COMPLESSO GESCAL DETTO IL TRENO
Scheda Opera
- Comune: Ferrara
- Denominazione: COMPLESSO GESCAL DETTO IL TRENO
- Indirizzo: Viale Krasnodar
- Data: 1969 - 1973
- Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
- Autori principali: Alfredo Lambertucci
Descrizione
Nel luglio 1969 venne approvato dall’amministrazione comunale di Ferrara il progetto urbanistico e planivolumetrico per la costruzione di un edificio di circa 60.000 mc per 129 alloggi di edilizia popolare situato in viale Krasnodar nella zona Peep di via Bologna rientrante nel programma Gescal n. 1179 e nelle direttive indicate nella Legge 167. Approvati i disegni di progetto degli edifici nell’ottobre 1970, venne rilasciato il permesso di costruzione nel novembre 1970 (n. 9088/4063). I lavori si svolsero tra il febbraio 1971 e l’ottobre 1973 confermando in larga misura l’impostazione di massima ma variando però la soluzione di copertura degli elementi più alti.
Capogruppo dell’equipe di progettazione fu Alfredo Lambertucci coadiuvato da Silvano Casini, Gianpaolo Sarti, Giulio Zappaterra, Onorato Benini, Mario Maia e Gastone Magagnoli. Il programma prevedeva nel dettaglio la realizzazione di 54 alloggi di cinque vani, 70 in duplex di sei vani, 5 in duplex di sette vani corredati ciascuno da un’autorimessa.
Il complesso, composto di due elementi lineari paralleli di tre piani uniti da collegamenti in quota, di forma rettangolare in pianta, è accessibile da nove gallerie che mettono in comunicazione la strada con altrettanti vani scala e un porticato perimetrale; nove sono anche i volumi di ulteriori quattro piani che si innestano sulla sommità dei corpi più bassi. La struttura del complesso viene realizzata in pareti in cemento armato ortogonali alle facciate, quest’ultime realizzate sempre in pareti dello stesso materiale.
Lambertucci imposta il progetto sull’idea di unitarietà. Egli, infatti, afferma: "Il progetto è basto sull’unitarietà dell’intervento: un unico spazio interno, un percorso pedonale pensile a servizio di tutto il complesso, una ripetizione seriale degli edifici, un impianto agevole per l’organizzazione del cantiere, per l’unificazione delle componenti della costruzione realizzate in opera o in officina. Caratteri tesi a realizzare una immagine immediatamente leggibile". Se il principio dell’unitarietà governa il progetto, la disposizione dei volumi evita la monotonia dell’insieme articolando le diverse parti dell’edificio seguendo le funzioni interne.
(Matteo Cassani Simonetti)
Info
- Progetto: 1969 - 1970
- Esecuzione: 1971 - 1973
- Committente: GESCAL (GEStione CAse per i Lavoratori)
- Proprietà: Proprietà pubblico-privata
- Destinazione originaria: Residenza
- Destinazione attuale: Residenza
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Onorato | Benini | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Silvano | Casini | Progetto architettonico | Progetto | NO | ||
Alfredo | Lambertucci | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=131216 | SI |
Gastone | Magagnoli | Progetto Impianti | Progetto | NO | ||
Mario | Maia | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Giuliano | Mezzadri | Consulente | Progetto | NO | ||
Giampaolo | Sarti | Progetto architettonico | Progetto | NO | ||
Giulio | Zappaterra | Progetto architettonico | Progetto | NO |
- Strutture: cemento armato puntiformi e a setti
- Materiale di facciata: cemento armato
- Coperture: piane e a falde
- Serramenti: ferro
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Lambertucci, Alfredo, architetto, (Montecassiano, 1928 - Roma, 1996) Compie gli studi a Roma prima all'Accademia di belle arti e poi presso la facoltà di architettura di Valle Giulia, dove si laurea nel 1953. Svolge alcuni incarichi di assistentato, partecipando attivamente alla sperimentazione per la riforma del corso degli studi in architettura e consegue la libera docenza in elementi di composizione nel 1964, divenendo poi professore incaricato dal 1967 e ordinario dal 1981. Nel 1953 realizza il progetto della chiesa parrocchiale di Consalvi (Macerata), nel 1955 vince con Claudio Dall’Olio il concorso di architettura per il nuovo istituto di farmacologia dell'Università di Roma. In seguito partecipa a vari concorsi di architettura come quelli per il complesso scolastico di Cremona (primo premio, 1955), per il motovelodromo olimpico di Roma (terzo premio, 1955) e per l'inclusione nell'elenco dei progettisti INA Casa, in cui affronta il tema della residenza che diventerà il suo campo di interesse principale nella professione, nella didattica e nella ricerca, in un periodo storico in cui l'emergenza casa era un problema politico e sociale molto sentito dagli architetti più impegnati. Tra le principali opere: il quartiere INA Casa a Rimini (1956 ), la nuova sede della casa editrice Laterza a Bari, (1958), la scuola a Rovigo (1960), l'Unità Residenziale nel quartiere Spinaceto di Roma (1967, in collaborazione), il complesso edilizio misto IACP a Ferrara (1969 - 1973), il quartiere e ISES (Istituto per l'edilizia sociale) di Secondigliano (1965), il quartiere Vigne Nuove a Roma (un impegnativo programma di 524 alloggi nella zona Bufalotta 1972-79), il progetto di ristrutturazione della borgata Primavalle a Roma (1976), nell'ambito della ricerca GESCAL (Gestione case per lavoratori) sull'edilizia residenziale; casa di famiglia a Genzano (1973), case a schiera a Genzano (1980-82) Tra il 1967 e il 1971, realizza il palazzo di Giustizia di Macerata, considerato da Bruno Zevi una delle architetture più rappresentative del XX secolo.; dal 1986 al 1990 cura con lo studio Valle il complesso del campus per la II Università di Roma a Tor Vergata, in un'area esterna al grande raccordo anulare. Alla sua attività di progettista e docente, affianca quella artistica, realizzando una grande quantità di tele astratte. (fonte SIUSA)
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
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Franchetti Vittorio | 1977 | Una "167" a Ferrara. Architetto Alfredo Lambertucci (contributo in periodico) | L’architettura. Cronache e storia n. 264 | 294-303 | Si | |
1979 | A. Lambertucci (capogruppo), S. Casini, G.P. Sarti, G. Zappaterra, G. Mezzadri, O. Benini, M. Maia, G. Maga, G. Magagnoli. Edifici nel PEEP di via Bologna a Ferrara 1970/1973 | Edilizia popolare n. 149 | 14-15 | Si | ||
Rosa Giancarlo (a cura di) | 1983 | Realtà, disegno, forma. Architettura di Alfredo Lambertucci | Kappa | Roma | 72-89 | Si |
Rosa Giancarlo (a cura di) | 1987 | Conversazione con Alfredo Lambertucci | Parametro n. 162 (numero monografico su Alfredo Lambertucci) | 10-43 | No | |
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore (a cura di) | 1988 | Italia. Gli ultimi trent'anni | Zanichelli | Bologna | 261 | Si |
Alfredo Lambertucci (a cura di) | 1993 | Alfredo Lambertucci, progetti e architetture 1953-1993 | Roma | No | ||
Costanzo Michele | 1995 | Alfredo Lambertucci. La strategia del Canto Fermo | Edilizia popolare n. 239 | 12-32 | No | |
Scardino Lucio | 1995 | Itinerari di Ferrara moderna | Alinea Editrice | Firenze | 171-172 | Si |
Scardino Lucio | 2000 | L'architettura ferrarese negli anni 60-70, in Vieri Quilici a Ferrara 1965-72. Abitazione come progetto urbano | Ordine degli Architetti di Ferrara | Ferrara | 38-43 | No |
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) | 2005 | Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento | Clueb | Bologna | No |
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
---|---|---|---|---|
Archivio di Deposito del Comune di Ferrara | Alfredo Lambertucci | Comune di Modena | Progetti: piante, assonometrie, sezioni, prospetti | |
Archivio Alfredo Lambertucci | Alfredo Lambertucci | Archivio privato, Roma | Complesso residenziale IACP, Ferrara, progetto n. 42 |
Allegati
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Dizionario biografico degli Italiani - Alfredo Lambertucci | Visualizza |
Università Sapienza, QUART - Alfredo Lambertucci | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Matteo Cassani Simonetti
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/04/2024
Revisori:
Stefano Setti