Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

I.P.S.S.C.T. PIETRO GIORDANI

Scheda Opera

  • Vista tra le scalinate munumentali (2015)
  • Vista dell'innesto dell'asse distributivo a due piani nel corpo principale (2015)
  • Vista della semi-corte posteriore (2015)
  • Vista del piano superiore dell'asse distributivo (2015)
  • Vista degli ambienti interni di distribuzione comune, con uno dei volumi cilindrici ospitante i servizi igienici (2015)
  • Vista di un'aula didattica (2015)
  •  	Planimetria urbana, scala 1:5000 (autore rilievo F. Lucchese, Rabaiotti per l'ITSG Rondani di Parma)
  • particolare scale d'ingresso (2015)
  • particolare scale d'ingresso (2015)
  • particolare scale d'ingresso (2015)
  • particolare scala d'ingresso (2015)
  • particolare scale d'ingresso (2015)
  • Particolare corte interna, soluzione d'angolo (2015)
  • Particolare corte interna (2015)
  • Particolare corte interna, dal piano superiore (2015)
  • Vista del volume parallelepipedo degli uffici (2015)
  • Vista del prospetto laterale occidentale (2015)
  • Particolare del prospetto laterale (2015)
  • Vista delle scale dal piano superiore (2015)
  • Comune: Parma
  • Denominazione: I.P.S.S.C.T. PIETRO GIORDANI
  • Indirizzo: Via Lazio N. 3
  • Data: 1985 - 1999
  • Tipologia: Scuole
  • Autori principali: Costantino Dardi
Descrizione

La realizzazione della nuova sede dell’Istituto Giordani è legata alla stagione che seguì il terremoto del 1983: un’occasione che avviò la presa di coscienza della città di Parma dell’insufficienza della propria infrastruttura scolastica superiore. Si ricordano anche il progetto di Guido Canella per l’Istituto Bodoni e quello, non eseguito, di Gabetti e Isola per l’ampliamento dell’Istituto Tecnico sul retro del Teatro Due.
Nel 1985 l’amministrazione comunale conferì a Costantino Dardi l’incarico per il progetto di un plesso scolastico situato all’interno del Piano Particolareggiato della zona tra l’ex Eridania e via Mantova.
La proposta originaria dell’architetto affrontava in modo unitario e inscindibile, all’interno di sistema di grandi maglie quadrate, il disegno di un nuovo parco urbano e la definizione dell’edificio educativo. Tra le regolari trame piantumate del parco si concretizzano con lineare continuità i compatti volumi dell’edificio scolastico.
L’uno in prosecuzione dell’altro; la natura in prosecuzione della città, e viceversa, ai margini confusi della prima, storica, periferia produttiva di Parma. Dal gioco di cinematografiche “dissolvenze incrociate” emergono gli elementi identitari con cui il progetto trova naturale ambientamento nel paesaggio e nella storia del territorio padano, nonché nell'immagine della città di Parma. Se il primo è determinato da una campagna ordinata dalla rigida centuriazione romana, la quale si disperde in vasti orizzonti segnati da piantumazioni ordinate, la maglia urbana parmigiana è un sistema compatto in cui emergono forti volumetrie, quasi solidi geometrici puri, che fungono da cerniere tra i percorsi. Questi sono episodi monumentali che entrano in rapporto dialettico trasversalmente nella storia. L’alto prisma ottagono del duecentesco Battistero antelamico trova risconto nella radicale geometricità delle architetture civili della Parma sette-ottocentesca. Dardi assorbe e rielabora, in una sua personale lettura, l’ambiente fisico e storico. Evocando la “cultura francese egemone nel Ducato” colloca metafisicamente tre solidi geometrici puri che richiamano le architetture illuministe degli architetti francesi della rivoluzione (Boulleé e Ledoux). Un cubo avrebbe ospitato la biblioteca e gli uffici, una semisfera la caffetteria e una serra e una piramide la grande sala polivalente.
Come troppo spesso accade i propositi progettuali si scontrano con le esigenze della concretezza amministrativa che impone tagli e modifiche ai progetti. In questo caso il plesso scolastico, ridimensionato e privato dei volumi puri, viene realizzato indipendentemente dal parco attrezzato, il quale troverà solo dopo un decennio una definizione formale del tutto diversa da quella prospettata da Dardi, entrando in contraddizione con il processo compositivo originario su cui si basa l’edificio scolastico.
La scuola, nella fase progettuale volta alla realizzazione, viene sostanzialmente ribaltata lungo l’asse segnato da un percorso porticato e privata dei solidi geometrici lungo via Lazio. Inoltre uno dei bracci che accoglie le aule viene ridimensionato, per essere interrotto in corrispondenza dello stesso porticato. Confrontando l’architettura realizzata con le planimetrie pubblicate non è certamente possibile cogliere di prima impressione gli elementi comuni e le corrispondenze. Permangono le lunghe scalinate mediante le quali si definiscono i volumi dei bracci delle aule. Queste sono gli elementi caratterizzanti l’edificio realizzato; evocano alla memoria lunghe scalinate in linea di antiche architetture, per rituali celebrativi, sacri e profani. Qui diventano scena di una celebrazione del quotidiano.
Tipologicamente il complesso realizzato è organizzato in due corpi lineari, con andamento nord-sud, collegati reciprocamente da un leggero portico che li “tronca” sul fronte meridionale. Originariamente l’elemento di collegamento era previsto su due livelli e doveva garantire le possibilità di flessibilità di uso dei diversi ambienti nel corso della giornata, nonché garantire l’autonomia funzionale di alcune parti.
I bracci più sottili su due piani ospitano le aule solo su un lato, quello esterno; verso l’interno alcuni volumi cilindrici contengono i sevizi igienici. Tra i due corpi lineari si dispongono a ponte le ampie aule speciali, precedute dai laboratori tecnici; anch’essi definiti da murature cilindriche. Vengono così a definirsi due patii sistemati a verde su cui si affacciano i lunghi corridoi dai quali si percepisce quindi un lato lineare, dove si aprono le aule, e l’altro movimentato da murature curve alternate dalle finestre sui giardini interni.
Al termine dei corridoi del piano terra si giunge al porticato che si connette al volume cubico degli uffici (unica rielaborazione della prima proposta progettuale) e al sordo volume della palestra, realizzata solo successivamente.
La soluzione architettonica ha subito un impoverimento rispetto alla soluzione originaria. Tuttavia, alcuni elementi chiave come l’utilizzo del rosso laterizio padano e le lunghe scalinate sul fronte d’ingresso consentono di intuire la volontà di ambientamento in campagna per un utilizzo urbano.

(Stefano Negri)

Info
  • Progetto: 1985 - 1990
  • Esecuzione: 1992 - 1999
  • Tipologia Specifica: Scuola e parco attrezzato
  • Committente: Comune di Parma
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: istituto professionale
  • Destinazione attuale: istituto professionale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Franco Bagli Collaboratore Progetto NO
Giorgio Bartoleschi Collaboratore Progetto NO
Costantino Dardi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=54077 SI
Fabienne Gerin-Jean Collaboratore Progetto NO
Ugo Novelli Collaboratore Progetto NO
Luciano Rossi Progetto strutturale Progetto NO
Vincenzo Vernizzi Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: laterizio faccia a vista
  • Coperture: cemento armato., metalliche
  • Serramenti: legno
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Nel 1985 l’amministrazione comunale conferì a Costantino Dardi l’incarico per il progetto di un plesso scolastico situato all’interno del Piano Particolareggiato della zona tra l’ex Eridania e via Mantova.
La proposta originaria dell’architetto affrontava in modo unitario e inscindibile, all’interno di sistema di grandi maglie quadrate, il disegno di un nuovo parco urbano e la definizione dell’edificio educativo. Tra le regolari trame piantumate del parco si concretizzano con lineare continuità i compatti volumi dell’edificio scolastico.
L’uno in prosecuzione dell’altro; la natura in prosecuzione della città, e viceversa, ai margini confusi della prima, storica, periferia produttiva di Parma. Dal gioco di cinematografiche “dissolvenze incrociate” emergono gli elementi identitari con cui il progetto trova naturale ambientamento nel paesaggio e nella storia del territorio padano, nonché nell'immagine della città di Parma. Se il primo è determinato da una campagna ordinata dalla rigida centuriazione romana, la quale si disperde in vasti orizzonti segnati da piantumazioni ordinate, la maglia urbana parmigiana è un sistema compatto in cui emergono forti volumetrie, quasi solidi geometrici puri, che fungono da cerniere tra i percorsi. Questi sono episodi monumentali che entrano in rapporto dialettico trasversalmente nella storia. L’alto prisma ottagono del duecentesco Battistero antelamico trova risconto nella radicale geometricità delle architetture civili della Parma sette-ottocentesca. Dardi assorbe e rielabora, in una sua personale lettura, l’ambiente fisico e storico. Evocando la “cultura francese egemone nel Ducato” colloca metafisicamente tre solidi geometrici puri che richiamano le architetture illuministe degli architetti francesi della rivoluzione (Boulleé e Ledoux). Un cubo avrebbe ospitato la biblioteca e gli uffici, una semisfera la caffetteria e una serra e una piramide la grande sala polivalente.
Come troppo spesso accade i propositi progettuali si scontrano con le esigenze della concretezza amministrativa che impone tagli e modifiche ai progetti. In questo caso il plesso scolastico, ridimensionato e privato dei volumi puri, viene realizzato indipendentemente dal parco attrezzato, il quale troverà solo dopo un decennio una definizione formale del tutto diversa da quella prospettata da Dardi, entrando in contraddizione con il processo compositivo originario su cui si basa l’edificio scolastico.
La scuola, nella fase progettuale volta alla realizzazione, viene sostanzialmente ribaltata lungo l’asse segnato da un percorso porticato e privata dei solidi geometrici lungo via Lazio. Inoltre uno dei bracci che accoglie le aule viene ridimensionato, per essere interrotto in corrispondenza dello stesso porticato. Confrontando l’architettura realizzata con le planimetrie pubblicate non è certamente possibile cogliere di prima impressione gli elementi comuni e le corrispondenze. Permangono le lunghe scalinate mediante le quali si definiscono i volumi dei bracci delle aule. Queste sono gli elementi caratterizzanti l’edificio realizzato; evocano alla memoria lunghe scalinate in linea di antiche architetture, per rituali celebrativi, sacri e profani. Qui diventano scena di una celebrazione del quotidiano.
Tipologicamente il complesso realizzato è organizzato in due corpi lineari, con andamento nord-sud, collegati reciprocamente da un leggero portico che li “tronca” sul fronte meridionale. Originariamente l’elemento di collegamento era previsto su due livelli e doveva garantire le possibilità di flessibilità di uso dei diversi ambienti nel corso della giornata, nonché garantire l’autonomia funzionale di alcune parti.
I bracci più sottili su due piani ospitano le aule solo su un lato, quello esterno; verso l’interno alcuni volumi cilindrici contengono i sevizi igienici. Tra i due corpi lineari si dispongono a ponte le ampie aule speciali, precedute dai laboratori tecnici; anch’essi definiti da murature cilindriche. Vengono così a definirsi due patii sistemati a verde su cui si affacciano i lunghi corridoi dai quali si percepisce quindi un lato lineare, dove si aprono le aule, e l’altro movimentato da murature curve alternate dalle finestre sui giardini interni.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 12
  • Particella: 2

Note

Dardi, Costantino (Cervignano del Friuli 1936 - Tivoli 1991) Allievo di G. Samonà, ha fondato la sua ricerca sull'uso e la sperimentazione della geometria elementare, teorizzata nel saggio Il gioco sapiente (1971) e verificata in una serie di progetti (concorsi per il padiglione italiano dell'Expo di Osaka, 1968; per l'Università della Calabria, 1973; ecc.) (da enciclopedia Treccani)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Dardi Costantino 1987 Scuola secondaria superiore e parco attrezzato - Parma, in Costantino Dardi. Semplice, lineare, complesso. L'acquedotto di Spoleto. Kappa Roma 317-320 Si
Dardi Costantino 1987 Le trame dello spazio Eupalino n. 8 44540 Si
Dardi Costantino, Vernizzi Vincenzo, Rossi Luciano 1987 Scuola secondaria superiore e parco attrezzato Presenza tecnica (ottobre) 19-25 Si
Dardi Costantino 1989 Volumi sotto la luce e architetture delle ombre, in Carlo Quintelli (a cura di), La citta del teatro Abitare Segesta Milano 203-208 Si
Cortesi Isotta 1998 Plesso scolastico e Parco Urbano a Parma. Illustrazione dell'ultima opera di Costantino Dardi Area n. 38 50-57 Si
Quintelli Carlo 1998 L'eccezione e la regola: una scuola a Parma, in Aa.Vv., Costantino Dardi. Una valenza che si fa valore Iuav-Archivio Progetti Venezia 108-116 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista tra le scalinate munumentali (2015) Vista tra le scalinate munumentali (2015) Foto Stefano Negri
Vista dell'innesto dell'asse distributivo a due piani nel corpo principale (2015) Vista dell'innesto dell'asse distributivo a due piani nel corpo principale (2015) Foto Stefano Negri
Vista della semi-corte posteriore (2015) Vista della semi-corte posteriore (2015) Foto Stefano Negri
Vista del piano superiore dell'asse distributivo (2015) Vista del piano superiore dell'asse distributivo (2015) Foto Stefano Negri
Vista degli ambienti interni di distribuzione comune, con uno dei volumi cilindrici ospitante i servizi igienici (2015) Vista degli ambienti interni di distribuzione comune, con uno dei volumi cilindrici ospitante i servizi igienici (2015) Foto Stefano Negri
Vista di un'aula didattica (2015) Vista di un'aula didattica (2015) Foto Stefano Negri
 	Planimetria urbana, scala 1:5000 (autore rilievo F. Lucchese, Rabaiotti per l'ITSG Rondani di Parma) Planimetria urbana, scala 1:5000 (autore rilievo F. Lucchese, Rabaiotti per l'ITSG Rondani di Parma)
particolare scale d'ingresso (2015) particolare scale d'ingresso (2015) Foto Stefano Negri
particolare scale d'ingresso (2015) particolare scale d'ingresso (2015) Foto Stefano Negri
particolare scale d'ingresso (2015) particolare scale d'ingresso (2015) Foto Stefano Negri
particolare scala d'ingresso (2015) particolare scala d'ingresso (2015) Foto Stefano Negri
particolare scale d'ingresso (2015) particolare scale d'ingresso (2015) Foto Stefano Negri
Particolare corte interna, soluzione d'angolo (2015) Particolare corte interna, soluzione d'angolo (2015) Foto Stefano Negri
Particolare corte interna (2015) Particolare corte interna (2015) Foto Stefano Negri
Particolare corte interna, dal piano superiore (2015) Particolare corte interna, dal piano superiore (2015) Foto Stefano Negri
Vista del volume parallelepipedo degli uffici (2015) Vista del volume parallelepipedo degli uffici (2015) Foto Stefano Negri
Vista del prospetto laterale occidentale (2015) Vista del prospetto laterale occidentale (2015) Foto Stefano Negri
Particolare del prospetto laterale (2015) Particolare del prospetto laterale (2015) Foto Stefano Negri
Vista delle scale dal piano superiore (2015) Vista delle scale dal piano superiore (2015) Foto Stefano Negri

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Stefano Negri
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 09/04/2024

Revisori:

Stefano Setti