da Enciclopedia Treccani)
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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Prusicki Marco, Guareschi Luca | 1988 | Guido Canella. Centro scolastico "Giambattista Bodoni", Parma | Domus n. 693 | 42-49 | Si | |
Bordogna Enrico | 2001 | Guido Canella: opere opere progetti | Electa | Milano | 104-109 | Si |
Cusatelli Stefano | 2014 | Architetture extra moenia: Parma, Ancona, Pescara. Davanti a noi, in Borgogna Enrico, Canella Gentucca, Manganaro Elvio (a cura di), Guido Canella, 1931-2009 | Franco Angeli | Milano | 248-253 | No |
Pavesi Claudio | 2014 | Architetture extra moenia: Parma, Ancona, Pescara. La sperimentazione della piazza centroitalica, in Borgogna Enrico, Canella Gentucca, Manganaro Elvio (a cura di), Guido Canella, 1931-2009 | Franco Angeli | Milano | 254-259 | No |
Allegati
Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Dizionario biografico degli Italiani - Guido Canella | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Stefano Negri
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/01/2025
Revisori:
Stefano Setti