VIADOTTO DI CORSO FRANCIA
Scheda Opera
- Comune: Roma
- Località:
- Denominazione: VIADOTTO DI CORSO FRANCIA
- Indirizzo: Da ponte Flaminio a viale Pilsudski
- Data: 1958 - 1960
- Tipologia: Infrastrutture
- Autori principali: Pier Luigi Nervi
Descrizione
Il viadotto di corso Francia è l’infrastruttura che collega la testata del Ponte Flaminio a viale Maresciallo Pilsudski. Si tratta di una strada di notevole importanza strategica per l’area settentrionale di Roma, in quanto collega i quartieri Parioli, Flaminio e Pinciano sulla sponda sinistra del Tevere alla zona di Tor di Quinto, alla confluenza delle vie Cassia nuova e Flaminia nuova. Parte integrante dell’asse stradale, che è l'unica arteria urbana della Capitale a superare il fiume mantenendo lo stesso nome su entrambe le sponde, è il Ponte Flaminio, una struttura iniziata nel 1938, interrotta e terminata nel 1951: si tratta del primo ponte monumentale a nord di Roma, a servizio dello storico itinerario della via Flaminia. Il viadotto è realizzato per le Olimpiadi del 1960 dal gruppo di progettisti del Villaggio Olimpico (Adalberto Libera, Luigi Moretti, Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti), affiancati per la parte strutturale da Pier Luigi Nervi. Si tratta dell’ultimo episodio dell'avventura olimpica dell’ingegnere ed anche una delle poche infrastrutture viarie da lui realizzate.
L’infrastruttura si sviluppa per la lunghezza complessiva di circa un chilometro ed è impostata sulla viabilità preesistente, ma ha il compito di sollevare il traffico veloce ad una quota più alta, lasciando libero il collegamento a terra tra le due parti del Villaggio Olimpico, quindi senza interromperne la continuità e rappresentando una delle principali soluzioni per il traffico veicolare di Roma nord. In corrispondenza dell’immissione su viale Maresciallo Pilsudski, sotto Monte Parioli, le carreggiate di cui è composto si biforcano, curvandosi elegantemente, per distribuire il traffico in quattro direzioni differenti.
Questo importante segno, che divide in due il Villaggio Olimpico, diventa parte integrante, con l’intradosso delle sue campate ed i suoi imponenti piloni, della composizione architettonica del quartiere e dei suoi spazi esterni, definendo una lunga passeggiata coperta e attrezzata nelle previsioni iniziali con negozi. Attualmente questo spazio risulta in parte occupato da strutture abusive ed in parte coperto da vegetazione incolta, situazione che non contribuisce alla piena sicurezza della zona. Inoltre, l’aver separato il traffico veicolare da quello pedonale, come teorizzato dal Movimento Moderno, ha dimostrato nei decenni il fallimento di questo tipo di soluzione, sia livello ambientale che sociale. Se il tracciato e l'impostazione generale sono frutto di un lavoro di squadra, la definizione esecutiva della struttura e le soluzioni adottate è certamente frutto dell’ingegno di Nervi. La progettazione e la realizzazione del viadotto vengono affidate alla Società Ingg. Nervi & Bartoli a seguito di una trattativa privata con il Ministero dei Lavori Pubblici, per 1,2 miliardi di lire, in gravissimo ritardo rispetto alla consegna dell’opera, prevista per l’apertura delle Olimpiadi, il 25 agosto 1960. Conclusa la trattativa nel maggio 1959, i primi disegni esecutivi di cantiere sono della fine di giugno dello stesso anno e l’inizio della battitura dei pali di fondazioni avviene i primi di luglio. L’impegno apparentemente impossibile di rendere percorribile il lungo viadotto viene invece rispettato grazie alla grande organizzazione del cantiere basato ancora sul “Sistema Nervi” e la sua sapiente combinazione di elementi prefabbricati e gettati in opera.
Una delle soluzioni statiche che maturano all'interno delle potenzialità del Sistema Nervi è il pilastro a sagoma variabile, utilizzato per la prima volta nella sede dell’UNESCO a Parigi. Questo corpo è formato da una superficie rigata che unisce i punti omologhi della sezione di base con la sommità. In questo caso i pilasti sono definiti da una pianta cruciforme alla base che diventa rettangolare alla sommità, creando nella prospettiva dell’intero corpo un gioco plastico e di luce che supera la sola funzione statica dei pilastri. La scelta formale risponde perfettamente alle esigenze statiche della struttura, inoltre la sua morfologia permette un risultato eccellente con una minor quantità di materiale (è economica e facile da realizzare). I 110 piloni sono stati gettati con le stesse tre casseforme smontabili, formate da tavole maschiettate di 6 cm che vengono progressivamente accorciate alla base per adattarsi alla pendenza del percorso. Si può notare infatti che la pianta cruciforme è molto più evidente alla base primi pilastri da ponte Flaminio e sparisce progressivamente.
Sui 110 pilastri, che hanno un’altezza variabile tra gli 8 metri ed i 3,50 metri di altezza, è posta simmetricamente a sbalzo la mensola che sostiene le travi longitudinali dalla sezione a V, realizzate in ferrocemento, prefabbricate nel cantiere a terra adiacente (4 al giorno) e leggermente precompresse, rara eccezione data l’avversità di Nervi per questa tecnica. Le travi sostengono due ampie sedi stradali strutturalmente indipendenti: esse sono separate tra loro da uno spazio continuo di 5 m di larghezza e interrotto ogni 48 metri da passaggi pedonali su passerelle, che si succedono lungo l’intera corsa del viadotto. Il manto stradale è sostenuto da solette di cemento armato, anch'esse prefabbricate, poggiate sulle travi a V. Ai lati delle carreggiate c’è un piccolo sbalzo in cemento armato che sorregge il camminamento pedonale.
Info
- Progetto: 1958 - 1958
- Esecuzione: 1959 - 1960
- Committente: INCIS - Istituto Nazionale per le Case gli Impiegati Statali, Ministero dei Lavori Pubblici, Comune di Roma, CONI - Comitato Olimpico Nazionale Italiano
- Proprietà: Proprietà pubblica
Autori
- Strutture: cemento armato
- Materiale di facciata: calcestruzzo a faccia vista
- Coperture: piana
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Mediocre
- Stato Coperture: Mediocre
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Cronologia dell'opera: -maggio 1959: commissione -giugno 1959: consegna dei primi progetti -luglio 1959: inizio dei lavori -agosto 1960: inaugurazione Budget dell'opera: 1,2 Mld lire Attualmente i piloni e l'intradosso del viadotto sono in cattive condizioni di manutenzione.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
1960 | Il viadotto di Corso Francia | Casabella n. 246 | 20-25 | Si | ||
Nervi Pier Luigi | 1963 | Nuove strutture | Comunità | Milano | 108-117 | Si |
ANIAI - Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti Italiani | 1965 | Guida dell'architettura contemporanea in Roma | Tekni/con | Roma | Scheda C11 | Si |
Pica Agnoldomenico | 1969 | Pier Luigi Nervi | Editalia | Roma | 36-37; Figure 66-72 | No |
Zevi Bruno | 1971 | , in Cronache di architettura, vol. 4 | Laterza | Roma-Bari | 502-505; Scheda n. 439 | Si |
Desideri Paolo, Nervi Pier Luigi Jr., Positano Giuseppe (a cura di) | 1979 | Pier Luigi Nervi | Zanichelli | Bologna | 98-103 | Si |
1981 | Process Architecture n. 23 | Si | ||||
Rossi Piero Ostilio | 1984 | Roma. Guida all'architettura moderna 1909-1984 (I ed.) | Laterza | Roma-Bari | Scheda n. 125 | Si |
Ciucci Giorgio, De Feo Vittorio | 1985 | Itinerari de L'Espresso. Roma | L'Espresso | Milano | 528; Scheda n. 205 | Si |
De Seta Cesare | 1987 | Architetti italiani del Novecento | Laterza | Roma-Bari | 199 sgg. | No |
De Witt Dennis J., De Witt Elizabeth R. | 1987 | Modern Architecture in Europe since the Industrial Revolution | Weidenfeld and Nicolson | London | 219 | No |
Garofalo Francesco, Veresani Luca (a cura di) | 1989 | Adalberto Libera | Zanichelli | Bologna | 192 | No |
1991 | Promenade architecturale | The Architectural Review n. 1130 | 68-70 | Si | ||
Comune di Roma. Assessorato per gli interventi nel Centro Storico | 1991 | La Capitale a Roma. Città e arredo urbano 1945-1990 | Carte Segrete | Roma | 84 | No |
Rossi Piero Ostilio | 1991 | Roma. Guida all'architettura moderna 1909-1991 (II ed.) | Laterza | Roma-Bari | Scheda n. 120 | Si |
Sgarbi Vittorio | 1991 | Dizionario dei monumenti italiani e dei loro autori. Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri | Bompiani | Milano | 182 | No |
Touring Club Italiano | 1993 | Guida d'Italia. Roma | Touring | Milano | 711 | No |
Sanfilippo Mario | 1994 | La costruzione di una capitale. Roma 1945-1991, vol. 3 | Silvana editoriale | Cinisello Balsamo | 86-92 | No |
1994 | Domus itinerari. Pier Luigi Nervi a Roma | Domus n. 766 | Scheda n. 13 | No | ||
Rossi Piero Ostilio | 2000 | Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2000 (III ed.) | Laterza | Roma-Bari | Scheda n. 120 | Si |
Olmo Carlo | 2001 | Dizionario dell'architettura del XX secolo, vol. 4 | Allemandi | Torino-London | 424 | No |
Remiddi Gaia, Greco Antonella (a cura di) | 2003 | Il moderno attraverso Roma. Guida alle opere romane di Adalberto Libera | Palombi | Roma | Scheda A7 | Si |
Rendina Claudio, Paradisi Donatella | 2004 | Le strade di Roma. Volume secondo E-O | Newton & Compton | Roma | No | |
Iori Tullia, Poretti Sergio | 2007 | Le opere di Pier Luigi Nervi alle Olimpiadi di Roma del 1960 | Rassegna di architettura e urbanistica n. 121-122 | 105-119 | No | |
Muratore Giorgio | 2007 | Roma. Guida all'architettura | L'Erma di Bretschneider | Roma | 28 | Si |
Olmo Carlo (a cura di) | 2010 | Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida | Silvana editoriale | 66-67 | No | |
Rossi Piero Ostilio | 2012 | Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2011 (IV ed.) | Laterza | Roma-Bari | Scheda n. 120 | Si |
Briganti Anna Paola, Mazza Alessandro (a cura di) | 2013 | Roma. Architetture Biografie 1870-1970 | Prospettive | Roma | 293; 308; 366; 374 | No |
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
---|---|---|---|---|
Fondo Pier Luigi Nervi | Pier Luigi Nervi | MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma | Viadotto di Corso Francia, Roma | |
Fondo Pier Luigi Nervi | Pier Luigi Nervi | CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Parma | Viadotto di corso Francia - Roma |
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
---|---|
Dizionario biografico degli Italiani - Pier Luigi Nervi | Visualizza |
Enciclopedia Treccani - Pier Luigi Nervi | Visualizza |
SAN Archivi degli Architetti - Pier Luigi Nervi | Visualizza |
MAXXI Patrimonio - Pier Luigi Nervi | Visualizza |
Enciclopedia Treccani - Adalberto Libera | Visualizza |
MAXXI Patrimonio - Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti | Visualizza |
Dizionario biografico degli Italiani - Vincenzo Monaco | Visualizza |
Dizionario biografico degli Italiani - Ugo Luccichenti | Visualizza |
SAN Archivi degli Architetti - Luigi Moretti | Visualizza |
Dizionario biografico degli Italiani - Luigi Moretti | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il LazioTitolare della ricerca: Università degli studi di Roma "Sapienza"
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi
Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 02/05/2024
Revisori:
Alberto Coppo 2021