Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SEDE PROVICIALE I.N.A.I.L.

Scheda Opera

  • veduta del prospetto nord
  • veduta del prospetto sud
  • veduta complessiva
  • dettaglio del corpo sopraelevato
  • dettaglio della corte interna
  • Comune: Trieste
  • Denominazione: SEDE PROVICIALE I.N.A.I.L.
  • Indirizzo: Via del Teatro Romano N.18-20-22-24
  • Data: 1951 - 1957
  • Tipologia: Edifici polifunzionali
  • Autori principali: Romano Boico
Descrizione

L’edificio sorge su un delicato punto di contatto tra la città medievale e l’asse monumentale dell’ex Corso Littorio, ora Via del Teatro Romano. È composto da un basamento, parzialmente porticato ed occupato da uffici, che dialoga con l’altezza della muraglia di contenimento della collina retrostante, permettendo la visione del borgo e della Chiesa di Santa Maria Maggiore, e da una torre per abitazioni (a poche centinaia di metri si eleva la Torre di Umberto Nordio).
La piastra basamentale è di due piani, mentre la torre arretrata si compone di tredici piani, in chiara opposizione alle indicazioni previste dal Piano Regolatore. I collegamenti verticali della torre sono assicurati da un corpo scala (scala A) e da due ascensori. Nel piano interrato dell'edificio, nella parte di pertinenza degli appartamenti della torre, sono stati ricavati sette box auto e un posto macchina coperto.

Capolavoro di equilibrismo tra opposte esigenze rappresentative e antimonumentalismo, sfruttamento intensivo dell'area e rispetto del contesto, allusioni all'italianità e all'internazionalità. Il palazzo INAIL appartiene al gruppo di interventi edilizi programmati dal regime degli anni Trenta nel centro di Trieste con ampi sventramenti (1500 abitanti dovettero trasferirsi altrove), e mai completato a causa della guerra.

Info
  • Progetto: 1951 - 1952
  • Esecuzione: 1952 - 1957
  • Tipologia Specifica: Edificio residenziale, commerciale e per uffici
  • Committente: I.N.A.I.L.
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: terziaria e residenziale
  • Destinazione attuale: terziaria, commerciale e residenziale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Romano Boico Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=52097 SI
  • Strutture: Pilastri cilindrici in cemento armato
  • Materiale di facciata: Mattonelle in pietra bianca del Carso
  • Coperture: Piana in cemento armato (accessibile), rivestita da fogli catramati e sospesa su maglia di sottili pilotis (torre); piana in laterocemento (basamento)
  • Serramenti: Legno, Alluminio
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Buono
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La piastra basamentale è di due piani, mentre la torre arretrata si compone di tredici piani, in chiara opposizione alle indicazioni previste dal Piano Regolatore. I collegamenti verticali della torre sono assicurati da un corpo scala (scala A) e da due ascensori. Nel piano interrato dell'edificio, nella parte di pertinenza degli appartamenti della torre, sono stati ricavati sette box auto e un posto macchina coperto.

Capolavoro di equilibrismo tra opposte esigenze rappresentative e antimonumentalismo, sfruttamento intensivo dell'area e rispetto del contesto, allusioni all'italianità e all'internazionalità. Il palazzo INAIL appartiene al gruppo di interventi edilizi programmati dal regime degli anni Trenta nel centro di Trieste con ampi sventramenti (1500 abitanti dovettero trasferirsi altrove), e mai completato a causa della guerra.

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Prima di avere l'approvazione dalla Commissione edilizia, ci fu un vero e proprio braccio di ferro tra INAIL, Comune e Soprintendenza. Boico dovette elaborare diverse varianti rispetto al progetto iniziale, fino al 1955, quando la vertenza venne chiusa dal Commissariato Generale del Governo per il Territorio di Trieste - Direzione Lavori Pubblici. Il risultato è un edificio con proporzioni non ottimali; ad ogni modo per Boico rappresentò un esperimento di superamento del razionalismo, con l'uso di superfici curve, di un rivestimento lapideo in listelli a spacco al posto di superfici lisce e nette, attraverso l'articolazione planimetrica e volumetrica moderna.
Boico è interessato a portare a compimento il superamento del linguaggio razionalista, come teorizzato in quegli anni da Bruno Zevi.
Opere d’arte presenti: vetrata policroma nell'atrio d'ingresso raffigurante San Martino, realizzata da Dino Predonzani; pannelli di Nino Perizi che rappresentano i monumenti delle principali città italiane sono collocanti nella sala riunioni. Per volontà dei Vescovo Mons. Antonio Santin, al piano terra dell'edificio si trova un busto cinquecentesco in marmo alabastrino della Madonna con il Bimbo tra le braccia, detta "Madonna dei Fiori".

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  • Vincolo: Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Vincolo architettonico
  • Data Provvedimento: DDR 20/01/2011
  • Riferimento Normativo: D. Lgs 42/2004 art. 10, c. 1
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Dipinto Processione votiva Dino Predonzani Mediocre
Dipinto La madonna dei fiori Dino Predonzani Mediocre
Pannello decorativo San Martino e il povero Dino Predonzani Vetro Cattivo
sala riunioni Decorazioni pittoriche Monumenti italiani Nino Perizi Acrilico


Note

Il vincolo riguarda l'intero edificio per uffici con le sue pertinenze mentre per le altre unità immobiliari è limitato alla sagoma esterna, prospetti, forometria e parti comuni. Prima di avere l'approvazione dalla Commissione edilizia, ci fu un vero e proprio braccio di ferro tra INAIL, Comune e Soprintendenza. Boico dovette elaborare diverse varianti rispetto al progetto iniziale, fino al 1955, quando la vertenza venne chiusa dal Commissariato Generale del Governo per il Territorio di Trieste - Direzione Lavori Pubblici. Il risultato è un edificio con proporzioni non ottimali; ad ogni modo per Boico rappresentò un esperimento di superamento del razionalismo, con l'uso di superfici curve, di un rivestimento lapideo in listelli a spacco al posto di superfici lisce e nette, attraverso l'articolazione planimetrica e volumetrica moderna. Boico è interessato a portare a compimento il superamento del linguaggio razionalista, come teorizzato in quegli anni da Bruno Zevi. Opere d’arte presenti: vetrata policroma nell'atrio d'ingresso raffigurante San Martino, realizzata da Dino Predonzani; pannelli di Nino Perizi che rappresentano i monumenti delle principali città italiane sono collocanti nella sala riunioni. Per volontà dei Vescovo Mons. Antonio Santin, al piano terra dell'edificio si trova un busto cinquecentesco in marmo alabastrino della Madonna con il Bimbo tra le braccia, detta "Madonna dei Fiori".

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Pozzetto Marco (a cura di) 1987 Romano Boico architetto 1910-1985, catalogo della mostra Lito Stella Trieste 22-23 Si
Polano Sergio, Semerani Luciano (a cura di) 1992 Friuli Venezia Giulia. Guida critica all’architettura contemporanea Arsenale Venezia 170 No
Mantese Eleonora (a cura di) 1992 Trieste: anni '60 e '70, in Friuli Venezia Giulia. Guida critica all’architettura contemporanea, Polano Sergio, Semenari Luciano (a cura di) Arsenale Venezia 167-173 Si
Mucci Massimo 2003 Arsenale Venezia 631-652 Si
Fulvio Caputo, Maria Masau Dan (a cura di) 2004 La città delle forme: architettura e arti applicate a Trieste 1945-1957, catalogo alla mostra Trieste Anni Cinquanta Comune di Trieste Trieste 133, 135-136, 192-193 No
Mucci Massimo 2005 scheda, in Trieste 1918-1945 guida all’architettura, Nicoloso Paolo, Rovello Federica (a cura di) Mgs Press Trieste 293-295 Si
Skansi Luca 2005 scheda in Architettura nel Triveneto dal 1945 ad oggi. Selezione delle opere di rilevante interesse storico-artistico, Dal Co Francesco (a cura di) Iuav Venezia Si
Mucci Massimo 2005 Romano Boico architetto (1910-1985) Archeografo triestino, serie IV, volume LXV (CXIII della Raccolta) Trieste 215-219 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
veduta del prospetto nord veduta del prospetto nord
veduta del prospetto sud veduta del prospetto sud
veduta complessiva veduta complessiva
dettaglio del corpo sopraelevato dettaglio del corpo sopraelevato
dettaglio della corte interna dettaglio della corte interna

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
spazidiarchitettura.blogspot.com Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Romano Boico Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: IUAV Venezia - Dipartimento di Storia dell'Architettura
Responsabile scientifico: Francesco Dal Co


Scheda redatta da Roberta Martinis, Matteo D'Ambros, Luka Skansi
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 22/01/2025

Revisori:

Università  degli Studi di Trieste - Dipartimento di Studi Umanistici, Resp. Scient. Massimo Degrassi 2015

Menzietti Giulia 2022