Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

GALLERIA DEL VENTO FERRARI

Scheda Opera

  • Vista della Galleria del Vento
  • Vista della Galleria del Vento
  • Comune: Maranello
  • Denominazione: GALLERIA DEL VENTO FERRARI
  • Indirizzo: Via Grizzaga N. 1
  • Data: 1995 - 1998
  • Tipologia: Edifici per attività produttive
  • Autori principali: Renzo Piano Building Workshop RPBW
Descrizione

A seguito della vittoria del concorso bandito dalla casa automobilistica di Maranello, lo studio Renzo Piano inizia nel 1996 la realizzazione della galleria del vento, primo tassello delle strutture d’eccellenza a servizio della produzione che costituiscono la cittadella Ferrari.
In un’area senza alcuna qualificazione dal punto di vista ambientale e paesaggistico, è l’edificio stesso a offrire valore al luogo grazie alla sua presenza, determinata dalla scelta di portare all’esterno la dotazione tecnologica. La stessa galleria, con il condotto tubolare di 80 metri dentro cui scorre il flusso d’aria generato da una turbina, definisce formalmente l’aspetto dell’edificio che appare come un motore appoggiato su una collina artificiale, corpo estraneo al contesto certo, ma che al tempo stesso partecipa di quello stretto legame tra industria e campagna che caratterizza l’origine dell’esperienza di Enzo Ferrari.
Nella struttura (nel tunnel dotato di sistema di climatizzazione per il controllo della temperatura) vengono testate le vetture della Ferrari. I collaudi avvengono su un tappeto mobile sincronizzato con la velocità del vento.

(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: 1995 -
  • Esecuzione: 1996 - 1998
  • Committente: Ferrari SpA
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Galleria del vento: struttura per lo sviluppo aerodinamico delle monoposto di Formula 1
  • Destinazione attuale: Galleria del vento: struttura per lo sviluppo aerodinamico delle monoposto di Formula 1
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Gianfranco Dioguardi Collaboratore Progetto NO
Renzo Piano Building Workshop RPBW Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.rpbw.com/ SI
M. Salerno Collaboratore Progetto NO
P. Vincent Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: metalliche
  • Materiale di facciata: metallo
  • Coperture: metalliche
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Laureatosi presso la facoltà di architettura del Politecnico di Milano (1964), ha alternato gli studi con la pratica di cantiere, sia con il padre a Genova, sia sotto la guida di F. Albini a Milano (1958-64). Dal 1965 al 1970 ha lavorato con L. I. Kahn a Filadelfia e Z. S. Makowsky a Londra. Dal 1971 ha collaborato con R. Rogers, P. Rice (1977), R. Fitzgerald (1980) e con numerosi altri architetti e ingegneri associati alla sua notevole attività internazionale, caratterizzata da particolari attenzioni rivolte all'architettura di strutture provvisorie, realizzazioni stabili di vasta dimensione, interventi di recupero e valorizzazione di centri storici, studi approfonditi e innovativi sulla tecnologia dei materiali e dei processi costruttivi. È stato visiting professor alla Columbia University di New York, alla facoltà di Architettura di Oslo, al Central London Polytechnic e alla Architectural Association School di Londra. Tra i numerosi riconoscimenti internazionali ottenuti si ricordano: il Pritzker Prize (1998) e il Wexner Prize (2001); la medaglia d'oro dal RIBA (Royal Institute of British Architects) di Londra (1989) e il premio speciale della Cultura 1992 della Presidenza del Consiglio dei ministri per il settore Architettura in Italia. È stato anche insignito dei titoli di architetto dell'Accademia di San Luca (1999) e di Officier de l'Ordre national de la légion d'honneur (2000). Nel 2008 ha ottenuto la medaglia d'oro dell'AIA (American institute of architets). Su di lui nel 2018 il regista C. Saura ha girato il documentario Renzo Piano, an Architect for Santander (Renzo Piano - L'architetto della luce).

OPERE
Tra le opere di maggiore rilievo, su scala nazionale e internazionale, vanno ricordati: padiglioni per la Triennale di Milano (1966) e per l'Esposizione di Osaka (1970); laboratorio elettromeccanico PAT a Cambridge (1976); Centre G. Pompidou (1971-77) e ampliamento dell'Institut de recherche et coordination acoustique/musique (IRCAM), completato con la torre realizzata nel 1989, a Parigi; progetto UNESCO di riabilitazione con laboratorio di quartiere sperimentale a Otranto (1978); laboratorio di quartiere (Japigia, 1980) a Bari; Menil Collection a Houston, Texas (1981-83); centro commerciale di Bércy, Parigi (1986-90); strutture per le celebrazioni colombiane a Genova (recupero dei Magazzini del cotone e del Deposito Franco, realizzazione del Grande Bigo, dell'Acquario e altri fabbricati minori, 1986-92); stadio San Nicola a Bari (1988-89); aeroporto di Kinsai nella Baia di Osaka (1988-94); ristrutturazione a uso pubblico dello stabilimento del Lingotto a Torino (1991-94). Dal 1985 è attivo il Renzo Piano building workshop, che ha sedi a Parigi e Genova. Tra le altre opere si ricordano: il Centro culturale J.-M. Tjibaou, Nouméa (1991-98); la Torre Debis e il Centro Stile della Daimler Benz, Berlino (1992-2000); l'Auditorium, Roma (1994-2000); gli uffici e il centro congressi della Cité Internationale, Lione (1995); il Museo della scienza e della tecnica, Amsterdam (1997); il completamento e la sistemazione del Porto antico, Genova (1999); la ristrutturazione del Centre G. Pompidou, Parigi (2000). Tra gli altri progetti realizzati agli inizi del Duemila si segnalano: il convento dei Frati minori cappuccini, a San Giovanni Rotondo (1991-2004); il Museo Paul Klee, a Berna (1999-2005); la ristrutturazione della Morgan Library, a New York (2000-06), la nuova sede del New York Times, a New York (2007); Il Vulcano Buono, centro commerciale a Nola, Napoli (2007), il City Tech Tower, il grattacielo più alto di Brooklyn, a New York (2007); la California academy of sciences a San Francisco (2008), nuova struttura museale costruita secondo i criteri della sostenibilità ambientale; lo Shard, il grattacielo più alto d'Europa, a Londra (2009-12); il nuovo Tjuvholmen Art Museum di Oslo, inaugurato nel 2012; il nuovo Auditorium dell'Aquila, anch'esso ultimato nel 2012; il Muse, nuovo museo della scienza di Trento, inaugurato nel 2013; la nuova sede del Whitney Museum a New York, aperta al pubblico nel 2015; il campus della Colombia University a West Harlem (2002-16); il centro Botín a Santander in Spagna (2010-17); l'Academy Museum of Motion Pictures a Los Angeles (2012-21). Nel settembre 2018, a seguito del crollo del Ponte Morandi, P. ha donato alla città di Genova il progetto per la ricostruzione del nuovo viadotto sul Polcevera, approvato nel dicembre successivo e di cui è stato il supervisore, inaugurato nel 2020. Delle mostre dedicate alla sua attività sono degne di nota: Out of the blue (Kunst-und Ausstellungshalle, Bonn, e Villa Pignatelli, Napoli, 1997; MA Gallery, Tokyo, 1998); Renzo Piano: Architekturen des Lebens (Neue Nationalgalerie, Berlino, 2000); Installazione, 7 (Biennale di architettura, Venezia, 2000); Renzo Piano building workshop. Le città visibili (Triennale di Milano, 2007); Renzo Piano: The Art of Making Buildings (Royal Academy, Londra, 2018). 
(enciclopedia Treccani)

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 11
  • Particella: 327

Note

Renzo Piano (Genova 1937) Laureatosi presso la facoltà di architettura del Politecnico di Milano (1964), ha alternato gli studi con la pratica di cantiere, sia con il padre a Genova, sia sotto la guida di F. Albini a Milano (1958-64). Dal 1965 al 1970 ha lavorato con L. I. Kahn a Filadelfia e Z. S. Makowsky a Londra. Dal 1971 ha collaborato con R. Rogers, P. Rice (1977), R. Fitzgerald (1980) e con numerosi altri architetti e ingegneri associati alla sua notevole attività internazionale, caratterizzata da particolari attenzioni rivolte all'architettura di strutture provvisorie, realizzazioni stabili di vasta dimensione, interventi di recupero e valorizzazione di centri storici, studi approfonditi e innovativi sulla tecnologia dei materiali e dei processi costruttivi. È stato visiting professor alla Columbia University di New York, alla facoltà di Architettura di Oslo, al Central London Polytechnic e alla Architectural Association School di Londra. Tra i numerosi riconoscimenti internazionali ottenuti si ricordano: il Pritzker Prize (1998) e il Wexner Prize (2001); la medaglia d'oro dal RIBA (Royal Institute of British Architects) di Londra (1989) e il premio speciale della Cultura 1992 della Presidenza del Consiglio dei ministri per il settore Architettura in Italia. È stato anche insignito dei titoli di architetto dell'Accademia di San Luca (1999) e di Officier de l'Ordre national de la légion d'honneur (2000). Nel 2008 ha ottenuto la medaglia d'oro dell'AIA (American institute of architets). Su di lui nel 2018 il regista C. Saura ha girato il documentario Renzo Piano, an Architect for Santander (Renzo Piano - L'architetto della luce). OPERE Tra le opere di maggiore rilievo, su scala nazionale e internazionale, vanno ricordati: padiglioni per la Triennale di Milano (1966) e per l'Esposizione di Osaka (1970); laboratorio elettromeccanico PAT a Cambridge (1976); Centre G. Pompidou (1971-77) e ampliamento dell'Institut de recherche et coordination acoustique/musique (IRCAM), completato con la torre realizzata nel 1989, a Parigi; progetto UNESCO di riabilitazione con laboratorio di quartiere sperimentale a Otranto (1978); laboratorio di quartiere (Japigia, 1980) a Bari; Menil Collection a Houston, Texas (1981-83); centro commerciale di Bércy, Parigi (1986-90); strutture per le celebrazioni colombiane a Genova (recupero dei Magazzini del cotone e del Deposito Franco, realizzazione del Grande Bigo, dell'Acquario e altri fabbricati minori, 1986-92); stadio San Nicola a Bari (1988-89); aeroporto di Kinsai nella Baia di Osaka (1988-94); ristrutturazione a uso pubblico dello stabilimento del Lingotto a Torino (1991-94). Dal 1985 è attivo il Renzo Piano building workshop, che ha sedi a Parigi e Genova. Tra le altre opere si ricordano: il Centro culturale J.-M. Tjibaou, Nouméa (1991-98); la Torre Debis e il Centro Stile della Daimler Benz, Berlino (1992-2000); l'Auditorium, Roma (1994-2000); gli uffici e il centro congressi della Cité Internationale, Lione (1995); il Museo della scienza e della tecnica, Amsterdam (1997); il completamento e la sistemazione del Porto antico, Genova (1999); la ristrutturazione del Centre G. Pompidou, Parigi (2000). Tra gli altri progetti realizzati agli inizi del Duemila si segnalano: il convento dei Frati minori cappuccini, a San Giovanni Rotondo (1991-2004); il Museo Paul Klee, a Berna (1999-2005); la ristrutturazione della Morgan Library, a New York (2000-06), la nuova sede del New York Times, a New York (2007); Il Vulcano Buono, centro commerciale a Nola, Napoli (2007), il City Tech Tower, il grattacielo più alto di Brooklyn, a New York (2007); la California academy of sciences a San Francisco (2008), nuova struttura museale costruita secondo i criteri della sostenibilità ambientale; lo Shard, il grattacielo più alto d'Europa, a Londra (2009-12); il nuovo Tjuvholmen Art Museum di Oslo, inaugurato nel 2012; il nuovo Auditorium dell'Aquila, anch'esso ultimato nel 2012; il Muse, nuovo museo della scienza di Trento, inaugurato nel 2013; la nuova sede del Whitney Museum a New York, aperta al pubblico nel 2015; il campus della Colombia University a West Harlem (2002-16); il centro Botín a Santander in Spagna (2010-17); l'Academy Museum of Motion Pictures a Los Angeles (2012-21). Nel settembre 2018, a seguito del crollo del Ponte Morandi, P. ha donato alla città di Genova il progetto per la ricostruzione del nuovo viadotto sul Polcevera, approvato nel dicembre successivo e di cui è stato il supervisore, inaugurato nel 2020. Delle mostre dedicate alla sua attività sono degne di nota: Out of the blue (Kunst-und Ausstellungshalle, Bonn, e Villa Pignatelli, Napoli, 1997; MA Gallery, Tokyo, 1998); Renzo Piano: Architekturen des Lebens (Neue Nationalgalerie, Berlino, 2000); Installazione, 7 (Biennale di architettura, Venezia, 2000); Renzo Piano building workshop. Le città visibili (Triennale di Milano, 2007); Renzo Piano: The Art of Making Buildings (Royal Academy, Londra, 2018). (enciclopedia Treccani)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Piano Renzo 1997 Renzo Piano. Giornale di bordo Passigli editore Firenze 240-242 Si
Pizzi Emilio (a cura di) 2002 Renzo Piano Zanichelli Bologna 218-219 Si
2005 Mirawall Domus n. 879 136 No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
2009 Renzo Piano. Galleria del vento Casabella n. 779 40-43 Si
Barbolini Ferrari Elisabetta, Bulgarelli Augusto 2012 Maranello e il suo museo. Tra storia, presente e futuro Banca popolare dell'Emilia Romagna Modena 256-257 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista della Galleria del Vento Vista della Galleria del Vento R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista della Galleria del Vento Vista della Galleria del Vento R. Vlahov. Courtesy IBC

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 16/05/2024

Revisori:

Stefano Setti