Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASA DI RIPOSO

Scheda Opera

  • Dettaglio del fronte principale
  • Dettaglio del fronte principale dell’edificio
  • Dettaglio del lucernario
  • Dettaglio dell’attacco all’edificio contiguo
  • Comune: Reggio nell'Emilia
  • Denominazione: CASA DI RIPOSO
  • Indirizzo: Via San Girolamo N. 24
  • Data: 1952 -
  • Tipologia: Strutture sanitarie
  • Autori principali: Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia
Descrizione

"Un lascito a nome del conte Valerio de Valeri impegnava la confraternita dei SS. Girolamo e Vitale, fondata a Reggio Emilia nel 1443, a mantenere efficiente un ospizio collocato ai confini del centro storico, vicino ai viali di circonvallazione, tra via San Girolamo e viale Monte Grappa. Subito dopo la fine della guerra l’edificio si trova in condizioni statiche ed igieniche molto precarie e necessita, per poter proseguire l’attività, di pesanti interventi. Nel 1952 viene incaricata la Cooperativa Architetti e Ingegneri ma, prima di elaborare il progetto per la nuova casa di riposo, redige una perizia di stima sui danni subiti durante la guerra dal fabbricato esistente e dalla chiesa di San Girolamo; in parte i crolli sono dovuti alle azioni di mitragliamento e ai bombardamenti avvenuti durante l’incursione aerea del gennaio del 1944. I danni più evidenti riguardano la chiesa, mentre alcune manomissioni dell’edificio sono causate dall’occupazione da parte delle truppe naziste e, in seguito, dalle truppe alleate.
Il progetto affidato alla Cooperativa richiede un edificio che possa ospitare alloggi minimi per persone anziane autonome, con relativi servizi e stanze per gli operatori.
Il principio adottato è quello di creare spazi funzionali, cercando di mettere gli ospiti nelle condizioni di soggiornare con la massima libertà e indipendenza. Dopo diverse varianti nel 1956 ha inizio la costruzione. Il nuovo edificio è posto a diretto contatto con la chiesa, in modo da delimitare il sagrato verso via San Girolamo; gli accessi alla casa di riposo sono due, uno ad uso esclusivo per gli ospiti, verso viale Monte Grappa, e uno sul fronte ovest per i visitatori e per gli utenti giornalieri della mensa. Al piano terra sono collocati i servizi e gli ambienti collettivi. Al primo piano trovano posto gli alloggi con servizi autonomi, oltre all’appartamento per un assistente. Nel piano sottotetto è collocata la zona collettiva per i malati cronici; lo spazio è illuminato attraverso lucernari che risultano dall’articolazione delle falde di copertura, disegnate internamente dale strutture in cemento armato a vista che definiscono gli spazi della stanza comune. Le murature sono in mattoni a vista, disposti a corsi regolari o a formare grigliati, richiamando le tecniche costruttive degli edifici rurali. Particolare cura è posta nello studio dei dettagli costruttivi; in particolare nelle cornici esterne delle finestre, realizzate con elementi di cemento di forma trapezoidale, sia per gli architravi che per i davanzali, e nei particolari dei serramenti in ferro-finestra dei lucernari o degli infissi in legno di larice delle camere".

(Zamboni, Gandolfi 2011)

Info
  • Progetto: 1952 -
  • Esecuzione: 1956 -
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: casa di riposo
  • Destinazione attuale: struttura di accoglienza, casa della carità
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.bibliotecapanizzi.it/in-panizzi/archivi/fondi-speciali/archi-architettura/#accordion-header-1 SI
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: mattone faccia vista
  • Coperture: a falde
  • Serramenti: metallo, legno
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Mediocre

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Il progetto affidato alla Cooperativa richiede un edificio che possa ospitare alloggi minimi per persone anziane autonome, con relativi servizi e stanze per gli operatori.
Il principio adottato è quello di creare spazi funzionali, cercando di mettere gli ospiti nelle condizioni di soggiornare con la massima libertà e indipendenza. Dopo diverse varianti nel 1956 ha inizio la costruzione. Il nuovo edificio è posto a diretto contatto con la chiesa, in modo da delimitare il sagrato verso via San Girolamo; gli accessi alla casa di riposo sono due, uno ad uso esclusivo per gli ospiti, verso viale Monte Grappa, e uno sul fronte ovest per i visitatori e per gli utenti giornalieri della mensa. Al piano terra sono collocati i servizi e gli ambienti collettivi. Al primo piano trovano posto gli alloggi con servizi autonomi, oltre all’appartamento per un assistente. Nel piano sottotetto è collocata la zona collettiva per i malati cronici; lo spazio è illuminato attraverso lucernari che risultano dall’articolazione delle falde di copertura, disegnate internamente dale strutture in cemento armato a vista che definiscono gli spazi della stanza comune. Le murature sono in mattoni a vista, disposti a corsi regolari o a formare grigliati, richiamando le tecniche costruttive degli edifici rurali. Particolare cura è posta nello studio dei dettagli costruttivi; in particolare nelle cornici esterne delle finestre, realizzate con elementi di cemento di forma trapezoidale, sia per gli architravi che per i davanzali, e nei particolari dei serramenti in ferro-finestra dei lucernari o degli infissi in legno di larice delle camere".

(Zamboni, Gandolfi 2011)

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Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.


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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 135
  • Particella: 408

Note

Cooperativa Architetti e Ingegneri Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Aa.Vv. 1962 La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia: 1947-62, quindici anni di attività F.lli Rossi Reggio Emilia Si
Aa.Vv. 1983 La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia: 1947- 82, trentacinque anni di attività F.lli Rossi Reggio Emilia Si
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) 2011 L’architettura del Novecento a Reggio Emilia Bruno Mondadori Milano 204-205 Si
Genta Paolo, Zamboni Andrea 2017 Coscienza, visione, progetto. La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Quodlibet Macerata No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio della Cooperativa Architetti e Ingeneri e archivio di Osvaldo Piacentini Cooperativa Architetti e Ingeneri, Osvaldo Piacentini Archivio privato / Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Dettaglio del fronte principale Dettaglio del fronte principale Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Dettaglio del fronte principale dell’edificio Dettaglio del fronte principale dell’edificio Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Dettaglio del lucernario Dettaglio del lucernario Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti
Dettaglio dell’attacco all’edificio contiguo Dettaglio dell’attacco all’edificio contiguo Giovanni Barbieri e Niccolò Cinti

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento:
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 29/04/2024

Revisori:

Stefano Setti