SEDE DELL'ENPDEP

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    [informazioni_architettoniche] => Su una pianta di 22 x 21 metri ricalcata sul perimetro di un villino qui precedentemente situato, il volume fuori terra  viene incrementato di 3 piani sistemati in uno scavo di 10 metri sotto il livello stradale. Si tratta di un blocco ipogeo, ma non sotterraneo, perché circondato da una trincea altrettanto profonda che consente l’illuminazione naturale degli ambienti. Al di sopra l’edificio, che si sviluppa per 4 piani di uffici, è sostenuto da un dispositivo costruttivo del tutto inusuale sia per le dimensioni che per il tipo edilizio. Sin dai primi schizzi emerge la possente soluzione strutturale costituita da un telaio portante, che viene volutamente espulsa all'esterno dell'involucro così da lasciare integralmente libere le superfici dei piani. Il fronte è infatti caratterizzato da colonne a sezione ellittica, strombate nella parte terminale. Analogamente nel fronte posteriore  il blocco ascensori è sospinto fuori dal filo di facciata. Qui una rampa elicoidale, che riecheggia il bovindo del precedente edificio, funge da scala di sicurezza. Dal punto di vista funzionale il volume fuori terra rivestito in acciaio e vetro ospita gli uffici, mentre la parte ipogea prevede autorimesse cantine, impianti e archivi, nonché gli ambienti di distribuzione ai collegamenti verticali.  Di notevole pregio la cancellata esterna, opera della scultrice Claire Falkenstein, autrice della recinzione  in ferro di Ca' Venier, Peggy Guggenheim Museum di Venezia.

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