Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

MUNICIPIO DI NOCETO

Scheda Opera

  • Il fronte laterale con le
  • Vista dalla strada principale
  • L'occhio sul paesaggio alla sommità dello scalone centrale
  • Comune: Noceto
  • Denominazione: MUNICIPIO DI NOCETO
  • Indirizzo: Piazzale Adami R. N. 1
  • Data: 1998 - 1999
  • Tipologia: Municipi
  • Autori principali: Paolo Zermani
Descrizione

Dal punto di vista dell'intervento ambientale e dell'immagine architettonica il nuovo Municipio si presenta attraverso le figure ideali della strada, della piazza, della casa, riconoscibili nel grande elemento distributivo centrale costituito nei corridoi e dallo scalone, nella sala consiliare e nella sala assembleare poste nel punto di arrivo di quel percorso centrale, negli uffici modularmente disposti sui due lati del percorso stesso.
L'edificio è così, esso stesso, un "paese".
Planimetricamente disposto di scorcio rispetto alla via Pelacani, con l'ingresso principale rivolto verso il centro storico, l'edificio di progetto viene colto dalla strada principale attraverso la più felice condizione prospettica, data dall'ingresso di testata e dalle casette che digradano progressivamente.
II carattere rappresentativo del Municipio è accentuato nel suo apparire nella zona d'ingresso ove, oltre la accessibilità ai due grandi corridoi di distribuzione nella spina centrale, si trova lo "scalone" a vista che conduce alla sala di rappresentanza e assembleare posta al secondo piano sopra la sala consiliare. L'edificio è concepito attraverso un concetto di impaginazione modulare tesa a ottenere la migliore razionalizzazione delle tecniche costruttive e una flessibilità eventuale degli spazi. I caratteri distributivi interni rispondono così a un criterio di razionalità dell'edificio tipico per uffici che riservi però una condizione di serenità e di particolarità ai singoli spazi di lavoro. Tutti gli uffici affacciano nella strada costituita dal corridoi interni che, come una spina centrale nevralgica, governa il funzionamento dell'organismo distributivo.
Al piano secondo è collocata la sala di rappresentanza per funzioni assembleari, di analoga dimensione alla sala del Consiglio posta al piano primo, accessibile autonomamente dallo scalone.
La salita centrale che conduce alla sala civica dell'ultimo piano annuncia, fin dal primo gradino, il fuoco prospettico costituito da una finestra centrale della sala.
Quando dalla scala si sale l'ultimo gradino di accesso al pianerottolo superiore, allora e solo allora, si inquadra il permanere, verso la Via Emilia, di un frammento di paesaggio agrario superstite, costituito da una tenuta agricola porticata, prototipo dell'insediamento padano tradizionale e cardine di un ordine ripetuto e preciso.
La scala, corpo vuoto e animato nel corpo pieno e duro dell'edificio, come scavata al suo interno, porta dentro l'edificio l'ordine, forse ormai anacronistico, attraverso cui la città si è formata nel tempo, quasi a conservarne la matrice, nell'attesa di poterla trasmettere.
Il paesaggio di Noceto, fino alla prima metà del Novecento, era rigorosamente segnato da questo ordine, altrimenti rafforzato, come in tutto l'antico Ducato di Parma e Piacenza, dalle piantate di gelsi volute nella seconda metà del XVIII secolo dal Ministro borbonico Du Tillot, per alimentare la coltura del baco da seta.
Queste matrici si erano adattate ai segni precedenti della “centuriatio” romana dovuta alla colonizzazione dell'Agro Padano, di cui la Via Emilia è il decumano fondamentale.
L'orientamento rispetto all'ordine esistente vede il Municipio inclinato di trenta gradi, a seguire l'andamento dell'ansa del torrente vicino e a tenere insieme il rapporto tra la vista del paese e la vista della campagna.

(Paolo Zermani)

Info
  • Progetto: 1998 -
  • Esecuzione: - 1999
  • Tipologia Specifica: Municipio
  • Proprietà: proprietà Ente pubblico territoriale
  • Destinazione originaria: Edificio per uffici (Municipio)
  • Destinazione attuale: Edificio per uffici (Municipio)
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Eva Grosso Collaboratore Progetto NO
Giovanna Maini Collaboratore Progetto NO
Tomohiro Takao Collaboratore Progetto NO
Paolo Zermani Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://accademiasanluca.it/accademici/archivio/zermani SI
  • Strutture: cemento armato e mattoni faccia a vista
  • Materiale di facciata: mattone faccia a vista
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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L'edificio è così, esso stesso, un "paese".
Planimetricamente disposto di scorcio rispetto alla via Pelacani, con l'ingresso principale rivolto verso il centro storico, l'edificio di progetto viene colto dalla strada principale attraverso la più felice condizione prospettica, data dall'ingresso di testata e dalle casette che digradano progressivamente.
II carattere rappresentativo del Municipio è accentuato nel suo apparire nella zona d'ingresso ove, oltre la accessibilità ai due grandi corridoi di distribuzione nella spina centrale, si trova lo "scalone" a vista che conduce alla sala di rappresentanza e assembleare posta al secondo piano sopra la sala consiliare. L'edificio è concepito attraverso un concetto di impaginazione modulare tesa a ottenere la migliore razionalizzazione delle tecniche costruttive e una flessibilità eventuale degli spazi. I caratteri distributivi interni rispondono così a un criterio di razionalità dell'edificio tipico per uffici che riservi però una condizione di serenità e di particolarità ai singoli spazi di lavoro. Tutti gli uffici affacciano nella strada costituita dal corridoi interni che, come una spina centrale nevralgica, governa il funzionamento dell'organismo distributivo.
Al piano secondo è collocata la sala di rappresentanza per funzioni assembleari, di analoga dimensione alla sala del Consiglio posta al piano primo, accessibile autonomamente dallo scalone.
La salita centrale che conduce alla sala civica dell'ultimo piano annuncia, fin dal primo gradino, il fuoco prospettico costituito da una finestra centrale della sala.
Quando dalla scala si sale l'ultimo gradino di accesso al pianerottolo superiore, allora e solo allora, si inquadra il permanere, verso la Via Emilia, di un frammento di paesaggio agrario superstite, costituito da una tenuta agricola porticata, prototipo dell'insediamento padano tradizionale e cardine di un ordine ripetuto e preciso.
La scala, corpo vuoto e animato nel corpo pieno e duro dell'edificio, come scavata al suo interno, porta dentro l'edificio l'ordine, forse ormai anacronistico, attraverso cui la città si è formata nel tempo, quasi a conservarne la matrice, nell'attesa di poterla trasmettere.
Il paesaggio di Noceto, fino alla prima metà del Novecento, era rigorosamente segnato da questo ordine, altrimenti rafforzato, come in tutto l'antico Ducato di Parma e Piacenza, dalle piantate di gelsi volute nella seconda metà del XVIII secolo dal Ministro borbonico Du Tillot, per alimentare la coltura del baco da seta.
Queste matrici si erano adattate ai segni precedenti della “centuriatio” romana dovuta alla colonizzazione dell'Agro Padano, di cui la Via Emilia è il decumano fondamentale.
L'orientamento rispetto all'ordine esistente vede il Municipio inclinato di trenta gradi, a seguire l'andamento dell'ansa del torrente vicino e a tenere insieme il rapporto tra la vista del paese e la vista della campagna.

(Paolo Zermani)
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Dal 1990 è professore ordinario di Composizione Architettonica presso la facoltà di Architettura di Firenze. Ha insegnato al Master “Costruzione di chiese” presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e alla Syracuse University di New York e Firenze. È stato direttore esecutivo della rivista internazionale di Architettura "Materia" dal 1999 al 2000.
È fondatore e coordinatore dei Convegni sulla “Identità dell'architettura italiana” e della “Galleria dell'architettura italiana” di Firenze.
Nel 1986 la rivista "Ottagono" gli ha dedicato la copertina del numero monografico sulla nuova architettura italiana. Nel maggio 1991 la rivista giapponese "A+U" (Architecture and Urbanism) ha pubblicato un numero monografico sul suo lavoro. È stato selezionato per il Premio di Architettura Palladio nel 1988 e nel 1989. Nel 2003 ha vinto il Premio Giorgio Vasari per l’architettura. È Accademico di San Luca.
Tra le sue opere e progetti: il Teatrino di Varano (1983-85); il Padiglione di Delizia a Varano (1983-86); la Cappella sul mare a Malta (1989); la Cappella-Monumento sull'ex-muro a Berlino (1990-92); l'Edificio Sacro sul Bastione del Sangallo a Roma (1994); il Cimitero di Sansepolcro (1998); la Chiesa dei Francescani a Perugia (1997-2007); il Cimitero di Sesto Fiorentino (1999-2010); il Municipio di Noceto (1999); la Casa della finestra sulle mura di Firenze (1999-2002); il Museo della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, Arezzo (2000-2010); il Tempio di cremazione di Parma (2006-2009); la Biblioteca dell'area tecnologica per l'Università di Firenze (2006-2009); il Museo storico di San Galgano a Chiusdino, Siena (2010); il restauro e ricostruzione del castello di Novara (2016); la Scuola per l'Europa a Parma (2016); la Chiesa di Gioia Tauro (2008-2017).
È stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni dal 1983 al 2003.
Nello stesso anno la Galleria “lo Spazio” di New York ha organizzato la mostra “Paolo Zermani Architecture in the Italian Landscape”.

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 25
  • Particella: 1359

Note

Paolo Zermani (Medesano -Parma- 1958) Dal 1990 è professore ordinario di Composizione Architettonica presso la facoltà di Architettura di Firenze. Ha insegnato al Master “Costruzione di chiese” presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e alla Syracuse University di New York e Firenze. È stato direttore esecutivo della rivista internazionale di Architettura "Materia" dal 1999 al 2000. È fondatore e coordinatore dei Convegni sulla “Identità dell'architettura italiana” e della “Galleria dell'architettura italiana” di Firenze. Nel 1986 la rivista "Ottagono" gli ha dedicato la copertina del numero monografico sulla nuova architettura italiana. Nel maggio 1991 la rivista giapponese "A+U" (Architecture and Urbanism) ha pubblicato un numero monografico sul suo lavoro. È stato selezionato per il Premio di Architettura Palladio nel 1988 e nel 1989. Nel 2003 ha vinto il Premio Giorgio Vasari per l’architettura. È Accademico di San Luca. Tra le sue opere e progetti: il Teatrino di Varano (1983-85); il Padiglione di Delizia a Varano (1983-86); la Cappella sul mare a Malta (1989); la Cappella-Monumento sull'ex-muro a Berlino (1990-92); l'Edificio Sacro sul Bastione del Sangallo a Roma (1994); il Cimitero di Sansepolcro (1998); la Chiesa dei Francescani a Perugia (1997-2007); il Cimitero di Sesto Fiorentino (1999-2010); il Municipio di Noceto (1999); la Casa della finestra sulle mura di Firenze (1999-2002); il Museo della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, Arezzo (2000-2010); il Tempio di cremazione di Parma (2006-2009); la Biblioteca dell'area tecnologica per l'Università di Firenze (2006-2009); il Museo storico di San Galgano a Chiusdino, Siena (2010); il restauro e ricostruzione del castello di Novara (2016); la Scuola per l'Europa a Parma (2016); la Chiesa di Gioia Tauro (2008-2017). È stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni dal 1983 al 2003. Nello stesso anno la Galleria “lo Spazio” di New York ha organizzato la mostra “Paolo Zermani Architecture in the Italian Landscape”.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Zermani Paolo 1999 Paolo Zermani: Costruzioni e progetti Mondadori Electa Milano 136-139 Si
Zermani Paolo 2004 Municipio di Noceto Costruire in laterizio n. 100 112-113 Si
Zermani Paolo 2004 Il paesaggio dell'architettura Ri-vista. Ricerche per la progettazione del paesaggio n. 1 14-24 No
Lecis Marco 2005 Paolo Zermani. La citta' visibile. Municipio di Noceto, Parma AION n. 9 88-99 No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Zermani Paolo 2007 Sulla natura dei monumenti padani. Il Municipio di Noceto Parametro n. 270-271 152-155 Si
Zermani Paolo 2012 Municipio di Noceto, Parma AND n. 21 (numero monografico: Paolo Zermani. Disegno e identità) 56-65 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Il fronte laterale con le Il fronte laterale con le "casette" che si innestano sul corpo centrale Foto Mauro Davoli. Courtesy Studio di Architettura Zermani
Vista dalla strada principale Vista dalla strada principale Foto Mauro Davoli. Courtesy Studio di Architettura Zermani
L'occhio sul paesaggio alla sommità dello scalone centrale L'occhio sul paesaggio alla sommità dello scalone centrale Foto Mauro Davoli. Courtesy Studio di Architettura Zermani

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/05/2024

Revisori:

Stefano Setti