Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PALAZZO LABELLARTE

Scheda Opera

  • Fronte principale su Via Michele Garruba
  • Veduta a volo d'uccello
  • Piante appartamenti
  • Comune: Bari
  • Località: Murattiano
  • Denominazione: PALAZZO LABELLARTE
  • Indirizzo: Via Michele Garruba, N. 116
  • Data: 1958 - 1960
  • Tipologia: Edifici polifunzionali
  • Autori principali: Onofrio Mangini
Descrizione

È un edificio avente una base di metri 9,00 sul prospetto principale su via Garruba e con altezza di metri 34,41 e ha l’estensione di 309,69 metri quadrati. È un edificio che si nota facilmente grazie al suo prospetto originale e al gioco di luci, ombre, vuoti e sporgenze che lo rendono un palazzo unico nel contesto murattiano.
Il prospetto di via Garruba è particolarmente interessante, come possiamo vedere dalle foto, in quanto l’architetto sembra voler spezzare l’edificio in 5 “moduli”, facilmente riconoscibili anche solo guardando gli ingressi dei vari locali al piano terra. Questo rimane nei successivi piani fino al sesto in quanto il settimo non rientra in questa divisione. Notiamo come il primo e il quinto modulo (se contiamo da sinistra verso destra) siano pressoché uguali mentre per quanto riguarda il secondo, il terzo e il quarto modulo non ci siano parti comuni anche se troviamo elementi che garantiscono una certa continuità, come le lunghe finestre del secondo e quarto piano che abbracciano le tre parti centrali. Possiamo notare come le sporgenze del primo e del quinto modulo siano inclinate rispetto la facciata come a creare una forma concava, che sembra quasi accogliere il passante che ne volge lo sguardo. Sporgenze più accentuate possiamo trovarle nel quarto modulo nel quale abbiamo del “balconcini” di circa un metro quadrato.
L’edificio è composto da un piano interrato, un piano terra adibito a locali commerciali, primo piano fino ad arrivare al settimo ad uso residenziale, con quest’ultimo avente un prospetto arretrato rispetto via Garruba.
Nella realizzazione del suddetto edificio l’architetto Mangini ha dovuto apportare alcune modifiche al suo progetto originale come ad esempio nella realizzazione del prospetto principale posto a Nord che originariamente era spostato verso l’interno (poco più di un metro rispetto il prospetto attuale) che è stato successivamente modificato in fase progettuale per rispettare la continuità con gli edifici adiacenti. Altra modifica è stata apportata nella realizzazione del piano terra, più specificatamente nella realizzazione del gabinetto, in quanto privo di aereazione verso l’esterno.
Per quanto riguarda la parte ad uso residenziale, notiamo come ci sia un’analogia sia nella pianta che nel prospetto principale (quello su via Garruba) tra il secondo e il quarto piano, così come tra il terzo e il quinto.

Info
  • Progetto: 1958 - 1959
  • Esecuzione: 1959 - 1960
  • Committente: Impresa Labellarte
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Edificio per abitazioni, uffici e negozi
  • Destinazione attuale: Edificio per abitazioni, uffici e negozi
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Impresa Labellarte Impresa esecutrice Esecuzione NO
Onofrio Mangini Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: intonaco
  • Coperture: piane
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono

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Il prospetto di via Garruba è particolarmente interessante, come possiamo vedere dalle foto, in quanto l’architetto sembra voler spezzare l’edificio in 5 “moduli”, facilmente riconoscibili anche solo guardando gli ingressi dei vari locali al piano terra. Questo rimane nei successivi piani fino al sesto in quanto il settimo non rientra in questa divisione. Notiamo come il primo e il quinto modulo (se contiamo da sinistra verso destra) siano pressoché uguali mentre per quanto riguarda il secondo, il terzo e il quarto modulo non ci siano parti comuni anche se troviamo elementi che garantiscono una certa continuità, come le lunghe finestre del secondo e quarto piano che abbracciano le tre parti centrali. Possiamo notare come le sporgenze del primo e del quinto modulo siano inclinate rispetto la facciata come a creare una forma concava, che sembra quasi accogliere il passante che ne volge lo sguardo. Sporgenze più accentuate possiamo trovarle nel quarto modulo nel quale abbiamo del “balconcini” di circa un metro quadrato.
L’edificio è composto da un piano interrato, un piano terra adibito a locali commerciali, primo piano fino ad arrivare al settimo ad uso residenziale, con quest’ultimo avente un prospetto arretrato rispetto via Garruba.
Nella realizzazione del suddetto edificio l’architetto Mangini ha dovuto apportare alcune modifiche al suo progetto originale come ad esempio nella realizzazione del prospetto principale posto a Nord che originariamente era spostato verso l’interno (poco più di un metro rispetto il prospetto attuale) che è stato successivamente modificato in fase progettuale per rispettare la continuità con gli edifici adiacenti. Altra modifica è stata apportata nella realizzazione del piano terra, più specificatamente nella realizzazione del gabinetto, in quanto privo di aereazione verso l’esterno.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 95
  • Particella: 337

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Signorile Nicola 2004 Occhi sulla città. Architetti e architetture a Bari Laterza Bari 58-62 Si
Semerari Livia (a cura di) 2008 La nuova edilizia a Bari: il dopoguerra e la città trasformata Adda Editore Bari Si
Signorile Nicola 2009 Atlante '900, per la tutela dell'architettura contemporanea a Bari Laterza Bari Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Fronte principale su Via Michele Garruba Fronte principale su Via Michele Garruba
Veduta a volo d'uccello Veduta a volo d'uccello
Piante appartamenti Piante appartamenti Onofrio Mangini

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per la Puglia
Titolare della ricerca: Politecnico di Bari - DICATECh
Responsabile scientifico: Francesco Moschini


Scheda redatta da
creata il 31/12/2011
ultima modifica il 31/01/2023

Revisori:

Battaglia Laura 2022