Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PADIGLIONE DI DELIZIA

Scheda Opera

  • Il complesso che ospita il Padiglione
  • La facciata privilegiata che volge verso la campagna intonsa
  • Vista dall'interno del Padiglione
  • Comune: Medesano
  • Località: Varano Marchesi
  • Denominazione: PADIGLIONE DI DELIZIA
  • Indirizzo:
  • Data: 1983 - 1986
  • Tipologia: Padiglioni espositivi
  • Autori principali: Paolo Zermani
Descrizione

Si tratta della trasformazione di un vecchio rustico, un fienile, a servizio d'una antica casa di vacanza: una architettura concepita per guardare il paesaggio, progettata stando sul luogo per intere settimane, osservando il paesaggio cambiare.
Si chiamano occhi, nella pianura Padana, gli spazi contenuti tra un pilastro e l'altro dei portici: "un occhio di portico" è espressione comune.
Ed è bello che si parli di occhi istituendo un iniziale rapporto fra architettura e osservazione. Si è aggiunto un occhio di portico al fienile dismesso preesistente affinché ogni occhio osservasse un diverso punto di vista all'esterno. Nel frontone esterno principale, in direzione della campagna più intonsa, dove la strada si perde in un sentiero rurale di segnatura delle colture, l'occhio diventa boccascena.
In questa facciata privilegiata dell'edificio ci si rivolge verso una sorta di infinito, intaccato solo da un traliccio dell'energia elettrica.
Dall'esterno il boccascena lascia intravedere alcune narrazioni interne che segnano la doppiezza del rapporto tra edificio e paesaggio.
Luigi Ghirri ha compreso il valore di boccascena di questa facciata rivolta verso l'infinito e il valore degli occhi e ne ha fissato lo sguardo.
Le sue immagini parlano certamente più delle mie parole.
Osservando il Padiglione da lontano si può notare che l'architettura nasce da una sorta di metamorfosi del paesaggio naturale o costruito. Il paesaggio mentale è spesso in opposizione/integrazione ad esso, anche nel senso dei rapporti tra pieno e vuoto.
Molto ha aggiunto, in questa direzione interpretativa, Maurizio Negri, che in una sua foto assimila l'opera e un aratro.
Mi è cara questa immagine, dell'aratro che genera nuova vita scavando nella terra, e semplicemente capovolgendola.
In fondo questa è la stessa radicale definizione di novità data dal dizionario Larousse quando parla di rivoluzione: il movimento di un corpo che ritorna nello stesso punto dopo una rotazione di 360 gradi.
(Paolo Zermani)

Info
  • Progetto: 1983 -
  • Esecuzione: - 1986
  • Tipologia Specifica: Fienile
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Fienile
  • Destinazione attuale: Padiglione
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Paolo Zermani Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://accademiasanluca.it/accademici/archivio/zermani SI
  • Strutture: cemento armato e mattoni faccia a vista
  • Materiale di facciata: mattone faccia a vista
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Si chiamano occhi, nella pianura Padana, gli spazi contenuti tra un pilastro e l'altro dei portici: "un occhio di portico" è espressione comune.
Ed è bello che si parli di occhi istituendo un iniziale rapporto fra architettura e osservazione. Si è aggiunto un occhio di portico al fienile dismesso preesistente affinché ogni occhio osservasse un diverso punto di vista all'esterno. Nel frontone esterno principale, in direzione della campagna più intonsa, dove la strada si perde in un sentiero rurale di segnatura delle colture, l'occhio diventa boccascena.
In questa facciata privilegiata dell'edificio ci si rivolge verso una sorta di infinito, intaccato solo da un traliccio dell'energia elettrica.
Dall'esterno il boccascena lascia intravedere alcune narrazioni interne che segnano la doppiezza del rapporto tra edificio e paesaggio.
Luigi Ghirri ha compreso il valore di boccascena di questa facciata rivolta verso l'infinito e il valore degli occhi e ne ha fissato lo sguardo.
Le sue immagini parlano certamente più delle mie parole.
Osservando il Padiglione da lontano si può notare che l'architettura nasce da una sorta di metamorfosi del paesaggio naturale o costruito. Il paesaggio mentale è spesso in opposizione/integrazione ad esso, anche nel senso dei rapporti tra pieno e vuoto.
Molto ha aggiunto, in questa direzione interpretativa, Maurizio Negri, che in una sua foto assimila l'opera e un aratro.
Mi è cara questa immagine, dell'aratro che genera nuova vita scavando nella terra, e semplicemente capovolgendola.
In fondo questa è la stessa radicale definizione di novità data dal dizionario Larousse quando parla di rivoluzione: il movimento di un corpo che ritorna nello stesso punto dopo una rotazione di 360 gradi.
(Paolo Zermani)
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Paolo Zermani (Medesano -Parma- 1958) 
Dal 1990 è professore ordinario di Composizione Architettonica presso la facoltà di Architettura di Firenze. Ha insegnato al Master “Costruzione di chiese” presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e alla Syracuse University di New York e Firenze. È stato direttore esecutivo della rivista internazionale di Architettura "Materia" dal 1999 al 2000.
È fondatore e coordinatore dei Convegni sulla “Identità dell'architettura italiana” e della “Galleria dell'architettura italiana” di Firenze.
Nel 1986 la rivista "Ottagono" gli ha dedicato la copertina del numero monografico sulla nuova architettura italiana. Nel maggio 1991 la rivista giapponese "A+U" (Architecture and Urbanism) ha pubblicato un numero monografico sul suo lavoro. È stato selezionato per il Premio di Architettura Palladio nel 1988 e nel 1989. Nel 2003 ha vinto il Premio Giorgio Vasari per l’architettura. È Accademico di San Luca.
Tra le sue opere e progetti: il Teatrino di Varano (1983-85); il Padiglione di Delizia a Varano (1983-86); la Cappella sul mare a Malta (1989); la Cappella-Monumento sull'ex-muro a Berlino (1990-92); l'Edificio Sacro sul Bastione del Sangallo a Roma (1994); il Cimitero di Sansepolcro (1998); la Chiesa dei Francescani a Perugia (1997-2007); il Cimitero di Sesto Fiorentino (1999-2010); il Municipio di Noceto (1999); la Casa della finestra sulle mura di Firenze (1999-2002); il Museo della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, Arezzo (2000-2010); il Tempio di cremazione di Parma (2006-2009); la Biblioteca dell'area tecnologica per l'Università di Firenze (2006-2009); il Museo storico di San Galgano a Chiusdino, Siena (2010); il restauro e ricostruzione del castello di Novara (2016); la Scuola per l'Europa a Parma (2016); la Chiesa di Gioia Tauro (2008-2017).
È stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni dal 1983 al 2003.
Nello stesso anno la Galleria “lo Spazio” di New York ha organizzato la mostra “Paolo Zermani Architecture in the Italian Landscape”.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

L'opera è stata selezionata per il premio "Andrea Palladio", 1988. Paolo Zermani (Medesano -Parma- 1958) Dal 1990 è professore ordinario di Composizione Architettonica presso la facoltà di Architettura di Firenze. Ha insegnato al Master “Costruzione di chiese” presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e alla Syracuse University di New York e Firenze. È stato direttore esecutivo della rivista internazionale di Architettura "Materia" dal 1999 al 2000. È fondatore e coordinatore dei Convegni sulla “Identità dell'architettura italiana” e della “Galleria dell'architettura italiana” di Firenze. Nel 1986 la rivista "Ottagono" gli ha dedicato la copertina del numero monografico sulla nuova architettura italiana. Nel maggio 1991 la rivista giapponese "A+U" (Architecture and Urbanism) ha pubblicato un numero monografico sul suo lavoro. È stato selezionato per il Premio di Architettura Palladio nel 1988 e nel 1989. Nel 2003 ha vinto il Premio Giorgio Vasari per l’architettura. È Accademico di San Luca. Tra le sue opere e progetti: il Teatrino di Varano (1983-85); il Padiglione di Delizia a Varano (1983-86); la Cappella sul mare a Malta (1989); la Cappella-Monumento sull'ex-muro a Berlino (1990-92); l'Edificio Sacro sul Bastione del Sangallo a Roma (1994); il Cimitero di Sansepolcro (1998); la Chiesa dei Francescani a Perugia (1997-2007); il Cimitero di Sesto Fiorentino (1999-2010); il Municipio di Noceto (1999); la Casa della finestra sulle mura di Firenze (1999-2002); il Museo della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, Arezzo (2000-2010); il Tempio di cremazione di Parma (2006-2009); la Biblioteca dell'area tecnologica per l'Università di Firenze (2006-2009); il Museo storico di San Galgano a Chiusdino, Siena (2010); il restauro e ricostruzione del castello di Novara (2016); la Scuola per l'Europa a Parma (2016); la Chiesa di Gioia Tauro (2008-2017). È stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni dal 1983 al 2003. Nello stesso anno la Galleria “lo Spazio” di New York ha organizzato la mostra “Paolo Zermani Architecture in the Italian Landscape”.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1987 Sulle colline di Parma. Il Padiglione di Delizie Abitare n. 258 238-241 Si
1991 Pavillon of Delight A+U n. 248 84-87 Si
Boschi Antonello 1992 Intervista a Paolo Zermani Parametro n. 191 76-81 Si
Zermani Paolo 1999 Paolo Zermani: Costruzioni e progetti Mondadori Electa Milano 24-27 Si
Rossi Prodi Fabrizio, Collotti Francesco 2003 Paolo Zermani. Architetture 1983-2003 Diabasis Reggio Emilia 38-47 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
2012 AND n. 21 (numero monografico: Paolo Zermani. Disegno e identità) No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Il complesso che ospita il Padiglione Il complesso che ospita il Padiglione Courtesy Studio Zermani Associati
La facciata privilegiata che volge verso la campagna intonsa La facciata privilegiata che volge verso la campagna intonsa Courtesy Studio Zermani Associati
Vista dall'interno del Padiglione Vista dall'interno del Padiglione Courtesy Studio Zermani Associati

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Studio Paolo Zermani Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Paolo Zermani
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/05/2024

Revisori:

Setti Stefano 2021