Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

COMPLESSO RESIDENZIALE CIELOALTO

Scheda Opera

  • Vista generale
  • Schizzo prospettico
  • Planimetria generale della
  • Prospetto della
  • Plastico
  • Schizzo prospettico
  • Studio volumetrico
  • Comune: Valtournenche
  • Località: Breuil-Cervinia
  • Denominazione: COMPLESSO RESIDENZIALE CIELOALTO
  • Indirizzo: Strada Cieloalto N. 16
  • Data: 1965 - 1972
  • Tipologia: Complessi residenziali
  • Autori principali: Francesco Dolza
Descrizione

Già il piano regolatore di Belgioioso-Bottoni, nell’ambito del Piano Olivetti per la Valle d’Aosta, indicava nel 1937 il dosso posto alla sinistra orografica della conca del Breuil come il luogo più indicato per la realizzazione di un grande centro turistico al fine di lasciare liberi i pascoli di fondovalle e per limitare l’impatto visivo dei nuovi insediamenti.
Nato nel pieno dell’era dello ski-total, l’intervento di Dolza, Piramide, Coletti e Megna è costituito da una serie di grandi edifici in cemento a vista che cercano di risolvere il problema della dimensione attraverso il confronto con le forme dei rilievi secondo un processo metaforico tra architettura e montagna tipico, ad esempio, delle visioni romantiche di Ruskin e Viollet-le-Duc.
Si tratta di un gesto progettuale ardito che rifiuta la mimesi e che cerca di stabilire nuovi rapporti con l’ambiente circostante con l’obiettivo finale di arricchirlo, ben distante dalla “cacofonia” dell’edilizia ordinaria «(…) Cieloalto si pone come un degno contrapposto dialettico alla montagna solitaria, dopo tanto balbettare edilizio» (Raineri G., 1977).
Come nelle altre stazioni integrate ideate secondo il modello francese, anche per Cieloalto si mette a punto un’organizzazione spaziale e temporale totalizzante, come in una città in cui tutto è accessibile e strutturato: le abitazioni, i servizi, lo sport, il tempo libero, la vita mondana.
Il progetto nasce per iniziativa della società Sver (Sviluppo edilizia residenziale) costituita ad hoc dalle imprese Dolza e Rosazza che elaborano una proposta per un villaggio turistico autosufficiente già nel 1963. Dopo alcune ipotesi non accettate e diversi sviluppi a livello gestionale (ridefinizione della società e dei programmi), si giunge alla versione finale.
La forma degli edifici richiama dunque la tettonica alpina per via della sinuosità che, a livello planimetrico, asseconda la conformazione del suolo e, in elevazione, la morfologia dei rilievi. Si tratta di grandi volumi multipiano che ospitano al proprio interno appartamenti di diverso taglio e i locali per i servizi.
Il complesso è costituito diverse parti: il blocco alberghiero (realizzato con il primo lotto) formato da un basso corpo centrale su cui si innestano i due volumi multipiano, lo Schuss, a prevalenza residenziale e dalla copertura ondulata, il Circus che presenta una marcata concavità sul fronte a valle e che termina alla base con un lungo fronte destinato ai servizi, ed infine la Grande Orsa costituita da blocchi cilindrici.
Le strutture sono realizzate con setti portanti in cemento armato gettati con sistemi di casseratura prefabbricata, i tamponamenti sono costituiti da pannelli in cemento standardizzati, mentre per le parti protette si è fatto uso del legno.
L’intervento ha avuto una rilevante fortuna critica e ha destato un grande interesse sulla stampa specializzata e non solo, culminato con l’attenzione di Bruno Zevi che accoglie il progetto sulla sua rivista e ne pubblica un articolo su L’Espresso.
In pieno spirito dell’epoca e secondo una consapevole operazione strategica, si cavalca l’immaginario “pop”, tra l’ironico ed il visionario, per tutti quegli aspetti non secondari come l’arredo, la segnaletica interna, la promozione immobiliare, trasfigurando l’idea della vacanza sulla neve in una sorta di rito collettivo.

Info
  • Progetto: 1965 -
  • Esecuzione: - 1972
  • Tipologia Specifica: Complesso residenziale ed aberghiero
  • Committente: Sver (Sviluppo edilizia residenziale)
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Residenza
  • Destinazione attuale: Residenza
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Maria Coletti Progetto architettonico Progetto NO
Francesco Dolza Progetto architettonico Progetto SI
Dolza e Rosazza Impresa esecutrice Esecuzione NO
Mario Megna Progetto architettonico Progetto NO
Renato Piramide Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: Cemento armato
  • Materiale di facciata: Cemento armato a vista
  • Coperture: Lamiera
  • Serramenti: Legno
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Nato nel pieno dell’era dello ski-total, l’intervento di Dolza, Piramide, Coletti e Megna è costituito da una serie di grandi edifici in cemento a vista che cercano di risolvere il problema della dimensione attraverso il confronto con le forme dei rilievi secondo un processo metaforico tra architettura e montagna tipico, ad esempio, delle visioni romantiche di Ruskin e Viollet-le-Duc. 
Si tratta di un gesto progettuale ardito che rifiuta la mimesi e che cerca di stabilire nuovi rapporti con l’ambiente circostante con l’obiettivo finale di arricchirlo, ben distante dalla “cacofonia” dell’edilizia ordinaria «(…) Cieloalto si pone come un degno contrapposto dialettico alla montagna solitaria, dopo tanto balbettare edilizio» (Raineri G., 1977). 
Come nelle altre stazioni integrate ideate secondo il modello francese, anche per Cieloalto si mette a punto un’organizzazione spaziale e temporale totalizzante, come in una città in cui tutto è accessibile e strutturato: le abitazioni, i servizi, lo sport, il tempo libero, la vita mondana.
Il progetto nasce per iniziativa della società Sver (Sviluppo edilizia residenziale) costituita ad hoc dalle imprese Dolza e Rosazza che elaborano una proposta per un villaggio turistico autosufficiente già nel 1963. Dopo alcune ipotesi non accettate e diversi sviluppi a livello gestionale (ridefinizione della società e dei programmi), si giunge alla versione finale. 
La forma degli edifici richiama dunque la tettonica alpina per via della sinuosità che, a livello planimetrico, asseconda la conformazione del suolo e, in elevazione, la morfologia dei rilievi. Si tratta di grandi volumi multipiano che ospitano al proprio interno appartamenti di diverso taglio e i locali per i servizi. 
Il complesso è costituito diverse parti: il blocco alberghiero (realizzato con il primo lotto) formato da un basso corpo centrale su cui si innestano i due volumi multipiano, lo Schuss, a prevalenza residenziale e dalla copertura ondulata, il Circus che presenta una marcata concavità sul fronte a valle e che termina alla base con un lungo fronte destinato ai servizi, ed infine la Grande Orsa costituita da blocchi cilindrici.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo: D.Lgs. 42/2004
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 10
  • Particella: 590,

Note

Area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs. 42/2004.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1973 Holiday Village, Cervinia, Italy The Architectural Review n. 911 39 No
1975 Tutto letto Abitare n.141 80-83 No
Summer R. 1976 Sotto il Cervino Casa oggi n. 28 34-39 No
Zevi Bruno 1977 Un ghiacciolo in forma d’albergo L’Espresso n. 48 129-131 No
Raineri Giorgio 1977 Stazione ski-total «Cielo Alto» a Cervinia Architettura. Cronache e Storia n. 266 422-433 No
1978 Stazione sciistica Cieloalto/Cervinia Domus n. 586 5 No
1978 Complesso Cielo Alto a Cervinia Costruire n. 105 50 No
1979 Il complesso residenziale Cieloalto a Cervinia L’industria Italiana del Cemento n. 9 15 No
Bolzoni Luciano 2001 Architettura moderna nelle Alpi italiane. Dagli anni Sessanta alla fine del XX secolo Priuli & Verlucca Scarmagno (TO) 15 No
Nebbia Giuseppe 2002 Architettura Moderna in Valle d’Aosta. Il secondo Novecento Musumeci Quart (AO) 72-73 No
Gibello Luca, Sudano Paolo Mauro 2002 Francesco Dolza. L’architetto e l’impresa Celid Torino 55-67 No
Montalti E. (a cura di) 2008 Viaggio in Italia. Valle d’Aosta Ottagono n. 215 Milano 142 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista generale Vista generale
Schizzo prospettico Schizzo prospettico
Planimetria generale della Planimetria generale della "Grande Orsa"
Prospetto della Prospetto della "Grande Orsa"
Plastico Plastico
Schizzo prospettico Schizzo prospettico
Studio volumetrico Studio volumetrico

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Regione Autonoma Valle D'Aosta
Titolare della ricerca: Fondazione Courmayeur Mont Blanc
Responsabile scientifico: Roberto Dini, Giuseppe Nebbia


Scheda redatta da Roberto Dini
creata il 31/12/2014
ultima modifica il 26/01/2023

Revisori:

Mezzino Davide 2022