Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

QUARTIERE INA CASA SANT'AGNESE

Scheda Opera

  • Vista aerea del quartiere in costruzione
  • Vista del quartiere
  • Vista del quartiere
  • Vista del quartiere
  • Vista del quartiere
  • Vista del quartiere
  • Vista del quartiere
  • Vista del quartiere
  • Vista dell’asilo
  • Planimetria del quartiere con la divisione nei due lotti
  • Disegni di progetto per la realizzazione dell'asilo
  • Prospetti del fabbricato dei negozi su via Bonacini
  • Proposta per il quartiere Ina dell'architetto V. Vecchi, poi non realizzata
  • Comune: Modena
  • Denominazione: QUARTIERE INA CASA SANT'AGNESE
  • Indirizzo: Via Mario Bonacini, Via Gioacchino Rossini, Via Vincenzo Bellini, Via Gaspare Spontini, Via Pacini
  • Data: 1954 - 1969
  • Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
  • Autori principali: Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia
Descrizione

"Il quartiere Sant’Agnese rappresenta il primo progetto di edilizia residenziale pubblica realizzato nell’ambito della gestione INA-Casa, introdotta dalla legge 43 del 1949, legge Fanfani.
Lo IACP modenese rappresenta la stazione appaltante, con compiti relativi tanto alla costruzione, a cui partecipa la ditta Balestrazzi Virginio Modena, quanto alla gestione delle abitazioni.
Secondo il piano dei lavori si prevede l’edificazione in due lotti, di dodici edifici, previsti nell’area est della città a ridosso della ferrovia provinciale.
Il primo lotto, iniziato nel 1954, comprende quattro blocchi residenziali e i negozi lungo la via Bonacini, mentre il secondo, avviato due anni più tardi, include la costruzione di altri cinque edifici residenziali e della scuola. Un altro corpo di fabbrica, localizzato sull’estremità nord-orientale del lotto, viene realizzato a carico del Ministero della Pubblica Istruzione.
L’effettiva presenza delle strutture di servizio, costituisce una delle caratteristiche maggiormente importanti del quartiere, che realizza in tal modo uno dei principi ispiratori della progettazione dei quartieri INA, fondato sull’unità di vicinato e la creazione di funzioni aggregative integrate a quelle residenziali. Il quartiere infatti presenta un centro sociale e il primo asilo nido comunale in Italia, terminato nel 1969, recentemente dedicato al sindaco Rubes Triva. Il quartiere usufruisce poi di altri servizi per l’istruzione nelle immediate vicinanze, come l’asilo Raisini e le scuole elementari Bonacini, realizzati negli stessi anni.
I corpi di fabbrica delle residenze, collegati da una serie di percorsi differenziati, carrabili e pedonali, si dispongono liberamente nei lotti, differenziandosi per tipologie. Al centro del lotto si dispongono gli edifici a torre e lungo le strade quelli in linea con portici al piano terra. Lo sfalsamento prodotto da questi, che definisce in pianta una linea a risega dei corpi di fabbrica, distanzia il fabbricato dalla strada, generando uno spazio occupato in gran parte dai volumi ad un piano dei garage, che separano le abitazioni dalla strada. Le rimesse delle automobili sono studiate come parte integrante del progetto degli isolati, esse occupano in altri casi gli spazi aperti all’interno dei cortili di pertinenza, permettendo l’uso della copertura come terrazza condominiale o privata.
Nonostante la diversità volumetrica, le residenze assumono un aspetto omogeneo conferito dall’uso di mattoni faccia a vista per i tamponamenti e del calcestruzzo armato per le parti strutturali, per lo più lasciate a vista.

(Matteo Sintini in Mazzeri, Bulgarelli 2013)

Info
  • Progetto: 1954 -
  • Esecuzione: - 1969
  • Committente: Gestione Ina Casa
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: residenze pubbliche
  • Destinazione attuale: residenze pubbliche e privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.bibliotecapanizzi.it/in-panizzi/archivi/fondi-speciali/archi-architettura/#accordion-header-1 SI
Manfredo Giglioli Vaccari per IACP Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: cemento armato, tamponamenti in laterizio
  • Materiale di facciata: intonaco, mattone faccia a vista
  • Coperture: struttura in travetti di cemento, rivestimento in coppi
  • Serramenti: lignei
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Secondo il piano dei lavori si prevede l’edificazione in due lotti, di dodici edifici, previsti nell’area est della città a ridosso della ferrovia provinciale. 
Il primo lotto, iniziato nel 1954, comprende quattro blocchi residenziali e i negozi lungo la via Bonacini, mentre il secondo, avviato due anni più tardi, include la costruzione di altri cinque edifici residenziali e della scuola. Un altro corpo di fabbrica, localizzato sull’estremità nord-orientale del lotto, viene realizzato a carico del Ministero della Pubblica Istruzione.
L’effettiva presenza delle strutture di servizio, costituisce una delle caratteristiche maggiormente importanti del quartiere, che realizza in tal modo uno dei principi ispiratori della progettazione dei quartieri INA, fondato sull’unità di vicinato e la creazione di funzioni aggregative integrate a quelle residenziali. Il quartiere infatti presenta un centro sociale e il primo asilo nido comunale in Italia, terminato nel 1969,  recentemente dedicato al sindaco Rubes Triva. Il quartiere usufruisce poi di altri servizi per l’istruzione nelle immediate vicinanze, come l’asilo Raisini e le scuole elementari Bonacini, realizzati negli stessi anni.
I corpi di fabbrica delle residenze, collegati da una serie di percorsi differenziati, carrabili e pedonali, si dispongono liberamente nei lotti, differenziandosi per tipologie. Al centro del lotto si dispongono gli edifici a torre e lungo le strade quelli in linea con portici al piano terra. Lo sfalsamento prodotto da questi, che definisce in pianta una linea a risega dei corpi di fabbrica, distanzia il fabbricato dalla strada, generando uno spazio occupato in gran parte dai volumi ad un piano dei garage, che separano le abitazioni dalla strada. Le rimesse delle automobili sono studiate come parte integrante del progetto degli isolati, esse occupano in altri casi gli spazi aperti all’interno dei cortili di pertinenza, permettendo l’uso della copertura come terrazza condominiale o privata. 
Nonostante la diversità volumetrica, le residenze assumono un aspetto omogeneo conferito dall’uso di mattoni faccia a vista per i tamponamenti e del calcestruzzo armato per le parti strutturali, per lo più lasciate a vista. 

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Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 114
  • Particella: -

Note

Cooperativa Architetti e Ingegneri Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1956 Modena, unità d'abitazione Sant'Agnese Architettura. Cronache e storia n. 6 842-843 Si
Consonni Giancarlo, Tonon Graziella 1990 Piero Bottoni. Opera completa Fabbri Milano 366 Si
Leoni Giovanni, Maffei Stefano (a cura di) 1998 La casa popolare, storia istituzionale e storia quotidiana dello IACP, 1907-1977 Electa Milano 96-99; 66-69 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Di Biagi Paola 2010 La grande ricostruzione. Il piano INA-casa e l'Italia degli anni Cinquanta Donzelli Roma No
Mazzeri Catia, Bulgarelli Vanni (a cura di) 2013 Città e architetture. Il Novecento a Modena Cosimo Panini Modena 302-303 Si
Genta Paolo, Zamboni Andrea 2017 Coscienza, visione, progetto. La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Quodlibet Macerata No
Baldini Lorenzo, Gandolfi Chiara, Gasparini Giordano, La Ferrara Silvia 2018 L’arte di far vivere gli uomini. L’urbanistica sociale della Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Biblioteca Panizzi Edizioni Reggio Emilia 44-45 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio della Cooperativa Architetti e Ingeneri di Reggio Emilia e Archivio di Osvaldo Piacentini Cooperativa Architetti e Ingeneri di Reggio Emilia Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia
Settore T.U.Q.E - Comune di Modena prot. 614-742/1954
Archivio ACER, B.1 Ufficio Tecnico - Comune di Modena L. 43/49 / L. 1148/55, faldoni 59/1-59/11

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista aerea del quartiere in costruzione Vista aerea del quartiere in costruzione Biblioteca civica d'arte "Luigi Poletti", Modena
Vista del quartiere Vista del quartiere R. Vlahov 2007. Courtesy IBC
Vista del quartiere Vista del quartiere R. Vlahov 2007. Courtesy IBC
Vista del quartiere Vista del quartiere R. Vlahov 2007. Courtesy IBC
Vista del quartiere Vista del quartiere V. Bulgarelli 2007
Vista del quartiere Vista del quartiere R. Vlahov 2007. Courtesy IBC
Vista del quartiere Vista del quartiere Matteo Sintini 2012
Vista del quartiere Vista del quartiere V. Bulgarelli 2012
Vista dell’asilo Vista dell’asilo V. Bulgarelli 2012
Planimetria del quartiere con la divisione nei due lotti Planimetria del quartiere con la divisione nei due lotti Archivio ACER Modena
Disegni di progetto per la realizzazione dell'asilo Disegni di progetto per la realizzazione dell'asilo Archivio ACER Modena
Prospetti del fabbricato dei negozi su via Bonacini Prospetti del fabbricato dei negozi su via Bonacini Archivio ACER Modena
Proposta per il quartiere Ina dell'architetto V. Vecchi, poi non realizzata Proposta per il quartiere Ina dell'architetto V. Vecchi, poi non realizzata Archivio Vinicio Vecchi, Biblioteca Poletti, Modena

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 29/04/2024

Revisori:

Stefano Setti