Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SISTEMAZIONE PIAZZALE DELLA PACE (PIAZZA DELLA PILOTTA)

Scheda Opera

  • Portico e parcheggio su piazzale della Pace
  • Vista del portico che costeggia piazzale della Pace
  • Vista del piazzale della Pace verso la Galleria Nazionale di Parma
  • Monumento a Giuseppe Verdi
  • Vista della piazza verso Strada Garibaldi
  • Monumento al partigiano
  • Vista laterale della vasca d'acqua
  • Vista della piazza da Strada Garibaldi
  • Vista della piazza da Strada Garibaldi
  • Prospettiva centrale della vasca d'acqua, riproposizione virtuale dell’antico impianto della Chiesa di S. Pietro Martire che chiudeva l’area quadrangolare della Pilotta
  • Comune: Parma
  • Denominazione: SISTEMAZIONE PIAZZALE DELLA PACE (PIAZZA DELLA PILOTTA)
  • Indirizzo: Piazzale della Pace
  • Data: 1986 - 2001
  • Tipologia: Spazi pubblici
  • Autori principali: Mario Botta
Descrizione

Lo spazio aperto, creato accanto al palazzo della Pilotta dal bombardamento del 13 maggio del 1944 e dalle successive demolizioni postbelliche, prende il nome di Piazzale della Pace. Il progetto prevede la sistemazione di un’area dalle enormi potenzialità (anche in virtù della sua localizzazione), sostanzialmente irrisolta nella sua definizione: eventi accidentali o interventi privi di una visione complessiva del rapporto tra vuoto urbano, centro storico (nella sua articolazione per borghi e preesistenza architettonica storica) hanno contraddistinto questo spazio.
Il Palazzo Ducale del Bettoli, distrutto, svolgeva storicamente il compito di mediazione tra queste parti di città.
Le proposte di una sua riedificazione, contestualmente a quella del teatro Reinach, interessano tutti gli anni Cinquanta. L’esito di un primo concorso di progettazione vede vincente l’ipotesi di realizzare un teatro sotterraneo con corpi di fabbrica affioranti a vari livelli, integrati in una sistemazione dei percorsi di collegamento dell’area con la città. Negli anni Sessanta il PRG del 1969-1973 vincola l’intera area a verde pubblico e, nel 1973, il Comune di Parma emette il bando per un secondo concorso per la sistemazione dell’area a verde. Tra il 1975 e il 1980, il Demanio realizza un volume in calcestruzzo armato e vetro addossato al Palazzo dei Ministeri. Nel 1980 Giancarlo De Carlo presenta un progetto che punta sul mantenimento della percezione della separazione tra Pilotta e città, accentuando la condizione di “vuoto” dello spazio pubblico e di “non-finito” dei manufatti, componenti qualitativi ed estetici del complesso monumentale e ambientale della Pilotta. Il progetto pone in contrasto i differenti linguaggi architettonici piuttosto che unificarli: sono contrapposti volumi “finiti” (ad esempio il volume cilindrico dell’auditorium) accanto a quelli preesistenti, raccordati da uno spazio libero di connessione.
Il progetto di Mario Botta, che riprende l’iter di riqualificazione della piazza per lungo tempo interrotto, recupera molti di questi spunti e rinuncia all’edificazione di volumi per ridisegnare l’area al livello del suolo secondo cinque elementi. Il “recinto”, realizzato con un doppio bordo lineare in pietra, a segnare il perimetro tra il giardino e il contesto urbano adiacente; la “vasca d’acqua”, che ricalca il sedime della chiesa di San Pietro Martire; “il monumento al partigiano”, inalterato nella sua collocazione; l’ “area verdiana” e il “cortile della Pilotta” che, infine, sottolineano attraverso i percorsi nel verde la presenza dei tracciati esistenti.

(Matteo Sintini, Ilaria Cattabriga)

Info
  • Progetto: 1986 - 1996
  • Esecuzione: 1998 - 2001
  • Committente: Comune di Parma
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: parco e giardini pubblici
  • Destinazione attuale: parco e giardini pubblici
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Mario Botta Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.botta.ch/it/home SI
Giorgio Orsini Progetto architettonico Esecuzione NO
  • Materiale di facciata: intonaco, laterizio, pietra
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Il Palazzo Ducale del Bettoli, distrutto, svolgeva storicamente il compito di mediazione tra queste parti di città. 
Le proposte di una sua riedificazione, contestualmente a quella del teatro Reinach, interessano tutti gli anni Cinquanta. L’esito di un primo concorso di progettazione vede vincente l’ipotesi di realizzare un teatro sotterraneo con corpi di fabbrica affioranti a vari livelli, integrati in una sistemazione dei percorsi di collegamento dell’area con la città. Negli anni Sessanta il PRG del 1969-1973 vincola l’intera area a verde pubblico e, nel 1973, il Comune di Parma emette il bando per un secondo concorso per la sistemazione dell’area a verde. Tra il 1975 e il 1980, il Demanio realizza un volume in calcestruzzo armato e vetro addossato al Palazzo dei Ministeri. Nel 1980 Giancarlo De Carlo presenta un progetto che punta sul mantenimento della percezione della separazione tra Pilotta e città, accentuando la condizione di “vuoto” dello spazio pubblico e di “non-finito” dei manufatti, componenti qualitativi ed estetici del complesso monumentale e ambientale della Pilotta. Il progetto pone in contrasto i differenti linguaggi architettonici piuttosto che unificarli: sono contrapposti volumi “finiti” (ad esempio il volume cilindrico dell’auditorium) accanto a quelli preesistenti, raccordati da uno spazio libero di connessione.
Il progetto di Mario Botta, che riprende l’iter di riqualificazione della piazza per lungo tempo interrotto, recupera molti di questi spunti e rinuncia all’edificazione di volumi per ridisegnare l’area al livello del suolo secondo cinque elementi. Il “recinto”, realizzato con un doppio bordo lineare in pietra, a segnare il perimetro tra il giardino e il contesto urbano adiacente; la “vasca d’acqua”, che ricalca il sedime della chiesa di San Pietro Martire; “il monumento al partigiano”, inalterato nella sua collocazione; l’ “area verdiana” e il “cortile della Pilotta” che, infine, sottolineano attraverso i percorsi nel verde la presenza dei tracciati esistenti. 

(Matteo Sintini, Ilaria Cattabriga)

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All'età di sedici anni disegna la sua prima casa unifamiliare che sarà realizzata a Morbio Superiore, in Ticino. Terminati gli studi presso il Liceo Artistico di Milano, nel 1964 inizia il suo percorso accademico iscrivendosi all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Nel 1965 collabora con l'architetto Le Corbusier alla realizzazione del nuovo ospedale del capoluogo veneto e successivamente allestisce, insieme a Louis Kahn, la mostra dedicata al progetto per il nuovo Palazzo dei Congressi della città.
Laureatosi nel 1969, Mario Botta avvia la propria attività professionale aprendo uno studio a Lugano: le sue prime costruzioni sono già caratterizzate da un'accurata ricerca di stili e materiali che meglio riescono a esprimere la funzione e la personalità della struttura architettonica da progettare.
 A partire dal 1970, al lavoro di progettazione affianca un'intensa attività d'insegnamento e di ricerca, tenendo conferenze, seminari e corsi di architettura in varie scuole europee, asiatiche e americane. Nel 1976 Botta è nominato professore invitato presso il Politecnico di Losanna e nel 1987 presso la Yale School of Architecture a New Haven; dal 1982 al 1987 è membro della Commissione Federale Svizzera delle Belle Arti; dal 1983 è professore titolare della Scuola Politecnica Federale di Losanna in Svizzera. 
È ideatore e fondatore della nuova Accademia di Architettura di Mendrisio, dove è professore ordinario e dove ha svolto l'incarico di direttore per l'anno accademico 2002/03.
 Numerosi sono i riconoscimenti internazionali che hanno premiato la prolifica attività di Mario Botta. Tra questi sono da ricordare il Premio Europeo per la Cultura ricevuto nel 1995, il Merit Award for Excellence in Design by the AIA nel 1996, ottenuto per il progetto del Museo d'Arte Moderna a San Francisco e la Legione d'Onore della Repubblica Francese nel 1999.
Tra i numerosi progetti: il Museo d'arte moderna – SFMOMA a San Francisco (1989-1995); il Museo d'arte moderna e contemporanea – MART di Trento e Rovereto (1988/1993-2002); la Cattedrale della Resurrezione di Evry, Francia (1988-1995); il restauro e ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano (2002-2004).

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 151
  • Particella: 4, 5

Note

Mario Botta (Mendrisio, Svizzera, 1943) All'età di sedici anni disegna la sua prima casa unifamiliare che sarà realizzata a Morbio Superiore, in Ticino. Terminati gli studi presso il Liceo Artistico di Milano, nel 1964 inizia il suo percorso accademico iscrivendosi all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Nel 1965 collabora con l'architetto Le Corbusier alla realizzazione del nuovo ospedale del capoluogo veneto e successivamente allestisce, insieme a Louis Kahn, la mostra dedicata al progetto per il nuovo Palazzo dei Congressi della città. Laureatosi nel 1969, Mario Botta avvia la propria attività professionale aprendo uno studio a Lugano: le sue prime costruzioni sono già caratterizzate da un'accurata ricerca di stili e materiali che meglio riescono a esprimere la funzione e la personalità della struttura architettonica da progettare.
 A partire dal 1970, al lavoro di progettazione affianca un'intensa attività d'insegnamento e di ricerca, tenendo conferenze, seminari e corsi di architettura in varie scuole europee, asiatiche e americane. Nel 1976 Botta è nominato professore invitato presso il Politecnico di Losanna e nel 1987 presso la Yale School of Architecture a New Haven; dal 1982 al 1987 è membro della Commissione Federale Svizzera delle Belle Arti; dal 1983 è professore titolare della Scuola Politecnica Federale di Losanna in Svizzera. 
È ideatore e fondatore della nuova Accademia di Architettura di Mendrisio, dove è professore ordinario e dove ha svolto l'incarico di direttore per l'anno accademico 2002/03.
 Numerosi sono i riconoscimenti internazionali che hanno premiato la prolifica attività di Mario Botta. Tra questi sono da ricordare il Premio Europeo per la Cultura ricevuto nel 1995, il Merit Award for Excellence in Design by the AIA nel 1996, ottenuto per il progetto del Museo d'Arte Moderna a San Francisco e la Legione d'Onore della Repubblica Francese nel 1999. Tra i numerosi progetti: il Museo d'arte moderna – SFMOMA a San Francisco (1989-1995); il Museo d'arte moderna e contemporanea – MART di Trento e Rovereto (1988/1993-2002); la Cattedrale della Resurrezione di Evry, Francia (1988-1995); il restauro e ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano (2002-2004).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
De Marchi Antonio 1982 per una soluzione integrale. Per una soluzione integrale Aurea Parma 195-201 No
Mainini Giancarlo 1982 Parma : piazzale della Pace ; un’ occasione per l’architettura del verde. Italia nostra n. 213-215 24-27 No
1983 Parametro n. 116 (numero monografico Parma - De Carlo - Pilotta) Si
De Carlo Giancarlo 1984 C’était un projet pour le Piazzale della Pace, à Parme..., in L’ idée de la ville, actes du colloque internat. de Lyon Seyssel Champ Vallon 143-161 No
1987 Mario Botta. Edifici Pubblici per la piazza della Pilotta Domus n. 683 45-50 Si
Storchi Stefano 1987 Mario Botta Progetto per la Pilotta Parametro n. 155 48-53 Si
Pizzi Emilio (a cura di) 1994 1986. Piazzale della Pace a Parma, in Mario Botta. Opere complete, 2. 1985-1990 Federico Motta Editore 78-81 Si
Capelli Gianni 1996 Piazzale della Pace Malacoda n. 68 3-10 No
Valerio Lucia 2002 Disegnata nel prato Ville giardini n. 385 105-107 Si
Pellandini Paola 2010 Mario Botta. Architetture 1960-2010 Silvana Editore Cinisello Balsamo 258-259 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Portico e parcheggio su piazzale della Pace Portico e parcheggio su piazzale della Pace R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista del portico che costeggia piazzale della Pace Vista del portico che costeggia piazzale della Pace R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista del piazzale della Pace verso la Galleria Nazionale di Parma Vista del piazzale della Pace verso la Galleria Nazionale di Parma R. Vlahov. Courtesy IBC
Monumento a Giuseppe Verdi Monumento a Giuseppe Verdi R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista della piazza verso Strada Garibaldi Vista della piazza verso Strada Garibaldi R. Vlahov. Courtesy IBC
Monumento al partigiano Monumento al partigiano R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista laterale della vasca d'acqua Vista laterale della vasca d'acqua R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista della piazza da Strada Garibaldi Vista della piazza da Strada Garibaldi R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista della piazza da Strada Garibaldi Vista della piazza da Strada Garibaldi R. Vlahov. Courtesy IBC
Prospettiva centrale della vasca d'acqua, riproposizione virtuale dell’antico impianto della Chiesa di S. Pietro Martire che chiudeva l’area quadrangolare della Pilotta Prospettiva centrale della vasca d'acqua, riproposizione virtuale dell’antico impianto della Chiesa di S. Pietro Martire che chiudeva l’area quadrangolare della Pilotta R. Vlahov. Courtesy IBC

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Ilaria Cattabriga
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 12/04/2024

Revisori:

Stefano Setti