Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASE A TORRE IN VIALE ETIOPIA

Scheda Opera

  • Planimetria generale
  • Pianta piano tipo
  • Vista esterna
  • Vista esterna da viale Etiopia
  • Vista da Via Nomentana
  • Comune: Roma
  • Località: Trieste
  • Denominazione: CASE A TORRE IN VIALE ETIOPIA
  • Indirizzo: Viale Etiopia N. 2-4, 10-12, 14-16
  • Data: 1956 - 1960
  • Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
  • Autori principali: Mario Fiorentino
Descrizione

L’autore di questo insediamento, Mario Fiorentino, collabora con Mario Ridolfi nell’immediato dopoguerra, opera nell'ambito della corrente di orientamento organico e contribuisce alla stesura del Manuale dell’architetto (1946). Dopo le esperienze neorealiste realizzate per l’INA al Tiburtino ed a San Basilio, Fiorentino manifesta in questo progetto un atteggiamento molto diverso. Prendendo come spunto architettonico le torri di Ridolfi che si trovano di fronte, egli configura i lineamenti di un linguaggio della produzione in serie, di un’architettura “da montare più che da edificare” come la definisce Federico Gorio. Questo processo è in linea con i profondi cambiamenti che caratterizzano l’Italia di quegli anni.
Si tratta di un investimento immobiliare a grande scala il cui carattere sociale è del tutto secondario e la tipologia abitativa è quella economica ma non popolare. Viene realizzato in un quadrante urbano che sta subendo una massiccia urbanizzazione, iniziata nel primo dopoguerra, nella parte nord-est del quartiere Trieste a ridosso del vallo ferroviario e della Tangenziale est. Mario Fiorentino realizza in questo lotto stretto e lungo tra Viale Etiopia e la ferrovia due diversi gruppi di case a torre allineate alte nove piani. L’impianto urbanistico complessivo degli edifici è basato sullo schema del complesso di case a torre realizzato qualche anno prima da Ridolfi sul lato opposto della stessa strada, in cui gli edifici sono accostate a coppia di spigolo. Questa soluzione, adottata anche da Fiorentino, permette di definire una quinta stradale discontinua che si dilata a intervalli regolari sullo spazio vuoto della ferrovia. Questa scelta consente di ridurre notevolmente, malgrado la notevole altezza delle costruzioni, gli effetti negativi di “rue corridor” che potrebbe essere generata da edifici intensivi.
Nel primo gruppo di edifici, realizzato tra il 1957 ed il 1960 da Fiorentino insieme a Dubois, che comprende quattro coppie di edifici a pianta quadrata. La particolarità di questo gruppo di torri sta nelle caratteristiche costruttive. Infatti Fiorentino unisce l'utilizzo di materiali tradizionali come il tufo, il laterizio e la struttura in cemento armato con la meccanizzazione del cantiere e l'utilizzo di materiali innovativi, espresso tramite le lastre di copertura metalliche e nei pannelli-finestra unificati. Questo complesso sia dal punto di vista architettonico che tecnologico segna un ulteriore passo nell'evoluzione sul tema dell'abitazione. Seppur ancora con materiali tradizionali si assiste ad una maggiore meccanizzazione del processo produttivo e ad una evoluzione dell'aspetto formale, considerando che la torre rappresenta la tipologia edilizia urbana per eccellenza e la migliore per l'Italia del boom economico.
Queste torri ospitano cinque alloggi per piano, quattro di media grandezza ed uno di piccolo taglio. Il corpo scala centrale con ascensori è illuminato da logge che si aprono, a piani alternati, sul fronte d’ingresso e su quello opposto.

Info
  • Progetto: 1956 - 1956
  • Esecuzione: 1957 - 1960
  • Committente: INA - Istituto Nazionale Assicurazioni
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
B. Dubois Progetto architettonico Progetto NO
Mario Fiorentino Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/mario-fiorentino_(Dizionario-Biografico)/ SI
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: blocchetti di tufo, laterizio, calcestruzzo faccia a vista
  • Coperture: mista
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Si tratta di un investimento immobiliare a grande scala il cui carattere sociale è del tutto secondario e la tipologia abitativa è quella economica ma non popolare. Viene realizzato in un quadrante urbano che sta subendo una massiccia urbanizzazione, iniziata nel primo dopoguerra, nella parte nord-est del quartiere Trieste a ridosso del vallo ferroviario e della Tangenziale est. Mario Fiorentino realizza in questo lotto stretto e lungo tra Viale Etiopia e la ferrovia due diversi gruppi di case a torre allineate alte nove piani. L’impianto urbanistico complessivo degli edifici è basato sullo schema del complesso di case a torre realizzato qualche anno prima da Ridolfi sul lato opposto della stessa strada, in cui gli edifici sono accostate a coppia di spigolo. Questa soluzione, adottata anche da Fiorentino, permette di definire una quinta stradale discontinua che si dilata a intervalli regolari sullo spazio vuoto della ferrovia. Questa scelta consente di ridurre notevolmente, malgrado la notevole altezza delle costruzioni, gli effetti negativi di “rue corridor” che potrebbe essere generata da edifici intensivi.
Nel primo gruppo di edifici, realizzato tra il 1957 ed il 1960 da Fiorentino insieme a Dubois, che comprende quattro coppie di edifici a pianta quadrata. La particolarità di questo gruppo di torri sta nelle caratteristiche costruttive. Infatti Fiorentino unisce l'utilizzo di materiali tradizionali come il tufo, il laterizio e la struttura in cemento armato con la meccanizzazione del cantiere e l'utilizzo di materiali innovativi, espresso tramite le lastre di copertura metalliche e nei pannelli-finestra unificati. Questo complesso sia dal punto di vista architettonico che tecnologico segna un ulteriore passo nell'evoluzione sul tema dell'abitazione. Seppur ancora con materiali tradizionali si assiste ad una maggiore meccanizzazione del processo produttivo e ad una evoluzione dell'aspetto formale, considerando che la torre rappresenta la tipologia edilizia urbana per eccellenza e la migliore per l'Italia del boom economico. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Dichiarazione di notevole interesse
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Gorio Federico 1959 Dieci anni di produzione coerente: Opere dell'architetto romano Mario Fiorentino. Abitazioni a torre in via Etiopia a Roma L'Architettura. Cronache e Storia n. 45 178-185 Si
ANIAI - Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti Italiani 1965 Guida dell'architettura contemporanea in Roma Tekni/con Roma Scheda D3 Si
De Guttry Irene 1978 Guida di Roma moderna dal 1870 ad oggi De Luca Roma 83 No
Moschini Francesco, Irace Fulvio (a cura di) 1984 Domus itinerari. Roma Domus n. 654 Scheda n. 41 No
Rossi Piero Ostilio 1984 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-1984 (I ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 118 Si
Ciucci Giorgio, De Feo Vittorio 1985 Itinerari de L'Espresso. Roma L'Espresso Milano 511; scheda n. 77 No
Moschini Francesco (a cura di) 1985 Mario Fiorentino. La Casa. Progetti 1946-1981 Kappa Roma 137-152 No
Polano Sergio 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano 444-445 No
Rossi Piero Ostilio 1991 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-1991 (II ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 113 Si
Sgarbi Vittorio 1991 Dizionario dei monumenti italiani e dei loro autori. Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri Bompiani Milano 109 No
Touring Club Italiano 1993 Guida d'Italia. Roma Touring Milano 733 No
Olmo Carlo 2000 Dizionario dell'architettura del XX secolo, vol. 2 Allemandi Torino-London 350 No
Remiddi Gaia, Greco Antonella, Bonavita Antonella, Ferri Paola 2000 Il moderno attraverso Roma. 200 architetture scelte Palombi Roma Scheda P144 Si
Rossi Piero Ostilio 2000 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2000 (III ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 113 Si
De Guttry Irene 2001 Guida di Roma moderna dal 1870 ad oggi De Luca Roma 83 No
Huber J. 2001 Mario Ridolfi, Wolfang Frankl, Mario Fiorentino and others. Quartiere Africano e viale Etiopia 1940-1960 Architekt n. 9 32-35 No
Rossi Piero Ostilio 2012 Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2011 (IV ed.) Laterza Roma-Bari Scheda n. 113 Si
Briganti Anna Paola, Mazza Alessandro (a cura di) 2013 Roma. Architetture Biografie 1870-1970 Prospettive Roma 242, 244 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetria generale Planimetria generale
Pianta piano tipo Pianta piano tipo
Vista esterna Vista esterna
Vista esterna da viale Etiopia Vista esterna da viale Etiopia
Vista da Via Nomentana Vista da Via Nomentana

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Enciclopedia Treccani - Mario Fiorentino Visualizza
MAXXI Patrimonio - Mario Fiorentino Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il Lazio
Titolare della ricerca: Università degli studi di Roma "Sapienza"
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 27/02/2025

Revisori:

Alberto Coppo 2021