Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

TRAFORO AUTOSTRADALE DEL GRAN SAN BERNARDO

Scheda Opera

  • Viadotto di Saint-Rhémy-en-Bosses
  • L’area di sosta e del pedaggio
  • Particolare di un viadotto
  • Viadotto di Saint-Rhémy-en-Bosses
  • Sezione della galleria del tunnel
  • Particolare del viadotto
  • Particolare del viadotto
  • Vista generale
  • Vista generale del complesso di accesso al tunnel
  • Comune: Saint-Rhémy-en-Bosses
  • Denominazione: TRAFORO AUTOSTRADALE DEL GRAN SAN BERNARDO
  • Indirizzo:
  • Data: 1957 - 1964
  • Tipologia: Infrastrutture
  • Autori principali: Giorgio Dardanelli
Descrizione

Il progetto del collegamento viario tra l’Italia e la Svizzera prende avvio nel 1957 con la costituzione della Società Italiana Traforo del Gran San Bernardo (S.I.T.R.A.S.B.), a cui partecipa anche la FIAT, con l’approvazione del Ministero dei Lavori pubblici.
L’Italia è incaricata di occuparsi della realizzazione della galleria vera e propria, delle strutture e degli edifici di servizio al traforo. L’operazione è gestita dalla Divisione Costruzioni e Impianti FIAT con il coordinamento dell’ingegnere Giorgio Dardanelli che si occuperà anche della fase esecutiva e della direzione lavori.
Tutta l’opera si configura come una grande strada-edificio che, in circa 6 km di sviluppo e a pendenza pressoché costante, risale il pendio al fine di superare il dislivello che separa la conca di Saint-Rhémy dalla quota di accesso del tunnel nella montagna, poco a valle del colle del Gran San Bernardo. Un coraggioso gesto paesaggistico che intreccia aspetti ingegneristici, topografia ed elementi architettonici.
La strada coperta è caratterizzata da una struttura in portali in cemento armato lasciati a vista, posti a distanza costante al fine di proteggere la carreggiata da neve, valanghe ed eventuali dissesti. Le alterità del suolo sono superate grazie a numerosi viadotti come quello che permette il superamento della valle sopra l’abitato di Cerisey e quello che costituisce la grande rampa che aggira l’abitato di Saint-Rhémy. Questi, grazie alla modularità quasi ossessiva delle pile, sottolineano in modo molto forte la relazione che c’è tra le ragioni dell’infrastruttura, l’acclività e la morfologia della montagna.

Nel punto di accesso al traforo, collocato alla fine del raccordo autostradale, è stata realizzata una grande architettura/infrastruttura che contiene al proprio interno gli spazi di servizio e che collega i lati opposti della valle attraverso un viadotto coperto. Nella parte collocata sul versante in destra orografica è stato realizzato un piazzale di stazionamento su cui si attestano gli uffici doganali, la sala comandi, le strutture per l’accesso e il pronto soccorso. Sul versante opposto sono invece collocati i locali per gli impianti e l’imbocco vero e proprio della galleria.
La progettazione del viadotto di Saint-Rhémy e della strada coperta è di Giorgio Dardanelli mentre lo studio degli edifici di servizio al tunnel (controlli doganali, ecc.) è stato curato da Guido Radic.
Il progetto ricevette il premio In/Arch del 1964.

Info
  • Progetto: 1957 - 1957
  • Esecuzione: 1958 - 1964
  • Tipologia Specifica: Infrastruttura per la mobilità
  • Committente: SITRASB
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Infrastruttura
  • Destinazione attuale: Infrastruttura
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giorgio Dardanelli Progetto strutturale Progetto SI
Guido Radic Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: Cemento armato
  • Materiale di facciata: Cemento armato a vista
  • Coperture: Soletta in cemento armato con impermeabilizzazione
  • Serramenti: Metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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L’Italia è incaricata di occuparsi della realizzazione della galleria vera e propria, delle strutture e degli edifici di servizio al traforo. L’operazione è gestita dalla Divisione Costruzioni e Impianti FIAT con il coordinamento dell’ingegnere Giorgio Dardanelli che si occuperà anche della fase esecutiva e della direzione lavori. 
Tutta l’opera si configura come una grande strada-edificio che, in circa 6 km di sviluppo e a pendenza pressoché costante, risale il pendio al fine di superare il dislivello che separa la conca di Saint-Rhémy dalla quota di accesso del tunnel nella montagna, poco a valle del colle del Gran San Bernardo. Un coraggioso gesto paesaggistico che intreccia aspetti ingegneristici, topografia ed elementi architettonici.
La strada coperta è caratterizzata da una struttura in portali in cemento armato lasciati a vista, posti a distanza costante al fine di proteggere la carreggiata da neve, valanghe ed eventuali dissesti. Le alterità del suolo sono superate grazie a numerosi viadotti come quello che permette il superamento della valle sopra l’abitato di Cerisey e quello che costituisce la grande rampa che aggira l’abitato di Saint-Rhémy. Questi, grazie alla modularità quasi ossessiva delle pile, sottolineano in modo molto forte la relazione che c’è tra le ragioni dell’infrastruttura, l’acclività e la morfologia della montagna. 

Nel punto di accesso al traforo, collocato alla fine del raccordo autostradale, è stata realizzata una grande architettura/infrastruttura che contiene al proprio interno gli spazi di servizio e che collega i lati opposti della valle attraverso un viadotto coperto. Nella parte collocata sul versante in destra orografica è stato realizzato un piazzale di stazionamento su cui si attestano gli uffici doganali, la sala comandi, le strutture per l’accesso e il pronto soccorso. Sul versante opposto sono invece collocati i locali per gli impianti e l’imbocco vero e proprio della galleria. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo: D.Lgs. 42/2004
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs. 42/2004.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Goffi Edoardo, Pezzini Alfredo (a cura di) 1964 Il traforo del Gran San Bernardo SITRASB, F.lli Pozzo Salvati Gros Torino 17-19 No
1964 L'Architettura n. 127 44-45 No
Benedetto Pier Paolo, Cagnetta Ben 1987 20 SAV 20 SAV (20 anni Società Autostrade Valdostane), 1967-1987 SAV Aosta No
Fragiacomo Giuseppe 1997 La Valle d'Aosta paese per paese Bonechi Editore Firenze No
Nebbia Giuseppe 2002 Architettura Moderna in Valle d’Aosta. Il secondo Novecento Musumeci Quart (AO) 146 No
De Rossi Antonio 2005 Architettura moderna alpina in Piemonte e Valle d’Aosta Allemandi Torino 60 No
Comba Michela (a cura di) 2011 Maire Tecnimont. I progetti FIAT Engineering 1931-1979 Silvana Editoriale Milano 156-159 No
Barioglio Caterina 2012 Guido Radic e la progettazione integrale dalla fabbrica alla città. Storia professionale di un architetto di Fiat Engineering (1952-1983), tesi di laurea, relatori Olmo C., Comba M. Politecnico di Torino Torino No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Viadotto di Saint-Rhémy-en-Bosses Viadotto di Saint-Rhémy-en-Bosses Archivio SITRASB
L’area di sosta e del pedaggio L’area di sosta e del pedaggio Archivio SITRASB
Particolare di un viadotto Particolare di un viadotto
Viadotto di Saint-Rhémy-en-Bosses Viadotto di Saint-Rhémy-en-Bosses
Sezione della galleria del tunnel Sezione della galleria del tunnel
Particolare del viadotto Particolare del viadotto
Particolare del viadotto Particolare del viadotto
Vista generale Vista generale
Vista generale del complesso di accesso al tunnel Vista generale del complesso di accesso al tunnel

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Regione Autonoma Valle D'Aosta
Titolare della ricerca: Fondazione Courmayeur Mont Blanc
Responsabile scientifico: Roberto Dini, Giuseppe Nebbia


Scheda redatta da Roberto Dini
creata il 31/12/2014
ultima modifica il 26/01/2023

Revisori:

Mezzino Davide 2022