TRAFORO AUTOSTRADALE DEL GRAN SAN BERNARDO
Scheda Opera
- Comune: Saint-Rhémy-en-Bosses
- Denominazione: TRAFORO AUTOSTRADALE DEL GRAN SAN BERNARDO
- Indirizzo:
- Data: 1957 - 1964
- Tipologia: Infrastrutture
- Autori principali: Giorgio Dardanelli
Descrizione
Il progetto del collegamento viario tra l’Italia e la Svizzera prende avvio nel 1957 con la costituzione della Società Italiana Traforo del Gran San Bernardo (S.I.T.R.A.S.B.), a cui partecipa anche la FIAT, con l’approvazione del Ministero dei Lavori pubblici.
L’Italia è incaricata di occuparsi della realizzazione della galleria vera e propria, delle strutture e degli edifici di servizio al traforo. L’operazione è gestita dalla Divisione Costruzioni e Impianti FIAT con il coordinamento dell’ingegnere Giorgio Dardanelli che si occuperà anche della fase esecutiva e della direzione lavori.
Tutta l’opera si configura come una grande strada-edificio che, in circa 6 km di sviluppo e a pendenza pressoché costante, risale il pendio al fine di superare il dislivello che separa la conca di Saint-Rhémy dalla quota di accesso del tunnel nella montagna, poco a valle del colle del Gran San Bernardo. Un coraggioso gesto paesaggistico che intreccia aspetti ingegneristici, topografia ed elementi architettonici.
La strada coperta è caratterizzata da una struttura in portali in cemento armato lasciati a vista, posti a distanza costante al fine di proteggere la carreggiata da neve, valanghe ed eventuali dissesti. Le alterità del suolo sono superate grazie a numerosi viadotti come quello che permette il superamento della valle sopra l’abitato di Cerisey e quello che costituisce la grande rampa che aggira l’abitato di Saint-Rhémy. Questi, grazie alla modularità quasi ossessiva delle pile, sottolineano in modo molto forte la relazione che c’è tra le ragioni dell’infrastruttura, l’acclività e la morfologia della montagna.
Nel punto di accesso al traforo, collocato alla fine del raccordo autostradale, è stata realizzata una grande architettura/infrastruttura che contiene al proprio interno gli spazi di servizio e che collega i lati opposti della valle attraverso un viadotto coperto. Nella parte collocata sul versante in destra orografica è stato realizzato un piazzale di stazionamento su cui si attestano gli uffici doganali, la sala comandi, le strutture per l’accesso e il pronto soccorso. Sul versante opposto sono invece collocati i locali per gli impianti e l’imbocco vero e proprio della galleria.
La progettazione del viadotto di Saint-Rhémy e della strada coperta è di Giorgio Dardanelli mentre lo studio degli edifici di servizio al tunnel (controlli doganali, ecc.) è stato curato da Guido Radic.
Il progetto ricevette il premio In/Arch del 1964.
Info
- Progetto: 1957 - 1957
- Esecuzione: 1958 - 1964
- Tipologia Specifica: Infrastruttura per la mobilità
- Committente: SITRASB
- Proprietà: Proprietà pubblica
- Destinazione originaria: Infrastruttura
- Destinazione attuale: Infrastruttura
Autori
- Strutture: Cemento armato
- Materiale di facciata: Cemento armato a vista
- Coperture: Soletta in cemento armato con impermeabilizzazione
- Serramenti: Metallo
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo: D.Lgs. 42/2004
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs. 42/2004.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Goffi Edoardo, Pezzini Alfredo (a cura di) | 1964 | Il traforo del Gran San Bernardo | SITRASB, F.lli Pozzo Salvati Gros | Torino | 17-19 | No |
1964 | L'Architettura n. 127 | 44-45 | No | |||
Benedetto Pier Paolo, Cagnetta Ben | 1987 | 20 SAV 20 SAV (20 anni Società Autostrade Valdostane), 1967-1987 | SAV | Aosta | No | |
Fragiacomo Giuseppe | 1997 | La Valle d'Aosta paese per paese | Bonechi Editore | Firenze | No | |
Nebbia Giuseppe | 2002 | Architettura Moderna in Valle d’Aosta. Il secondo Novecento | Musumeci | Quart (AO) | 146 | No |
De Rossi Antonio | 2005 | Architettura moderna alpina in Piemonte e Valle d’Aosta | Allemandi | Torino | 60 | No |
Comba Michela (a cura di) | 2011 | Maire Tecnimont. I progetti FIAT Engineering 1931-1979 | Silvana Editoriale | Milano | 156-159 | No |
Barioglio Caterina | 2012 | Guido Radic e la progettazione integrale dalla fabbrica alla città. Storia professionale di un architetto di Fiat Engineering (1952-1983), tesi di laurea, relatori Olmo C., Comba M. | Politecnico di Torino | Torino | No |
Allegati
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Regione Autonoma Valle D'AostaTitolare della ricerca: Fondazione Courmayeur Mont Blanc
Responsabile scientifico: Roberto Dini, Giuseppe Nebbia
Scheda redatta da Roberto Dini
creata il 31/12/2014
ultima modifica il 26/01/2023
Revisori:
Mezzino Davide 2022