AGRITURISMO ZAGARE

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    [informazioni_architettoniche] => L’area di progetto, affacciata a circa 300 metri sul livello del mare, rendeva particolarmente delicato l’inserimento. C’è una piccola zona in piano, sulla quale restano i segni di un’aia circolare probabilmente per la battitura del foraggio a mano, il punto più ventilato per eliminare la pula. Una quercia rappresenta il limite della zona antropizzata. 
Secondo il progetto, l’edificio si sviluppa secondo l’asse nord-sud, con un impianto a croce, in cui la zona giorno punta a nord e la zona notte a est, costruendo una L completata da due muri che formavano la croce e individuavano quattro spazi esterni differenziati. Nella soluzione costruita i bracci abitati sono completamente modificati in tre unità distinte saldate da un portico comune. Gli ultimi due nuclei sono stati realizzati sfruttando l’orografia in sezione, utilizzando il patio della quercia come tetto di una zona abitata posta sul crinale. Il carattere di sistema retto dagli spazi aperti ha consentito di inglobare la terrazza di arrivo come primo luogo comune, dal quale scende una passeggiata tangente alla casa che conduce al portico aperto sul patio e, da qui, al pergolato basso, sul quale si affacciano gli ultimi alloggi realizzati. 
La sequenza e la distinzione degli spazi aperti consente una dilatazione della dimensione minima del costruito entro luoghi controllati dall’architettura, con il risultato di realizzare una coibentazione guidata dai vuoti e una sufficiente disaggregazione dell’affollamento. 
Pensato come edificio agricolo per una grande famiglia è invece stato concluso come struttura abitativa per un agriturismo, con alcune ulteriori varianti funzionali.
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