CHIESA DELLA BEATA VERGINE DELLA CONSOLATA
Scheda Opera
- Comune: Sassuolo
- Località: Ponte Nuovo
- Denominazione: CHIESA DELLA BEATA VERGINE DELLA CONSOLATA
- Indirizzo: Via SS. Consolata N.105
- Data: 1976 -
- Tipologia: Edifici per il culto
- Autori principali: Enea Manfredini
Descrizione
In questo edificio Manfredini, rispetto ad altri analoghi in cui fa prevalere un’idea di costruzione tradizionale e regionale come elemento identificativo del luogo sacro, mescola il rigore della costruzione e della composizione con l’immagine offerta da un trattamento sobrio che mescola all’estrema semplicità compositiva un certo grado di astrazione figurative.
La chiesa è articolata su una pianta impostata su un quadrato, che trova variazioni in alcuni punti. La bussola di ingresso infatti genera un piccolo volume addossato al principale che presenta, come ulteriore elemento di scomposizione della pianta regolare, delle sottrazioni di parti, sempre di forma quadrata, in corrispondenza delle estremità della diagonale nord-sud. Esse producono un vuoto d’ombra che protegge i due ingressi e che contrasta nettamente con la planarità delle superficie delle pareti.
Queste sono nella parte bassa trattate a cemento lasciato al grezzo, mentre la parte superiore è interamente vetrata. La chiesa si presenta in tal modo racchiusa da un muro di cinta cieco nella parte bassa, mentre quella superiore si smaterializza simbolicamente.
Questo rapporto tra trasparenza ed opacità, continua in corrispondenza del fonte battesimale, la cui parete di fondo è interamente vetrata e mostra all’esterno le presenze simboliche del salice e della fonte, racchiuse nuovamente da un muro a delimitare idealmente lo spazio sacro intimo e racchiuso, rispetto a quello profano, esterno.
La copertura, tutta realizzata in opera, è sostenuta da quattro pilastri circolari di 65 cm di diametro che sostengono un’orditura di travi ortogonali in cemento armato, tamponata con mensole nervate anch’esse in cemento, leggermente curvilinee all’intradosso e completate all’estradosso di un getto di 12 cm.
Il tetto, forato dal centro da un’apertura quadrata coperta da un cupolino, si presenta pertanto come una struttura indipendente, fatto accentuato dalla parete finestrata che ne mostra l’autonomia strutturale e formale. Al di sotto di essa la distribuzione e la circolazione all’interno della chiesa si organizza liberamente rispetto ai vincoli della struttura puntiforme.
(Matteo Sintini)
Info
- Progetto: 1976 -
- Esecuzione: 1978 -
- Tipologia Specifica: Chiesa
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: chiesa
- Destinazione attuale: chiesa
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Enea | Manfredini | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=263820&force=1 | SI |
- Strutture: cemento armato
- Materiale di facciata: cemento a vista e vetro
- Coperture: piana in cemento armato
- Serramenti: metallici
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 40
- Particella: 93
Note
Enea Manfredini (Reggio Emilia, 1916-2008) Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1940 dove, fino al 1951, svolge attività didattica nei corso di Caratteri distributivi degli edifici, Tecnologia dei materiali e Tecnica delle costruzioni. Ancora studente entra in contatto con il gruppo di architetti riunito intorno a Giuseppe Pagano, tra cui Franco Albini, Piero Bottoni, Ignazio Gardella ed Ernesto Nathan Rogers; proprio Pagano pubblica su “Casabella” diversi suoi progetti giovanili. Nello stesso clima matura nel 1949 l’adesione al Movimento di Studi per l’Architettura (MSA). Diploma d’onore della IX Triennale di Milano nel 1951. Accademico pontificio dei virtuosi al Pantheon dal 1961. In-Arch Domosic 1963 con Franco Albini e Franca Helg per l’urbanizzazione di Habana del Este a Cuba. È presente in Triennali e Biennali, partecipa a mostre di architettura in Italia e all’estero. Fa parte di commissioni giudicatrici di concorsi nazionali d’architettura e partecipa a congressi e concorsi d’architettura e urbanistica. È affiancato, nel lavoro di studio, dai figli Alberto Manfredini, dal 1977, e Giovanni Manfredini, dal 1982. Primo premio regionale In-Arch per l’Emilia Romagna nel 1990.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
1981 | Parametro n. 97 (numero monografico su Enea Manfredini) | 54 | Si | |||
1983 | Parole e linguaggi dell'architettura religiosa. 1963-1983. Vent'anni di realizzazioni in Italia | Faenza Editrice | Faenza | 121 | No | |
1984 | L'industria italiana del cemento n. 2 | 104-111 | Si | |||
1985 | Informes de la Construccion, dicembre n. 376 | 17-20 | Si | |||
Dasso Marco | 1988 | Percorso come una "scala di Giacobbe". Chiesa del Buon Pastore a Reggio Emilia | L'architettura. Cronache e storia n. 4 | 266-273 | Si | |
Massaretti Pier Giorgio | 1989 | Una lettera a Enea Manfredini | Parametro n. 175 | 2-4 | No | |
1989 | Enea Manfredini. Architetture 1939-1989 | Electa | Milano | 182-187 | Si | |
Amari Giuseppe, Gresleri Glauco | 1990 | Progettare lo spazio del sacro | Ente fiere di Verona | Verona | 26 | Si |
Manfredini Enea | 1995 | Dettaglio costruttivo e progettazione architettonica | Edilizia popolare n. 241 | 68-78 | No | |
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) | 2005 | Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento | Clueb | Bologna | No | |
Aa. Vv | 2009 | Chiesa della Consolata | Architettare. Quaderni di architettura n. 1 (Enea Manfredini architetto) | 70-71 | Si |
Allegati
Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 03/04/2024
Revisori:
Setti Stefano 2021