Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

TEATRINO DEL FORO CIVICO

Scheda Opera

  • Il teatrino di Varano
  • Il teatrino di Varano
  • Il teatrino di Varano
  • Comune: Medesano
  • Località: Varano Marchesi
  • Denominazione: TEATRINO DEL FORO CIVICO
  • Indirizzo: Strada Provinciale 64
  • Data: 1983 - 1984
  • Tipologia: Edifici per lo spettacolo
  • Autori principali: Paolo Zermani
Descrizione

Sei pilastri e un solaio prefabbricati in calcestruzzo armato sono gli elementi costitutivi della trama architettonica. Dagli stessi materiali di serie a basso costo ha origine il nucleo strutturale del Teatrino. Così la natura ormai prosaica del paesaggio padano, segnato dagli elementi della produzione, è didascalicamente esibita nel suo dramma quotidiano.
Un manto di mattoni copre poi quelle esili strutture di uso comune disposte a racchiudere uno spazio esagonale e lasciate a vista all'interno, secondo il naturale tema di rito compiuto qui, come in altre piccole località prossime alla strada Romea o Francigena, da mille anni, ripetendo il rito delle compagnie ambulanti, che solevano allestire e smantellare lo spazio scenico nel tempo breve di una sera.
La tenda di mattoni che assume come propri, nel divenire segno stanziale, gli strumenti della geometria, si insedia nel luogo centrale dell'abitato come se un fotogramma ne avesse fissato e fermato, nel tempo, la leggerezza.
I mattoni sono ideali frammenti di una pezzatura materica complessa del telo, che gli abitanti del paese hanno portato come proprio contributo. Le putrelle segnano il confine misurabile del telo ed è la geometria ad assumersi il compito di regolare il rapporto con il paesaggio naturale e trasformato.
Il Teatrino esce dalla dimensione del reale ed entra nella dimensione propria, quella dell'identità, che non è costituita di sola realtà.
La sua è in effetti una identità sospesa, le cui tracce sono da rinvenire in una stagione che supera il nostro essere contemporanei: vive contemporaneamente nel prima e nel dopo.
La nebbia, scesa ad avvolgere il corpo del manufatto ancora fresco, che Ghirri ha voluto fissare nel momento del suo magico alternarsi al sole, è un elemento naturale a questo quadro, privo di forzature. Scende, per sei mesi all'anno, quasi ogni pomeriggio: proprio perché elemento (come l'acqua o la terra) la nebbia segna l'appartenenza.
Il velo isola al tempo stesso il Teatrino in un racconto quasi irreale, anacronistico, svincolato dall'incombenza del quotidiano.

(Paolo Zermani)

Info
  • Progetto: 1983 -
  • Esecuzione: - 1984
  • Proprietà: Nessuna opzione
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Maria Cristina Curti Collaboratore Progetto NO
Paolo Zermani Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://accademiasanluca.it/accademici/archivio/zermani SI
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: mattone faccia a vista
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Un manto di mattoni copre poi quelle esili strutture di uso comune disposte a racchiudere uno spazio esagonale e lasciate a vista all'interno, secondo il naturale tema di rito compiuto qui, come in altre piccole località prossime alla strada Romea o Francigena, da mille anni, ripetendo il rito delle compagnie ambulanti, che solevano allestire e smantellare lo spazio scenico nel tempo breve di una sera.
La tenda di mattoni che assume come propri, nel divenire segno stanziale, gli strumenti della geometria, si insedia nel luogo centrale dell'abitato come se un fotogramma ne avesse fissato e fermato, nel tempo, la leggerezza.
I mattoni sono ideali frammenti di una pezzatura materica complessa del telo, che gli abitanti del paese hanno portato come proprio contributo. Le putrelle segnano il confine misurabile del telo ed è la geometria ad assumersi il compito di regolare il rapporto con il paesaggio naturale e trasformato.
Il Teatrino esce dalla dimensione del reale ed entra nella dimensione propria, quella dell'identità, che non è costituita di sola realtà.
La sua è in effetti una identità sospesa, le cui tracce sono da rinvenire in una stagione che supera il nostro essere contemporanei: vive contemporaneamente nel prima e nel dopo.
La nebbia, scesa ad avvolgere il corpo del manufatto ancora fresco, che Ghirri ha voluto fissare nel momento del suo magico alternarsi al sole, è un elemento naturale a questo quadro, privo di forzature. Scende, per sei mesi all'anno, quasi ogni pomeriggio: proprio perché elemento (come l'acqua o la terra) la nebbia segna l'appartenenza.
Il velo isola al tempo stesso il Teatrino in un racconto quasi irreale, anacronistico, svincolato dall'incombenza del quotidiano.

(Paolo Zermani)
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Paolo Zermani (Medesano -Parma- 1958) 
Dal 1990 è professore ordinario di Composizione Architettonica presso la facoltà di Architettura di Firenze. Ha insegnato al Master “Costruzione di chiese” presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e alla Syracuse University di New York e Firenze. È stato direttore esecutivo della rivista internazionale di Architettura "Materia" dal 1999 al 2000.
È fondatore e coordinatore dei Convegni sulla “Identità dell'architettura italiana” e della “Galleria dell'architettura italiana” di Firenze.
Nel 1986 la rivista "Ottagono" gli ha dedicato la copertina del numero monografico sulla nuova architettura italiana. Nel maggio 1991 la rivista giapponese "A+U" (Architecture and Urbanism) ha pubblicato un numero monografico sul suo lavoro. È stato selezionato per il Premio di Architettura Palladio nel 1988 e nel 1989. Nel 2003 ha vinto il Premio Giorgio Vasari per l’architettura. È Accademico di San Luca.
Tra le sue opere e progetti: il Teatrino di Varano (1983-85); il Padiglione di Delizia a Varano (1983-86); la Cappella sul mare a Malta (1989); la Cappella-Monumento sull'ex-muro a Berlino (1990-92); l'Edificio Sacro sul Bastione del Sangallo a Roma (1994); il Cimitero di Sansepolcro (1998); la Chiesa dei Francescani a Perugia (1997-2007); il Cimitero di Sesto Fiorentino (1999-2010); il Municipio di Noceto (1999); la Casa della finestra sulle mura di Firenze (1999-2002); il Museo della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, Arezzo (2000-2010); il Tempio di cremazione di Parma (2006-2009); la Biblioteca dell'area tecnologica per l'Università di Firenze (2006-2009); il Museo storico di San Galgano a Chiusdino, Siena (2010); il restauro e ricostruzione del castello di Novara (2016); la Scuola per l'Europa a Parma (2016); la Chiesa di Gioia Tauro (2008-2017).
È stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni dal 1983 al 2003.
Nello stesso anno la Galleria “lo Spazio” di New York ha organizzato la mostra “Paolo Zermani Architecture in the Italian Landscape”.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Si tratta della prima opera della cosiddetta città "Pallavicina" ideata dagli architetti Zermani e Aurelio Cortesi per contraddistinguere identità territoriali (tramite interventi dal carattere simbolico: nello specifico Varano Marchesi vanta una lunga tradizione di teatro vernacolare) di piccoli centri collinari tra i comuni di Salsomaggiore Terme e Tabiano Terme. Paolo Zermani (Medesano -Parma- 1958) Dal 1990 è professore ordinario di Composizione Architettonica presso la facoltà di Architettura di Firenze. Ha insegnato al Master “Costruzione di chiese” presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e alla Syracuse University di New York e Firenze. È stato direttore esecutivo della rivista internazionale di Architettura "Materia" dal 1999 al 2000. È fondatore e coordinatore dei Convegni sulla “Identità dell'architettura italiana” e della “Galleria dell'architettura italiana” di Firenze. Nel 1986 la rivista "Ottagono" gli ha dedicato la copertina del numero monografico sulla nuova architettura italiana. Nel maggio 1991 la rivista giapponese "A+U" (Architecture and Urbanism) ha pubblicato un numero monografico sul suo lavoro. È stato selezionato per il Premio di Architettura Palladio nel 1988 e nel 1989. Nel 2003 ha vinto il Premio Giorgio Vasari per l’architettura. È Accademico di San Luca. Tra le sue opere e progetti: il Teatrino di Varano (1983-85); il Padiglione di Delizia a Varano (1983-86); la Cappella sul mare a Malta (1989); la Cappella-Monumento sull'ex-muro a Berlino (1990-92); l'Edificio Sacro sul Bastione del Sangallo a Roma (1994); il Cimitero di Sansepolcro (1998); la Chiesa dei Francescani a Perugia (1997-2007); il Cimitero di Sesto Fiorentino (1999-2010); il Municipio di Noceto (1999); la Casa della finestra sulle mura di Firenze (1999-2002); il Museo della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, Arezzo (2000-2010); il Tempio di cremazione di Parma (2006-2009); la Biblioteca dell'area tecnologica per l'Università di Firenze (2006-2009); il Museo storico di San Galgano a Chiusdino, Siena (2010); il restauro e ricostruzione del castello di Novara (2016); la Scuola per l'Europa a Parma (2016); la Chiesa di Gioia Tauro (2008-2017). È stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni dal 1983 al 2003. Nello stesso anno la Galleria “lo Spazio” di New York ha organizzato la mostra “Paolo Zermani Architecture in the Italian Landscape”.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1985 Un tendone di mattoni Domus n. 666 26-27 Si
1991 Varano Theater A+U n. 248 80-83 Si
Boschi Antonello 1992 Intervista a Paolo Zermani Parametro n. 191 76-81 Si
Zermani Paolo 1999 Paolo Zermani: Costruzioni e progetti Mondadori Electa Milano 18-23 Si
Rossi Prodi Fabrizio, Collotti Francesco 2003 Paolo Zermani. Architetture 1983-2003 Diabasis Reggio Emilia 32-37 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
2012 AND n. 21 (numero monografico: Paolo Zermani. Disegno e identità) No
Giordani Pier Maria 2019 Parma. Terra di passo e di monumenti solitari LetteraVentidue Siracusa 76-85 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Il teatrino di Varano Il teatrino di Varano Foto Luigi Ghirri, Courtesy Studio Zermani Associati
Il teatrino di Varano Il teatrino di Varano Foto Luigi Ghirri, Courtesy Studio Zermani Associati
Il teatrino di Varano Il teatrino di Varano Foto Luigi Ghirri, Courtesy Studio Zermani Associati

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Studio Paolo Zermani Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Paolo Zermani
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Setti Stefano 2021