Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PADIGLIONE A NOCETO

Scheda Opera

  • La finestra verso l'Appennino
  • Il Padiglione nel rapporto con proprietà e ferrovia
  • Il panorama dalla grande finestra crociata
  • Comune: Noceto
  • Denominazione: PADIGLIONE A NOCETO
  • Indirizzo: Via Gavazzoli
  • Data: 1998 - 1999
  • Tipologia: Abitazioni plurifamiliari
  • Autori principali: Paolo Zermani
Descrizione

David Caspar Friedrich dipinge, nel 1805-6, due piccoli quadri fondamentali per la comprensione del suo lavoro: La finestra destra e La finestra sinistra dello studio d'artista.
Da quelle finestre, dalla sua casa, la percezione del paesaggio è filtrata attraverso il punto di vista offerto dal serramento a croce, che ne diviene cornice ed elemento d'ordine, un ordine, per Friedrich, anche divino. Questa questione del punto di vista, per l'artista tedesco termine di osservazione del paesaggio intonso ottocentesco, è fondamentale oggi nella condizione occidentale, in cui interferiscono sull'orizzonte elementi incongrui.
Ci sono oggetti e panorami che si trasportano, dentro cui si può guardare e tali sono oggi spesso le architetture che possiamo costruire e pensare, come i panorami sottovetro.
Il padiglione è ricavato in luogo di una piccola rimessa e rispetta l'ingombro planimetrico e le cubature preesistenti.
La costruzione, appendice alla casa di abitazione esistente, può essere pensata come una macchina per guardare il paesaggio.
I due fronti a est e a ovest sono completamente chiusi, il fronte a nord, rivolto verso l'ingresso alla proprietà e la ferrovia, è completamente aperto, il fronte a sud, rivolto verso il paesaggio agrario e la collina, è diviso in due parti, l'una chiusa, l'altra aperta in forma di una grande finestra crociata.
L'interno è diviso da un solaio nelle parti corrispondenti al muro ed è a tutta altezza nella parte corrispondente alla finestra, ove è collocata la scala che collega i due livelli.
Chi cammina nel paesaggio coglie l'edificio come un parallelepipedo diviso in due, per metà murato in mattoni a vista di diverse tonalità cromatiche, per metà aperto in una grande finestra che consente di osservare l'interno e, in trasparenza, addirittura la ferrovia e il piccolo casello posti poco lontano.
Chi sta all'interno vede, nelle campiture della grande croce in ferro, frammenti della prima collina e, in distanza, l'Appennino.

(Paolo Zermani)

Info
  • Progetto: 1998 -
  • Esecuzione: - 1999
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Padiglione
  • Destinazione attuale: Padiglione
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Carlo Castagneti Progetto strutturale Progetto NO
Giovanna Maini Collaboratore Progetto NO
Paolo Zermani Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://accademiasanluca.it/accademici/archivio/zermani SI
  • Strutture: cemento armato, mattoni faccia a vista e putrelle d'acciaio
  • Materiale di facciata: putrelle e mattone faccia a vista
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Ci sono oggetti e panorami che si trasportano, dentro cui si può guardare e tali sono oggi spesso le architetture che possiamo costruire e pensare, come i panorami sottovetro.
Il padiglione è ricavato in luogo di una piccola rimessa e rispetta l'ingombro planimetrico e le cubature preesistenti.
La costruzione, appendice alla casa di abitazione esistente, può essere pensata come una macchina per guardare il paesaggio.
I due fronti a est e a ovest sono completamente chiusi, il fronte a nord, rivolto verso l'ingresso alla proprietà e la ferrovia, è completamente aperto, il fronte a sud, rivolto verso il paesaggio agrario e la collina, è diviso in due parti, l'una chiusa, l'altra aperta in forma di una grande finestra crociata.
L'interno è diviso da un solaio nelle parti corrispondenti al muro ed è a tutta altezza nella parte corrispondente alla finestra, ove è collocata la scala che collega i due livelli.
Chi cammina nel paesaggio coglie l'edificio come un parallelepipedo diviso in due, per metà murato in mattoni a vista di diverse tonalità cromatiche, per metà aperto in una grande finestra che consente di osservare l'interno e, in trasparenza, addirittura la ferrovia e il piccolo casello posti poco lontano.
Chi sta all'interno vede, nelle campiture della grande croce in ferro, frammenti della prima collina e, in distanza, l'Appennino.

(Paolo Zermani)
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Dal 1990 è professore ordinario di Composizione Architettonica presso la facoltà di Architettura di Firenze. Ha insegnato al Master “Costruzione di chiese” presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e alla Syracuse University di New York e Firenze. È stato direttore esecutivo della rivista internazionale di Architettura "Materia" dal 1999 al 2000.
È fondatore e coordinatore dei Convegni sulla “Identità dell'architettura italiana” e della “Galleria dell'architettura italiana” di Firenze.
Nel 1986 la rivista "Ottagono" gli ha dedicato la copertina del numero monografico sulla nuova architettura italiana. Nel maggio 1991 la rivista giapponese "A+U" (Architecture and Urbanism) ha pubblicato un numero monografico sul suo lavoro. È stato selezionato per il Premio di Architettura Palladio nel 1988 e nel 1989. Nel 2003 ha vinto il Premio Giorgio Vasari per l’architettura. È Accademico di San Luca.
Tra le sue opere e progetti: il Teatrino di Varano (1983-85); il Padiglione di Delizia a Varano (1983-86); la Cappella sul mare a Malta (1989); la Cappella-Monumento sull'ex-muro a Berlino (1990-92); l'Edificio Sacro sul Bastione del Sangallo a Roma (1994); il Cimitero di Sansepolcro (1998); la Chiesa dei Francescani a Perugia (1997-2007); il Cimitero di Sesto Fiorentino (1999-2010); il Municipio di Noceto (1999); la Casa della finestra sulle mura di Firenze (1999-2002); il Museo della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, Arezzo (2000-2010); il Tempio di cremazione di Parma (2006-2009); la Biblioteca dell'area tecnologica per l'Università di Firenze (2006-2009); il Museo storico di San Galgano a Chiusdino, Siena (2010); il restauro e ricostruzione del castello di Novara (2016); la Scuola per l'Europa a Parma (2016); la Chiesa di Gioia Tauro (2008-2017).
È stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni dal 1983 al 2003.
Nello stesso anno la Galleria “lo Spazio” di New York ha organizzato la mostra “Paolo Zermani Architecture in the Italian Landscape”.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Paolo Zermani (Medesano -Parma- 1958) Dal 1990 è professore ordinario di Composizione Architettonica presso la facoltà di Architettura di Firenze. Ha insegnato al Master “Costruzione di chiese” presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e alla Syracuse University di New York e Firenze. È stato direttore esecutivo della rivista internazionale di Architettura "Materia" dal 1999 al 2000. È fondatore e coordinatore dei Convegni sulla “Identità dell'architettura italiana” e della “Galleria dell'architettura italiana” di Firenze. Nel 1986 la rivista "Ottagono" gli ha dedicato la copertina del numero monografico sulla nuova architettura italiana. Nel maggio 1991 la rivista giapponese "A+U" (Architecture and Urbanism) ha pubblicato un numero monografico sul suo lavoro. È stato selezionato per il Premio di Architettura Palladio nel 1988 e nel 1989. Nel 2003 ha vinto il Premio Giorgio Vasari per l’architettura. È Accademico di San Luca. Tra le sue opere e progetti: il Teatrino di Varano (1983-85); il Padiglione di Delizia a Varano (1983-86); la Cappella sul mare a Malta (1989); la Cappella-Monumento sull'ex-muro a Berlino (1990-92); l'Edificio Sacro sul Bastione del Sangallo a Roma (1994); il Cimitero di Sansepolcro (1998); la Chiesa dei Francescani a Perugia (1997-2007); il Cimitero di Sesto Fiorentino (1999-2010); il Municipio di Noceto (1999); la Casa della finestra sulle mura di Firenze (1999-2002); il Museo della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, Arezzo (2000-2010); il Tempio di cremazione di Parma (2006-2009); la Biblioteca dell'area tecnologica per l'Università di Firenze (2006-2009); il Museo storico di San Galgano a Chiusdino, Siena (2010); il restauro e ricostruzione del castello di Novara (2016); la Scuola per l'Europa a Parma (2016); la Chiesa di Gioia Tauro (2008-2017). È stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996 e alla Triennale di Milano nel 1993 e 2005. Nel 2003 la casa del Mantegna di Mantova ha presentato una mostra antologica sui suoi progetti e realizzazioni dal 1983 al 2003. Nello stesso anno la Galleria “lo Spazio” di New York ha organizzato la mostra “Paolo Zermani Architecture in the Italian Landscape”.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Zermani Paolo 1999 Paolo Zermani: Costruzioni e Progetti Mondadori Electa Milano 153-155 Si
Rossi Prodi Fabrizio, Collotti Francesco 2003 Paolo Zermani. Architetture 1983-2003 Diabasis Reggio Emilia 214-221 Si
Zermani Paolo 2004 Il paesaggio dell'architettura Ri-vista. Ricerche per la progettazione del paesaggio n. 1 14-24 No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
2012 AND n. 21 (numero monografico: Paolo Zermani. Disegno e identità) No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
La finestra verso l'Appennino La finestra verso l'Appennino Courtesy Studio Zermani Associati
Il Padiglione nel rapporto con proprietà e ferrovia Il Padiglione nel rapporto con proprietà e ferrovia Courtesy Studio Zermani Associati
Il panorama dalla grande finestra crociata Il panorama dalla grande finestra crociata Courtesy Studio Zermani Associati

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Paolo Zermani
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/05/2024

Revisori:

Stefano Setti