Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CAPPELLA NEL BOSCO

Scheda Opera

  • La Cappella vista frontalmente
  • La Cappella vista lateralmente
  • L'ombra della Croce sul muro che si sposta durante il giorno
  • Comune: Medesano
  • Località: Varano Marchesi
  • Denominazione: CAPPELLA NEL BOSCO
  • Indirizzo: Strada Provinciale 64
  • Data: 2012 - 2012
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Eugenio Tessoni, Paolo Zermani
Descrizione

Il progetto realizza un luogo di preghiera intimamente connesso alla realtà paesaggistica esistente nell’area storica collinare interessata dall’itinerario di pellegrinaggio della Strada Romea, ancora segnato dalla duecentesca meridiana in pietra incisa sulla parete dell’antico hospitale di Casa Faggi, sito poco lontano.
Qui, nel 2010, frane e alluvioni hanno determinato la temporanea chiusura dell’antico itinerario e la deviazione del corso d’acqua che lo affianca.
Il percorso a cielo aperto tra la casa di abitazione e il bosco, che si sviluppa per circa trecento metri, è il rivelatore della piccola opera, costruita quale risarcimento simbolico del corpo del paesaggio. Il lungo lembo prospettico costituito dall’appendice del parco, compreso tra il rio a sinistra e il monte a destra, assume come punto di fuoco, in lontananza, il nuovo elemento simbolico costituito dal frammento di muro e dalla croce.
Verso di essi l’abitante o l’ospite si incamminano.
L’intervento è costituito da un setto murario di ml. 9 x 6, cui si appoggia una croce in ferro di altezza analoga, e da una seduta.
In pianta: un punto e due linee.
Il muro è costruito a margine del declivio che, immediatamente, si inerpica a quote sempre maggiori.
La croce è impiantata dalla parte opposta, verso il rio della Moglia e la strada che sale al santuario di S. Lucia e al castello del IX° secolo.
L’edificazione è così composta attraverso elementi diversi, accostati a esaltare il rapporto con l’osservazione della morfologia paesaggistica esistente: chi giunge dalla casa, dal paese o da lontano, transita sotto la croce o vi sosta.
L'evocazione dei due elementi simbolici, il muro e la croce, uniti dallo svolgersi di un percorso, assume carattere rituale.
Il tipo architettonico è il percorso stesso, arricchito da frammenti.
Ogni giorno il sole del mattino illumina la croce in modo diretto, proiettandone gradualmente l’ombra sul muro.
Soltanto quando il sole è più alto, prima di scomparire dietro il monte, l’ombra della croce si dispone sulla terra per un breve intervallo di tempo.
Dal punto di vista materico la costruzione è concepita attraverso una muratura faccia vista in mattoni di tipo antico rosa chiaro, secondo la tradizione costruttiva di quest’area collinare in cui si rinvengono, da secoli, fornaci per la cottura dell’argilla.
La croce è costituita da travi tipo HEA 120 mm. verniciate color ruggine, come l’acqua ferruginosa che scende dal rio della Moglia, alimentata da sorgenti ricche di ferro.
La casa esistente e il suo contesto assumono così valenza di microcosmo aperto alla scoperta, attraverso la croce, della relazione con il rio e il monte, l’acqua e la terra.

(Paolo Zermani)

Info
  • Progetto: 2012 -
  • Esecuzione: - 2012
  • Tipologia Specifica: Cappella
  • Proprietà: Nessuna opzione
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Emanuele Ghisi Collaboratore Progetto NO
Cecilia Marzullo Collaboratore Progetto NO
Roberto Musiari Collaboratore Progetto NO
Eugenio Tessoni Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://studiozermaniassoc.wixsite.com/zermaniassociati/studio SI
Paolo Zermani Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://accademiasanluca.it/accademici/archivio/zermani SI
  • Strutture: cemento armato, mattoni faccia a vista e travi HEA
  • Materiale di facciata: mattone faccia a vista
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Qui, nel 2010, frane e alluvioni hanno determinato la temporanea chiusura dell’antico itinerario e la deviazione del corso d’acqua che lo affianca.
Il percorso a cielo aperto tra la casa di abitazione e il bosco, che si sviluppa per circa trecento metri, è il rivelatore della piccola opera, costruita quale risarcimento simbolico del corpo del paesaggio. Il lungo lembo prospettico costituito dall’appendice del parco, compreso tra il rio a sinistra e il monte a destra, assume come punto di fuoco, in lontananza, il nuovo elemento simbolico costituito dal frammento di muro e dalla croce.
Verso di essi l’abitante o l’ospite si incamminano.
L’intervento è costituito da un setto murario di ml. 9 x 6, cui si appoggia una croce in ferro di altezza analoga, e da una seduta.
In pianta: un punto e due linee.
Il muro è costruito a margine del declivio che, immediatamente, si inerpica a quote sempre maggiori.
La croce è impiantata dalla parte opposta, verso il rio della Moglia e la strada che sale al santuario di S. Lucia e al castello del IX° secolo.
L’edificazione è così composta attraverso elementi diversi, accostati a esaltare il rapporto con l’osservazione della morfologia paesaggistica esistente: chi giunge dalla casa, dal paese o da lontano, transita sotto la croce o vi sosta.
L'evocazione dei due elementi simbolici, il muro e la croce, uniti dallo svolgersi di un percorso, assume carattere rituale.
Il tipo architettonico è il percorso stesso, arricchito da frammenti.
Ogni giorno il sole del mattino illumina la croce in modo diretto, proiettandone gradualmente l’ombra sul muro.
Soltanto quando il sole è più alto, prima di scomparire dietro il monte, l’ombra della croce si dispone sulla terra per un breve intervallo di tempo.
Dal punto di vista materico la costruzione è concepita attraverso una muratura faccia vista in mattoni di tipo antico rosa chiaro, secondo la tradizione costruttiva di quest’area collinare in cui si rinvengono, da secoli, fornaci per la cottura dell’argilla.
La croce è costituita da travi tipo HEA 120 mm. verniciate color ruggine, come l’acqua ferruginosa che scende dal rio della Moglia, alimentata da sorgenti ricche di ferro.
La casa esistente e il suo contesto assumono così valenza di microcosmo aperto alla scoperta, attraverso la croce, della relazione con il rio e il monte, l’acqua e la terra.

(Paolo Zermani)
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Dal 1990 è professore ordinario di Composizione Architettonica presso la facoltà di Architettura di Firenze. Ha insegnato al Master “Costruzione di chiese” presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e alla Syracuse University di New York e Firenze. È stato direttore esecutivo della rivista internazionale di Architettura "Materia" dal 1999 al 2000.
È fondatore e coordinatore dei Convegni sulla “Identità dell'architettura italiana” e della “Galleria dell'architettura italiana” di Firenze.
Nel 1986 la rivista "Ottagono" gli ha dedicato la copertina del numero monografico sulla nuova architettura italiana. Nel maggio 1991 la rivista giapponese "A+U" (Architecture and Urbanism) ha pubblicato un numero monografico sul suo lavoro. È stato selezionato per il Premio di Architettura Palladio nel 1988 e nel 1989. Nel 2003 ha vinto il Premio Giorgio Vasari per l’architettura. È Accademico di San Luca.
Tra le sue opere e progetti: il Teatrino di Varano (1983-85); il Padiglione di Delizia a Varano (1983-86); la Cappella sul mare a Malta (1989); la Cappella-Monumento sull'ex-muro a Berlino (1990-92); l'Edificio Sacro sul Bastione del Sangallo a Roma (1994); il Cimitero di Sansepolcro (1998); la Chiesa dei Francescani a Perugia (1997-2007); il Cimitero di Sesto Fiorentino (1999-2010); il Municipio di Noceto (1999); la Casa della finestra sulle mura di Firenze (1999-2002); il Museo della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, Arezzo (2000-2010); il Tempio di cremazione di Parma (2006-2009); la Biblioteca dell'area tecnologica per l'Università di Firenze (2006-2009); il Museo storico di San Galgano a Chiusdino, Siena (2010); il restauro e ricostruzione del castello di Novara (2016); la Scuola per l'Europa a Parma (2016); la Chiesa di Gioia Tauro (2008-2017).
È stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni dal 1983 al 2003.
Nello stesso anno la Galleria “lo Spazio” di New York ha organizzato la mostra “Paolo Zermani Architecture in the Italian Landscape”.
E' stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni dal 1983 al 2003.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Paolo Zermani (Medesano -Parma- 1958) Dal 1990 è professore ordinario di Composizione Architettonica presso la facoltà di Architettura di Firenze. Ha insegnato al Master “Costruzione di chiese” presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e alla Syracuse University di New York e Firenze. È stato direttore esecutivo della rivista internazionale di Architettura "Materia" dal 1999 al 2000. È fondatore e coordinatore dei Convegni sulla “Identità dell'architettura italiana” e della “Galleria dell'architettura italiana” di Firenze. Nel 1986 la rivista "Ottagono" gli ha dedicato la copertina del numero monografico sulla nuova architettura italiana. Nel maggio 1991 la rivista giapponese "A+U" (Architecture and Urbanism) ha pubblicato un numero monografico sul suo lavoro. È stato selezionato per il Premio di Architettura Palladio nel 1988 e nel 1989. Nel 2003 ha vinto il Premio Giorgio Vasari per l’architettura. È Accademico di San Luca. Tra le sue opere e progetti: il Teatrino di Varano (1983-85); il Padiglione di Delizia a Varano (1983-86); la Cappella sul mare a Malta (1989); la Cappella-Monumento sull'ex-muro a Berlino (1990-92); l'Edificio Sacro sul Bastione del Sangallo a Roma (1994); il Cimitero di Sansepolcro (1998); la Chiesa dei Francescani a Perugia (1997-2007); il Cimitero di Sesto Fiorentino (1999-2010); il Municipio di Noceto (1999); la Casa della finestra sulle mura di Firenze (1999-2002); il Museo della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, Arezzo (2000-2010); il Tempio di cremazione di Parma (2006-2009); la Biblioteca dell'area tecnologica per l'Università di Firenze (2006-2009); il Museo storico di San Galgano a Chiusdino, Siena (2010); il restauro e ricostruzione del castello di Novara (2016); la Scuola per l'Europa a Parma (2016); la Chiesa di Gioia Tauro (2008-2017). È stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni dal 1983 al 2003. Nello stesso anno la Galleria “lo Spazio” di New York ha organizzato la mostra “Paolo Zermani Architecture in the Italian Landscape”. E' stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni dal 1983 al 2003. Nello stesso anno la Galleria “lo Spazio” di New York ha organizzato la mostra “Paolo Zermani Architecture in the Italian Landscape”.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Zermani Paolo 2012 Cappella nel bosco, Varano dei Marchesi, Parma Casabella n. 819 20-22 Si
Zermani Paolo 2012 Cappella nel bosco, Varano (Parma), in AA.VV, Identità dell'architettura italiana 10 Edizioni Diabasis 118-119 Si
Zermani Paolo 2012 Cappella nel bosco Firenze Architettura n. 2 66-73 Si
2012 AND n. 21 (numero monografico: Paolo Zermani. Disegno e identità) No
Jannaccone Maria Teresa 2013 Cappella nel bosco. Paolo Zermani Abitare la terra n. 33-34 30-31 Si
Zermani Paolo 2013 L'unità del tempo architettonico, in M. Fagioli (a cura di) , Figura e paesaggio nell'architettura italiana Aiòn Firenze 16-25 Si
Zermani Paolo 2017 Cappella nel bosco AND n. 31 19-22 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
La Cappella vista frontalmente La Cappella vista frontalmente Courtesy Studio Zermani Associati
La Cappella vista lateralmente La Cappella vista lateralmente Courtesy Studio Zermani Associati
L'ombra della Croce sul muro che si sposta durante il giorno L'ombra della Croce sul muro che si sposta durante il giorno Courtesy Studio Zermani Associati

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Paolo Zermani
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/05/2024

Revisori:

Stefano Setti