Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

NUOVO SANTUARIO DI SAN FRANCESCO DA PAOLA

Scheda Opera

  • Prospetto principale
  • Vista d’insieme ingresso e piazza
  • Navata centrale
  • Scorcio prospettico presbiterio visto dalla navata laterale
  • Vista presbiterio e altare maggiore
  • Particolare loggia balconata interna
  • Vista navata centrale verso l’ingresso
  • Vista coperture lignee voltate
  • Particolare copertura a volte e vetrate policrome
  • Particolare copertura a volte e vetrate policrome
  • Particolare copertura a volte e vetrate policrome
  • Particolare copertura a volte e vetrate policrome
  • Comune: Paola
  • Denominazione: NUOVO SANTUARIO DI SAN FRANCESCO DA PAOLA
  • Indirizzo: Via San Francesco di Paola
  • Data: 1997 - 2000
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Sandro Benedetti, Simona Benedetti
Descrizione

La nuova grande chiesa da alcuni anni affianca la basilica tardo-quattrocentesca.
Realizzata su progetto dell'architetto Sandro Benedetti (con la collaborazione di Simona Benedetti e di un piccolo manipolo di artisti con i quali egli ha stabilito nel tempo una singolare sintonia), rappresenta la "continuità" di vita del celebre santuario.
Il progettista ha cercato di rappresentare i valori spirituali dell'ordine francescano e del suo fondatore, scegliendo una volumetria piuttosto contenuta in altezza a favore di una espansione orizzontale quanto più possibile ampia per accogliere un elevatissimo numero di pellegrini che giungono al santuario in varie ricorrenze.
L'edificio è stato allocato in un sito complanare alle costruzioni precedenti in modo da affiancare l'antica chiesa tardo-gotica. Questa soluzione ha reso necessario un forte intervento di sbancamento del fianco della collina adiacente per recuperare una superficie sufficiente, protetta da strutture di sostegno del ripido taglio della collina stessa.
Come l'antica basilica, anche la nuova può contare su di un ampio e profondo sagrato, anche se le direttrici di impianto delle due basiliche hanno un orientamento diverso, benché siano profondamente integrate ed alcune preesistenze (ad esempio la cappella della "cucchiarella") siano contigue alla nuova basilica.
Tale dislocazione risolve le esigenze di fruizione e garantisce immediata e stretta contiguità con la "cittadella" francescana. La risoluzione plano-volumetrica della nuova basilica asseconda il suo inserimento nel paesaggio naturale e fra le preesistenze architettoniche, mostrando al primo impatto il prospetto più breve dove si apre un ampio portale dal profilo archiacuto che richiama gli stilemi della chiesa quattrocentesca ed il tiburio con le sue tre "vele".
La pianta stretta ed allungata alle estremità, che si allarga sull'asse trasversale richiama la forma di un ventaglio.
Nel prospetto principale si proietta – arretrato ma ben percepibile – il tiburio-torre di luce posto in corrispondenza dell'altare, che risulta essere in planimetria il perno compositivo dell'intero edificio chiesastico; la planimetria della chiesa, come accennato, allude alla forma di una nave poiché si allarga al centro e si restringe alle estremità.
Nel punto di massima espansione trasversale è posto il presbiterio, con l'altare ed il retrostante coro; intorno si dispongono a ventaglio gli spazi aperti che accolgono i fedeli; su di esso piove la luce proveniente dalle tre vele del tiburio; nella parte perimetrale di questo insolito spazio-navata/aula si svolge un matroneo.
L'area presbiteriale è individuata sull'asse trasversale di simmetria ed è sovrastata dal tiburio triangolare perno dell'intero spazio ecclesiale che accende di luce e di colore l'area sottostante; essa continua idealmente oltre la superficie del pavimento nel piano interrato (Auditorium, Museo, spazi di socializzazione, etc.).
Il ritmo dei pilastri scandisce lo spazio e si assiste ad un continuo rimando fra la dimensione longitudinale planimetrica – amplificata dall'aumentata superficie orizzontale ottenuta con il matroneo – ed il verticalismo introdotto dal tiburio.
Le coperture in legno lamellare sono costituite da campate di crociere di larghezza variabile e fanno esplicito riferimento simbolico allo scafo di una nave; in realtà la loro adozione si deve quasi certamente alle caratteristiche di leggerezza (in termini di peso specifico) e di flessibilità del materiale.
La definizione materica del nuovo edificio è affidata a materiali e tecnologie peculiari del nostro tempo: calcestruzzo armato antisismico per le strutture portanti, legno lamellare per le crociere di copertura e per il tiburio, rivestimenti in blocchi litici a vista per le pareti che alludono a murature tardomedievali.
Fulcro dell'intero spazio è il presbiterio: in esso vi è la parete absidale, schiacciata, che accoglie i tre grandi pannelli a mosaico; essa è vivamente illuminata dal tiburio, le cui vetrate contengono storie che entrano in relazione con quelle a mosaico (la Storia di Gesù); entrambe entrano in stretto dialogo con la spazialità dinamica della grande aula e tracciano un unitario racconto liturgico-devozionale che si appoggia alle figurazioni dei racconti evangelici ma fa leva soprattutto sulla sinfonia di colori e luce.
Nel breve prospetto principale si apre un ampio portale dal profilo archiacuto a più rincassi, che allude all’impronta tardo-gotica dell'antico santuario.

Info
  • Progetto: 1997 - 1997
  • Esecuzione: 2000 - 2000
  • Committente: Ordine dei Minimi
  • Proprietà: Proprietà Ente religioso
  • Destinazione originaria: Edificio di culto
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Sandro Benedetti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=102511 SI
Simona Benedetti Progetto architettonico Progetto SI
Roberto Mastromattei Progetto urbano Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: intonaco; metallo
  • Coperture: a falde
  • Serramenti: vetro; metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Il progettista ha cercato di rappresentare i valori spirituali dell'ordine francescano e del suo fondatore, scegliendo una volumetria piuttosto contenuta in altezza a favore di una espansione orizzontale quanto più possibile ampia per accogliere un elevatissimo numero di pellegrini che giungono al santuario in  varie ricorrenze.
L'edificio è stato allocato in un sito complanare alle costruzioni precedenti in modo da affiancare l'antica chiesa tardo-gotica. Questa soluzione ha reso necessario un forte intervento di sbancamento del fianco della collina adiacente per recuperare una superficie sufficiente, protetta da strutture di sostegno del ripido taglio della collina stessa. 
Come l'antica basilica, anche la nuova può contare su di un ampio e profondo sagrato, anche se le direttrici di impianto delle due basiliche hanno un orientamento diverso, benché siano profondamente integrate ed alcune preesistenze (ad esempio la cappella della "cucchiarella") siano contigue alla nuova basilica.
Tale dislocazione risolve le esigenze di fruizione e garantisce immediata e stretta contiguità con la "cittadella" francescana. La risoluzione plano-volumetrica della nuova basilica asseconda il suo inserimento nel paesaggio naturale e fra le preesistenze architettoniche, mostrando al primo impatto il prospetto più breve dove si apre un ampio portale dal profilo archiacuto che richiama gli stilemi della chiesa quattrocentesca ed il tiburio con le sue tre "vele". 
La pianta stretta ed allungata alle estremità, che si allarga sull'asse trasversale richiama la forma di un ventaglio. 
Nel prospetto principale si proietta – arretrato ma ben percepibile – il tiburio-torre di luce  posto in corrispondenza dell'altare, che risulta essere in planimetria il perno compositivo dell'intero edificio chiesastico; la planimetria della chiesa, come accennato, allude alla forma di una nave poiché si allarga al centro e si restringe alle estremità. 
Nel punto di massima espansione trasversale è posto il presbiterio, con l'altare ed il retrostante coro; intorno si dispongono a ventaglio  gli spazi aperti che accolgono i fedeli; su di esso piove la luce proveniente dalle tre vele del tiburio; nella parte perimetrale di questo insolito spazio-navata/aula si svolge un matroneo. 
L'area presbiteriale è individuata sull'asse trasversale di simmetria ed è sovrastata dal tiburio triangolare perno dell'intero spazio ecclesiale che accende di luce e di colore l'area sottostante; essa continua idealmente oltre la superficie del pavimento nel piano interrato (Auditorium, Museo, spazi di socializzazione, etc.).
Il ritmo dei pilastri scandisce lo spazio e si assiste ad un continuo rimando fra la dimensione longitudinale planimetrica – amplificata dall'aumentata superficie orizzontale ottenuta con il matroneo – ed il verticalismo introdotto dal tiburio.
Le coperture in legno lamellare sono costituite da campate di crociere di larghezza variabile e fanno esplicito riferimento simbolico allo scafo di una nave; in realtà la loro adozione si deve quasi certamente alle caratteristiche di leggerezza (in termini di peso specifico) e di flessibilità del materiale. 
La definizione materica del nuovo edificio è affidata a materiali e tecnologie peculiari del nostro tempo: calcestruzzo armato antisismico per le strutture portanti, legno lamellare per le crociere di copertura e per il tiburio, rivestimenti in blocchi litici a vista per le pareti che alludono a murature tardomedievali.
Fulcro dell'intero spazio è il presbiterio: in esso vi è la parete absidale, schiacciata, che accoglie  i tre grandi pannelli a mosaico; essa è vivamente illuminata dal tiburio, le cui vetrate contengono storie che entrano in relazione con quelle a mosaico (la Storia di Gesù); entrambe entrano in stretto dialogo con la spazialità dinamica della grande aula e tracciano un unitario racconto liturgico-devozionale che si appoggia alle figurazioni dei racconti evangelici ma fa leva soprattutto sulla sinfonia di colori e luce.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 11
  • Particella: 153
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Vele del Tiburio Vetrata Storie di Gesù Giovanni Hajnal Vetro Mediocre
Pilastro centrale del portale d’ingresso Scultura San Francesco da Paola Paolo Borghi Marmo Mediocre
Pilastro del presbiterio Scultura L’ultima cena Paolo Borghi Marmo Mediocre
Battenti della porta d’ingresso Scultura Il fuoco e l’acqua Paolo Borghi Legno Mediocre
Presbiterio Scultura Altare in argento, oro e smalti Manuel Seco Velasco Mediocre


Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Benedetti Sandro 2001 Il Santuario di San Francesco da Paola in Calabria Chiesa Oggi n. 48 Milano 30-39 Si
Amato Pietro (a cura di) 2002 Il nuovo Santuario di San Francesco di Paola. Architettura e committenza Edizioni Santuario-Basilica di S. Francesco di Paola Paola Si
Paolino Francesca 2002 "La chiesa e il convento dei Francescani Minimi di Paola: Storia e architettura dal XV al XX secolo", in Caperna Maurizio, Spagnesi Gianfranco "Architettura: processualità e trasformazione, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Roma, Castel Sant'Angelo 24-27 novembre 1999" Bonsignori Roma 377-384 Si
Apa Mariano (a cura di) 2005 La nuova basilica di San Francesco di Paola. Sandro Benedetti e la Ratio Imaginis Gangemi Roma Si
Martorano Francesca 2020 L'Architettura in Calabria dal 1945 ad oggi Iiriti Reggio Calabria 258-261 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Prospetto principale Prospetto principale F. Marino - 2017
Vista d’insieme ingresso e piazza Vista d’insieme ingresso e piazza F. Marino - 2017
Navata centrale Navata centrale F. Marino - 2017
Scorcio prospettico presbiterio visto dalla navata laterale Scorcio prospettico presbiterio visto dalla navata laterale F. Marino - 2017
Vista presbiterio e altare maggiore Vista presbiterio e altare maggiore F. Marino - 2017
Particolare loggia balconata interna Particolare loggia balconata interna F. Marino - 2017
Vista navata centrale verso l’ingresso Vista navata centrale verso l’ingresso F. Marino - 2017
Vista coperture lignee voltate Vista coperture lignee voltate F. Marino - 2017
Particolare copertura a volte e vetrate policrome Particolare copertura a volte e vetrate policrome F. Marino - 2017
Particolare copertura a volte e vetrate policrome Particolare copertura a volte e vetrate policrome F. Marino - 2017
Particolare copertura a volte e vetrate policrome Particolare copertura a volte e vetrate policrome F. Marino - 2017
Particolare copertura a volte e vetrate policrome Particolare copertura a volte e vetrate policrome F. Marino - 2017

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato regionale per la Calabria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Mediterranea di Reggio Calabria - Dipartimento PAU
Responsabile scientifico: Francesca Martorano


Scheda redatta da Ferdinando Marino
creata il 31/12/2006
ultima modifica il 13/03/2024

Revisori:

Battaglia Laura 2022