Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SEMINARIO VESCOVILE

Scheda Opera

  • Dettaglio fronte principale
  • Vista del chiostro interno – lato ovest
  • Pianta piano primo
  • Vista del fronte sud e della chiesa
  • Sezione
  • Atrio di ingresso
  • Aula magna
  • Cripta
  • Vista del fronte principale da viale Timavo
  • Ingresso laterale – fronte est
  • Comune: Reggio nell'Emilia
  • Denominazione: SEMINARIO VESCOVILE
  • Indirizzo: Viale Timavo N. 93
  • Data: 1946 - 1954
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Enea Manfredini
Descrizione

"Assegnato a seguito di un concorso indetto nel 1946, il Seminario riassume i principi fondamentali di tutta l’opera di Enea Manfredini, in quello che a ragione è considerato il suo lavoro più importante; un’architettura rigorosa, d’impronta limpida e cristallina, laddove tecnica e forma coincidono felicemente in uno spazio che restituisce l’intensità della funzione senza retorica. Il Seminario si sviluppa su due corpi di fabbrica paralleli ai viali di circonvallazione e orientati secondo l’asse est-ovest, collegati tra loro da un corpo centrale con funzione di atrio. Gli affacci sono rivolti verso sud mentre i corridoi di distribuzione a tutti i piani corrono parallelamente alle facciate interne e collegano tra loro i diversi ambienti. Le ampie vetrate affacciano sullo spazio verde interno, restituendo l’immagine di un chiostro interpretato con un linguaggio moderno e caratterizzato dalla semplicità nell’uso dei materiali, rivalutando la tradizione del buon costruire.
Il telaio in cemento armato è mostrato nella sua interezza, sia all’esterno che all’interno; le finestre verticali sono realizzate con serramenti in ferro e le parti in muratura sono rivestite in klinker color avorio. I materiali e le cromie restituiscono un ambiente sobrio ed equilibrato anche all’interno, dove i pavimenti sono di marmette verdi e le porte interne sono rivestite di linoleum rosso con stipiti di frassino lucidato. Ai due corpi di fabbrica corrispondono differenti finalità; quello sul fronte strada raccoglie le funzioni collettive e alloggia le attività a diretto contatto con la comunità esterna, mentre l’altro volume ospita la parte riservata del collegio, restituendo l’immagine di uno spazio di raccoglimento e di preghiera. Oltre i due bracci, collegato ad essi sul lato verso il campo sportivo, il volume autonomo della chiesa e della cripta sottostante restituisce un’immagine scarna ed essenziale, caratterizzata esternamente e internamente dalla forma strutturale, costituita da due ordini di portali di cemento armato sovrapposti ed espressamente denunciati. Le due cappelle, una usata dai ginnasiali e l’altra dai teologi, sono collegate a diversi piani e accessibili separatamente.
Nel 1996 l’edificio è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione; il fabbricato è stato adeguato alle nuove normative antincendio e di superamento delle barriere architettoniche, mentre sono state riviste le funzioni dei diversi ambienti, in modo da sfruttare appieno la struttura, cercando di inserire nuove e diverse destinazioni d’uso rispetto all’originaria concezione monofunzionale che è stata la base della sua ideazione".

(Zamboni, Gandolfi 2011)

Info
  • Progetto: 1946 -
  • Esecuzione: 1948 - 1954
  • Tipologia Specifica: Seminario
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Seminario vescovile
  • Destinazione attuale: Unimore (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia), Dipartimento di Educazione e Scienze Umane
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Enea Manfredini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=263820&force=1 SI
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: muratura rivestita in klinker
  • Coperture: piana
  • Serramenti: metallo, legno
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre
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Il telaio in cemento armato è mostrato nella sua interezza, sia all’esterno che all’interno; le finestre verticali sono realizzate con serramenti in ferro e le parti in muratura sono rivestite in klinker color avorio. I materiali e le cromie restituiscono un ambiente sobrio ed equilibrato anche all’interno, dove i pavimenti sono di marmette verdi e le porte interne sono rivestite di linoleum rosso con stipiti di frassino lucidato. Ai due corpi di fabbrica corrispondono differenti finalità; quello sul fronte strada raccoglie le funzioni collettive e alloggia le attività a diretto contatto con la comunità esterna, mentre l’altro volume ospita la parte riservata del collegio, restituendo l’immagine di uno spazio di raccoglimento e di preghiera. Oltre i due bracci, collegato ad essi sul lato verso il campo sportivo, il volume autonomo della chiesa e della cripta sottostante restituisce un’immagine scarna ed essenziale, caratterizzata esternamente e internamente dalla forma strutturale, costituita da due ordini di portali di cemento armato sovrapposti ed espressamente denunciati. Le due cappelle, una usata dai ginnasiali e l’altra dai teologi, sono collegate a diversi piani e accessibili separatamente.
Nel 1996 l’edificio è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione; il fabbricato è stato adeguato alle nuove normative antincendio e di superamento delle barriere architettoniche, mentre sono state riviste le funzioni dei diversi ambienti, in modo da sfruttare appieno la struttura, cercando di inserire nuove e diverse destinazioni d’uso rispetto all’originaria concezione monofunzionale che è stata la base della sua ideazione".

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Enea Manfredini (Reggio Emilia, 1916-2008)
Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1940 dove, fino al 1951, svolge attività didattica nei corso di Caratteri distributivi degli edifici, Tecnologia dei materiali e Tecnica delle costruzioni. Ancora studente entra in contatto con il gruppo di architetti riunito intorno a Giuseppe Pagano, tra cui Franco Albini, Piero Bottoni, Ignazio Gardella ed Ernesto Nathan Rogers; proprio Pagano pubblica su “Casabella” diversi suoi progetti giovanili. Nello stesso clima matura nel 1949 l’adesione al Movimento di Studi per l’Architettura (MSA). 
Diploma d’onore della IXTriennale di Milano nel 1951. Accademico pontificio dei virtuosi al Pantheon dal 1961. In-Arch Domosic 1963 con Franco Albini e Franca Helg per l’urbanizzazione di Habana del Este a Cuba. È presente in Triennali e Biennali, partecipa a mostre di architettura in Italia e all’estero. Fa parte di commissioni giudicatrici di concorsi nazionali d’architettura e partecipa a congressi e concorsi d’architettura e urbanistica. È affiancato, nel lavoro di studio, dai figli Alberto Manfredini, dal 1977, e Giovanni Manfredini, dal 1982. Primo premio regionale In-Arch per l’Emilia Romagna nel 1990. 



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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 153
  • Particella: 56

Note

Nel 2018 il Vescovo di Reggio Emilia e Guastalla rende disponibile alla comunità locale il Seminario Vescovile che dal 2021, in seguito a restauri (seguiti da Giovanni Manfredini, figlio di Enea) diviene sede dell'università di Modena e Reggio Emilia (Unimore). Enea Manfredini (Reggio Emilia, 1916-2008) Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1940 dove, fino al 1951, svolge attività didattica nei corso di Caratteri distributivi degli edifici, Tecnologia dei materiali e Tecnica delle costruzioni. Ancora studente entra in contatto con il gruppo di architetti riunito intorno a Giuseppe Pagano, tra cui Franco Albini, Piero Bottoni, Ignazio Gardella ed Ernesto Nathan Rogers; proprio Pagano pubblica su “Casabella” diversi suoi progetti giovanili. Nello stesso clima matura nel 1949 l’adesione al Movimento di Studi per l’Architettura (MSA). Diploma d’onore della IXTriennale di Milano nel 1951. Accademico pontificio dei virtuosi al Pantheon dal 1961. In-Arch Domosic 1963 con Franco Albini e Franca Helg per l’urbanizzazione di Habana del Este a Cuba. È presente in Triennali e Biennali, partecipa a mostre di architettura in Italia e all’estero. Fa parte di commissioni giudicatrici di concorsi nazionali d’architettura e partecipa a congressi e concorsi d’architettura e urbanistica. È affiancato, nel lavoro di studio, dai figli Alberto Manfredini, dal 1977, e Giovanni Manfredini, dal 1982. Primo premio regionale In-Arch per l’Emilia Romagna nel 1990.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Manfredini Enea 1955 Il seminario vescovile di Reggio Emilia Edilizia Moderna n. 56 31-39 Si
Albini Franco 1955 Quattro opere di un architetto emiliano. Seminario vescovile a Reggio Emilia Casabella-Continuità n. 205 48; 52-59 Si
1981 Parametro n. 97 (numero monografico su Enea Manfredini) 34-36 Si
Trebbi Giorgio, Mantero Enrico, Gregotti Vittorio, Gresleri Giuliano 1989 Enea Manfredini. Architetture 1939-1989 Electa Milano 64-75 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Aa.Vv. 2009 Seminario vescovile, Reggio Emilia (2009); Nuovo Seminario Vescovile Quaderni di Architettare n. 01. Ordine architetti Reggio Emilia (Enea Manfredini Architetto) 2-7; 38-39 Si
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) 2011 L’architettura del Novecento a Reggio Emilia Mondadori Milano 190-193 Si
Zamboni Andrea 2014 Per una seconda vita del moderno Domus n. 976 16-19 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Generale del Comune di Reggio Emilia - Comune di Reggio Emilia
Archivio Enea Manfredini Enea Manfredini Archivio privato

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Dettaglio fronte principale Dettaglio fronte principale Courtesy Archivio Enea Manfredini
Vista del chiostro interno – lato ovest Vista del chiostro interno – lato ovest Courtesy Archivio Enea Manfredini
Pianta piano primo Pianta piano primo Courtesy Archivio Enea Manfredini
Vista del fronte sud e della chiesa Vista del fronte sud e della chiesa Courtesy Archivio Enea Manfredini
Sezione Sezione Courtesy Archivio Enea Manfredini
Atrio di ingresso Atrio di ingresso Courtesy Archivio Enea Manfredini
Aula magna Aula magna Courtesy Archivio Enea Manfredini
Cripta Cripta Courtesy Archivio Enea Manfredini
Vista del fronte principale da viale Timavo Vista del fronte principale da viale Timavo R. Vlahov. Courtesy IBC
Ingresso laterale – fronte est Ingresso laterale – fronte est R. Vlahov. Courtesy IBC

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Crediti Scheda
Enti di riferimento:
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 03/04/2024

Revisori:

Stefano Setti